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Archivio storico del Comune di Fiumalbo 16 ottobre 1550 - 1974
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fondo
buste 267, registri 780, fascicoli 60, cartella 1, pacchi 36

L'archivio del Comune di Fiumalbo presenta documentazione a partire dal 1550 al 1974, prodotta e ricevuta nell'espletamento delle sue funzioni. In particolare, le serie documentarie relative alle deliberazioni degli organi deliberanti, ai regolamenti e ai contratti, al carteggio amministrativo, alla documentazione finanziaria e contabile, a quella relativa alle funzioni delegate di stato civile, anagrafe e leva e quella prodotta da altri uffici, tecnico, sanitario ed economato. E' presente anche documentazione miscellanea e alcuni registri di natura diversa, anch'essi prodotti dal Comune di Fiumalbo.
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criteri di ordinamento
Per questa fase di lavoro inventariale è stata affrontata una descrizione sommaria della documentazione dell'archivio storico del Comune di Fiumalbo, in cui si è privilegiato mantenere le informazioni a livello di serie e di sottoserie senza scendere alla descrizione della singola unità archivistica. Si è tuttavia, dato ampio spazio al commento del contenuto delle serie dando conto di tutti gli elementi che fossero utili anche per la conoscenza della singola unità, con particolare riguardo e analiticità per quelle informazioni considerate di importante interesse storico e culturale per il territorio fiumalbino. A questo proposito, utile nella nostra indagine, si è rivelato il censimento redatto da Filippo Valenti nel 1967 e pubblicato nella Guida generale degli archivi storici comunali per l'Emilia Romagna, del 1991. Attraverso il confronto con l'elenco di Valenti, è emerso come alcune serie o unità, oggi non siano più presenti in archivio oppure che al contrario, alcune unità siano venute ad integrarsi alle relative serie dopo recenti ritrovamenti; pertanto nella presente descrizione, all'interno di ogni singola serie, si segnalano i casi in cui la situazione attuale si discosta da quella da lui rilevata.
Per quanto riguarda invece gli inventari cartacei precedenti a questo lavoro, si ricordano gli inventari conservati in archivio del 13 dicembre 1790, del 12 marzo 1796, del 20 luglio 1961. I primi due non sono altro che un sintetico elenco di tutti i documenti conservati nella sede comunale, senza un ordine cronologico né per tipologia, il terzo inventario invece più completo, raccoglie maggiori informazioni relative al singolo pezzo. Viene descritto ogni documento a cui è stato dato un numero progressivo su colonne, con la datazione cronologica, il numero totale della consistenza in pezzi, in filze, ecc. terminando nell'ultima colonna di destra nel commento alle note, in cui si fa riferimento in particolare alla collocazione delle serie su scaffali, alla loro integrità, ecc.
Dell'inventario del luglio 1972, abbiamo notizie solamente dalla relazione allegata alla scheda di rilevamento redatta da Angelo Spaggiari per conto della Soprintendenza archivistica per l'Emilia Romagna nel dicembre del 1972, in cui ogni singola unità archivistica è ordinata, numerata ed inventariata. Dalla fotografia dell'archivio storico come ci appare oggi, distribuito su di una elegante scaffalatura lignea in una stanza al primo piano della sede comunale, si può apprezzare ancora per alcune serie l'intento di riordinamento voluto dall'archivista: è stata attribuita una lettera indicante la serie di appartenenza, segue poi una numerazione progressiva delle buste o dei registri racchiusi in buste. Per esempio:
Delibere del Consiglio - A
Delibere di Giunta - B
Carteggio - D
Registri della popolazione - E
Bilanci di previsione - G
Mastri - H
Giornali di cassa - I
Ruoli tributi - L
Naturalmente per alcune serie manca questo tipo di attribuzione alfabetica perchè nel corso del tempo la documentazione è stata tolta dalle vecchie buste e ricondizionata a parte, e conseguentemente la numerazione data ai registri non corrisponde.

