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  "Recapiti dell'illustrissimo pubblico" 1384 - 1753
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con documenti fino al 1966
serie
fascicoli 607
sei in: Archivio storico del Comune di Finale Emilia 1384 - 1975

Atti, recapiti documenti prodotti dalla comunità di Finale Emilia riguardanti svariate materie, deliberate nei consigli, adunanze, congregazioni dei rappresentanti «del pubblico» indicizzate nelle lettere A-Z.
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criteri di ordinamento
Lo schema di classificazione adottato dal Frassoni e puntualmente registrato negli strumenti di corredo successivi (vedi Nello Rondelli, Inventario analitico dell'archivio storico dei 'Recapiti generali' detto anche 'Archivio dell'illustrissimo pubblico del Finale' (secoli XV-XIX), Comune di Finale Emilia, 1962) è stato sostanzialmente mantenuto nell'attuale intervento di inventariazione.
Si è però avuto cura di segnalare i nessi più evidenti tra nuclei documentari prodotti dalle medesime magistrature ed uffici, ma classificati in voci diverse del titolario alfabetico. In taluni casi si sono aggregati documenti ed atti affini che si sono rinvenuti in disordine o che non erano rientrati nell'ordinamento frassoniano, pur appartenendo alle medesime serie. A questo proposito si segnala che la documentazione condizionata nelle unità di conservazione numm. 141-145, intitolate "Miscellanee", frutto, con tutta evidenza, di un assemblamento di documenti rimasti fuori dagli interventi di ordinamento dell'archivio o estratti e lasciati in disordine, è stata in parte ricondotta alle classifiche originarie e in parte inserita nelle serie di appartenenza. La posizione fisica, indicata nella segnatura attuale, resta invece quella dell'intervento ottocentesco ("casse" 141-145) eseguito dopo il 1848, in occasione delle operazioni di ricondizionatura dell'archivio frassoniano e di ordinamento delle carte appunto fino al 1848, in continuità col sistema alfabetico per materie, che ha dato origine alla parte di archivio denominata «archivio storico» (vedi Rondelli, 1962)

La serie dei "Recapiti dell'illustrissimo pubblico" (buste numm. 1-70) è stata ripartita in sottoserie corrispondenti alle lettere alfabetiche identificative delle materie e della «sottocategoria» di appartenenza.
Ciascuna sottoserie è in genere riferita ad un'unica materia. In svariati casi però, per ciascuna lettera, una delle suddivisioni comprende in realtà atti e documenti relativi a materie eterogenee, accomunate soltanto dall'iniziale della categoria alfabetica di competenza, costituendo una sorta di miscellanea.
In questi casi si sono, in genere, indicate le materie trattate nel titolo della sottoserie, riportando nel campo del titolario di classificazione dei singoli fascicoli la sola sigla alfanumerica , ad esempio "A VIII.".
All'interno di ciascuna sottoserie sono descritte le singole unità archivistiche che costituiscono i fascicoli delle materie trattate.
