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Archivio storico del Comune di Castello d'Argile 1716 (in copia del sec. XIX ex.) - 15 maggio 1971
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buste 219, volumi 111, registri 463, fascicoli 3507, mazzi 9, cassetta 1, cartella 1

L'Archivio storico del Comune di Castello d'Argile rappresenta efficacemente con i suoi contenuti un modello di archivio di ente comunale dell'età della restaurazione (a partire dalla data della sua effettiva continuità di vita istituzionale, cioè dal 1827-1828) e post-unitaria, con serie che rispecchiano fedelmente le principali competenze dell'organismo municipale di età moderna e contemporanea.
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storia archivistica
La prima notizia, ancorché indiretta e in negativo, sulla produzione e sulla conservazione di atti d'archivio da parte della moderna Municipalità argilese di età napoleonica (niente essendosi tramandato o conservato per la comunità di tutta l'epoca d' antico regime) risale al 14 giugno 1856 quando, rispondendo alla lettera circolare con cui il Ministro dell'Interno pontificio Teodolfo Mertel richiedeva copia di eventuali statuti e bandi antichi conservati presso gli archivi locali per costituirne la raccolta attualmente conservata presso l'Archivio di Stato di Roma, il Priore del Comune d'Argile Angelo Rappini affermava che "l'archivio attuale ha principio soltanto dall'anno 1828, ultimo riparto territoriale", mentre in precedenza "venne in parte trasportato ad altre Comune alle quali questa veniva aggregata, ma la maggior parte, siccome siamo certi, venne totalmente abbruciato sulla pubblica piazza nel 1809 dal brigantaggio di quel tempo".
In effetti l'azione distruttiva dei "briganti", bande di "insorgenti" in vario modo avversi al potere napoleonico e soprattutto di renitenti alla leva che assaltando i palazzi delle Municipalità curavano di dare alle fiamme le scritture per la coscrizione e tutti gli altri atti, unita al turbinìo di ripetute istituzioni e soppressioni della municipalità argilese fino all'epoca della Restaurazione, ha fatto sì che quasi nulla si sia conservato - tranne un ristretto nucleo di carteggio degli anni 1817-1818 forse recuperato in seguito - di anteriore al definitivo stabilimento del Comune d'Argile nel 1827-1828.
Successivamente bisogna passare all'"Inventario dei beni mobili" comunali redatto nel 1897 per trovarvi una descrizione sommaria dall'archivio, in cui sono ancora non ben distinte le informazioni sugli arredi e quelle sulla documentazione e da cui si desume che a quell'epoca l'archivio del Comune di Castello d'Argile comprendeva innanzitutto: "Atti municipali degli esercizi 1828 al 1896" (con un "1817 e dal" aggiunto nell'interlinea) da identificare con il carteggio amministrativo tuttora esistente, ma anche: "Registri di protocollo degli atti suddetti al 1896", "Indici del protocollo dal 1868 al 1896", "Conti consuntivi dal 1835 al 1896", "Album dei consiglieri e assessori", "Registro caratteristico degli oziosi vagabondi", "Registro caratteristico dei procedimenti penali", "Registri annuali scolastici dal 1875 al 1896", "Volumi degli atti consigliari dal 1865 al 1896", "Volumi degli atti di giunta dal 1880 al 1895", "Registri repertori amministrativi del Regio Giudice Conciliatore", "Bollettari tasse comunali".
Tali documentazioni sono ancor oggi tutte riconoscibili tra quelle conservate nell'Archivio Storico Comunale di Castello d'Argile e nei suoi aggregati, a parte l'evidenza del fatto che la conservazione delle serie principali di contabilità (allora garantita, almeno per i Conti consuntivi, dal 1835) ha poi subito un'importante cesura con la perdita di tutta la documentazione contabile (Bilanci preventivi, Conti consuntivi, Registri dei mandati) che sicuramente era stata prodotta e che oggi si è conservata soltanto, anno più anno meno per ciascuna serie, dall'epoca della Prima Guerra Mondiale. Una simile occorrenza induce perciò a sospettare che tali perdite siano state causate da uno di quegli scarti indiscriminati che vennero grandemente favoriti a quell'epoca al fine di monetizzare masse cartacee da destinare alla macerazione per convertirne le entrate a fini bellici e assistenziali. Questo rimane di fatto l'unico rilevante caso di dispersione ricostruibile per la documentazione argilese, mentre non paiono essersi verificati danni di sorta durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale, e in particolare negli anni che vanno dal 1943 al 1945.
Così, prevedibilmente, le documentazioni comunali più antiche hanno continuato ad accumularsi all'interno della sede comunale di Piazza Gadani n. 2 fino agli anni Ottanta del secolo scorso, senza particolari distinzioni fra archivio già storicizzato e archivio di deposito; negli anni 1984-1985 fu quindi promosso un primo intervento sistematico di selezione e di scarto della documentazione eliminabile a termini di legge e di riordino della documentazione da conservare (ancora una volta senza soluzioni di continuità tra nuclei storici e di archivio di deposito), che fu affidato all'archivista Elio Maccagnani.
L'intervento condotto in quella occasione si concretizzò innanzitutto in un riordino sostanzialmente valido, accompagnato dal condizionamento degli atti in buste d'archivio e in fascicoli nuovi, cui seguì la redazione del primo strumenti di corredo: l'"Inventario archivio alla data del 1° ottobre 1985", redatto da Maccagnani in quella occasione, si presenta come un elenco di consistenza di 1.610 "pezzi" o "cartoni" (intesi come unità di condizionamento), suddiviso in "Sezioni" che si identificano indifferentemente a volte con singole serie archivistiche (come per il "Carteggio amministrativo"), a volte con veri e propri fondi poi suddivisi in serie (come "Bilancio e contabilità"), altre volte ancora con archivi aggregati non distinti sulla base del diverso ente produttore (come "Congregazione di carità - ECA)". A tale elenco fa seguito una schedatura più analitica (denominata: "Archivio comunale - Sez. storica") limitata ai "cartoni" numerati da 1 a 280, contenenti il "Carteggio amministrativo" più antico e fino al 1897, in cui si elencano le "materie" del contenuto.
Successivamente, negli anni 1996-1997 l'Amministrazione comunale argilese cercò di ovviare alla crescente insufficienza degli spazi destinati all'archivio nella sede comunale promuovendone il trasloco presso i locali della Biblioteca Comunale di Via Matteotti n. 150. Contestualmente a queste operazioni di trasloco furono così promosse ulteriori operazioni di selezione e scarto ma anche la redazione di un nuovo "Inventario topografico della documentazione archivistica conservata presso il Municipio di Castello d'Argile", compilato a cura di Aurelia Casagrande nel 1997. Fu allora prodotto un elenco di consistenza topografico sia della documentazione storica fino al 1960, sia della documentazione più recente dell'archivio di deposito, in cui si dava conto come in un riordino "virtuale" in serie delle singole unità archivistiche, elencate con estremi cronologici, consistenza fisica e collocazione sugli scaffali in un totale di 15 locali diversi.
Successivamente, anche sulla base di queste ulteriori risultanze, si è provveduto alla concentrazione finale di tutto l'Archivio Storico Comunale di Castello d'Argile (con l'unica eccezione delle serie dei registri di Stato Civile, ancora presso il relativo ufficio nella sede municipale) all'intero del magazzino comunale di Via Mazzoli n. 3/b (retrostante rispetto alla sede della Biblioteca Comunale).
In tale sede tutto l'Archivio Storico Comunale è stato interessato da un nuovo intervento di riordino e di inventariazione analitica mediante l'utilizzo della piattaforma xdams per IBC-Archivi, promosso dall'Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna e compiuto da Enrico Angiolini, per C.S.R. - Centro Studi e Ricerche di Modena negli anni 2011-2012.

