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Fondi archivistici e documentari raccolti nel Museo del Risorgimento di Imola 1796 - 1939
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con antecedenti del 1792.
vai al soggetto produttore: Museo del Risorgimento di Imola

collezione, raccolta
buste 141, registri 90, volumi 20, cartelle 37, mazzi 5, fascicoli 15, bollettari 12, album 6, unità documentarie 4, pezzi 2

I fondi archivistici e documentari raccolti nel Museo del Risorgimento di Imola testimoniano la storia e la vita sociale e civile della città dal periodo napoleonico sino alla prima guerra mondiale. Essi comprendono documentazione prodotta dal Comune di Imola relativa in particolare alla Guardia civica dal periodo francese all'Unità nazionale, documenti di associazioni locali di reduci, carte di patrioti donate da loro stessi o dai loro discendenti, documenti a ricordo di cittadini che hanno partecipato alle guerre risorgimentali, comprensivi in alcuni casi anche di ritratti fotografici che restituiscono il volto di imolesi più o meno noti, fondi relativi alla mobilitazione civile durante la Grande guerra.
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La documentazione è articolata in 8 sezioni: Documentazione prodotta da organi comunali, Organismi governativi, Associazioni imolesi, Personaggi e patrioti imolesi, Avvisi e proclami, Guerra 1915-18, Anagrafi dei patrioti imolesi, Miscellanea Risorgimento e guerre.

criteri di ordinamento
Il presente riordinamento è l'esito dell'attività di studio, ricerca e analisi condotta sui fondi raccolti nel Museo del Risorgimento di Imola avviata negli anni Novanta del secolo scorso, interrotta e ripresa in momenti diversi e conclusa nel 2011 in occasione del 150° dell'Unità d'Italia.
A partire dal 1992 è stato avviato dalla Biblioteca comunale di Imola un progetto di inventariazione e recupero conservativo dei fondi archivistici e documentari custoditi nel Museo del Risorgimento. Oltre ai documenti che componevano il percorso espositivo illustrato nelle vetrine del Museo, erano presenti anche fondi e nuclei documentari collocati negli armadi. Questa documentazione era alloggiata in genere nella sala dedicata al periodo storico che aveva più pertinenza cronologica e tematica con essa e quindi anche con le carte esposte nelle vetrine. Il materiale era costituito da raccolte di periodici, stampe, carte sciolte e fondi documentari, questi ultimi erano composti in parte da buste e registri sommariamente ordinati, in parte da documentazione sciolta e disordinata.
Tra il 1992 e il 1994 è stata attuata la ricognizione topografica del materiale documentario conservato entro gli armadi del Museo del Risorgimento e di quello esposto, al fine di conoscerne le caratteristiche e la composizione, nonchè di constatarne lo stato conservativo.
In mancanza di un inventario complessivo e sistematico del materiale esposto e dei fondi raccolti, mancanza ripetutamente denunciata dai direttori della biblioteca nelle loro relazioni, sono stati analizzati gli strumenti di corredo disponibili che potevano essere di ausilio per giungere alla comprensione della complessa composizione documentaria del Museo del Risorgimento. Sono stati rinvenuti elenchi di versamento stesi in concomitanza dell'acquisizione dei doni, elenchi analitici di documenti presenti in alcune buste; è stato scandagliato l'archivio della Biblioteca comunale e in particolare sono stati visionati inventari sommari e parziali, registri dei doni, inventari dei fondi manoscritti.
Il materiale cartaceo raccolto nel Museo versava in condizioni di grave deterioramento, causato dalla polvere e dai microrganismi, la cui formazione era favorita dall'elevata umidità dei locali e dagli sbalzi termici stagionali (1).
Tra il 1993 e il 1994 la documentazione conservata negli armadi del Museo è stata descritta prima in un inventario topografico sommario, che riproduce sulla carta l'ubicazione di essa nelle sale del Museo (2), poi è stata trasferita in ambienti più idonei, nei magazzini archivistici della Biblioteca comunale. Contestualmente per tutto il materiale documentario esposto e collocato entro gli armadi del Museo è stato redatto anche un inventario topografico analitico (3).
All'inventario topografico analitico del materiale documentario è seguita l'analisi dei fondi archivistici aggregati al Museo del Risorgimento. Tra il 1994 e il 1995 la documentazione d'archivio conservata negli armadi è stata riordinata e inventariata (4).
