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Archivio Franca Stagi 1963 - 2008
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fondo
buste 296, cartelle 7 tubi 88

La documentazione si riferisce all'attività professionale dell'architetto Franca Stagi. In un primo periodo (1963-1983) l'architetto opera nello studio associato con l'architetto Cesare Leonardi, mentre dal 1984 al 2008 in maniera autonoma.
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Relativamente allo studio associato è interessante segnalare l'attenzione degli architetti per gli spazi urbani e in particolar modo le aree verdi, come il Parco della Resistenza, il Parco Amendola e i Giardini pubblici a Modena, e le aree sportive, come i centri nuoto di Vignola e Mirandola. Si ascrive allo studio associato anche la pubblicazione nel 1982 del volume "L'architettura degli alberi", incentrato sullo studio delle essenze arboree finalizzato alla progettazione di aree verdi.
Relativamente all'attività professionale svolta dal solo architetto Stagi si nota, invece, come consista in massima parte in progettazione di tipo edilizio e, in minima parte, in consulenze e censimenti di beni culturali e paesaggistici. Per attività progettuale di tipo edilizio si intendono sia costruzioni ex novo sia ristrutturazioni e restauri di edifici esistenti. I restauri sono la parte sicuramente preponderante e più interessante dell'intera attività professionale dell'architetto, basti pensare ai principali edifici storici collocati nel centro di Modena, quali il Palazzo dei Musei, il Foro Boario, la sede della Fondazione Collegio San Carlo, il Teatro comunale, tutti sottoposti ad una sapiente azione di recupero da parte di Franca Stagi.
La documentazione è costituita da disegni su carta da lucido, corrispondenza intercorsa tra l'architetto, i committenti, le imprese e i professionisti impegnati a vario titolo nella realizzazione del progetto, documentazione di natura prevalentemente tecnica e amministrativa degli enti pubblici coinvolti nei progetti (ad esempio: amministrazioni comunali, Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio dell'Emilia, comandi provinciali dei Vigili del fuoco e Unità sanitarie locali), eliocopie, fotografie, diapositive, copie di saggi e articoli relativi alla nascita e alla storia dell'edificio oggetto di intervento, rassegna stampa.
In particolare il fondo è composto da:
- buste con dorso nero numerate da 1 a 120, create nell'arco cronologico 1963-1992, contenenti documentazione relativa all'attività progettuale in senso stretto;
- buste di cartone di colore grigio e rosso numerate da 1 a 136 e riportanti sul dorso l'indicazione dell'intervento o attività progettuale e della tipologia dei documenti conservati all'interno (ad esempio corrispondenza, tavole, rassegna stampa, progetto preliminare, definitivo o esecutivo), create nell'arco cronologico 1992-2008;
- buste di cartone di colore verde numerate da 1 a 33 contenenti esclusivamente materiale iconografico, create nell'arco cronologico 1963-1994;
- 7 buste di cartone di colore verde contenenti minute di lettere protocollate con i relativi registri di protocollo, create nell'arco cronologico 1971-2008;
- tubi di colore nero numerati da 1 a 85 contenenti disegni su carta da lucido in parte suddivisi in ordine alfabetico per progetto (dal 1967 al 1992) e in parte ordinati cronologicamente (dal 1992 al 1999);
- 4 cartelle contenenti disegni e fotografie relativi a interventi sul verde urbano, create presumibilmente nell'arco cronologico 1969-1979;
- 3 cartelle contenenti documentazione prodotta per pubblicazioni, create tra il 1977 e il 1990;
- 3 modelli in legno raffiguranti il Foro Boario di Modena, una piazza di Ancona, una scala realizzata nel collegio San Carlo di Modena;
- tubi di cartone numerati da 1 a 3 contenenti manifesti di interesse personale raccolti tra il 1974 e il 1990.
Contestualmente alla documentazione archivistica sono stati trasferiti in biblioteca anche alcuni strumenti di corredo prodotti dall'architetto Stagi con la collaborazione della geometra Cristina Fontana.

