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Archivio storico del Comune di Cervia 1511 - 1971, con successivi fino al 1981
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fondo
registri 1631, volumi 113, buste 334, fascicoli 4638, mazzi 18, unità documentarie 22, opuscoli 2, rubrica 1, quaderno 1

L'archivio storico comunale di Cervia raccoglie la documentazione prodotta e ricevuta dal comune nel corso della propria attività istituzionale a partire dal XVI secolo.
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La descrizione inventariale qui realizzata individua e raccoglie nel subfondo Archivio antico le serie a partire appunto dal XVI secolo fino ai primi anni del XIX. Le serie restanti documentano l'attività dell'ente a partire dall'inizio del XIX secolo fino al limite temporale del 1971.

storia archivistica
Le prime notizie di un archivio del comune compaiono negli statuti della città, conosciuti solo in una edizione a stampa del 1588 ma con norme risalenti anche ai secoli precedenti (1). Qui uno statuto non databile, ma certamente precedente al XVI secolo, stabiliva che gli "istrumenti" del comune fossero conservati in una cassa depositata presso il locale convento francescano, chiusa da due chiavi conservate una dal priore del convento e l'altra dal podestà (2). Gli stessi statuti riportano una serie di norme di riforma del governo cittadino emanate dal vice preside di Romagna, Jacopo Guicciardini, nell'aprile del 1526. Fra l'altro si stabiliva che i documenti del comune fossero conservati in un armadio presso la cancelleria del comune (3). E' però probabile che la disposizione non avesse effetto dato che una nota di ricognizione datata 23 febbraio 1533 alla c. 94 del libro dei "Partiti 1526 al 1541" riporta la circostanza della consegna del libro dai frati di S. Francesco al massaro e all'anziano del comune (4).
Note relative all'archivio si presentano talvolta nei registri e non sembra che le condizioni di conservazione fossero ottimali tanto che nel 1638 si delibera di spostare le carte della cancelleria in una stanza appositamente dedicata poiché il luogo di conservazione le esponeva ad umidità e danni (5).
Con la costruzione di Cervia nuova e lo smantellamento del vecchio centro abitato, anche l'archivio deve essere spostato ma ancora una volta le modalità di trattamento non sono particolarmente accurate tanto che nel 1739 viene emanato un rescritto dal Prefetto degli archivi per ordinare che l'archivio fosse trasportato dalla casa in cui era custodito al Palazzo priorale (6).
Nel corso del XIX secolo non sono state trovate indicazioni sullo stato e le modalità di conservazione dell'archivio fino ai primi anni del XX secolo quando le condizioni di ordinamento dovevano essere critiche tanto da spingere il sindaco a chiedere aiuto alla Prefettura e a Silvio Bernicoli archivista presso il Comune di Ravenna. Fra 1903 e 1914 le operazioni di riordino vengono affidate a personale interno del comune con scarsi esiti (7).
Un primo riordino dell'archivio in qualche modo documentato è stato quello effettuato dal professore e storico locale Umberto Foschi che pubblicò nel 1967 un inventario, a dire il vero molto sommario, che riportava la consistenza dell'archivio fino al 1870 (8).
Notizie della collocazione dell'archivio nei locali del sottotetto del Palazzo comunale risalgono al 1970 e probabilmente fu in questa occasione che la documentazione dal 1511 al 1952 fu collocata in una delle sette stanze disponibili mentre l'archivio di deposito occupò i restanti locali.
Dal dicembre 2011 anche in seguito all'istituzione di un servizio per la conservazione, valorizzazione e consultazione dell'archivio storico si è provveduto a ricollocare al primo piano del palazzo comunale - in locali appositamente arredati con armadi, cassettiere e scaffali metallici - le serie antiche, le deliberazioni consiliari e di Giunta fino al 1971, il carteggio ordinato a titolario fino al 1964 e la documentazione anteriore al 1971 già individuata come prodotta dall'Ufficio tecnico comunale. La parte restante dell'archivio storico è rimasta nei locali del sottotetto in attesa di trovare collocazione, per quanto possibile, nei nuovi locali.
Si avvisa che alcune serie si presentano di fatto mutile poiché conservate in parte in sedi separate. Fra queste si segnalano circa 110 ml. di documentazione storica della contabilità, attualmente in fase di censimento e conservata presso il Magazzino comunale, e la serie delle pratiche edilizie (1945-1970; ml. 80) conservata presso il servizio Edilizia privata.

