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Biblioteca comunale Don Giovanni Verità del Comune e dell'Accademia degli Incamminati di Modigliana
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Archivio storico del Comune di Modigliana 1384 - 1868
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(docc. in originale dal 1475)
vai al soggetto produttore: Comune di Modigliana (1377 - 1648)

vai al soggetto produttore: Podesteria di Modigliana

vai al soggetto produttore: Comunità della Terra di Modigliana

vai al soggetto produttore: Comunità del Contado di Modigliana

vai al soggetto produttore: Nuova comunità di Modigliana

vai al soggetto produttore: Mairie di Modigliana

vai al soggetto produttore: Comunità di Modigliana (1814 - 1865)

fondo
registri 564, filze 51, buste 3, quaderni 223, fascicoli 139

Il fondo riunisce la documentazione prodotta dai soggetti che si sono succeduti nell'amministrazione del territorio comunale di Modigliana tra la fine del '300 e la legge comunale del 1865: Comune (1377 - 1648), Terra e Contado (1648 - 1775), Nuova comunità (1775 - 1808), Marie (1808 - 1814), Comunità (1814 - 1865).
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Nonostante i profondi mutamenti istituzionali - la spaccatura del comune nelle due comunità della Terra e del Contado, la successiva riunificazione ordinata dal sovrano, l'istituzione della Marie sotto la dominazione francese e infine la restaurazione della comunità granducale - diverse serie documentarie mostrano una notevole continuità, in particolare gli statuti, i partiti e le deliberazioni magistrali e consiliari, i saldi comunitativi e parte della documentazione contabile e fiscale.
L'Archivio preunitario, costituito da 975 unità archivistiche fra registri, filze, buste, quaderni e fascicoli, comprende statuti, partiti e deliberazioni di organi municipali, materiale relativo all'elezione degli organi, notificazioni di leggi, regolamenti e istruzioni, circolari e carteggio, contratti, accolli di strade, saldi, rendimenti di conti e documenti di corredo, bilanci di previsione, reparti, dazzaioli ed altra documentazione fiscale, atti di stato civile e di censimento di popolazione, carte relative all'arruolamento militare, materiale inerente la Guardia civica e la Guardia nazionale.
Benché non attualmente contenuto nell'Archivio preunitario, si ritiene opportuno segnalare in questa sede il più antico documento conservato relativo al Comune di Modigliana: si tratta dei capitoli di accomandigia che i modiglianesi nel 1377, dopo la cacciata dei conti Guidi, stipularono col Comune di Firenze. Una copia di questi capitoli si conserva infatti ancora oggi, non nell'archivio storico, ma nella Biblioteca comunale: fu tratta da Francesco di Niccolò Ronconi nel febbraio 1539 da un'altra copia che nel gennaio 1486 il gonfaloniere della Terra e Contado di Modigliana, "per la causa de i capisoldi delli condennaxoni", aveva fatto "scrivere et legare", traendola dall'originale "de li registri in Camera delle Riformaxoni" di Firenze(1). Un'altra copia dei capitoli era stata allegata nel 1566 ad un registro degli statuti modiglianesi che non ci è pervenuto(2).
Ci è pervenuto invece un altro registro degli statuti contenente, in copia del 1775, la redazione statutaria del 1546: vi si trovano i sei libri degli antichi statuti approvati nel 1384, le riforme successive fino al 1546 e poi ancora le successive aggiunte e correzioni fino al 1763.
Oltre agli statuti nell'Archivio si trovano i partiti e le deliberazioni degli organi che nel corso dei secoli rappresentarono la comunità modiglianese: il Consiglio generale fino alla divisione di Modigliana nelle due comunità di Terra e Contado (1648), i rappresentanti della Terra e del Contado fino alla riunificazione delle due parti nella nuova comunità leopoldina (1775), il Magistrato comunitativo e il Consiglio generale dal 1776 al 1808 e dal 1814 al 1865, il Consiglio municipale nel periodo del governo francese (1808 - 1814)(3), il Collegio dei priori limitatamente al periodo 1850 - 1859. Questi partiti e deliberazioni, che nel corso del presente riordino sono stati articolati in diverse serie, ricoprono complessivamente un arco cronologico molto ampio, dal 1475 al 1865, ma presentano anche significative lacune, soprattutto relativamente agli ultimi anni del Quattrocento e ai decenni a cavallo tra Cinque e Seicento.
Relativamente alle nomine degli organi municipali si conservano sporadici registri dei nomi di coloro che per censo avevano diritto ad essere posti nelle borse per l'estrazione del gonfaloniere, dei priori e dei consiglieri; documentazione più completa riguarda le elezioni comunali, politiche e dei giurati che si tennero fra il 1848 e i primi anni posteriori all'Unità.
Risalgono all'incirca allo stesso arco cronologico le notificazioni di leggi e ordini inviate dal governo granducale ai gonfalonieri (1847 - 1860). Si conservano inoltre editti e avvisi emanati dal maire (1809 - 1812) e successivamente dal cancelliere e dal gonfaloniere (1839 - 1867).
La documentazione contrattuale è rappresentata da compravendite di immobili, livelli, appalti, accolli di lavori di strade e fabbriche.
Per quanto riguarda invece la corrispondenza intrattenuta dagli organi comunali con le magistrature fiorentine o con altri corrispondenti, per il periodo più antico si conservano soltanto sporadiche copie di lettere inviate e ricevute, annotate in alcuni registri dei partiti. Per trovare lettere inviate o ricevute da un organo comunale organizzate in una serie a sé stante bisogna attendere il periodo della Mairie (1808 - 1814), per il quale si conservano sia i copialettere della corrispondenza inviata dai maires sia le filze del carteggio ricevuto.
Per il successivo periodo della Restaurazione (e per i primi anni postunitari) si conserva la corrispondenza dei gonfalonieri: carteggio ricevuto nel periodo 1816 - 1865 e copialettere soltanto per i pochi anni che vanno dal 1859 al 1866.
Notevole è la documentazione contabile per quantità, continuità e antichità di documenti: i primi saldi comunitativi risalgono infatti alla metà del '500 e proseguono quasi ininterrottamente fino ai primi anni della Restaurazione quando vengono sostituiti dai più moderni rendimenti dei conti. Sono presenti anche i documenti giustificativi di corredo (mandati, ordini di pagamento e altre pezze d'appoggio) e i bilanci di previsione dall'inizio dell''800(4) e i registri dei mandati dalla fine del '700.
Ancora più consistente, ma meno antico è il materiale fiscale: a partire dalla seconda metà del '600 sono presenti reparti, dazzaioli e altri documenti relativi alle imposte o ad altre rendite comunitative (dazio e colta, fitti, livelli, censi, appalti ecc.) o inerenti tasse imposte dal governo centrale (tassa del macinato, tassa del sale, colletta universale ed altre imposizioni straordinarie, tassa prediale, tassa di famiglia ecc.). Si tratta in generale di documentazione che offre una notevole quantità di dati sulla popolazione locale sotto il profilo economico, sociale ed anagrafico.
Sono presenti anche serie molto esigue, rappresentate da un'unica unità archivistica, come i mercuriali dei prezzi, le denunce relative al possesso di bestiame e il campione delle strade interne ed esterne del territorio comunale, redatto dal maire nel 1811. All'epoca della Mairie risalgono anche i registri di stato civile, mentre datano ai primi anni postunitari gli atti inerenti il censimento di popolazione.
Molto consistente e tipologicamente ricca è infine la documentazione relativa alla leva, alla Guardia civica e alla Guardia nazionale: si conservano infatti deliberazioni, circolari e altre disposizioni normative, carteggio, documentazione contabile, registri matricolari, liste e ruoli.