Il presente inventario sommario è stato compilato in due diversi momenti: una prima pubblicazione è avvenuta nel 2013; nel periodo successivo un intervento di riordino dell'archivio di deposito del Comune ha fatto emergere la presenza di documentazione afferente all'Archivio storico e ciò ha comportato l'aggiornamento dei dati descrittivi e la successiva nuova pubblicazione (2017).

storia archivistica
Per quanto riguarda le vicende storiche ed archivistiche toccate in sorte all'archivio del Comune di Fiumalbo, non si può dire nulla di sicuro fino a quando l'archivio stesso non cominci a "parlare di sé" attraverso le carte che fino ad oggi vi sono conservate. Il primo e più antico inventario risale al 1790 e fu redatto dall'avvocato Alessandro Ciani, Governatore di Sestola, "Inventario delle carte, libri, scritture ritrovate nell'archivio della Comunità di Fiumalbo" (1), in cui si danno notizie seppure estremamente sintetiche, della consistenza dell'intera documentazione. Vi si ritrovano tuttavia elencati i registri a tutt'oggi visibili, come quello contenente gli atti della Comunità di Fiumalbo del 1550-1570, il "Giornale della Comunità" del 1676-1754 e il "Campione della Comunità di Fiumalbo," del 1740-1782. Di alcuni anni posteriore, è il secondo inventario ancora redatto da Alessandro Ciani nel 1796, "Inventario di tutti i libri pubblici, filze e carte che sono state ritrovate e riscontrate esistere nella Cassa, ossia Archivio della già Deputazione economica della Comunità di Fiumalbo" (2), in cui si ripete allo stesso modo la documentazione elencata nel precedente inventario accennando ancora ad alcune filze di contabilità sei-settecentesche oggi non più reperibili. Durante l'odierno intervento di inventariazione, è stato trovato un foglio legato al registro delle delibere e delle entrate e spese della Comunità del 1755, datato 29 luglio 1799, in cui si dà notizia delle vicende subite dalle carte dell'archivio: "All'occasione che nel passaggio delle truppe francesi fu occupata ancora la sala di questa Comunità, fu da essi sfasciato l'archivio, e strappati, e incendiati vari libri, mancò ancora il libro del Resoconto dell'Azienda del soppresso Convento, e ripigliati i conti del 1797 ricavati dai Libretti dell'esattore Luigi Brugioni, si fa questo nuovo libro, che dovrà servire a tale scopo". Sappiamo che già intorno alla prima metà del Seicento, un grave incendio distrusse l'archivio comunale tanto da rivedere una nuova stesura degli Statuti approvati dal duca Francesco I il 12 aprile 1641 (3). Da questa ulteriore informazione, possiamo apprendere che altre dispersioni di parti del complesso documentario comunale, siano avvenute intorno a quegli anni, pur susseguendosi purtroppo fino ai giorni nostri, non tanto a causa delle distruzioni dell'ultima guerra, ma bensì per incauti scarti e spostamenti avvenuti durante i numerosi traslochi della documentazione, di cui affronteremo in seguito l'argomento.
Per il terzo inventario, dobbiamo fare un grande salto cronologico che ci porta al 20 luglio 1961, "Inventario degli atti esistenti nell'archivio comunale di Fiumalbo" compilato a cura dell'Amministrazione comunale. Dalle note agli atti della Soprintendenza archivistica per l'Emilia Romagna (4), risulta che il Sindaco di Fiumalbo dal 1957 palesò una certa preoccupazione per le sorti dell'archivio comunale tanto da segnalare le condizioni in cui esso si trovava, inviando dapprima un elenco degli atti antecedenti al 1870 e successivamente, intorno ai primi mesi del 1961, a seguito di un "disordinato" trasloco dei documenti, avviando un intervento di riordino che portò alla compilazione di un inventario sommario della documentazione.
Sempre dai fascicoli ispettivi della Soprintendenza, apprendiamo che nel 1962, nel 1965 e nel 1967, Filippo Valenti, allora direttore dell'Archivio di Stato di Modena, si recò in visita al Comune di Fiumalbo per relazionare sulle condizioni generali dell'archivio. Dalla prima relazione, particolarmente esaustiva nella parte dedicata alla descrizione dei fondi dell'archivio comunale e dei suoi aggregati, ben circostanziava anche la mancanza di locali idonei per la conservazione. La documentazione si trovava nella soffitta della sede comunale, e qui rimase fino all'ultimo sopralluogo di Valenti e cioè fino al 1967. Per quell'anno però si decise uno spoglio, a cura del Sindaco, della miscellanea degli atti anteriori al 1800, lavoro che doveva essere eseguito da un dipendente dell'Archivio di Stato di Modena ma che non fu realizzato per "difficoltà di bilancio". Dalla relazione allegata alla scheda di rilevamento relativa alla visita di Filippo Valenti nel 1967 (5), si fa menzione anche di questa miscellanea oltre che dei "documenti più antichi" per i quali è stata fatta scelta di collocazione all'interno dell'ufficio del Sindaco.
Proseguendo negli anni, arriviamo al 1972, anno in cui il direttore dell'Archivio di Stato di Modena, Angelo Spaggiari, fu chiamato per affrontare la situazione dell'archivio fiumalbino a seguito di un intervento di riordino ed inventariazione avvenuto nel luglio del 1971 a cura di un dipendente dell'Archivio di Stato di Pisa (6). In archivio l'inventario non è stato rintracciato nonostante le ricerche e le interrogazioni rivolte ai dipendenti comunali, ne rimane notizia tuttavia nella relazione di Spaggiari nella quale si fa un certo apprezzamento lodevole per la metodologia affrontata nel riordinamento delle singole unità e nella loro numerazione "così da assumere un preciso posto sugli scaffali". Rimane comunque il problema dei locali considerati non idonei, infatti l'archivio si trova ancora collocato nella soffitta della sede municipale. Di questo periodo è anche uno scarto documentario avvenuto in concomitanza con l'intervento di riordino ed inventariazione, criticato e non approvato da Spaggiari per l'ingente mole di materiale cartaceo accantonato presso le scuole elementari di Versurone. Secondo il direttore dell'Archivio di Stato di Modena, si tratta di atti che possono invece risultare importanti innanzitutto per la mancanza dei protocolli della corrispondenza e degli indici dal 1906 al 1941, e in secondo luogo per avere informazioni utili sulla storia di Fiumalbo e di altri comuni del territorio che hanno perso il loro archivio.
Lo scarto quindi venne bloccato, ma non abbiamo notizie di cosa poi successe al riesame del materiale e dove soprattutto quel materiale venne spostato. Sappiamo invece che intorno al 1980, l'archivio storico - con i documenti più antichi - era stato traslocato al secondo piano dell'edificio comunale e precisamente nella sala consiliare, per poi essere trasferito alla fine degli anni Novanta, insieme alla rimanente documentazione presa dal sottotetto, nel locale odierno al primo piano e su scaffalature di legno. Rimane dubbia una notizia avuta da testimonianze orali per cui una parte della documentazione, in particolare le deliberazioni degli anni '30-'40 nel Novecento, venne trasferita alle scuole elementari di Montalecchio (ora abitazione privata) intorno al 1990-1996, e mai più riportata in Comune.




