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Sereni, nella sua qualità di presidente dell'Alleanza nazionale dei contadini, partecipò al primo congresso nazionale dell'organizzazione, che ebbe luogo a Padova dall'8 all'11 marzo 1956. Parola d'ordine del congresso era "Per la nostra terra. Per la difesa della famiglia e dell'azienda contadina". Il discorso di Sereni, il cui testo è conservato presso la Fondazione Antonio Gramsci, si intitolava significativamente "Unità contadina" (2).
Di un certo interesse sono gli appunti sui quadri di partito e del sindacato da lui conosciuti o contattati durante le riunioni, testimonianza di come gli uomini, con i loro caratteri e potenzialità, fossero da Sereni pesati ed analizzati, per essere poi usati per modificare le associazioni contadine della sinistra (3).


Note:
1) Si veda La carta nazionale del coltivatore diretto, in "Il Coltivatore diretto. Bollettino dell'Associazione nazionale coltivatori diretti aderente alla Confederterra", 2, 1953. L'Associazione tenne il suo II congresso nazionale ad Alessandria dal 13 al 15 marzo 1959.
2) Cfr. E. Sereni, Coltivatori diretti a congresso, in "Riforma agraria", 3, 1956, pp. 81-85.
3) Ad esempio su Sclavi di Pavia, così Sereni scrive il 27 novembre 1955: "P.C. Quadro con interessi e capacità organizzative notevoli. Un po' ristretto in senso settario l'orientamento, ma buon lavoro. Iniziativa, slancio, coraggio"; su Lasagni, quadro di Reggio Emilia, il 26 novembre 1955: "Tipo interess. Inquadra bene nella situaz. Polit. Gener. [P.C.]. Pone problemi prospettiva. Capacità e interesse organizzativo" (cfr. Istituto Alcide Cervi, Asnmc, Fondo Emilio Sereni, Associazione nazionale coltivatori diretti, b. 22, fasc. 102).


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