NOTE
(1) Cfr."Copia de capitoli del Comune di Modigliana transumati et copiati fidelmente per me Francesco di Nicolò Ronconi dal libretto de detti capitoli di detto Comune, si come in quelli ritrovai essere scritti et annotati; niente a questi aggiungendo o uero minuendo, che muti il senso di essi o uero varii lo intellecto; et in fede delle predicte cose ho scritto questi pochi uersi di mia propria mano sotto dì 8 del mese di febraio 1539", c. 20v. Tali capitoli un tempo costituivano un ms. a sé stante (cfr. "Inventari dei manoscritti delle biblioteche d'Italia", Firenze, Olschki, 1935, vol. LX, p. 101), oggi si trovano invece legati in testa all'"Istoria" del Sacchini; oltre ai capitoli del 1377 contengono anche copie di altri importanti documenti sulla storia di Modigliana del periodo 1445 - 1536. Secondo il Sacchini un'altra copia dei capitoli del 1° febbraio 1676 sarebbe stata fatta da Girolamo Giuntini e conservata presso Nicola Borghi di Modigliana.
(2) Per maggiori dettagli si vedano le sezioni introduttive alla serie Statuti.
(3) Si conserva soltanto un registro di deliberazioni relative agli anni 1811 - 1814.
(4) Bilanci preventivi precedenti al 1819 si trovano nel Carteggio dei maires.

criteri di ordinamento
Il riordino, svolto in due tempi(1), è stato articolato in varie fasi.
In primo luogo si è resa necessaria una ricognizione materiale complessiva nei locali del palazzo pretorio (e parzialmente anche in quelli della Biblioteca comunale)(2) per l'individuazione delle unità archivistiche da riordinare. Una volta rinvenuti e sommariamente ordinati sugli scaffali, i pezzi sono stati schedati al fine di individuare segnature antiche, titoli originali, estremi cronologici, contenuto e tutti gli altri elementi materiali e diplomatici eventualmente utili al riordino: legature dei registri e delle filze, consistenza delle carte, presenza di repertori o di rubriche, cartulazione coeva, intitolazioni e sottoscrizioni ecc. Contemporaneamente sono state raccolte sia attraverso l'esame degli stessi documenti dell'Archivio sia mediante altre fonti documentarie e bibliografiche (inventari, monografie ecc.) le notizie storico-istituzionali e archivistiche necessarie per conoscere sia la struttura degli enti produttori e la loro evoluzione nei secoli sia per portare alla luce le vicende occorse alle carte e le modalità della loro sedimentazione nel corso del tempo.
Nel rispetto del "metodo storico" si è cercato di individuare quale fosse l'ultimo ordinamento valido conferito alle documentazione. Una volta stabilito che si trattava del riordino operato dal cancelliere Zati intorno alla metà dell'800 si è deciso di rifarsi sostanzialmente a tale ordine, tenendo però presente che l'assetto conferito alla documentazione da parte del cancelliere mirava essenzialmente al reperimento materiale dei pezzi, come dimostra l'inventario stesso, essenzialmente topografico e privo di qualsiasi disposizione gerarchica delle serie e tantomeno di qualunque articolazione delle serie in fondi.
L'intervento principale è stato infatti quello di separare le unità archivistiche sulla base dei soggetti produttori. In primo luogo, se relativamente all'amministrazione del territorio comunale di Modigliana sono stati individuati ben 7 diversi soggetti che si succedono nel corso dei secoli fra il 1377 e il 1865 (Comune, 1377 - 1648; Terra e Contado, 1648 - 1775; Terra, 1648 - 1775; Contado, 1648 - 1775; Nuova comunità, 1775 - 1808; Mairie, 1808 - 1814; Comunità, 1814 - 1865), non si è però ritenuto opportuno articolare la documentazione in 7 diversi fondi, in ragione della sostanziale continuità di molte serie: gli statuti in primo luogo, contenuti in un'unica unità archivistica, sono prodotti prima dal Comune poi dalla Terra e dal Contado; i partiti magistrali e consiliari prodotti dalla Nuova comunità tra il 1776 e il 1808, dopo la parentesi della Mairie, ricominciano nel 1814 con la restaurata Comunità; i saldi comunitativi rappresentano un'unica serie ininterrotta che all'antico Comune arriva fino ai primi anni della Comunità della Restaurazione (a parte la solita parentesi della Mairie); anche altre serie contabili e alcune serie di documentazione fiscale appartengono a diversi soggetti (Documenti di corredo ai saldi e ai rendimenti dei conti, Registri dei mandati e repertori delle assegnazioni, Tassa del macinato, Tassa del sale, Tassa sopra i poderi).
Si è quindi deciso di costituire un fondo unico anche perché, pur essendo 7 i soggetti produttori, si tratta di soggetti tipologicamente analoghi in quanto tutti enti preposti all'amministrazione del territorio comunale di Modigliana.

Si è ritenuto invece doveroso separare la documentazione prodotta da soggetti di natura diversa: in alcuni casi infatti gli atti, pur avendo come oggetto il territorio comunale non sono prodotti dagli organi municipali sopra citati, bensì dal cancelliere, l'ufficiale periferico nominato dal governo centrale, che fin dalla seconda metà del '500 sovraintende a gran parte degli affari comunitativi.
Per questo motivo parte del carteggio e degli atti relativi alla comunità sono stati attribuiti al fondo della Cancelleria anziché all'Archivio preunitario.
Si è tenuto presente anche che col regolamento comunale del 1816 e ancor più con quello del 1849 molte competenze di pertinenza fino a quel momento del cancelliere furono trasferite al gonfaloniere: è il caso ad esempio dei contratti e degli accolli di strade relativi alla comunità e ai luoghi pii di Modigliana stipulati prima dal cancelliere e poi dal 1849 dal gonfaloniere; il regolamento del 1849 rappresenta uno spartiacque anche per gli editti e avvisi alla comunità emanati anch'essi prima dal cancelliere e poi dal gonfaloniere. Nel corso del riordino di queste serie la documentazione è stata separata sulla base del soggetto produttore e nel caso di unità archivistiche miste si è tenuto conto dell'ultimo soggetto che ha operato(3) ad es. 1 reg. di editti cominciato dal cancelliere ma finito dal gonfaloniere è stato inserito nel fondo Archivio preunitario; 1 reg. copialettere iniziato dal maire e terminato dal cancelliere si trova invece nel fondo Cancelleria; si è derogato a tale criterio soltanto nel caso in cui l'ultimo soggetto abbia allegato soltanto alcuni documenti sparsi nell'unità, come ad es. ultima filza Carteggio dei maires.
Una volta separati i fondi sulla base della provenienza si è proceduto all'articolazione delle serie documentarie: in gran parte sono state ricostituite le serie così come le aveva strutturate lo Zati, ma in alcuni casi si è operata una più precisa distinzione, che tenesse conto sia delle cesure-istituzionali sia della natura tipologica delle carte.
Mentre il cancelliere aveva ordinato in una serie unica i partiti ("Partiti magistrali") senza considerare le cesure determinate dalla divisione tra Terra e Contado, dalla successiva riunificazione nella comunità leopoldina o dall'instaurazione della Mairie, nell'ambito del presente riordino si è ritenuto più opportuno articolare le unità archivistiche in più serie distinte che riflettessero effettivamente l'evoluzione storica del comune modiglianese: Partiti del Consiglio generale (1475 - 1640), Partiti della Terra e del Contado (1646 - 1775), Partiti della Terra (1648 - 1775), Partiti del Contado (1648 - 1775), Partiti e deliberazioni del Magistrato e del Consiglio generale (1776 - 1808; 1814 - 1865), Deliberazioni del Consiglio municipale (1811 - 1814).
Una più precisa articolazione delle serie è stata operata anche nell'ambito della documentazione fiscale: lo Zati aveva riunito sotto la denominazione di "Dazzaioli della Comunità di Modigliana" parecchi dazzaioli e reparti relativi ad imposte diverse, che nel corso del riordino sono state organizzate nelle seguenti serie: Dazzaioli del dazio e della colta della Terra e del Contado (1678 - 1776), Dazzaioli del dazio e della colta della Terra (1672 - 1770), Reparti dell'imposizione del dazio comunitativo (1805 - 1808), Dazzaioli delle entrate comunitative (1776 - 1807), Tassa pretoriale (1776 - 1777), Imposizione universale (1737 - 1745), Tassa sopra i poderi (1765 - 1777), Imposizioni straordinarie sui possidenti (1799 - 1808), Dazzaioli della tassa prediale e del dazio comunitativo (1815 - 1863).
Una volta strutturate le serie e ordinate cronologicamente le unità archivistiche al loro interno si è proceduto infine a reintegrare in queste ultime i documenti estrapolati negli anni '80 da don Becattini: grazie all'elenco stilato dallo stesso studioso e attraverso il paziente esame della documentazione, è stato possibile ricondurre alle unità di origine dell'Archivio preunitario tutti i documenti relativi al periodo 1808 - 1865, ripristinando così il vincolo archivistico tra le carte.
Per quanto riguarda il condizionamento finale della documentazione così riordinata, per motivi storici ed estetici (l'archivio è collocato nell'antico Palazzo pretorio su scaffalature lignee) si è ritenuto opportuno riutilizzare i bei faldoni in mezza pergamena risalenti al riordino Zati di metà '800, in gran parte ancora in buono stato, collocandovi all'interno i pezzi che vi erano all'origine, anche in quei pochi casi in cui l'ordine non coincide con quello attuale: per il reperimento delle unità archivistiche, per altro facilitato dal fatto che la documentazione è tutta raccolta nella piccola stanza A del piano secondo del Palazzo pretorio, è stato redatto un inventario topografico.
Successivamente si è proceduto all'inventariazione: oltre alla revisione delle schede unità già compilate in fase di riordino, sono state redatte le sezioni introduttive relative ai soggetti produttori, al fondo e alle serie. La descrizione è stata elaborata nel rispetto degli standard descrittivi internazionali per i complessi archivistici e per i soggetti produttori di archivi (ISAD (G), 2.a ed.; ISAAR (CPF), 2.a ed.), mediati attraverso la tradizione archivistica italiana.
I titoli originali delle unità archivistiche sono stati riportati tra virgolette; i tagli operati, per esigenze di brevità sono stati indicati con tre punti di sospensione.