La classificazione degli atti presenta quindi il seguente schema:
A I. Acque in generale;
A II. Argini;
A III. Acque e scoli;
A IV. Acque. Chiaviche;
A V. Acque. Rotte;
A VI. Acque. Po, Secchia. Reno;
A VII. Argini;
A VIII. Archivio. Alabardieri. Appalti. Arciprete. Armi. Arti. Arrivi dei sovrani. Arsenale. Artiglieria. Abbondanza. Argenterie. Arbori;
B I. Bastardini. Botteghe. Banditi. Barche. Bargello. Beccaria. Bovatiera. Bando;
C I. Comunità,
C II. Chiesa parrocchiale;
C III. Censi;
C IV. Calmieri;
C V. Chiusa. Camerlenghi. Cancellieri. Condanne. Carnefice. Commissario. Catecumeni;
C VI. Carreggi;
D I. Debiti. Dossi. Dazi. Deputazione sopra ai quartieri. Diplomi;
D II. Descrizione delle famiglie;
E I. Ecclesiastici. Esenzioni. Ebrei;
E II. Esenti;
E III. Estimi;
F I. Fiera. Forestieri. Funerali. Fedi. Forni. Fieni. Finale. Furti;
F II. Fortificazioni;
F III. Frumentaria;
G I. Grazie. Giudici. Guerra. Ghetto. Gabella. Granaio. Gioco. Granaio. Governatore. Gratificazioni;
G I-II. Grazie;
G III. Gridarlo;
I I. Imposte;
I II. Imposte;
L I. Lettere ducali;
L II. Lettere;
L III. Livelli. Lazzaretto. Licenza. Locuste;
M I. Medici. Mercato. Mazza. Missioni;
M II. Memoriali;
M III. Monte. Monete;
M VI. Mesola. Muraglioni;
N I. Notari;
O I. Organo. Orologio. Ospedale. Osteria. Ortolani;
P I-II. Ponti;
P III. Polizze;
P IV. Privilegi;
P V. Palazzo. Pulpito. Pescheria. Passo. Piazza. Prestiti. Pistrino. Porta, Prati. Pane. Provveditore. Provvigioni;
Q I .Quartieri;
R I. Rocca. Ricordi. Riserva. Roveri. Riparazioni. Rastelli. Religioni. Reliquie;
R II. Relazioni;
R III. Ricevute;
S I. Sanità;
S II. Strade;
S III. Scuole. Sindacati. Stoppie;
S IV. Statuti, Scapinelli. Scomunica. Spezieria. Soldati. Sindaco. Saltari. Salnitro. Salina. Sinini. Soratore. Sostegni. Stellata. Solimato. Sicurtà. Spini;
T I. Torre. Teatro. Tempesta. Testatico. Tassa. Terreni. Taglia;
U I. Undecima;
V I. Vertenze. Voto;
Z I. Zuccati. San Zenone. Zingari. Zavagli;
Z II. Zocco.
In diversi casi furono rinvenute carte senza data, che vennero fascicolate, già all'epoca dell'ordinamento frassoniano dell'archivio, sotto la dicitura "Carte senza milesimo". Tale intitolazione è stata mantenuta nella descrizione ed è quindi da interdersi col significato di carte senza data.

storia archivistica
La documentazione era descritta nelle "casse" nn. 1-70 dell'inventario del 1962.
Vedi: Nello Rondelli, Inventario analitico dell'archivio storico dei 'Recapiti generali' detto anche 'Archivio dell'illustrissimo pubblico del Finale' (secoli XV-XIX), Comune di Finale Emilia, 1962.
Il cosiddetto Archivio dell'illustrissimo pubblico, che costituisce il "fondo antico" dell'archivio finalese, si presenta condizionato in buste di grandi dimensioni e ordinato secondo un sistema di classificazione per lettere alfabetiche e per materie. Tale organizzazione è il risultato dell'intervento di ordinamento terminato nel 1760 da Cesare Frassoni, storico erudito locale, studioso di memorie patrie, in contatto con i più noti studiosi modenesi Ludovico Antonio Muratori e Girolamo Tiraboschi.
Nel solco di una tradizione che si andava consolidando nel secolo XVIII, Frassoni intese fornire una chiave di lettura e un ordinamento delle carte dell'archivio pubblico che non fosse la mera sedimentazione cronologica degli atti della cancelleria comunale, ma fornisse una chiave interpretativa atta a rendere conto delle materie trattate, ordinate e classificate secondo funzioni, attività, competenze, luoghi o argomenti particolari.
Le carte vennero così riorganizzate, indicizzandole secondo un sistema di lettere alfabetiche dalla A alla Z, quasi a creare una sorta di thesaurus degli atti pubblici.