Nel gennaio del 2001 il materiale è stato oggetto di un intervento di disinfestazione e successivamente è stato dislocato in ambienti idonei alla conservazione: in particolare le carte sono attualmente custodite nei depositi dell'Archivio storico comunale e i cimeli sono presso i magazzini dei Musei civici di Imola (5).
Nel corso del 2011, in vista della pubblicazione dell'inventario dei fondi documentari raccolti nel Museo del Risorgimento, è stato rielaborato l'inventario del 1995 e rispetto a esso e al riordinamento di allora sono state apportate alcune modifiche e integrazioni. Rivedere dopo alcuni anni il lavoro, sono trascorsi oltre 15 anni, ha comportato nuove riflessioni e alcuni ripensamenti suggeriti in primo luogo da una più ampia e approfondita conoscenza dei fondi dell'archivio comunale di Imola e delle raccolte della biblioteca; inoltre l'adeguamento della descrizione archivistica agli standard internazionali ISAD-G e ISAAR (CPF), allora appena comparsi e ancora in fase di sperimentazione, ha indotto a considerazioni che hanno consigliato approfondimenti e aggiustamenti anche in vista della pubblicazione on line dell'inventario (6).
Rispetto all'inventario del 1995 sono stati operati alcuni interventi che mirano a rendere più efficace la presentazione della documentazione e la lettura delle descrizioni archivistiche: l'articolazione della partizione della documentazione raccolta nel Museo è stata articolata in 8 sezioni, rispetto alle 6 precedenti; alcuni fondi sono stati strutturati in serie oppure le serie sono state presentate in un altro ordine ritenuto più funzionale, con conseguente spostamento di alcune unità archivistiche all'interno del medesimo fondo; ciascuna delle 42 buste che comprendono documenti e fascicoli della Guardia civica poi nazionale dal 1831 al 1870, buste composte negli anni Venti-Trenta del Novecento, è stata ricondotta al fondo originario di provenienza; alcuni fondi e/o serie sono stati rinominati; pezzi conservati in altri fondi della Biblioteca sono stati ricondotti virtualmente e/o fisicamente alle raccolte del Museo del Risorgimento alle quali appartenevano; per quanto è stato possibile i documenti esposti sino al 2001 nel Museo del Risorgimento sono stati ricondotti ai fondi di provenienza e per ciascun documento è stato indicato il numero di inventario topografico assegnato nel corso della ricognizione del 1994 (7).
Gli interventi apportati all'inventario sono stati eseguiti in maniera virtuale senza intervenire sull'ordine fisico della documentazione e senza modificarne la segnatura (8).
Nell'inventario l'unità di descrizione è l'unità archivistica per i registri e i volumi e l'unità di condizionamento per le buste, a esclusione della sezione Anagrafi dei patrioti imolesi dove è descritto il fascicolo. Talora le carte sono corredate da piccoli cimeli, come medaglie e monete, che sono state di volta in volta segnalate.
Grazie all'attività di ricognizione e di studio del Museo avviata nel 1992, l'analisi della documentazione ha messo in rilievo alcune caratteristiche ed elementi omogenei utili per il riordinamento dei singoli nuclei documentari e per la definizione della struttura del materiale archivistico.
La documentazione politico-pubblica è stata distinta dalle carte prodotte da persone; alcuni fondi con tipologia documentaria simile o di contenuto analogo sono stati riuniti, tra essi avvisi e proclami e i documenti che riguardano la Grande guerra; i fascicoli dedicati ai cittadini di Imola che hanno combattuto nelle campagne risorgimentali compongono l'anagrafe dei patrioti imolesi; i documenti che risultano come una raccolta o collezione di materiale archivistico di provenienza diversa sono confluiti in una sezione miscellanea.
Il materiale documentario è stato suddiviso secondo le seguenti partizioni: Comune di Imola, Organismi governativi, Associazioni imolesi, Personaggi e patrioti imolesi, Avvisi e proclami, Guerra 1915-18, Anagrafi dei patrioti imolesi, Miscellanea Risorgimento e guerre.