Nell'inventario sono state usate le seguenti sigle e abbreviazioni:
a./aa. = anno/anni
art./artt. = articolo/articoli
AsCM = Archivio storico del Comune di Modigliana
ASFI = Archivio di Stato di Firenze
ASFO = Archivio di Stato di Forlì
ASRA = Archivio di Stato di Ravenna
b./bb. = busta/buste
c./cc. = carta/carte
ca. = circa
cfr. = confronta
cit. = citato
div. = divisione
doc./docc. = documento/documenti
es. = esempio
fasc./fascc. = fascicolo/fascicoli
n./nn. = numero/numeri
num. = numerato/numerata/numerati/numerate
p./pp. = pagina/pagine
R.D. = Regio Decreto
r = recto
reg./regg. = registro/registri
S. = San, Santo, Santa
SS. = Santi
Ss. = Santissimo/Santissima
sec. = secolo
segg. = seguenti
sez. = sezione
s.d. = senza data
s.n. = senza numero
s.p. = segnatura/e precedente/i
t./tt. = tomo/tomi
v = verso
vol./voll. = volume/volumi.


NOTE
(1) Il 1° stralcio (settembre 2005-marzo 2006) ha riguardato le serie dei partiti e deliberazioni dell'Archivio preunitario e le serie della corrispondenza (carteggio e copialettere) dell'Archivio preunitario e del fondo Cancelleria; il 2° stralcio (luglio 2006-luglio 2007) ha coinvolto le rimanenti serie dei due fondi già nominati e i fondi della Sottoprefettura e dell'Ingegnere del circondario.
(2) Non ci si riferisce tanto a quelle filze e registri che si trovavano temporaneamente nei locali della Biblioteca per motivi di consultazione, quanto ad un paio di filze appartenenti all'archivio comunale, ma confluite erroneamente nell'archivio dello Spedale dei poveri di Cristo, fondo che si trova attualmente depositato presso la Biblioteca comunale di Modigliana. Per maggiori dettagli si vedano la sezione Storia archivistica della serie Carteggio dei maires e nel fondo Cancelleria di Modigliana a sezione Storia archivistica della serie Carteggio dei cancellieri.
(3) Ad es. 1 reg. di editti cominciato dal cancelliere ma finito dal gonfaloniere è stato inserito nel fondo Archivio preunitario; 1 reg. di copialettere iniziato dal maire e terminato dal cancelliere si trova invece nel fondo Cancelleria; si è derogato a tale criterio soltanto nel caso di unità archivistiche in cui si trovano soltanto pochi e isolati documenti allegati dall'ultimo soggetto, come ad es. nella filza 6 della serie Carteggio dei maires.