criteri di ordinamento
Preliminare all'attività di riordino della documentazione è stato l'esame dei materiali di corredo giunti contestualmente all'archivio; in particolare, si è rivelato fondamentale lo studio del raccoglitore di colore nero denominato "Schedario cartelle e tubi" e contenente gli elenchi delle diverse tipologie documentarie. Dopo aver riscontrato una perfetta corrispondenza tra gli elenchi e il contenuto di buste e tubi, segno di una precisa volontà del soggetto produttore in merito alla gestione della documentazione d'archivio, si è deciso di non operare alcuno spostamento, mantenendo così inalterato sia l'ordinamento cronologico dato alle buste, sia l'ordinamento prima alfabetico e poi cronologico dato ai disegni.
Ci si è concentrati, quindi, sulla descrizione dei documenti. E' stata creata una scheda unità per ogni attività o intervento progettuale (costruzione, restauro o consulenza), alla quale sono state collegate schede per la descrizione dei fascicoli conservati in buste e dei rotoli di disegni su carta da lucido. Per quanto riguarda i primi sono stati mantenuti e descritti quelli originari e si è provveduto alla sostituzione delle vecchie camicie di plastica con altre adatte alla conservazione a lungo termine. Per quanto riguarda i rotoli di elaborati grafici sono stati mantenuti e descritti quelli creati dall'architetto, intendendo per rotolo l'insieme delle tavole di disegno afferenti alla stessa fase dei lavori effettuati sulla singola attività o intervento progettuale.
Sia i fascioli che i rotoli di disegni sono, infine, stati ricollocati nelle buste e nei tubi originali, in quanto questi risultano in ottimo stato di conservazione e riportano informazioni utili alla comprensione dell'organizzazione dell'archivio stesso.
Relativamente a quelle attività progettuali la cui documentazione si trova descritta in più schede, spesso afferenti a diverse serie archivistiche, si è provveduto a compilare il campo "Unità di descrizione separate" per agevolare la consultazione, da parte dell'utente, di tutto il materiale documentario inerente alla singola attività.

storia archivistica
L'archivio viene creato a partire dal 1963. Dagli inizi fino al 1983 si tratta di documentazione prodotta dallo studio associato di architettura Cesare Leonardi-Franca Stagi.
Dal 1984, in seguito alla separazione professionale tra i due architetti, la documentazione afferisce all'attività della sola Stagi, nonostante i due professionisti continuino a condividere gli spazi dello studio situato a Modena in viale Nicola Fabrizi n. 1.
Una cesura significativa per la storia archivistica del complesso documentario avviene nel 1992 quando l'architetto Stagi trasferisce il proprio studio professionale nella sede di via San Salvatore n. 16 a Modena. In tale occasione l'architetto Stagi porta con sè parte della documentazione prodotta dallo studio associato fino al 1983 oltre, naturalmente, a quella prodotta da lei sola dal 1984 al 1992. Sempre in occasione del trasferimento, l'architetto Stagi, coadiuvata dalla geometra Cristina Fontana, collaboratrice dello studio, procede ad una riorganizzazione ex post della documentazione. Tale riorganizzazione consiste nella disposizione in ordine alfabetico per progetto, della documentazione grafica su carta da lucido conservata nei tubi, mentre, per quanto riguarda la documentazione conservata in buste, in un ordinamento cronologico. Raramente i due criteri di ordinamento non sono rispettati in maniera rigorosa: in alcuni casi, infatti, l'organizzazione dei documenti all'interno delle buste o dei tubi risponde ad esigenze di tipo pratico dettate dalla consistenza della documentazione rispetto allo spazio del contenitore. Testimonianze della riorganizzazione della documentazione archivistica sono il ricondizionamento in buste e in tubi portadisegni numerati progressivamente e uguali per tipologia, nonchè la creazione dello "Schedario cartelle e tubi", un elenco dettagliato dei documenti che costituisce ad oggi un vero e proprio strumento di corredo.
Da segnalare anche la suddivisione dei documenti all'interno sia delle buste che dei tubi: l'architetto ha separato in rotoli differenti gli elaborati grafici relativi alle diverse fasi progettuali di una stessa attività o intervento, così come ha mantenuto divise le eliocopie dai documenti di natura amministrativa e tecnica all'interno delle buste, creando, di fatto, quelle che sono poi state descritte come sottounità archivistiche.
Per l'ultimo periodo di attività professionale (1992-2008) l'architetto Stagi ha organizzato la propria documentazione nel modo seguente: per quanto riguarda i fascicoli conservati in busta ha adottato un criterio analogo a quello del periodo precedente, creando una nuova serie contraddistinta da buste di tipologia differente la cui numerazione riparte da 1; per quanto riguarda, invece, i disegni su carta da lucido ha disposto i nuovi progetti in parte in ordine alfabetico all'interno dei tubi già esistenti e in parte in ordine cronologico secondo la sedimentazione della documentazione, continuando la numerazione dei tubi. I tubi presentano una numerazione originale progressiva da 1 a 85; gli elaborati grafici conservati nei tubi numerati da 1 a 75 sono stati riportati nello "Schedario cartelle e tubi", dove non sono invece indicati gli ultimi 10.
Oltre alla documentazione sopra descritta, che riguarda l'iter progettuale in senso stretto, l'architetto ha conservato e ordinato anche materiale di tipo grafico complementare a quello relativo ai progetti: fotografie, diapositive, locandine, rassegna stampa, periodici contenenti articoli riguardanti progetti architettonici e oggetti di design. Questa documentazione è conservata all'interno di 33 buste numerate progressivamente, la cui descrizione trova spazio nello strumento di corredo sopra indicato.
Un altro aspetto interessante della cura che l'architetto ha riservato alla propria documentazione è dimostrato dall'esistenza di una serie separata per la corrispondenza in uscita, dove le minute di lettere inviate sono rigorosamente suddivise per anno e sono corredate dai relativi registri di protocollo.

