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Archivio della Confraternita di San Pietro martire (Formigine) 1507 - 1976
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fondo
filze 65, registri 4, vacchette 2, mazzo 1

Il materiale documentario, in buono stato di conservazione, è in gran parte costituito da rogiti che attestano i diritti della Confraternita e da documentazione di tipo contabile, mandati, stati attivi e passivi, registri di cassa, mastri ecc.; altre tipologie di documentazione sono: partiti della Confraternita, indulgenze, elenchi dei confratelli e delle consorelle, carte relative ai lavori di abbellimento della chiesa, ecc.
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criteri di ordinamento
All'inizio dell'attuale lavoro di riordino ed inventariazione si è proceduto ad una ricognizione sul materiale documentario per verificare l'ordine all'interno dell'archivio e di ogni singola filza; si è constatato che, mentre alcune serie, come quella dei mandati, si presentavano ordinate, forse perché non erano state oggetto di numerose ricerche, per altre serie la situazione non era così definita. Ad esempio la serie dei rogiti relativi a compravendite, affitti, testamenti, donazioni, costituita da singoli rogiti che riportano sulla copertina un numero che corrisponde a quello riportato sul repertorio settecentesco in dotazione all'archivio, risulta pesantemente rimaneggiata: molto spesso i documenti non sono nella giusta sequenza, o sono stati estrapolati e archiviati in altre filze, forse per affinità di argomento, o sono mancanti del tutto.
In altre situazioni, nel corso del XX secolo, sono stati anche assemblati dei fascicoli miscellanei raccogliendo rogiti o altri tipi di documento, creando così dei fascicoli tematici; forse con uno studio ulteriore, i documenti avrebbero potuto essere ricondotti, dalla persona che se ne è occupata, alle loro filze originarie.

Il presente intervento si è proposto, per quanto possibile, di ricondurre le carte prodotte dalla Confraternita di S. Pietro martire antecedenti alla fine del ‘700 alla loro collocazione originaria, poichè nel corso del tempo le filze che conservano le carte avevano subito dei rimaneggiamenti fisici, dovuti forse ad eventi bellici, a cause naturali, ad incuria o a spostamenti voluti, causati da motivi di ordine pratico.
Si è pertanto cercato di procedere ad una ricostruzione di una struttura archivistica che in primo luogo tenesse conto dell'organizzazione data alle carte in epoca antica, sia che si trattasse di un'organizzazione coeva alla formazione degli atti, sia che si trattasse invece di riordini effettuati comunque prima del XX secolo e cristallizzati dalla stesura di strumenti di corredo per la ricerca dei documenti.

Durante lo svolgimento dell'intervento, si sono ricollocate, sulla base dell'elenco fornito dal repertorio di fine '700, nella loro giusta posizione le carte che erano in disordine; quando invece sono state reperite delle indicazioni di spostamenti effettuati già in antico, causati da giuste motivazioni, si sono lasciati i documenti nella collocazione in cui li si sono trovati.
Poichè ormai questi fascicoli si sono cristallizzati in questa forma, si è ritenuto conveniente non smembrarli, in quanto un tentativo di riportarli alla collocazione originaria non avrebbe sortito un effetto positivo.


Di queste filze è stata fornita l'indicazione del titolo originario quando presente, il contenuto, gli estremi cronologici, la consistenza. Nei casi in cui il titolo non si presenta come quello originario dato dall'archivista settecentesco, ma è stato attribuito dall'ignoto riordinatore che ha lavorato nel corso del XX secolo, non è stato posto tra virgolette.

storia archivistica
L'archivio della Confraternita di S. Pietro martire di Formigine è costituito da 65 filze e da alcuni registri e copre un arco cronologico dal XVI al XX secolo. E' conservato nella Chiesa della Madonna del Ponte, in via S. Pietro 1 a Formigine, in un armadio ad angolo e in un baule in una sala al primo piano, posta sopra la sagrestia.