storia archivistica
L'attuale archivio preunitario del Comune di Modigliana costituisce la parte residua di un più ampio complesso di fondi archivistici di diverse magistrature e uffici, conservati fino al momento dell'Unità presso la locale Cancelleria e ufficio del censo (fino al 1848 Cancelleria comunitativa), dove si erano sedimentati nel corso dei secoli, affidati alla custodia e alla vigilanza dei cancellieri. Fino all'Unità l'archivio di Modigliana rispecchia la politica di "concentrazione archivistica che aveva caratterizzato la politica granducale e che aveva determinato la confluenza nei comuni capoluogo di cancelleria di tutti gli archivi pubblici"(1). Fino al 1859 infatti presso la Cancelleria, collocata nell'allora palazzo comunale(2), si conservavano i seguenti fondi(3):
- archivio della Comunità di Modigliana;
- archivio della Comunità di Tredozio;
- archivio giudiziario di Modigliana: atti civili e criminali del podestà poi vicario (dal 1772) poi pretore (dal 1849) di Modigliana;
- archivio giudiziario di Tredozio;
- archivio della Sottoprefettura del circondario di Modigliana;
- antichi catasti di Modigliana;
- antichi catasti di Tredozio;
- archivio del Monte pio di Modigliana e fondi archivistici di pie eredità di Modigliana e di Tredozio;
- archivio dello Spedale dei poveri di Cristo di Modigliana;
- parte dell'archivio dell'Ingegnere del circondario di Modigliana.
A Modigliana dunque si trovava una grande quantità di fondi, prodotti da istituzioni diverse e operanti non soltanto nel territorio modiglianese, ma anche in quello di Tredozio. La presenza di archivi tredoziesi si doveva in primo luogo al motuproprio del 30 settembre 1772 che aveva trasformato la Podesteria di Modigliana in un Vicariato con giurisdizione civile e criminale anche sul territorio di Tredozio; e in secondo luogo al fatto che la Cancelleria comunitativa di Modigliana, istituita con rescritto imperiale del 25 giugno 1814(4), nel 1837 aveva acquisito competenza anche sulla Comunità di Tredozio(5).
Ma con l'abolizione delle cancellerie stabilita dal R.D. n. 2455 del 26 luglio 1865, e quindi col venir meno della figura del cancelliere-archivista, il vasto complesso di fondi archivistici presenti a Modigliana venne progressivamente a ridursi e i primi archivi ad essere trasferiti furono proprio quelli tredoziesi: in seguito alla circolare della Prefettura di Firenze del 15 settembre 1865, che prescriveva di consegnare ai comuni del nuovo stato unitario le carte delle corrispondenti comunità granducali, i fondi relativi a Tredozio furono consegnati a quel Comune, presso il quale tuttora si trovano(6).
Poi fu la volta dell'archivio giudiziario di Modigliana. Col R.D. 5859 del 1° settembre 1870 venne disposto il versamento degli atti giudiziari alle preture da parte dei comuni che erano stati sede di Cancelleria(7): nel 1877 il Comune obbedì consegnando gli atti alla Pretura di Modigliana(8), presso la quale restarono fino al 1923, quando con R.D. n. 601 del 24 marzo la Pretura venne abolita e il territorio modiglianese rientrò nella competenza della Pretura di Faenza. Le antiche carte del tribunale di Modigliana vennero portate via "in sacchi, alla rinfusa" e depositate "in abbandono e disordine entro un sotterraneo della Pretura faentina"(9), nonostante le istanze presentate dal Comune di Modigliana al Ministero di Grazia e Giustizia per riavere i documenti(10). Nel 1929 la Pretura di Faenza depositò il fondo nella locale Biblioteca comunale(11), dalla quale nel 1970 sarebbero passati nella neoistituita Sezione di Archivio di Stato dove tuttora si trovano.
Gli ultimi a partire da Modigliana furono gli antichi catasti. Il regio decreto sopra citato che aveva abolito le cancellerie del censo ne aveva attribuito le funzioni agli uffici delle tasse e del demanio (agenzie, poi uffici distrettuali, delle imposte dirette)(12): nel 1941 gli uffici delle imposte dirette di Modigliana e Rocca S. Casciano, i due centri principali della ex Romagna toscana, consegnarono gli antichi volumi catastali all'Ufficio tecnico erariale di Forlì, il quale infine li versò al locale Archivio di Stato(13).
Ma torniamo ora indietro nel tempo per vedere come e dove si era formato il complesso di archivi che si trovarono concentrati a Modigliana fino all'Unità. Il più antico documento comunale che ci sia pervenuto, benché in copia posteriore, sono gli statuti del 1384 che furono approvati dal Consiglio generale del Comune al piano terra del palazzo pretorio, residenza del podestà. Questo è il luogo dove si formò l'archivio comunale modiglianese e dove venne conservato per secoli: qui non solo ebbe sede il giusdicente locale, il podestà, mandato da Firenze, ma qui si riunivano anche i rappresentanti del Comune (gonfaloniere, priori e consiglieri) per deliberare su proposte, partiti e riforme. Loro segretario verbalizzatore era il "cancellarius", figura non prevista negli statuti del 1384, ma istituita con i successivi "statuta nova" e attestata per la prima volta nel 1450(14).
Il cancellarius, eletto ogni sei mesi nel Consiglio generale, fra i notai di Modigliana, aveva il compito di scrivere le riforme, le proposte, i partiti; di compilare l'inventario di tutto ciò che esisteva nel palazzo del podestà e nella Rocca; di tenere aggiornato l'elenco dei condannati(15): si trattava dunque di un notaio-cancelliere con funzioni anche di archivista, giacché l'inventario dei beni mobili del palazzo pretorio, che semestralmente ogni cancellarius uscente consegnava al collega che entrava in carica, comprendeva oltre agli arredi e alla mobilia anche i libri dell'archivio. E la stessa stanza che fungeva da archivio era contemporaneamente anche cancelleria, nonché luogo delle adunanze consiliari(16).
L'ufficio del notaio-cancelliere locale durò fino al 1571, quando i Nove conservatori nominarono cancelliere di Modigliana un notaio fiorentino, Martino Cavalcantini; successivamente, a partire almeno dal 1620 fino al 1808 la Comunità di Modigliana ricadde nella competenza della Cancelleria di Rocca S. Casciano e soltanto nel 1814, dopo la parentesi del governo francese, che aveva visto l'abolizione delle cancellerie, venne istituita una Cancelleria comunitativa con sede a Modigliana(17).
A partire almeno dalla metà del '600 fu comunque presente in loco un aiuto cancelliere o coadiutore o sostituto del cancelliere di Rocca S. Casciano, residente a Modigliana e con mansioni che sembrano crescere di importanza nel corso del tempo: a partire dalla fine del '700 infatti il coadiutore intitola e redige i registri dei partiti, intrattiene una fitta corrispondenza col cancelliere e si occupa dell'archivio.
Nel periodo della Cancelleria comunitativa scomparve la prassi dell'inventario semestrale che aveva caratterizzato il periodo dei notai-cancellieri locali, ma furono fatti di tanto in tanto sia lavori di inventariazione sia lavori di altro genere che interessarono l'archivio. Un primo intervento di inventariazione si ebbe, pare, nel 1619: quell'anno infatti il 7 febbraio il Consiglio elesse Tommaso Garavini a redigere, insieme al cancelliere, l'inventario dei libri della Comunità(18); il 12 maggio dello stesso anno al posto del Garavini fu nominato Alessandro Ravagli(19). Purtroppo questo antico inventario, forse ancora esistente nel 1846(20), è andato in seguito perduto.
Altri interventi successivi mirarono a garantire la sicurezza dell'archivio: il 23 maggio 1632 furono infatti elette 4 persone con l'authorità "di fare nove chiavi all'archivio et di ritrovare le scritture et civili et rimettere il tutto in detto archivio et similmente rimetterle per ordine, come più paresse necessario"(21). Ma poiché, nonostante le nuove chiavi, già nel 1647 "molte scritture, libbri et altre robbe della comunità" erano "andate in sinistro", per impedire ulteriori dispersioni di carte fu addirittura approvato uno statuto che intimava la scomunica per chiunque detenesse illecitamente documenti dell'archivio comunale(22).
Un'altra grave minaccia per le carte proveniva dall'umidità: il 7 novembre 1700 infatti fu approvata la spesa di lire 42 per attrezzature funzionali a "ben conservare le scritture e libri contenuti nel publico archivio [...] trasportato in altra stanza superiore e sopra la seconda scala del palazzo di giustizia [...] come più sicura e asciutta"(23). Nonostante il trasferimento dell'archivio ai piani superiori il problema dell'umidità era ancora grave dopo il terremoto che aveva colpito Modigliana nel 1781: l'archivio della Cancelleria risultava infatti "molto umido e incomodo per le adunanze" magistrali e consiliari e, dal momento che ogni anno la comunità doveva sborsare 12 scudi per l'affitto dell'abitazione del cancelliere coadiutore, si deliberò di presentare una supplica al sovrano perché si fabbricassero una nuova casa per il cancelliere e un nuovo archivio a spese della Reale Depositeria fiorentina(24). La richiesta fu presto accolta: un rescritto reale del 25 gennaio 1782 concesse infatti alla Comunità di Modigliana il convento degli Scolopi(25) e il 5 maggio 1782 venne deliberato di usare l'edificio per "fabbricarvi l'archivio, la stanza priorale e l'abitazione sufficiente per un cancelliere e sua famiglia"(26). Il primo agosto 1782 i lavori di ristrutturazione erano già stati iniziati(27), il 22 dicembre terminati(28) e il 22 maggio del successivo anno 1783 risultava addirittura completato il "trasporto de' libri, scritture e quant'altro dal vecchio al nuovo archivio"(29).
Il cambio di sede fu l'occasione anche per nuovi interventi di legatura e riordinamento delle unità archivistiche, come attestano le parole del cancelliere coadiutore Filippo Bessi: "item venendo rappresentato per me coadiutore che nell'archivio pubblico si trovavano sciolti in una gran quantità i diversi fogli e documenti relativi alla comunità e luoghi pii lasciati dal mio antecessore e che conveniva legargli in filza da repertoriarsi con una metodica separazione [...] commessero a me di destinare persona capace che a vista mia ne formi una filza"(30).
