La serie raccoglie gli atti della "Consulta" che, composta di membri scelti su base corporativa fra i componenti delle associazioni sindacali e professionali riconosciute e nominati dal Prefetto o, nelle città maggiori, dal Ministro dell'Interno, aveva il compito di fornire al Regio Podestà pareri che, a seconda delle materie, potevano essere facoltativi od obbligatori ma comunque mai vincolanti nei confronti del potere deliberativo del Podestà, e che si esprimevano principalmente in materia di finanza pubblica, fiscalità ed altre entrate e spese dell'Amministrazione (definizione delle aliquote di imposte, tasse e tributi, regolamentazione dei mercati, gestione e manutenzione degli immobili comunali).
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informazioni sul contesto di produzione A seguito degli stessi provvedimenti legislativi (Legge n. 237 del 4 febbraio 1926 e Regio Decreto Legislativo n. 1910 del 3 settembre 1926) con cui il regime fascista aveva istituito la figura del "Regio Podestà", che assommava autocraticamente in sé i compiti amministrativi e di governo già propri del Sindaco e della Giunta Municipale, si era anche previsto che in ogni Comune il Podestà stesso fosse affiancato da una "Consulta", simulacro di organo consiliare consultivo i cui membri erano scelti su base corporativa tra i componenti delle associazioni sindacali e professionali riconosciute e nominati dal Prefetto o, nelle città maggiori, dal Ministro dell'Interno.