bibliografia
Paola FoschiToponomastica e paesaggio agrario medievale ad Argile (pianura bolognese), in «Civiltà padana», n. 2 (1989), pp. 200-216.

Archivi storici in Emilia-Romagna. Guida generale degli archivi storici comunali, a cura di Giuseppe Rabotti, Bologna, Analisi, 1991, pp. 85-86.
Lorenzo SchiavoneI beni dell'Ordine Ospitaliero a Castello d'Argile alla fine del Settecento, in «Strenna storica bolognese», 41 (1991), pp. 301-347.
Magda BarbieriLa terra e la gente del castello d'Argile e di Venezzano ossia Mascarino. Storia di due comunità del contado di Bologna. Volume I. Dalle origini alla fine del 1600 con cronologia essenziale della storia di Bologna e dei comuni limitrofi, Cento, Siaca Arti Grafiche, [1994].
Magda BarbieriLa terra e la gente di Castello d'Argile e di Venezzano ossia Mascarino. Due comunità - due chiese - un comune. Volume II. Dal 1700 ai giorni nostri con informazioni essenziali sulla storia d'Italia, di Bologna e dei comuni limitrofi, Cento, Siaca Arti Grafiche, 1997.
Paola FoschiCastello d'Argile nel Medioevo, in «Strenna storica bolognese», 54 (2002), pp. 271-314.
Paola FoschiCastello d'Argile nel Medioevo (2a parte), in «Strenna storica bolognese», 55 (2005), pp. 219-248.
Magda BarbieriLe strade di Castello d'Argile. Ogni nome una storia da conoscere. Stradario storico toponomastico, Cento, Siaca Arti Grafiche, 2008.
Franco Ardizzoni, Magda BarbieriI mulini di Castello d'Argile e Pieve di Cento (secoli XIV-XVIII)
I mulini di Castello d'Argile e Pieve di Cento (secoli XIV-XVIII), in «Mulini, canali e comunità della pianura bolognese tra Medioevo e Ottocento», a cura di Paola Galetti e Bruno Andreolli, Bologna, Clueb, 2009, pp. 79-97.


codice interno: 78 - 0001

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realizzato per Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna [L.R. 18/2000. Piano bibliotecario 2007. Intervento diretto]
Intervento redazionale a cura di IBC - Soprintendenza per i beni librari e documentari della Regione Emilia-Romagna, 2014