Frattanto, poco tempo prima che l'archivio fosse trasferito, era stato compilato dal coadiutore Giuseppe Campadelli (in carica dal 1 settembre 1776 al 31 luglio 1781) un "inventario di tutti i libri et scritture appartenti alla Comunità di Modigliana, come pure di tutti i mobili esistenti nel palazzo pretorio" ad uso sia dello stesso coadiutore sia del notaio del vicario del Tribunale. Questo inventario, il più antico che ci sia pervenuto, contiene aggiornamenti fino al 1808 e descrive sommariamente il materiale documentario sulla base degli scaffali su cui si trovava collocato: vi figurano oltre 1100 pezzi tra filze e registri, collocati su 71 scaffali e afferenti a fondi archivistici diversi (podestà poi vicario, Comunità, Monte pio, compagnie religiose)(31).
E' di poco posteriore (24 maggio 1784) un altro inventario sommario contenuto in una delle filze dei cancellieri e conseguente probabilmente all'intervento del coadiutore Bessi cui si accennava sopra: qui si trova anche citato "l'inventario vecchio di civili, criminali", da identificarsi più che con l'inventario del Campadelli, di pochi anni prima, con un altro inventario non pervenuto fino ad oggi, ma ancora presente a metà dell'800(32).
Di un inventario si parla anche in una lettera del cancelliere al provveditore della Camera di Firenze, in data 3 marzo 1826, con la quale per l'appunto il primo trasmetteva al secondo la "copia autentica dell'inventario generale dell'archivio" della Cancelleria di Modigliana(33): dalla lettera però non si evince se l'originale era stato compilato nel 1826 o se fosse più antico.
Nel frattempo le magistrature comunali e, conseguentemente, l'archivio avevano nuovamente cambiato sede: durante la dominazione francese, intorno al 1812, i nuovi organi locali (maire, Consiglio municipale, Sottoprefettura e Consiglio di circondario), erano stati collocati nel soppresso convento della SS. Trinità (o delle Domenicane)(34). L'edificio continuò ad essere usato per le adunanze comunali anche dopo la soppressione della Mairie e della Sottoprefettura e il ripristino delle magistrature precedenti, come attesta la prima seduta del 20 luglio 1814: "convocati nella sala dell'adunanze situata attualmente nel soppresso monastero della Santissima Trinità di Modigliana"(35).
Ma in seguito il palazzo comunale e l'archivio furono trasferiti nell'edificio dell'ex Dogana ovvero all'incirca nel luogo dove ha sede l'attuale residenza municipale(36). La prima idea di sfruttare il locale della Dogana risale al 21 maggio 1841: "Il Magistrato avendo presentito che dall'I. e R. Governo possa esser posto in vendita lo stabile, che serve attualmente ad uso di Dogana situato sulla piazza di questa città [attuale piazza Don Minzoni], atteso la prossima traslocazione della Dogana stessa nel sobborgo Violano, e trovandosi la Comunità nella passibile necessità di provvedersi di altro locale per stabilire la residenza magistrale, il publico archivio ed il quartiere per il cancelliere comunitativo, dopo che la fabbrica del già convento delle Domenicane [o della SS. Trinità] attualmente destinato agli usi sopra enunciati fu posto a disposizione dell'I. e R. Governo, mediante gratuita concessione fattagnine dalla Comunità stessa in ordine al partito del 19 agosto 1840 all'oggetto che nella circostanza dell'istituzione di un vescovato in questa città, venga ivi stabilito il seminario parrebbe utilissimo per la loro Comunità l'acquisto dello stabile sopra enunciato"(37). Il 14 marzo 1842 la Camera di soprintendenza comunitativa di Firenze, in una lettera al gonfaloniere Piazza, lamentava che "con modi non molto urbani" il 1° marzo era stato occupato "lo stabile acquistato" dalla Comunità "per traslocarvi la Residenza magistrale, il pubblico archivio e l'abitazione del cancelliere comunitativo e che il doganiere" era stato "come forzato a lasciare libero il detto locale senza potere ottenere la dilazione di poche ore"(38). Nonostante la fretta con cui venne cacciato il doganiere, l'adattamento dei locali avvenne soltanto negli anni successivi: soltanto il 2 aprile 1844 l'ingegnere del circondario Cesare Cappelli presentò una perizia relativa alla riduzione di una parte della fabbrica dell'ex Dogana ad uso di Cancelleria comunitativa(39) con un ufficio per il cancelliere ed una stanza ad uso "archivio generale"(40) e i lavori erano stati forse ultimati nei mesi successivi(41) se il 20 settembre l'archivio risultava già trasferito nella nuova sede(42).
Anche questa volta lo spostamento delle carte stimolò un intervento di riordino e di inventariazione, ma ben più ampio e complesso di quanto aveva fatto il coadiutore Bessi nel 1783. Nel corso dell'adunanza comunitativa del 20 settembre 1844 il cancelliere Zati dichiarava "necessaria, indispensabile la normale ordinazione cronologica delle filze stesse, mediante la compilazione di analogo inventario diviso per serie" e proponeva l'acquisto di cartoni e cartapecore per ricoprire alcune filze che si trovavano "di presente in uno stato indecentissimo" e per preservarne altre "da ulteriori ingiurie del tempo"(43). Una volta ottenuta l'approvazione degli uffici centrali fiorentini si procedette all'acquisto di "150 cartapecore e 250 cartoni"(44) e altre spese furono fatte nel 1846 per scaffalature e lavori di muratura(45), per altri contenitori(46) e per la legatura di libri e filze(47). Alla fine del 1846 veniva anche terminata l'opera di inventariazione e il 30 dicembre una copia dell'l'inventario era già pervenuta alla Soprintendenza generale alle comunità. Nel corso dell'anno successivo (1847) continuavano però i lavori di ricondizionamento e di apposizione delle nuove segnature sulle unità archivistiche, ad opera di due impiegati locali, Gaetano Savorana e Basilio Fanelli(48).
L'inventario elaborato dallo Zati(49), che rientrava in un contesto più generale di lavori archivistici ad opera dei cancellieri comunitativi del Granducato toscano, attuati tra il 1840 e il 1859(50), era ancora di tipo topografico, come il precedente inventario del Campadelli(51), ma ben più analitico e complesso di quest'ultimo. Era infatti il riflesso di una vasta operazione di riordino, in seguito alla quale l'archivio di Modigliana, al di là delle diminuzioni che avrebbe subito successivamente, aveva assunto un assetto che (a prescindere dal disordine fisico) avrebbe sostanzialmente conservato fino all'intervento di riordino effettuato da chi scrive in due tempi, dal settembre 2005 al marzo 2006 e dal luglio 2006 al luglio 2007.
Se dopo il lavoro dello Zati non ci furono più significativi interventi di riordino né altri inventari, si verificarono però nuovi trasferimenti delle carte. La sede del Palazzo comunale infatti cambiò nuovamente, probabilmente pochi anni prima dell'Unità: nel 1852 la Comunità acquistò la casa Papiani(52), un grande edificio ubicato tra l'inizio dell'odierna via Garibaldi e la contigua via Gramsci, e intorno al 1855 la adibì a sede degli uffici comunali e della Pretura(53). Qui la residenza comunale rimase fino al 1917 quando il "fabbricato del vecchio municipio" venne abbattuto "per consentire il transito alla strada Modigliana-Ca' di Liverano"(54), che doveva migliorare la viabilità tra Modigliana e Faenza. Fu allora edificato l'attuale palazzo comunale di via Garibaldi, dove anche l'archivio fu trasferito e rimase fino al 1972, quando, insieme alla Biblioteca comunale, le antiche carte tornarono nel luogo dove tanti secoli prima si erano sedimentate: il palazzo pretorio(55).
Per quanto riguarda la consistenza della documentazione dell'Archivio preunitario, rispetto a quanto descritto nell'inventario Zati, non si registrano lacune particolarmente rilevanti sotto il profilo quantitativo; sono però andati perduti documenti importanti: manca un "inserto contenente diversi documenti sciolti relativi alle cause fra la comunità e Violani e Pazzi del 1654; documento analogo [relativo] alla fondazione della chiesa di S. Bernardo del 1598; documento relativo alla dedizione di Modigliana alla Repubblica fiorentina del 1445"(56). Mancano inoltre 1 reg. degli alloggi militari, 2 regg. di campioni degli accolli e dei livelli, 4 bb. di registri di avvisi ai contribuenti (1817 - 1846) e 1 b. relativa ai pegni (1702 - 1777)(57).
Dall'esame della documentazione conservata sono emerse testimonianze relative a catastrofi (soprattutto alluvioni e terremoti) e devastazioni (es. assalto dei briganti alla sede della Sottoprefettura che era anche sede degli organi municipali), ma mancano notizie su eventuali danni prodotti sull'archivio.
Non si hanno neppure molte notizie relative a riordinamenti ed altri interventi umani che possano avere inciso sulla consistenza, sulla struttura e sull'integrità della documentazione: a parte l'asportazione di bolli sui versi di molte lettere e il disordine generale in cui è stato abbandonato l'archivio di recente, l'unico intervento che abbia avuto qualche riflesso sulle carte è stata la costituzione, negli anni '80 del secolo scorso, di una piccola miscellanea di documenti ad opera di uno studioso locale, don Vincenzo Becattini. Con lo scopo di riunire "per comodità degli studiosi ... documenti di un certo interesse, sparsi in diversi registri"(58), lo storico aveva estrapolato singoli documenti o addirittura allegati di documenti da fascicoli, filze e registri di serie diverse relativi agli anni 1808 - 1909 (alcuni documenti poi sono risultati mancanti).
I documenti asportati da fascicoli, registri e filze di serie diverse sono stati reintegrati nelle unità di origine nel corso del riordino effettuato tra il luglio 2006 e il luglio 2007, come si spiega più dettagliatamente nella sezione Notizie di intervento.