Sotto Comune di Imola sono descritti fondi e singole unità archivistiche prodotti da organi comunali relativi al periodo napoleonico e a quello risorgimentale. A quest'ultimo periodo appartiene la documentazione della Guardia civica dal 1831 all'unità nazionale, che una volta pervenuta in biblioteca nei primi decenni del Novecento, venne raccolta, ad eccezione dei registri, in un unico fondo e condizionata in 42 buste come si rileva dall'inventario curato da Romeo Galli nel 1933 (9). Nel corso del presente ordinamento la documentazione compresa nelle buste è stata ricondotta virtualmente ai registri corrispondenti e descritta nel fondo della Guardia civica che ha prodotto la medesima documentazione per ridefinire ‘sulla carta' la composizione presumibilmente originaria delle carte. I nuclei documentari individuati sono: Raccolta di carte di pregio (1797-1802; 1811); Protocollo della Commissione degli alloggi della Comune di Imola (1801-1802); Revisione dei conti di attività gestite dal Comune di Imola (1802); Guardia nazionale (1800-1813); Guardia urbana poi civica (1831-1832); Guardia civica poi nazionale (1847-1849); Guardia nazionale (1859-1872); Battaglione della speranza di Imola (1848-1849).
In Organismi governativi sono descritte singole unità archivistiche prodotte da uffici decentrati dell'autorità statale o da organi preposti alla restaurazione del governo pontificio: Protocollo del Comandante la piazza di Imola (1814); Ordini del giorno della Brigata di Imola dei Carabinieri pontifici (1822-1824), Comando della piazza di Imola (1831-1832).
In Associazioni imolesi sono descritti fondi di organi associativi locali: Società dei reduci dalle patrie battaglie e dall'esercito di Imola (1876-1916); Società di mutuo soccorso fra i superstiti dalle patrie battaglie di Imola (1888-1909); Croce Rossa Italiana. Sotto comitato di Imola (1888-1889).
In Personaggi e patrioti imolesi sono descritte le carte di patrioti e cittadini di Imola o di coloro la cui attività è stata condotta anche o principalmente in questa città: sono le carte di persone, in vario modo protagoniste del Risorgimento, della campagna d'Africa, di quella di Grecia e della prima guerra mondiale.
In Avvisi e proclami sono illustrate due raccolte di avvisi e proclami del periodo napoleonico e della prima metà dell'Ottocento.
La sezione Guerra 1915-18 è dedicata ai documenti relativi alla mobilitazione civile e militare durante la Grande guerra. Comprende in particolare la documentazione riguardante l'assistenza civile prodotta da uffici comunali istituiti tra il maggio e il giugno 1915 dal Comune di Imola in conseguenza dello stato di guerra. Questa documentazione costituisce una fonte documentaria fondamentale per la storia di Imola durante la guerra perché si è salvata dall'incendio che divampò il 3 febbraio 1946 nel locale dell'archivio del palazzo comunale. Infatti tale documentazione era conservata in Biblioteca comunale (10). Nella sezione Guerra 1915-18 sono descritti anche i documenti della Sottosezione dell'Ufficio notizie e del Comitato per le onoranze ai caduti del primo conflitto mondiale. Nel corso del riordinamento sono stati individuati i seguenti fondi e nuclei documentari: Guerra 1915-18 (1914-1927); Liste riformati richiamati (1915-1917); Comitato comunale di assistenza cittadina. Informazioni sui militari imolesi (1915-1919); Rendiconti per i sussidi governativi alle famiglie dei richiamati (1915-1923); Ufficio notizie militari. Sottosezione di Imola (1915-1922); Comitato cittadino per le onoranze agli imolesi caduti nella guerra 1915-1918 (1920-1928).
La sezione delle Anagrafi dei patrioti imolesi, comprende dati anagrafici e documenti su cittadini che hanno partecipato alle campagne napoleoniche, risorgimentali, d'Africa e di Grecia. Si compone di quattro fondi: Imolesi nelle campagne napoleoniche; Cartelle dei patrioti e militi imolesi nelle campagne risorgimentali; Imolesi nelle campagne d'Africa; Imolesi nella campagna di Grecia.
Nell'ultima sezione, nella Miscellanea Risorgimento e guerre, sono indicati i materiali aventi un carattere miscellaneo e non riconducibili a nessuna delle partizioni precedentemente illustrate.