modalità di acquisizione
L'archivio dell'architetto Franca Stagi è stato donato nel febbraio 2009 dagli eredi (i fratelli Paolo e Stefano e la sorella Mariella) al Comune di Modena ed è stato assegnato alla Biblioteca civica d'arte "Luigi Poletti" che svolge il ruolo di istituto preposto alla conservazione e valorizzazione del bene.

condizioni che regolano l'accesso
Parte della documentazione non è liberamente consultabile poichè inerente l'attività dell'architetto Stagi su edifici di proprietà privata

strumenti di ricerca
Strumenti di corredo prodotti dall'architetto Franca Stagi con la collaborazione della geometra Cristina Fontana:
- un raccoglitore ad anelli di colore nero denominato "Schedario cartelle e tubi" contenente elenchi dettagliati dei disegni su carta da lucido conservati nei tubi, della documentazione conservata nelle buste di colore nero relativa all'attività professionale svolta nello studio di viale Nicola Fabrizi n. 1, in quelle di cartone di colore rosso e grigio relativa all'attività svolta nello studio di via San Salvatore n. 16 e del materiale grafico e fotografico conservato nelle buste di colore verde;
- due raccoglitori ad anelli di colore rosso contenenti l'elenco complessivo degli elaborati grafici prodotti durante tutta l'attività professionale; il primo raccoglitore, numerato "1", è relativo all'attività professionale dello studio associato e conserva, oltre all'elenco dettagliato degli elaborati, anche un elenco sintetico dei progetti con il riferimento al tubo nel quale erano conservati originariamente; il secondo, numerato "2" conserva l'elenco degli elaborati grafici realizzati dal solo architetto Stagi.