Note
(1) "Statuta civitatis Cerviae", Ravennae, 1588. L'archivio non conserva copia degli statuti presente invece alla Biblioteca Classense di Ravenna.
(2) ibid. "De uno scrinio faciendo, in quo ponantur omens scripture, et acta communis, et stet ad locum fratrum", cap. 61, p. 32.
(3) ibid. "Statutum riformationis consilii, et introitus civitatis Cerviae", cap. 32, pp. 59-66.
(4) Archivio storico comunale di Cervia, serie Libri dei partiti del Consiglio, reg. "Partiti 1526 al 1541", c. 94 "Fu dato questo presente libro a dì soprascripto a Ser Gio(vanni ) Bap(tis)ta di Barberis massaro et Ser Ventura Rabuino antiano per li frati di S. Francesco da Cervia qual dixeno esserli stato dato in confessione qual libro in continenti (…)" 
(5) Archivio storico comunale di Cervia, serie Libri dei partiti del Consiglio, reg. "Dal 1638 al 1651" c. 1 r-v alla data 28 luglio 1638.
(6) Archivio storico comunale di Cervia, serie Libri dei partiti del Consiglio, "Deliberazioni del consiglio dal 1724 al 1739", c. 239 r alla data 18 giugno 1739 si annota il ricevimento e il contenuto del rescritto di cui non si trascrive la copia.
(7) Archivio storico comunale, serie Carteggio ordinato a titolario, a. 1910 cat. I, cl. 2 "Archivio comunale"; l'archivista e protocollista Eugenio Amaducci, dopo che i due impiegati incaricati - un impiegato e un bidello - hanno lasciato il lavoro incompleto per l'eccessiva fatica si è fatto aiutare nel riordino dell'archivio dalla sue bambine (sic!) e fa richiesta alla Giunta di un riconoscimento per le figlie.
(8) Umberto FOSCHI, "L'Archivio Storico del Comune di Cervia", in "Bollettino Economico della Camera di Commercio, Artigianato, Agricoltura e Industria della provincia di Ravenna", n. 1, a. 1967, pp. 3-16 e n. 2, a. 1967, p. 105-1128.

strumenti di ricerca
Il primo studio sugli archivi cervesi è un saggio di Giuseppe Plessi, pubblicato nel 1960 (1) che ha per oggetto gli archivi di istituzioni cervesi, o con sede a Cervia, conservati per lo più presso l'Archivio di Stato di Ravenna. In nota viene dato un breve ragguaglio sulla composizione dell'archivio storico comunale.
A questo fece seguito l'inventario di Umberto Foschi pubblicato nel 1967 che riportava la consistenza dell'archivio fino al 1870 (2). Nell'introduzione si presenta l'inventario come realizzato in occasione di un intervento di riordino condotto su incarico dell'amministrazione comunale. Si tratta di fatto dell'elenco dei documenti presenti nell'archivio suddiviso in poche serie. In appendice viene riportato l'elenco di registri e documenti che si ritiene essere stati prodotti dalle istituzioni comunali cervesi e che si trovano presso l'Archivio Storico del Comune di Ravenna.
La scheda redatta a cura di Giuseppe Rabotti pubblicata nella "Guida agli archivi storici comunali dell'Emilia Romagna" (3) considera come limite cronologico l'anno 1900. La scheda fornisce uno schema abbastanza dettagliato della composizione dell'archivio indicando per ciascuna serie gli estremi cronologici e la consistenza per un totale di almeno 1145 unità archivistiche.
L'inventario del 1997 è stato realizzato con l'intervento diretto dell'IBC - Soprintendenzaper i beni librari e documentari della Regione Emilia-Romagna e con l'uso del software Sesamo versione 2.0 sviluppato dalla Regione Lombardia da cui sono state estratte alcune versioni a stampa. In quell'occasione si è ampliato ulteriormente il limite cronologico considerato arrivando con la serie del carteggio al 1955 e con le serie delle deliberazoni di Giunta e del Consiglio al 1962 con una consistenza totale di 1972 unità.
Nel 2004 -2005, constatata la situazione di estremo disordine della documentazione collocata nei sei locali di deposito, il comune con risorse proprie ha affidato alla ditta Archimemo un intervento di riordino sommario, selezione e redazione di un elenco topografico in formato Excel che ha consentito di individuare la documentazione storica presente in questi locali.

Il presente lavoro ha come basi queste ultime due opere. In fase preparatoria il file di Sesamo è stato importato nella piattaforma IBC-Xdams da parte dell'IBC e parte dell'incarico comportava la correzione e adeguamento delle schede originarie alle regole e parametri fissati per il nuovo inventario. A questo si sono aggiunte le serie e le unità archivistiche individuate attraverso l'elenco topografico redatto nel 2004 arrivando a includere nel nuovo inventario la documentazione fino al limite cronologico del 1971.


Note
(1) Giuseppe PLESSI, "Gli archivi di Cervia", in "Studi Romagnoli", XI (1960), pp. 115-153.
(2) Umberto FOSCHI, "L'Archivio Storico del Comune di Cervia", in "Bollettino Economico della Camera di Commercio, Artigianato, Agricoltura e Industria della provincia di Ravenna", n. 1, a. 1967, pp. 3-16 e n. 2, a. 1967, p. 105-1128.
(3) "Archivi Storici Storici in Emilia Romagna. Guida generale degli archivi storici comunali", Soprintendenza Archivistica per l' Emilia Romagna, a cura di Giuseppe Rabotti, Bologna, 1991, pp. 685-687. La scheda è datata al febbraio 1971.

unità di descrizione collegate
Per un quadro completo della documentazione relativa al territorio cervese si veda anche la documentazione conservata presso l'Archivio di stato di Ravenna:
http://www.archivi-sias.it/consulta_archivi_albero.asp#Complessi750340375


codice interno: 207 - 0001

informazioni redazionali
Inventario a cura di
Cristina Poni con la collaborazione di Stefania Bolognesi (Open Group), 2015

realizzato per
Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna
[L.R. 18/2000. Piano bibliotecario 2009. Intervento diretto]

Intervento redazionale a cura di
Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna - Servizio biblioteche archivi musei e beni culturali, 2016