NOTE
(1) A. Antoniella, "Cancellerie comunitative e archivi di istituzioni periferiche nello stato vecchio fiorentino", in Soprintendenza archivistica per la Toscana, "Modelli a confronto. Gli archivi storici comunali della Toscana. Atti del convegno di studi - Firenze, 25-26 settembre 1995", Firenze, EDIFIR, 1996, pp. 31-32.
(2) Dell'edificio in cui era all'epoca ubicata la residenza comunale si parlerà più avanti.
(3) Lo desumiamo dall'inventario Zati redatto nel 1846 con appendici fino al 1859.
(4) Cfr. AsCM, Cancelleria di Modigliana, Carteggio dei cancellieri, filza 17, cc. 48 e segg.; prima di questa data i territori di Modigliana e Tredozio erano compresi nella Cancelleria di Rocca S. Casciano, ma a Modigliana risiedeva comunque un coadiutore del cancelliere di Rocca, che custodiva gli atti giudiziari e comunitativi modiglianesi.
(5) Lettera del provveditore della Camera di soprintendenza comunitativa al cancelliere, 7 giugno 1837 (AsCM, Cancelleria di Modigliana, Carteggio dei cancellieri, filza 34, c. 97r).
(6) "Guida generale degli archivi di stato italiani", Roma, 1986, vol. III, p. 902.
(7) Cfr. Antoniella, "Cancellerie comunitative ...", cit., p.32.
(8) V. Becattini, "Libro degli statuti...", p. 15, nota 6; Beccattini ricava la notizia da appunti inediti di Giuseppe Del Monte presenti nell'archivio vescovile di Modigliana attualmente conservato nell'Archivio storico diocesano di Faenza.
(9) G. Poggiolini, "Prefazione" a "Cenni storici sulla città di Modigliana", pag. V.
(10) Becattini, "Libro degli statuti...", cit., p. 15, nota 6.
(11) Cfr. G. Zama, "Origine e sviluppo della biblioteca comunale di Faenza", in "Studi romagnoli", VIII, 1957, p. 332.
(12) Antoniella, "Cancellerie comunitative ...", cit., p.32.
(13) "Guida generale degli archivi di stato", Roma, 1983, vol. II, p. 249.
(14) Il primo cancellarius di cui si abbia notizia è Johannes quondam Benedicti olim Francesci de Portico, il quale roga una riforma del 9 gennaio 1450 contenuta alla fine del secondo libro degli statuti, c. 89r.
(15) "Statuimus et ordinamus quod singulis sex mensibus per officium dominorum priorum et vexilliferi iustitie Communis Mutiliane in Consilio generali dicti Communis de capsa, uti ordo ufficiorum fuerit positus, extrahatur et extrahi debeat unus cancellarius, qui sit bonus, legalis et sufficiens notarius, cuius officium duret sex mensibus, et teneatur et debeat ipse cancellarius cum effectu tenere solicita et diligenter extensa scribere omnes et singulas reformationes et partita, proposita, stantiamenta massariorum, rationes et omnes et omnia alia que fierent in Consilio generali dicti Communis in libro registro super hoc dumtaxat deputato durante tempore dictorum sex mensium, et teneatur et debeat ipse cancellarius facere inventarium omnium rerum dicti Communis existentium tam in palatio residentie domini potestatis, quam in arce dicte terre Mutiliane, et registrare debeat omnia nomina hominum in futurum condemnandorum ..." (AsCM, Archivio preunitario, Statuti, reg. 1, c. 192v).
(16) Lo attesta l'adunanza consiliare del 24 agosto 1567: in quell'occasione infatti i membri del Consiglio generale del Comune risultano "congregati et coadunati [...] in cancelleria seu archivio palatii nostri domini potestatis" (AsCM, Archivio preunitario, Partiti del Consiglio generale, reg. 5, c. 172r).
(17) Sull'attività a Modigliana di cancellieri o aiuto cancellieri nominati dal governo giorentino e su altre notizie relative alle cancellerie di Rocca S. Casciano e Modigliana si veda il profilo storico-istituziale relativo alla Cancelleria e ufficio del censo di Modigliana.
(18) AsCM, Archivio preunitario, Partiti del Consiglio generale, reg. 6, c. 20r.
(19) Ibidem, c. 22v.
(20) Nell'inventario Zati infatti, a p. 118, è descritta una "busta contenente gli inventari antichi e moderni del Tribunale e della Cancelleria" della quale resta solo l'inventario Campadelli, di cui si parla più avanti, risalente alla fine del '700 con integrazioni fino al 1807.
(21) AsCM, Archivio preunitario, Partiti del Consiglio generale, reg. 6, c. 129r.
(22) AsCM, Archivio preunitario, Statuti, reg. 1, 10 febbraio 1647, c. 267r.
(23) AsCM, Archivio preunitario, Partiti della Terra e del Contado, reg. 3, c. 145v.
(24) AsCM, Archivio preunitario, Partiti e deliberazioni del Magistrato e del Consiglio generale, reg. 1, adunanza del 21 agosto 1781, c. 160r-v.
(25) Si tratta dell'edificio adiacente all'allora chiesa della Beata Vergine delle Grazie (oggi di S. Domenico), ubicato tra le attuali via di S. Domenico e piazza Vittorio Veneto.
(26) AsCM, Archivio preunitario, Partiti e deliberazioni del Magistrato e del Consiglio generale, reg. 1, c. 213r.
(27) Ibidem, 1, cc. 248v-249r.
(28) Ibidem, 2, c. 32r.
(29) Ibidem, 2, c. 51v.
(30) Ibidem, 2, c. 52v.
(31) Per la precisione nell'inventario sono descritti: scaff. I - XLI, Podestà poi Vicario, Atti civili, 1377 - 1802, filze 1 - 464; scaff. XLV - LVIII, Podestà poi Vicario, Atti criminali, 1377 - 1800, filze 1 - 476 (ci sono aggiunte fino al 1802 poco chiare); scaff. LIX - LXXI, Comunità, Monte Pio, compagnie religiose, 1476 - 1788, pzz. 174 ca. (alcune voci sembrano indicare più pezzi, altre voci generiche non specificano con precisione la quantità dei pezzi): offese, paci e libri del Monte Pio; estimi vecchi e "veglianti"; partiti e altri libri veglianti della Comunità e Luoghi Pii, filze dei cancellieri; saldi veglianti della della Comunità e Luoghi Pii; vecchi partiti della Comunità di Modigliana (1476 - 1775, regg. 17); saldi della Podesteria, Terra e Contado; partiti, saldi e memorie delle compagnie dei Bianchi e dei Neri; saldi della tassa del macinato e della tassa del sale; dazzaioli ecc.
(32) L'inventario si trova in AsCM, Cancelleria di Modigliana, Carteggio dei Cancellieri, filza 5, cc. 865-869; il vecchio inventario, nominato al n. 13 a c. 865v, si conservava ancora nel 1846 (cfr. Inventario Zati, cit., p. 118, dove è elencata una "busta contenente gli inventari antichi e moderni del Tribunale e della Cancelleria".
(33) AsCM, Cancelleria di Modigliana, Copialettere dei cancellieri, 4, 3 marzo 1826, c. 6 v.
(34) Il monastero della SS. Trinità era stato fondato da due suore dell'ordine domenicano (cfr. B. Farolfi - M.R. Fiorini, "Stradario di Modigliana. Capoluogo. Storia e toponomastica delle vie interne", Modigliana, 2005, pp.230-231 e 260) e si trovava nell'edificio dove, in seguito all'istituzione della sede vescovile di Modigliana (1850), sarebbe stato collocato il Seminario (oggi residenza per anziani) nell'attuale via Seminario. Il monastero soppresso nel periodo napoleonico fu adibito a Sottoprefettura (cfr. Farolfi - Fiorini, "Stradario di Modigliana ...", cit. p. 150), ma fu anche sede degli altri organi cittadini, come si ricava dalla copiosa documentazione relativa alla ristrutturazione dell'edificio, contenuta in AsCM, Archivio preunitario, Carteggio dei maires, filza 6.
(35) AsCM, Archivio preunitario, Partiti e deliberazioni del Magistrato e del Consiglio generale, reg. 7, c. 2r.
(36) La Dogana aveva però l'ingresso su piazza Don Minzoni, mentre l'attuale palazzo del Comune ha l'ingresso su via Garibaldi.
(37) AsCM, Archivio preunitario, Partiti e deliberazioni del Magistrato e del Consiglio generale, reg. 12, c. 81r.
(38) AsCM, Archivio preunitario, Carteggio dei gonfalonieri, 5, c. 185.
(39) AsCM, Cancelleria di Modigliana, Carteggio dei cancellieri, filza 45, c. 103, lettera n. 32.
(40) Si vedano la relazione e la pianta in AsCM, Ingegnere del circondario di Modigliana, Copia relazioni, perizie e rapporti, reg. 5, pp. 136-183 e in particolare p. 137 e 182-183.
(41) Nell'agosto dello stesso anno l'ingegnere presenta un rapporto estimativo per il restauro di una parte della tettoia dell'ex dogana adibita a cancelleria, funzionale alla stanza per il "nuovo Archivio" (AsCM, Cancelleria di Modigliana, Carteggio dei cancellieri, filza 45, cc. 155-160, lettera n. 52; AsCM, Ingegnere del circondario di Modigliana, Copia relazioni, perizie e rapporti, reg. 5, cit.). Sempre nel 1844 viene rifatto "l'impiantito della sala destinata al nuovo archivio" (AsCM, Cancelleria di Modigliana, Carteggio dei cancellieri, filza 45, c. 26, lettera n. 4).
(42) Cfr. AsCM, Archivio preunitario, Partiti e deliberazioni del Magistrato e del Consiglio generale, reg. 13, p. 344.
(43) Ibidem.
(44) AsCM, Cancelleria di Modigliana, Carteggio dei cancellieri, 45, c. 183, lettera n. 76.
(45) Cfr. Lettera del cancelliere Zati al Provveditore della Camera di Firenze, 30 gennaio 1846 (AsCM, Cancelleria di Modigliana, Copialettere dei cancellieri, reg. 8, c. 22r); lettera dalla Camera di soprintendenza comunitativa di Firenze al cancelliere Zati, 11 febbraio 1846 (AsCM, Cancelleria di Modigliana, Carteggio dei cancellieri, filza 48, c. 36).
(46) Il 18 agosto 1846 viene approvata la spesa di L. 111 per l'acquisto di 300 buste d'archivio (Cfr. AsCM, Archivio preunitario, Partiti e deliberazioni del Magistrato e del Consiglio generale, reg. 14, adunanza del 18 agosto 1846).
(47) Il 22 agosto viene approvata la spesa di L. 14 per legatura "di diversi libri e filze" dell'archivio (cfr. Ibidem, adunanza del 22 agosto 1846).
(48) Cfr. Ibidem, adunanza del 25 gennaio 1847, p. 76: "Il cancelliere rendeva conto alla Magistratura che dopo la rimonta e sistemazione delle filze e libri costituenti il nuovo archivio della Comunità, aveva dato commissione a Gaetano Savorana e Basilio Fanelli di scrivere esternamente ad ogni filza e busta la qualità della serie, l'epoca, la lettera attribuita ad ogni serie ed il numero progressivo delle filze stesse e di instaurare con semplice cartapecora nella così detta costola esterna quei libri o filze che lo richiedessero per ottenere maggior possibile uniformità alla generale rimonta suddetta" A quella data i due incaricati avevano già operato su 400 filze o buste; nella seduta del 9 marzo si dice che vengono acquistate altre cartapecore e cartoni e che il lavoro complessivo è giunto a 2/3 del totale; nell'adunanza del 29 maggio si parla ancora dell'archivio e del compenso da attribuire al cancelliere Zati per aver operato l'intero riordino.
(49) L'originale dell'inventario ("Inventario dei libri, filze e documenti delle Comunità di Modigliana, Tredozio e luoghi pii esistenti nell'archivio della Cancelleria civica completamente riordinato dal cancelliere Guido Zati nell'anno 1846 previe le debite superiori autorizzazioni", 1846 con appendici fino al 1859) è conservato presso l'Archivio di Stato di Firenze nell'archivio della Soprintendenza generale agli archivi toscani; è disponibile in fotocopia presso la Biblioteca comunale di Modigliana.
(50) A. Antoniella - L. Borgia, "L'archivio preunitario del Comune di Montevarchi", Firenze, 1982, p. IX.
(51) Descrive 129 serie documentarie nell'ordine in cui si trovavano collocate nell'ufficio del cancelliere e in altre 2 stanze della Cancelleria. Comprende un repertorio, nel quale per ogni serie sono indicati: numero d'ordine, denominazione, lettera che caratterizza la serie, comunità o luogo pio a cui appartiene e se si tratta di serie terminata o aperta; segue l'inventario nel quale sono indicati: denominazione della serie, lettera della serie, numero d'ordine delle unità (filze o buste), descrizione delle unità (estremi cronologici, sintesi del contenuto), osservazioni varie.
(52) L'acquisto fu deliberato nell'adunanza consiliare del 7 febbraio 1852 e l'atto di compravendita tra la Comunità e il proprietario Matteo Papiani fu stipulato il 14 maggio dello stesso anno (cfr. AsCM, Archivio preunitario, Partiti del Magistrato e del Consiglio generale, reg. 15, c. 94v e reg. 24 c. 125r-v; Carteggio dei gonfalonieri, fasc. 22; L. Savelli, "Evoluzione urbanistica di Modigliana", estratto da "Studi romagnoli", LI (2000), Cesena, Stilgraf, 2003, p. 1108).
(53) Si vedano documenti e piante in AsCM, Archivio preunitario, Carteggio dei gonfalonieri, 19. Una fotografia del palazzo è riprodotta in Farolfi - Fiorini, "Lo stradario di Modigliana ...", cit., p. 46.
(54) Farolfi - Fiorini, "Lo stradario di Modigliana ...", cit., p. 57.
(55) La Biblioteca, che nel 1935 era stata collocata nella ex casa di don G. Verità in via Garibaldi (oggi Museo), nel 1972 fu spostata insieme all'archivio storico nel palazzo pretorio. Il trasferimento era stato disposto dall'Amministrazione comunale fin dal 1968. Successivamente la Biblioteca, a causa dell'inagibilità del palazzo, dopo un temporaneo trasferimento negli uffici comunali di piazza Mazzini (1990), è stata definitivamente collocata nell'attuale sede di piazza Matteotti (1996). L'archivio invece, a parte uno spostamento momentaneo dettato dai lavori di ristrutturazione del palazzo, è rimasto nel pretorio, ora sede anche della pinacoteca comunale.
(56) Cfr. Inventario Zati, cit., p. 136.
(57) Ibidem, pp. 137, 151 e 154.
(58) Così dichiarava lo stesso Becattini in testa all'elenco dattiloscritto dei documenti da lui stesso redatto.