unità di descrizione collegate
Presso lo studio dell'architetto Cesare Leonardi situato in viale Emilio Po n. 134, a Modena, sono conservati diversi materiali prodotti dallo studio associato durante l'arco cronologico 1963-1983. La mancanza di elenchi dettagliati del materiale presente nello studio non consente di stabilire con precisione quali e quanti siano i documenti che, al momento della separazione dello studio professionale, sono stati acquisiti dall'architetto Leonardi. Tuttavia, dall'esame del raccoglitore ad anelli di colore rosso segnato "1", uno degli strumenti di corredo redatti dall'architetto Stagi, è possibile individuare gli elaborati grafici che quasi certamente si trovano presso lo studio Leonardi. In tale raccoglitore sono elencate tutte le tavole prodotte dallo studio associato durante il periodo 1963-1983 con la specificazione del progetto di appartenenza e le relative indicazioni cronologiche. In coda al raccoglitore vi è poi un elenco di tutti gli interventi progettuali con l'indicazione del tubo all'interno del quale erano originariamente conservati i relativi disegni; a differenza di altri, alcuni progetti sono evidenziati. Dal confronto effettuato tra l'elenco e gli elaborati grafici presenti in archivio, emerge che i progetti evidenziati sono quelli che l'architetto Stagi ha trattenuto al momento del trasferimento del proprio studio professionale in via San Salvatore n. 16 a Modena, di conseguenza i restanti dovrebbero trovarsi presso lo studio Leonardi. Tale ipotesi è stata verificata dalle archiviste Jessica Pagani e Benedetta Riciputi in occasione di una visita effettuata in data 2 settembre 2011 presso lo studio dell'architetto Cesare Leonardi, durante la quale sono stati visionati alcuni elaborati grafici tuttora conservati nei tubi originali contrassegnati dalla numerazione presente nel raccoglitore n. "1". E' importante segnalare che per alcuni interventi progettuali realizzati dallo studio associato parte della documentazione è conservata nell'archivio Stagi e parte nell'archivio Leonardi, come nel caso delle cooperative di consumo di Mirandola, Sassuolo e Castelfranco Emilia, del concorso per la realizzazione di una biblioteca a Teheran e degli oggetti di design.
Presso lo studio Leonardi si trovano, inoltre, diversi modelli realizzati da Tonino Ghelfi, collaboratore dello studio, relativi a studi effettuati dai due architetti in occasione della progettazione di edifici o parchi; di alcuni di questi modelli sono conservate, nell'archivio Stagi, le fotografie.

bibliografia
C. Leonardi, F. StagiL'architettura degli alberi, Milano, Mazzotta, 1982, pp. 391
I disegni pubblicati nel volume sono stati presentati nella mostra itinerante patrocinata dai Comuni di Reggio Emilia e di Modena insieme all'Istituto per i beni artistici, culturali, naturali della Regione Emilia-Romagna.

Musei Civici di Modena: schede di lavoro per il riordino delle raccolte (1988-1990), Modena, Comune di Modena. Assessorato alla cultura e beni culturali, 1994, pp. 69
Il rilievo, il progetto espositivo, l'assetto delle sale, il progetto di restauro delle vetrine e degli arredi e alcuni dei testi sono dell'architetto Franca Stagi.

Il grande porticato di Piazza d'Armi: Foro Boario di Modena, sede della Facoltà di economia Marco Biagi, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, a cura di F. Stagi, P. Curti, Modena, F. C. Panini, 2008, pp. 135


codice interno: 222 - 001

informazioni redazionali
Inventario a cura di:
- Jessica Pagani (fascicoli afferenti alle serie "Progetti di lavoro nello studio di viale Nicola Fabrizi" e "Progetti di lavoro nello studio di via San Salvatore", serie "Fotografie, riviste, opuscoli e manifesti", compilazione delle schede dei livelli fondo, serie e unità archivistica);
- Marianna Grandi (elaborati grafici afferenti alle serie "Progetti di lavoro nello studio di viale Nicola Fabrizi" e "Progetti di lavoro nello studio di via San Salvatore", serie "Fotografie, riviste, opuscoli e manifesti", serie "Tavole sul verde urbano", serie "Materiali per pubblicazioni", serie "Minute della corrispondenza", serie "Protocolli", serie "Manifesti");
- con la collaborazione di Benedetta Riciputi (Biblioteca civica d'arte "Luigi Poletti" di Modena), 2011

Revisione a cura di:
Laura Cristina Niero, 2011

realizzato per:
Progetto ArchiviaMo

Intervento redazionale:
IBC - Soprintendenza per i beni librari e documentari della Regione Emilia-Romagna, 2012