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  Anagrafe e stato civile 1806 - 2010
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subfondo
buste 526, registri 147
sei in: Archivio storico del Comune di Ravarino 1710 - 30 dicembre 1972

Il subfondo comprende i documenti relativi allo stato civile, ovvero alle registrazioni di nascita, matrimonio, morte e cittadinanza, e all'anagrafe, ovvero ai movimenti della popolazione, del Comune di Ravarino, i quali sono presenti in maniera sistematica dal 1860; è, inoltre, conservato un nucleo di documentazione risalente al periodo napoleonico. E' stata qui descritta anche la documentazione riguardante i censimenti della popolazione, dei fabbricati, dell'industria e del commercio; i documenti relativi al rilascio dei libretti di lavoro e le pratiche attestanti i permessi di seppellimento.
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Note
I registri dei nati, matrimoni e morti del 1860 riportano la seguente intitolazione: "Regie provincie dell'Emilia, Provincia di Modena, Comune di Ravarino", nel 1861 la prima parte è sostituita con "Regno Sardo", mentre dal 1862 con "Regno d'Italia". Nel 1866 si legge: "Per gli effetti cui accenna l'art. 57 del Nuovo codice civile del Regno d'Italia si delega al signor giudice avvocato Paolo Zurtani. Modena 14 dicembre 1865".

informazioni sul contesto di produzione
STATO CIVILE
Lo stato civile italiano è istituito con legge n. 2602 del 15 novembre 1865, i relativi uffici cominciano a funzionare dal 1° gennaio 1866. Le funzioni di ufficiale di stato civile consistenti nel ricevimento degli atti, nella compilazione e nella custodia delle registrazioni e nel rilascio dei certificati, vengono attribuite ai sindaci, ai quali viene prescritto di tenere quattro registri per la trascrizione degli atti relativi alla cittadinanza, alle nascite, ai matrimoni e alle morti. Tali registri devono essere vidimati dal presidente del tribunale, devono essere compilati in duplice originale e uno dei due è da trasmettersi, dopo la chiusura, alla cancelleria del tribunale stesso. Per ogni registro deve essere compilato, dopo la chiusura, un indice delle persone cui attingono gli atti in esso trascritti, inoltre periodicamente devono essere compilati gli indici decennali.
In seguito alla riforma introdotta dal R.D. 9-7-1939, n.1238 (oggi quasi interamente abrogato dal D.P.R. 3-11-2000, n. 396, attuativo della L. 15-5-1997, n.127, c.d. "L. Bassanini-bis") gli uffici dello stato civile si configurano come organi amministrativi istituiti in ogni Comune, preposti alla formazione ed alla ricezione degli atti relativi allo stato civile, nonché alla tenuta, alla custodia ed alla conservazione degli appositi registri, al rilascio dei certificati in base ad essi. Il titolare dell'ufficio è il sindaco, che nella sua qualità di ufficiale del Governo agisce quale organo statale. L'ordinamento gli attribuisce la funzione di ricevere e annotare gli atti che documentano lo stato della persona (di nascita, morte, matrimonio e cittadinanza) nonché tutti gli atti giuridici, sia pubblici che privati (sentenze, decreti, testamenti) che importino variazioni al nome, alla capacità o allo stato delle persone fisiche.
Prima del 1866 la registrazione degli atti di stato civile era demandata alle parrocchie: con il Concilio di Trento, infatti, veniva fatto obbligo ai parroci di tenere appositi registri per l'annotazione delle nascite, dei battesimi, dei matrimoni e, successivamente, anche delle morti, sul modello di quanto era già in uso per la registrazione dei nomi di benefattori, vescovi, fedeli defunti.
In epoca napoleonica, il mutamento della concezione giuridica statuale rese necessaria l'istituzione di pubblici ufficiali cui affidare la tenuta e la conservazione dei pubblici registri: nel Codice Napoleonico la materia veniva regolata da apposite disposizioni, con una collocazione sistematica che privilegiava l'aspetto probatorio.
La regolamentazione preunitaria, introdotta durante la dominazione francese e in alcuni Stati conservata dopo la Restaurazione, fu abrogata quasi contemporaneamente all'introduzione della normativa unitaria.

ANAGRAFE
Con regio decreto 31 dicembre 1864 n. 2105 si affida ai Comuni il compito di tenere costantemente aggiornata la situazione della popolazione residente in uno speciale registro. Il primo registro della popolazione è impostato sulla situazione esistente al primo gennaio 1865 e successivamente aggiornato in base alle variazioni di volta in volta sopravvenute. In seguito a legge 20 giugno 1871, n. 297, il registro è composto da fogli di casa attenenti a ciascun palazzo o costruzione avente un proprio numero civico, fogli di famiglia compilati per ogni nucleo familiare, e fogli individuali intestati ai singoli cittadini rilevanti i dati relativi alla loro posizione anagrafica, di stato civile e professionale.
Le variazioni apportate periodicamente al registro della popolazione sono desunte dai registri di stato civile e dai dati relativi al flusso emigratorio ed immigratorio della popolazione. Questi sono desumibili dalle comunicazioni che i cittadini sono tenuti a fare ai Comuni di residenza in caso di emigrazione in altro Comune o all'estero e dallo scambio di atti che intercorre fra i Comuni interessati, ai fini della cancellazione o iscrizione nei rispettivi registri, atti che vengono conservati nei fascicoli individuali degli emigrati ed immigrati.
Gli atti relativi ai censimenti della popolazione risultano costituiti dalla seconda copia dei fogli di famiglia di censimento trasmessi in originale all'Istat, compilati dalle varie famiglie e dagli stati definitivi di sezione di censimento, contenenti i dati di tutti i fogli relativi alle famiglie comprese nelle diverse sezioni di censimento.


codice interno: 122 - 001.017