Lo stato di conservazione varia a seconda delle serie o anche delle singole unità archivistiche, per maggiori dettagli si rinvia pertanto alle schede relative. in questa sede ci si limita a segnalare le serie che si trovano attualmente nel peggiore stato di conservazione: partiti del consiglio generale, saldi della comunità.


strumenti di ricerca
Campadelli GiuseppeInventario di tutti i libri, scritture etc. appartenenti alla Comunità di Modigliana, come pure di tutti i mobili esistenti nel palazzo pretorio di detta terra per servizio del vicario notaro e soprastante, come ancora di quelli per comodo del cancelliere coadiutore fatto da me ser Giuseppe Campadelli notaro fiorentino al presente cancelliere coadiutore della Rocca S. Casciano di residenza in detta terra di Modigliana questo di, [1776 - 1781 ca.] con seguiti al 1807
Registro, cc. 125, legato in pergamena con ribalta.
Contiene: inventari di atti e documenti del Tribunale, della Comunità, della Cancelleria, del Monte pio, dell'Eredità dei poveri, di compagnie religiose diverse; inventari di oggetti e mobilia appartenenti alla Cancelleria, alla Comunità, allo Spedale dei poveri di Cristo, al Tribunale e alle Carceri; ricevute di consegna da parte del Tribunale dei tomi della legislazione toscana.
L'inventario fa parte del fondo Cancelleria di Modigliana, serie Inventari., Inventario dei libri, filze e documenti delle Comunità di Modigliana, Tredozio e luoghi pii esistenti nell'archivio della Cancelleria civica completamente riordinato dal cancelliere Guido Zati nell'anno 1846 previe le debite superiori autorizzazioni, 1846, con appendici fino al 1859
Registro, pp. 197.
L'inventario si trova in ASFI, Soprintendenza agli archivi toscani.