La maggior parte delle filze risale alla fine del ‘700, quando un anonimo archivista effettuò un ordinamento delle carte e dotò l'archivio di un repertorio, alquanto sommario, datato 1797. Questo repertorio fu implementato fino al 1932 da altri anonimi riordinatori. In un momento imprecisato, ma probabilmente nel corso dell'800, pare che fosse stata effettuata un'inventariazione che aveva superato i criteri di quella del 1797, perché nel titolo presente sul piatto superiore delle filze è segnalato il numero di carta corrispondente alla carta del repertorio in cui trovare la descrizione del contenuto di ogni singola filza; tale numero è spesso cancellato e sostituito da un altro. Se ne deduce che dovesse esistere un altro repertorio più recente di quello settecentesco, ma non è stato reperito.

Sul finire degli anni '70 del XX secolo l'archivista dell'Archivio di Stato di Modena, Antonio Lodi, effettuò un riordino, ma non dotò l'archivio così riordinato di un inventario o di una guida che rendessero ragione dello stato in cui erano state trovate le carte e di come aveva proceduto durante il riordino(1). Inoltre creò dei contenitori che rispecchiassero lo stile delle vecchie filze, usando dei cartoni come piatti e rivestendoli con carta simile a quella usata nel corso del '700 per dare uniformità all'intero patrimonio documentario; in tal modo però non sappiamo come erano sistemate le carte prima del suo intervento, se erano conservate in filze che sono state scartate perchè usurate o se giacevano alla rinfusa senza alcun ordine.
Durante la seconda guerra mondiale la chiesa fu requisita dall'autorità militare che la usò come magazzino; la riapertura al culto avvenne solamente durante gli anni '70. E' ragionevole pensare che anche l'archivio abbia risentito dello stato di abbandono e incuria in cui versava tutto l'edificio.


In tempi recenti si è proceduto ad un intervento di tipo archivistico, eseguito dalla dott.ssa Silvia Grano, figlia di un confratello della confraternita, che ha elencato carta per carta in un foglio Excel il materiale documentario di ogni singola filza (fino alla filza 36) così come le si è presentato, senza effettuare alcun riordino. Tale strumento di corredo fornito su foglio Excel non può però definirsi un inventario perché non fornisce una struttura "ad albero" del complesso documentario e non descrive lo stato in cui si sono trovate le carte e come si è intervenuto su di esse.

(1) Esiste una descrizione della documentazione nel volume "Comune di Formigine, Censimento Archivi e raccolte", vol. 2, 1997 dell'ISRSC, che rispecchia l'ordinamento stabilito da Antonio Lodi.

strumenti di ricerca
E' presente in archivio un repertorio degli atti costituito da 1 reg. di pagg. 1-94, compilato dall'archivista a partire dal 1797 (data presunta); descrive gli atti dalla filza I fino alla filza LXIII (che è la penultima dei mandati). Dalla filza LXIV la scrittura è novecentesca, perché il registro è stato via via aggiornato fino al 1932 a matita e pennarello. Non è chiaro come sia intervenuto Antonio Lodi nel suo riordino degli anni '70 del Novecento.
Sul frontespizio "Repertorio dei recapiti esistenti nell'archivio della Confraternita di S. Pietro martire di Formigine".

unità di descrizione separate
Dopo la soppressione della Confraternita avvenuta nel 1798, tutti i documenti di sua spettanza furono consegnati a Leonelli, commissario del potere esecutivo nel Dipartimento del Panaro. Al ripristino della Confraternita i documenti furono restituiti ad eccezione di alcuni pezzi, attualmente conservati presso l'Archivio di Stato di Modena, nel fondo Soppressioni:
* ASMO, Soppressioni, n. 1149 ex 855: "Formigine S. Pietro Martire. Miscellanea e Opera Piacentini, doti Cozze e sorti Piacentine e vacchetta di messe celebrate (nella) chiesa della SS. Annunziata carico di legati", f. 1: (è la filza XLVI?)

