Si tratta dei registri di protocollo sui quali veniva registrata la corrispondenza in arrivo e in partenza dal museo.
espandichiudi
I registri degli anni iniziali sono organizzati su pagine affrontate: quella di sinistra registra la corrispondenza "in partenza", mentre quella di destra la corrispondenza "in arrivo". La registrazione assegnava un numero progressivo per ogni atto (inviato o ricevuto), annotava la data, l'"indirizzo" col nome del destinatario, per le lettere in partenza, e il nome dello "scrivente" per la corrispondenza ricevuta, il "sunto dell'atto", cioè, in breve, l'oggetto della lettera, e la "collocazione". Quest'ultima era costituita da una sigla alfanumerica che è anche riportata sui fascicoli che raccolgono gli atti. Per gli anni 1897-1903 non furono prodotti registri di protocollo, dato lo scioglimento del Comitato permanente e la creazione di una commissione municipale per la gestione del museo. La corrispondenza di questi anni era infatti ricompresa nel sistema di protocollazione generale del comune. Con la creazione di una "commissione di vigilanza", funzionante effettivamente dall'anno 1904 con l'assunzione della carica di segretario da parte di Emilio Iacoli, venne anche ripristinato un sistema di protocollazione interna della corrispondenza e l'utilizzo di un apposito registro di protocollo. Le carte infatti sono dotate sia del numero di protocollo generale del comune di Modena che gestiva la corrispondenza municipale, sia di un numero progressivo, apposto a penna, che rimandava alla registrazione degli atti che venivano trasmessi, per competenza, al museo del Risorgimento.