unità di descrizione separate
Altri documenti o copie di documenti del Comune di Modigliana si trovano attualmente conservati presso altri istituti(1): i capitoli di accomandigia stipulati nel 1377 tra il Comune di Modigliana e il Comune di Firenze si trovano nella Biblioteca comunale di Modigliana (copia del 1539 su copia del 1486)(2); altre redazioni e copie degli Statuti si trovano nell'Archivio di Stato di Firenze (Archivi della Repubblica, Statuti delle Comunità autonome e soggette, nn. 438 - 441) e nella Biblioteca comunale di Modigliana; gli antichi catasti ed estimi sono conservati nel fondo Catasti della Romagna toscana dell'Archivio di Stato di Forlì.
Altra documentazione relativa alla comunità modiglianese si trova negli archivi aggregati conservati nell'Archivio storico del Comune di Modigliana: Cancelleria di Modigliana, Sottoprefettura del circondario di Modigliana, Ingegnere del circondario di Modigliana, Monte pio di Modigliana, Compagnie del Ss. Sacramento, Compagnia dei SS. Sebastiano e Rocco, Carceri mandamentali di Modigliana.
Gli atti civili e criminali della Pretura di Modigliana (Podesteria dal 1377 al 1772, Vicariato dal 1772 al 1849, quindi Pretura), che erano stati per secoli conservati nell'archivio comunale di Modigliana, si trovano invece nella Sezione di Archivio di Stato di Faenza.
Nell'Archivio storico del Comune di Modigliana inoltre, insieme all'Archivio preunitario, si conservano anche testi a stampa di leggi del periodo francese (per i quali si rimanda al fondo Sottoprefettura) e del periodo della Restaurazione:
- "Leggi del Granducato di Toscana", Firenze, 1814 - 1840, tt. XXVII (manca il t. XXV dell'a. 1838);
- "Bandi e ordini da osservarsi nel Granducato di Toscana", Firenze, 1841 - 1859, voll. 48 - 66 (con lacune); dal 2° semestre 1848 il titolo diventa: "Proclami, decreti, notificazioni e circolari da osservarsi nel Granducato di Toscana"; dal 1850: "Decreti, notificazioni e circolari da osservarsi nel Granducato di Toscana";
- "Atti del Governo provvisorio toscano", Firenze, 1859, vol. 1;
- "Atti del Regio Governo della Toscana", Firenze, 1860, voll. 2.
Si conserva inoltre la "Raccolta ufficiale delle leggi e decreti del Regno d'Italia" dal 1861 in avanti (ancora da riordinare).

NOTE
(1) Lo si è già anticipato nelle precedenti sezioni Storia archivistica e Contenuto; relativamente agli Statuti maggiori dettagli si trovano nelle parti introduttive alla serie omonima.
(2) Cfr."Copia de capitoli del Comune di Modigliana transumati et copiati fidelmente per me Francesco di Nicolò Ronconi dal libretto de detti capitoli di detto Comune, si come in quelli ritrovai essere scritti et annotati; niente a questi aggiungendo o uero minuendo, che muti il senso di essi o uero varii lo intellecto; et in fede delle predicte cose ho scritto questi pochi uersi di mia propria mano sotto dì 8 del mese di febraio 1539", c. 20v. Tali capitoli un tempo costituivano un ms. a sé stante (cfr. "Inventari dei manoscritti delle biblioteche d'Italia", Firenze, Olschki, 1935, vol. LX, p. 101), oggi si trovano invece legati in testa all'"Istoria" del Sacchini; oltre ai capitoli del 1377 contengono anche copie di altri importanti documenti sulla storia di Modigliana del periodo 1445 - 1536. Secondo il Sacchini un'altra copia dei capitoli del 1° febbraio 1676 sarebbe stata fatta da Girolamo Giuntini e conservata presso Nicola Borghi di Modigliana.

bibliografia
Sacchini GabrieleIstoria della Terra di Modigliana, [sec. XVIII, ca. 1768 - 1781]
ms.
AnonimoFragmenti istorici della Terra di Modigliana estratti da diversi Autori, Archivi, Scritture e Memorie, s.d.
ms. anonimo
Marzi DemetrioDocumenti per la storia della Romagna Toscana, in «Rivista delle biblioteche e degli archivi», 1899, a. X, vol. X
Zama G.Origine e sviluppo della biblioteca comunale di Faenza, in «Studi romagnoli», 1957, VIII, pp. 299-336


codice interno: 252 - 001

informazioni redazionali
Inventario a cura di
Sabina Brandolini (Archimemo), 2008

realizzato per
Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna
[L.R. 18/2000 Piani bibliotecari 2004 e 2006. Intervento diretto]

Importazione da Sesamo 4.1
Regesta.exe, 2010

Intervento redazionale
IBC - Soprintendenza per i beni librari e documentari della Regione Emilia-Romagna, 2015