(1) Archivio storico del Comune di Fiumalbo, serie: Inventari, 1790-1977, sottoserie: Inventari d'archivio, 1790-1961.
(2) Archivio storico del Comune di Fiumalbo, serie: Inventari, 1790-1977, sottoserie: Inventari d'archivio, 1790-1961.
(3) Giorgio Lenzini, Fiumalbo il paese delle tre torri, Pavullo nel Frignano-Modena, Tipolitografia Benedetti, 1993, p. 37.
(4) Soprintendenza archivistica per l'Emilia Romagna, Archivi vigilati, Comune di Fiumalbo.
(5) Soprintendenza archivistica per l'Emilia Romagna, Archivi vigilati, Comune di Fiumalbo, 1967.
(6) Soprintendenza archivistica per l'Emilia Romagna, Archivi vigilati, Comune di Fiumalbo, 1972.

bibliografia

Guida generale degli archivi storici comunali per l'Emilia Romagna, a cura di Giuseppe Rabotti, Bologna, Analisi, 1991, 415-417
Giorgio LenziniFiumalbo il paese delle tre torri, Pavullo nel Frignano - Modena, Tipolitografia Benedetti, 1993


codice interno: 90 - 001

informazioni redazionali
Inventario sommario a cura di
Sabina Falcinelli (CSR), 2012
Revisione a cura di
Laura Cristina Niero, 2012
realizzati per
Progetto ArchiviaMo

Aggiornamento a cura di
Angelica Barberini e Margherita Beggi (Open Group), 2016
realizzato per
Comune di Fiumalbo

Intervento redazionale a cura di
Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna - Servizio biblioteche archivi musei e beni culturali, 2017