La serie comprende carteggio, documentazione legale e atti notarili, materiali a stampa relativi alla famiglia Gommi, con documentazione dal 1764 al 1857. La serie si compone di 8 fascicoli.
espandichiudi
Le carte mettono in luce la gestione dei beni patrimoniali della famiglia Gommi, in modo particolare attraverso i fratelli Giacomo e Francesco Gommi Flamini e della loro madre Gertrude Merighi Flamini, che in quanto eredi di Cristoforo Merighi si trovano implicati anche in cause legali per la difesa dei loro diritti sui beni ricevuti in eredità (1). A questo contesto appartengono i fascicoli relativi all'istituzione e alla gestione del capitale di cambio Zanelli, Corsini, Merighi e Gommi, alla causa contro i preti di Mordano e alla causa contro le monache Clarisse, dette di Santo Stefano, di Imola, e la famiglia Targhi di Imola. Negli anni trenta del XIX secolo, Giacomo Gommi Flamini è inoltre coinvolto sia nella causa contro i cugini Ignazio, Giuseppe, Giulio Cesare, Nicola e Francesco, figli di Giovanni Gommi, per la divisione dell'eredità del loro trisnonno Giovanni Bertini, sia nel pagamento di un debito contratto con Luigia Zampieri, vedova Merighi. A differenziarsi da questa documentazione sono la promessa di matrimonio di Giampaolo Ferri per la figlia Eleucadia data in sposa a Giovanni del fu Giacomo Gommi (24 dicembre 1764) e i capitoli stipulati tra le famiglie Gommi Flamini e Scarabelli per il matrimonio di Elena Gommi Flamini con Giovanni Scarabelli (1818).
(1) Cristoforo Merighi di Mordano (provincia di Bologna) muore il 12 dicembre 1788 e nomina eredi la sorella Gertrude, vedova di Nicola Gommi, e i figli di lei Giacomo e Francesco Gommi Flamini. Per documentazione relativa a Cristoforo Merighi, vedi Documentazione della famiglia Flamini, serie Documentazione della famiglia Merighi, n. 112.
criteri di ordinamento Prima del presente intervento di riordino e di inventariazione la documentazione era condizionata in ordine cronologico nel fascicolo denominato "Famiglia Gommi. Documenti legali 1764-1844". Tale ordinamento risale al periodo successivo al 1931, anno in cui l'archivio famigliare è donato alla Biblioteca comunale di Imola da Isabella Toldo. Dall'analisi dei materiali sono stati individuati cinque fascicoli originali a cui è stata ricondotta la documentazione ad essi afferente, la quale era stata frammentata all'interno del fascicolo per dare alle carte una sequenza cronologica. Nei casi in cui è stato possibile, si è ritenuto opportuno ricostituire le pratiche originali e descrivere i singoli fascicoli presentati in sequenza cronologica.