(1) I locali a pianterreno erano privi di impianti di controllo della temperatura e dell'umidità.
(2) Cfr. Inventario topografico sommario della documentazione conservata negli armadi del Museo del Risorgimento di Imola, dattiloscritto a cura di Paola Mita, 1994.
(3) Cfr. Inventario topografico analitico della documentazione conservata nel Museo del Risorgimento di Imola. Parte I-II, a cura di Paola Mita e Sara Vicini, 1994. Il materiale cartaceo esposto nel Museo sino al gennaio 2001 comprendeva 793 pezzi. Del materiale esposto le opere a stampa, compresi libri, opuscoli e manifesti, e gli esemplari iconografici sono stati oggetto di trattamento catalografico e le descrizioni sono consultabili in linea rispettivamente su opac Sbn e nel data base Imago.
(4) Cfr. Inventario dei fondi archivistici e documentari raccolti nel Museo del Risorgimento di Imola, a cura di Paola Mita, 1995.
(5) Nel 2001 in occasione dello spostamento degli oggetti è stata realizzata una campagna fotografica degli ambienti e dei cimeli a cura di Sergio Orselli. In seguito è stata realizzata l'inventariazione dei cimeli a cura dei Musei civici.
(6) Alla fine del 1994 era stata pubblicata la versione inglese delle norme ISAD (G) nella "Rassegna degli Archivi di Stato" con previsione di sperimentarle nel corso del successivo quinquennio (54 (1994), 1, pp. 133-153). Sugli standard internazionali e sulle versioni italiane si veda il contributo di Francesca Ricci Gli standard internazionali di descrizione archivistica: dalle origini alla seconda versione di ISAD (G) nella "Rassegna degli Archivi di Stato" (63 (2003), 1, pp. 11-45). La riflessione sugli standard internazionali e l'adeguamento a essi dell'inventario sono stati stati sviluppati grazie al prezioso aiuto e ai consigli di Simona Dall'Ara e grazie al confronto scientifico con Brunella Argelli, con Mirella Maria Plazzi e con Francesca Ricci della Soprintendenza per i beni librari e documentari della Regione Emilia-Romagna. Inoltre l'applicazione degli standard internazionali è stata anche orientata alla pubblicazione on line dell'inventario, curata da Laura Berti Ceroni, sulla base dati della piattaforma IBC-xDams.
(7) Il numero di inventario topografico del materiale documentario esposto al Museo del Risorgimento è preceduto dall'acronimo MRI (Museo del Risorgimento), seguito da una lettera da A a E, corrispondente a una delle 5 sale in cui si snodava il percorso espositivo del Museo, e da V (Vetrine): per esempio MRI B V 118 corrisponde al "Ruolo" del Battaglione della speranza. Cfr. l'Inventario topografico analitico della documentazione esposta nel Museo del Risorgimento di Imola in Inventario topografico analitico della documentazione conservata nel Museo del Risorgimento di Imola. Parte II, a cura di Paola Mita e Sara Vicini, 1994, aggiornato nel 2011 a cura di Cristina Castellari, Simona Dall'Ara e Elena Del Drago.
(8) Le segnature corrispondenti al riordinamento realizzato tra gli anni Venti-Trenta del Novecento sono indicate in "segnatura precedente".
(9) Cfr. Inventario dell'archivio storico del Comune di Imola (1084-1900), cit., pp. 12 e 14.
(10) La documentazione è pervenuta in Biblioteca comunale tra la fine degli anni Venti e l'inizio degli anni Trenta del Novecento. Parte di essa è indicata nell'inventario del 1933 (cfr. Inventario dell'archivio storico del Comune di Imola (1084-1900), cit., p.14). L'incendio del 1946 distrusse e danneggiò documenti di estrema importanza per la storia della comunità imolese. Si tratta del Carteggio amministrativo (1901-1935, 397 buste) una tra le serie più significative per la vita cittadina trattandosi di documenti unici che testimoniano la gestione amministrativa e patrimoniale del Comune di Imola, nonchè le vicende politiche, civili e sociali della comunità imolese. Insieme al Carteggio amministrativo furono danneggiati anche i Protocolli (1901-1931, 35 registri) che in questi ultimi venti anni sono stati restaurati.