La parte di archivio alla quale Frassoni impresse il sistema di ordinamento alfabetico elaborato consisteva nella parte più antica della documentazione finalese fino, grosso modo, al 1753, anno dell'emanazione da parte del duca Francesco III, degli Ordini sopra il buon governo ed amministrazione dell'entrate pubbliche da osservarsi per le comunità dello stato che riprendevano quelli del luglio 1689 Ordini per lo buon governo delle communità degli stati di sua altezza serenissima.
Le buste 1-70 presentano un'organizzazione in lettere alfabetiche dalla lettera A alla lettera Z. «Il criterio di organizzazione è insieme per materie e alfabetico. Ad ogni lettera, identificativa di un argomento o materia, corrispondevano ulteriori partizioni individuate da numeri romani.
Così ad esempio vi è una 'categoria' A, suddivisa in sottocategorie, di cui la I. è Acque in generale, la II. Argini, la III. Acque e scoli, la IV. Acque e chiaviche, la V. Acque, piene, la VI. Acque, fiumi, la VII. Acque, varie, l'VIII. Affitti, alabardieri, allegrezze pubbliche, appalti, arcipreti, armi, arti eccetera. Ogni filza porta quindi un'indicazione di questo genere 'A III, Primo', 'A III, Secondo' e così via». Vedi Soprintendenza archivistica per l'Emilia Romagna, Archivi vigilati. Comune di Finale Emilia: Relazione dell'ispezione all'archivio del comune di Finale Emilia (provincia di Modena) autorizzata con nota n. 68592/8902.1.3 del 28 novembre 1955 del Ministero dell'Interno ed effettuata dal dottor Filippo Valenti dell'archivio di stato di Modena nei giorni 14, 15 e 16 giugno 1956.
Lo schema di classificazione adottato per questa parte di archivio, che comprende tutta la documentazione prodotta dalla comunità finalese fino all'anno 1753 all'incirca, fu applicato all'intero complesso documentario comunitativo. Vi si trovano infatti classificati atti appartenenti a tutti gli organi comunali e agli enti ed istituti con cui la comunità di Finale entrò in relazione.
La grande varietà delle materie, la difficoltà di applicare con coerenza il sistema classificatorio alle carte, che si erano fino ad allora sedimentate cronologicamente, e la volontà di evidenziare attività e competenze trattate nei documenti, allo scopo di facilitare le ricerche, ebbero come conseguenza la creazione di molteplici e numerosi fascicoli. A questi furono attribuiti titoli ricavati dai più diversi contenuti, venendo meno, talvolta, la coerenza con la sottocategoria di appartenenza con la quale avevano in comune soltanto la lettera alfabetica iniziale.
Così ad esempio alla classifica "B I. Bastardini" furono aggregati fascicoli riguardanti affari delle botteghe, alla classifica "D I. Debiti" il fascicolo "Diplomi e certificati de signori conti Miari" e così via. Al contrario si aveva talvolta piena sovrapposizione tra la cosiddetta sottocategoria alfanumerica e un unico fascicolo corrispondente per il quale era stata appositamente creata (vedi ad esempio "D I. Descrizione delle famiglie").
Senza classifica, e al di fuori dello schema adottato, rimasero soltanto i registri, benché corrispondenti agli atti e recapiti conservati in filza e classificati nel titolario.
Lo stesso criterio di archiviazione fu poi applicato anche alla parte di archivio successiva al 1753, quando la documentazione pubblica fu prodotta e organizzata in osservanza alle prescrizioni del chirografo ducale 8 gennaio 1753 (e successivo del 25 marzo 1754) che ristabiliva e chiariva, rispetto ai precedenti chirografi, i doveri delle amministrazioni comunali e dei giusdicenti.
Questa situazione generò nel tempo una certa confusione nella consultazione delle carte e una certa difficoltà nel reperire, nella loro integrità e completezza, i complessi documentari prodotti e conservati nell'archivio comunale finalese.


codice interno: 399 - 0001.0023