Il carteggio del Comune di Predappio, mutilo della parte più antica per le distruzioni subite dall'archivio nel 1944, è ordinato secondo il titolario; la documentazione perciò presenta la consueta suddivisione in categorie, classi e fascicoli ad eccezione del periodo 1947-1950, nel quale permane esclusivamente l'ordinamento per categorie (la riorganizzazione di classi e fascicoli è stata impedita dalla frequente mancanza di classificazione e protocollo, motivo per cui si è preferito mantenere l'ordine originario). Nell' inventario si è descritto in maniera analitica il contenuto di ogni busta, riportando il titolo originale delle categorie, delle classi e dei fascicoli per esteso, così come compaiono. Per i fascicoli nei quali manca il titolo della classe (ad es. per l'anno 1940), si è riportata la dicitura "s.n." (sine nomine). Il titolario in vigore, dettato dalla già citata circolare Astengo, era così strutturato: Categoria I, Amministrazione Categoria II, Opere pie e beneficenza Categoria III, Polizia urbana e rurale Categoria IV, Sanità ed igiene Categoria V, Finanze Categoria VI, Governo Categoria VII, Grazia, giustizia e culto Categoria VIII, Leva e truppe Categoria IX, Istruzione pubblica Categoria X, Lavori pubblici, poste, telegrafo, telefono Categoria XI, Agricoltura, industria, commercio Categoria XII, Stato civile, censimento, statistica Categoria XIII, Esteri Categoria XIV, Oggetti diversi Categoria XV, Sicurezza pubblica
Si è scelto di limitare la descrizione del titolario all'elenco delle categorie e di non riportare i titoli delle classi in quanto si sono notate frequenti variazioni nella denominazione delle stesse. La loro descrizione sarebbe perciò risultata oltremodo lunga e caotica.
informazioni sul contesto di produzione Il metodo della gestione della documentazione dell'amministrazione pubblica secondo il sistema protocollo/titolario, introdotto in Italia nel periodo napoleonico, si diffuse gradualmente nel corso del XIX secolo, fino ad essere sistematizzato ed imposto a tutti gli enti pubblici e, in particolare ai comuni, attraverso le disposizioni emanate dal Ministero dell'Interno nel 1897 (1 marzo 1897, n. 17100/2). Queste norme (conosciute come "circolare Astengo"), volte a dettare precise norme riguardo alla tenuta degli atti d'archivio e alla loro classificazione, stabilivano che tutto gli atti, spediti o ricevuti dai comuni, dovessero registrarsi nel registro annuale del protocollo ed essere assegnati ad una categoria d'archivio. Le categorie di classificazione furono previste in numero di quindici, corrispondenti ai principali settori in cui erano riconducibili le attività e competenze comunali. Esse furono suddivise in classi in corrispondenza di gruppi di particolari affari all'interno della stessa categoria. Le classi poi avrebbero raggruppato i fascicoli contenenti il carteggio dei singoli affari prodottisi nell'ambito di ciascuna.