storia archivistica
Le vicende legate alla sedimentazione dei nuclei documentari raccolti nel Museo del Risorgimento di Imola risultano assai complesse e si intrecciano con quelle riguardanti l'archivio comunale versato in biblioteca in più fasi a partire dal 1902 e con quelle dei numerosi doni di privati cittadini e di associazioni locali (1). Allo stesso modo gli interventi di riordino che li interessarono furono condotti in tempi diversi e con motivazioni differenti.
Infatti la ricognizione realizzata su tutto il materiale cartaceo dislocato nel Museo ha messo in evidenza che il materiale aggregato in esso non fu mai oggetto di un progetto di riordino complessivo e sistematico (2).
Alcuni nuclei documentari, in particolare quelli di persone e di associazioni imolesi, furono ordinati negli anni Venti-Trenta del Novecento, mentre altra documentazione raccolta nel Museo era disordinata e priva di una qualsiasi organizzazione (3). In genere si tratta di documentazione donata esplicitamente per il Museo del Risorgimento oppure in esso collocata, a partire dagli anni Trenta del Novecento, perché relativa a personaggi di spicco o a semplici cittadini del periodo risorgimentale e unitario.
I fondi della Guardia civica e nazionale dell'Archivio storico comunale, collocati nel Museo del Risorgimento, furono ordinati parallelamente alla documentazione comunale. Passando in rassegna gli interventi di ordinamento e inventariazione dell'archivio del Comune si rileva come quelli novecenteschi abbiano tenuto conto del Museo che si stava costituendo e come fossero connessi con la vita dello stesso.
Nella seconda metà dell'Ottocento i fondi della Guardia civica furono oggetto di una sommaria sistemazione. Nel 1863 il Comune di Imola incaricò Luigi Marchi, protocollista municipale, della "ristaurazione dell'Archivio comunale" conservato presso il palazzo pubblico. Occorse un anno di lavoro al Marchi per compilare l'inventario articolato in tre "grandi classificazioni": "Archivio antico" (1084-1796), "Archivio corrente" (1797-1863), "Archivio della Vice Prefettura". In coda alla descrizione di quest'ultimo archivio, il Marchi annotò la presenza di carte di "Amministrazioni ed uffici diversi" e sotto la voce "Oggetti militari" indicò "n. 4 grossi mazzi" del Battaglione della speranza e "parecchi" registri della Guardia civica (4).
Dopo un trentennio, nel 1898, Romeo Galli, direttore della Biblioteca comunale, manifestò l'opportunità di individuare per l'archivio comunale spazi più adeguati alle esigenze burocratico-amministrative, che per l'incremento della produzione cartacea avevano "bisogno di uno spazio maggiore", e al contempo più rispondenti alle richieste di studiosi e storici. Egli sosteneva la realizzazione della "progettata divisione della parte storico-antica (fino a tutto il sec. XVIII) da quella amministrativa recente, concentrando la prima nei locali della biblioteca del Comune, dove le ricerche, in seguito ad un breve ed efficace riordinamento, riescirebbero [sic] senza alcun dubbio più agevoli e proficue" (5). Di lì a pochi anni il Consiglio comunale con delibera del 13 dicembre 1902 sancì l'attuazione del progetto, assegnando alla biblioteca l'archivio storico comunale sino al periodo preunitario (6).
I documenti e i fascicoli di pratiche della Guardia civica, una volta pervenuti in biblioteca, furono raccolti in un unico fondo che comprendeva le carte della Guardia civica istituita nel 1831 sino a quella del periodo unitario. Furono così riuniti documenti prodotti da soggetti diversi, affini per denominazione, ma istituiti in epoche diverse con funzioni politiche e militari differenti, emanazione dell'autorità pontificia o dei governi provvisori rivoluzionari. La corrispondenza e i fascicoli della Guardia civica furono condizionati in 42 buste, denominate "cartoni", numerate da 1 a 41 e una 4 bis. Nell'inventario dell'archivio comunale del 1933 gli "Atti e documenti delle milizie cittadine" comprendono le carte della Guardia civica (1831-1848, bb. 12), della Guardia nazionale (1849-1870, bb. 29) e del Battaglione della speranza (1848-1849, b. 1) (7).
Successivamente le serie relative alle milizie cittadine furono collocate nel Museo del Risorgimento (8).