1) Un fascicolo contenente:

- carte relative al follo tra cui una relazione del 26 febbraio 1773 inerente alle imposte dei beni della Confraternita

- un libro di cassa, 1800 marzo 18-1800 aprile 26: il cassiere era Giuseppe Lancellotti che rinunciò alla carica, sostituito da Giovanni Gatti; il computista era Domenico Malaguti, il priore Castiglioni, sostituito da Giovanni Corradini. Giberti e Gatti sono i sindaci

- note delle zitelle estratte a sorte

- elenco del dare e avere della Municipalità di Formigine verso Agenzia dei beni nazionali nel Dipartimento del Panaro per opera Piacentina e Cozza (la Confraternita fu ripristinata con decreto del Consiglio di Economia del 20 febbraio 1800)
- una vacchetta di messe da celebrarsi in adempimento del legato istituito da Pellegrino Schedoni all'altare della SS. Annunziata nella Chiesa della SS. Annunziata, 1787-1790

- una vacchetta di messe da celebrarsi in adempimento del legato istituito da Giacomo Gatti, 1787-1790

2) "3. Libro delle doti Cozze", 1 reg. contenente elenco delle zitelle, pagg. 1-23, 1768-1797

3) "Cassa de' frutti delle sorti Piacentine", 1 reg. pagg. 1-45, 1786-1798

* ASMO, Soppressioni, n. 1150 ex 856 "Giornale ossia libro mastro 1772-1798", 1 reg. con legatura membranacea di pagg. 1-122, danni alla legatura e danni da roditori (Filza XLV?)


Nel frontespizio "Al nome di Dio questo dì 6 novembre 1772. Nel presente libro si vedranno notate le rendite tutte e parimenti le spese di questa venerabile Confraternita di S. Pietro Martire erretta in Formigine"


* ASMO, Soppressioni, n. 1151 ex 856 "Confraternita S. Pietro Martire di Formigine", 1 reg. di cc. non numm. contenente elenco delle entrate ed uscite, 1800-1801


Dopo la soppressione fatta da Leonelli commissario del potere esecutivo nel Dipartimento del Panaro, i confratelli il 20 febbraio 1800 supplicavano il Consiglio amministrativo di Economia perché fosse ripristinata l'Arciconfraternita; il Consiglio, dando esecuzione alla Regia Imperiale Reggenza, stabilì che fosse riaperta la Chiesa, restituiti gli arredi sacri e ci fosse "l'esatta consegna di tutte le carte, libri ed altro di pertinenza della suddetta Confraternita presso di lui esistenti premessane l'opportuna descrizione ed inventario e la corrispondente ricevuta". "Il presente decreto trovasi nell'archivio"

* ASMO, Soppressioni, n. 1152 ex 857 "Libro mastro per la cassa della Confraternita di S. Pietro Martire", 1771-1798, 1 reg. di cc. numm. 147 contenente le entrate e le uscite della Confraternita.

A pag. 173 e segg. è presente l'elenco delle zitelle tirate a sorte secondo la dote Cozza il 15 agosto di ogni anno e introduzione esplicativa della consuetudine nata dal legato. Elenco dal 1723 al 1797.

A c. 190 Doti delle sorti piacentine, dal 1778 al 1798.

Allegate 3 cc. sciolte relative a:

- entrate dell'anno 1789


- ricevuta dei coniugi Muratori relativa alla dote Piacentina 1786 luglio 2


- altra ricevuta di Paolo Franchini e moglie relativa alla dote piacentina 1787 agosto 25


* ASMO, Soppressioni, n. 1153 ex 858 "Sorte piacentina" 1698-1797 1 reg. di cc. numm. 104 con legatura membranacea. Sulla costa "Opera piacentina di Formigine"


Libro di entrate e spese della sorte piacentina dal 1698 al 1797


A c. 5 e segg. è presente una copia della lettera inviata da Giovanni Galliani Coccapani al consigliere Tamburini del 24 dicembre 1700 e copia della relazione del 8 giugno 1699 inviata al Duca relativa al legato Piacentini. Allegata una carta sciolta di conti al 31/12/1783

bibliografia
Antonio G. LodiChiesa della Madonna del Ponte in Formigine. Storia e arte, Golinelli Industrie Grafiche, 2006
Luigi Francesco ValdrighiCronacografia del Castello e Comune di Formigine nella Provincia di Modena dalle origini ai tempi presenti, Modena, Aedes Muratoriana, 1998


codice interno: 115 - 001

informazioni redazionali
Inventario a cura di
Renata Disarò (CSR), 2012

Revisione a cura di
Laura Cristina Niero, 2013

realizzati per
Progetto ArchiviaMo

Intervento redazionale a cura di
IBC - Soprintendenza per i beni librari e documentari della Regione Emilia-Romagna, 2013