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  "Repertorio legale" 1637 - 1937
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con seguiti fino al 1955
serie
fascicoli 72, registri 3, volumi 2
sei in: Archivio della Congregazione di carità di Cotignola e delle opere pie amministrate 1808 - 1937

La serie si compone di scritture private e copie, copie autentiche di atti notarili, di affitti, mutui, censi, compravendite, appalti d'asta relativi all'amministrazione dei beni del patrimonio delle opere pie di Cotignola, amministrate dalla Congregazione di carità.
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Nei fascicoli intitolati "Affitti" sono stati compresi non solo i veri e propri contratti d'affitto, ma anche tutte quelle scritture private relative a un affitto o alla conferma di esso.
Con gli atti si trovano spesso degli allegati, in particolare: corrispondenza, quasi sempre protocollata e classificata in base al titolario in vigore per il carteggio; capitolati d'affitto, allegati agli atti d'affitto, con anche piante e disegni dei poderi affittati.
Si segnala che ci sono terreni e poderi che risultano essere di proprietà di diverse opere pie o la cui proprietà è cambiata nel corso degli anni, infatti è possibile trovare atti relativi a questi poderi all'interno di diverse sottoserie.

criteri di ordinamento
In fase di riordino e inventariazione si è scelto di mantenere in parte il condizionamento della documentazione, limitatamente alle sottoserie "Sentenze" e "Cartelle ipotecarie". Per gli atti raccolti in base alle opere pie titolari dei beni e ordinati cronologicamente è stata mantenuta la divisione per opera pia, creando all'interno di ogni fascicolo dei sottofascicoli relativi ciascuno a una tipologia di atto (affitti, comprevendite, censi, ecc.); all'interno dei sottofascicoli è stato mantenuto l'ordine cronologico.
Nella descrizione del contenuto di ogni unità archivistica è stata utilizzata la definizione di "atto" per definire sia le copie di atti notairli sia le scritture private; se reperibili, sono stati elencati per ogni atto il n. di repertorio, la data dell'atto, il notaio rogante, i nomi delle parti in causa, l'oggetto dell'atto.

storia archivistica
Molti atti riportano una o più numerazioni: il numero di protocollo; la classifica corrispondente al titolario utilizzato per il carteggio; il numero di repertorio, definito "repertorio legale", che rimanda ai registri di repertorio. La presenza di queste numerazioni suggerisce il sistema di archiviazione di questa tipologia di atti messo in pratica dalla Congregazione di carità: gli atti erano registrati sul registro di repertorio e ricevevano una numerazione di repertorio; erano poi anche registrati sul registro di protocollo e classificati, così come avveniva per la corrispondenza. Si rileva che il numero di repertorio, quando presente, non è sempre individuabile con certezza fra le diverse numerazioni scritte sulle camicie degli atti, data soprattutto l'impossibilità di poter fare un confronto diretto con i registri di repertorio che presentano molte lacune.
La documentazione è condizionata in buste, divisa in base all'opera pia a cui appartenevano i beni oggetto degli atti; all'interno di ogni busta gli atti erano ordinati in semplice ordine cronologico. Tale condizionamento è da attribuirsi alle operazioni messe in atto nel secondo dopoguerra.
Durante l'intervento di riordino e inventariazione di Sanzio Zaparoli nel 1988, su ogni fascicolo fu manoscritta una numerazione a matita, corrispondente alla descrizione analitica fatta dei documenti nell'elenco di consistenza prodotto. Una parte di atti, invece, appare condizionata non in base all'opera pia cui si riferiscono, ma in base alla tipologia documentaria: "Sentenze" e "Cartelle ipotecarie".


codice interno: 227 - 001.003