Nel frattempo nel 1928 il Municipio consegnò alla Biblioteca comunale di Imola "una cassa contenente i documenti relativi alla erogazione dei sussidi militari alle famiglie dei richiamati in guerra, nel periodo dal 1915 al 1918" (9). Altri documenti relativi a tale periodo e riguardanti la mobilitazione civile durante la prima guerra mondiale erano probabilmente già presenti presso la biblioteca o furono depositati in seguito. Alla fine degli anni Venti e all'inizio degli anni Trenta la documentazione fu sistemata e quella parte di essa composta da documenti sciolti e da fascicoli, prodotti da commissioni e uffici comunali diversi, furono riuniti in venti buste denominate Guerra 1915-18 (10). La documentazione fu collocata nel Museo del Risorgimento e in parte alloggiata nell'armadio appositamente predisposto per l'Ufficio notizie militari. Quest'ultimo non dipendeva dal Comune di Imola ma con esso collaborava assiduamente per condividere e scambiare le informazioni riguardanti i militari imolesi al fronte e dipendeva dalla sede centrale di Bologna. L'archivio dell'Ufficio notizie, consegnato al Comune di Imola alla fine della guerra, fu poi versato in Biblioteca comunale e destinato al Museo del Risorgimento. Per la conservazione della documentazione dell'Ufficio notizie fu commissionata la realizzazione di un armadio apposito con un cartiglio sulla sommità con la dicitura "Archivio schedario 1915-1919 della Guerra Europea. Ufficio notizie militari sezione d'Imola" (11).
La parte dedicata alle Anagrafi dei patrioti imolesi, impiantate nel corso degli anni Trenta da Marina Marani, si presenta come corredo informativo e documentario del Museo del Risorgimento: si trattava di un'operazione di ricerca e di reperimento di dati anagrafici e di notizie relative alle campagne napoleoniche, risorgimentali, d'Africa e di Grecia a cui patrioti e militi imolesi presero parte. Le notizie e l'eventuale materiale documentario, acquisito per lo più tramite donazioni (12), venivano raccolti in "cartelle personali", ossia in fascicoli appositamente stampati intestati: "Biblioteca Comunale di Imola. Museo del Risorgimento. Cartella personale del Sig. .... fu ... e della fu ... Nato a ... li ... Morto a ... li ..." (13). Stando alle indicazioni prestampate sulla cartella era prevista anche l'annotazione delle "campagne" fatte dal patriota, raramente indicate, nonché quella dei documenti conservati, segnalati solo sporadicamente e talora indicati su un foglio o elenco sciolto collocato entro il fascicolo. Tuttavia non sempre i fascicoli personali contengono documenti, perché a quanto risulta dall'analisi dei fondi essi furono attivati principalmente per disporre di uno schedario dei patrioti imolesi. Furono costituiti così quattro fondi: Imolesi nelle campagne napoleoniche; Cartelle dei patrioti e militi imolesi nelle campagne risorgimentali; Imolesi nelle campagne d'Africa; Imolesi nella campagna di Grecia.

(1) Marina Marani presentando il percorso di mostra del Museo del Risorgimento di Imola faceva anche un breve riferimento a fondi del Comune di Imola e a nuclei documentari di privati e associazioni collocati negli armadi del Museo (cfr. Marina Marani, Il Museo del Risorgimento a Imola, in "Il Diario", 39 (1938), nn. 17-18.
(2) Cfr. Inventario topografico analitico della documentazione conservata nel Museo del Risorgimento di Imola. Parte I-II, a cura di Paola Mita e Sara Vicini, 1994.
(3) Le vicende archivistiche di questa documentazione sono esposte all'inizio di ciascun nucleo documentario.
(4) Cfr. due lettere di Luigi Marchi al sindaco di Imola in data 23 gennaio 1863 e 7 febbraio 1863 (Bim, ASCI, Carteggio amministrativo, 1864, b. 671, titolo 11, rubrica 6, posizione 8) e Inventario dell'archivio comunale di Imola dall'anno 1084 a tutto il 1863, a cura di Luigi Marchi, [1864], pp. 52-53.
(5) Cfr. il contributo di Romeo Galli sugli archivi imolesi nella pubblicazione curata da Giuseppe Mazzatinti Gli archivi della storia d'Italia (Rocca S. Casciano, Licinio Cappelli, 1898, vol. I, p. 155).
(6) Bim, Archivio storico del Comune di Imola (ASCI), Delibere del Consiglio, 1902, p. 260.
(7) Cfr. Inventario dell'archivio storico del Comune di Imola (1084-1900), a cura di Romeo Galli, 1933, pp. 12 e 14. L'Inventario è stato redatto in ottemperanza all'articolo 73 del regolamento del 2 ottobre 1911, n. 1163, che stabiliva l'obbligo per ogni ente che possedeva un archivio di trasmettere l'inventario all'Archivio di Stato competente per territorio e all'Archivio del Regno. Sull'applicazione del citato regolamento e sui suoi precedenti si veda Francesco M. Ponzetti, Notizie degli archivi d'Italia ufficialmente trasmesse e raccolte presso l'Archivio del Regno (1874-1939), in "Archivi", serie 2, 7 (1940), fascc. 2-3, pp. 141-144. Contestualmente alla stesura dell'inventario del 1933 furono compilati gli elenchi analitici del Carteggio amministrativo dell'archivio storico del Comune, non sempre più corrispondenti all'attuale sistemazione delle carte, e l'"Indice dei cartoni e delle posizioni" degli archivi definiti "speciali" (cfr. Bim, ABCI, n. 233); sul riordinamento dell'archivio comunale cfr. Bim, ABCI, "Commissione consultiva della Biblioteca comunale. Libro verbali", 1923-1930, n. 111, sedute del 29 dicembre 1927 e del 1 maggio 1928.
(8) Cfr. Bim, ABCI, "Commissione consultiva della Biblioteca comunale. Libro verbali", 1930-1940, n. 112, seduta del 16 giugno 1937, e Bim, ASCI, Carteggio amministrativo, 1938, categoria 9, classe 5, fasc. 1, b. D73, ultima relazione del bibliotecario Romeo Galli, prot. n. 2943 del 30 marzo 1938.
(9) Cfr. Bim, ABCI, Corrispondenza, 1928, n. 12, lettera del podestà al bibliotecario del 29 febbraio 1928.
(10) Nell'inventario dell'archivio comunale del 1933 le 20 buste Guerra 1915-18 sono segnalate in "Archivi speciali" con la denominazione Guerra Europea (1915-1918, bb. 20 e voll. 26) (cfr. Inventario dell'archivio storico del Comune di Imola (1084-1900), cit., p. 14); cfr. anche inventario sommario relativo alle buste Guerra 1915-18 in Bim, ABCI, "Archivi speciali. Allegato unico. Indici dei cartoni e delle posizioni", [1920-1933], n. 233.
(11) Nella sala del Museo del Risorgimento dedicata alla Grande guerra erano collocati nell'armadio "Archivio schedario" i documenti della Sottosezione di Imola dell'Ufficio notizie militari, quelli del Comitato comunale di assistenza cittadina, i registri dei rendiconti per i sussidi governativi alle famiglie dei richiamati e le Liste riformati richiamati dell'Ufficio di leva, mentre in altri armadi erano disposte le buste Guerra 1915-18.
(12) Si tratta di fondi che raccolgono documenti di provenienza diversa, non sempre individuata, ma quando riscontrata è stata segnalata.
(13) Le schede biografiche manoscritte contenute nelle cartelle sono di mano di Guglielmo Cenni e talora sono siglate "GC". Cenni prestò servizio presso la Biblioteca comunale dal 1928 sino al 1952 (cfr. Bim, ABCI, Corrispondenza, 1946, n. 28, pos. 1, prot. n. 32, e ibidem, 1952, n. 34, pos. 1, prot. n. 143).


codice interno: 213 - 001

informazioni redazionali
Inventario a cura di
Paola Mita (Archivio storico comunale di Imola), 2011

realizzato per
Comune di Imola, in occasione delle Celebrazioni per il centocinquantenario dell'Unità d'Italia (1861-2011), 2011

Intervento redazionale a cura di
Laura Berti Ceroni (Archimemo srl), Simona Dall'Ara (Archivio storico comunale di Imola), IBC - Soprintendenza per i beni librari e documentari della Regione Emilia-Romagna, 2012