Nei quattro registri costituenti la serie, sono verbalizzate le revisioni condotte sull'operato degli ufficiali dell'Abbondanza. Il secondo dei registri di questa serie risulta impiantato a seguito della proposta fatta nel consiglio del 22 settembre 1657, dal commissario del Montefeltro, su istanza del cardinal legato, di eleggere un computista che possa rivedere i conti e gli interessi della comunità, del Monte di Pietà e dell'Abbondanza.
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informazioni sul contesto di produzione Tutti gli ufficiali dell'Abbondanza erano sottoposti alla revisione che veniva annualmente condotta sul loro operato. Per rivedere i conti di ciascuno di essi, il Consiglio Generale eleggeva due persone, il cui operato di revisione veniva annotato in questi registri appositamente impiantati e ciascuna annotazione veniva sottoscritta dai due eletti. Al cassiere o depositario del denaro venivano rifatti tutti i conti dei denari da lui introitati a vario titolo e di quelli spesi in stipendi, interessi passivi, compra del grano, etc.. La revisione relativa all'abbondanziere calcolava la movimentazione che lo stesso aveva fatto del grano che aveva in custodia ed ugualmente al fornaro, che panificava in regime di condotta, veniva rivisto il suo pagamento del grano ricevuto dall'ammasso dell'Abbondanza su cui in genere era scontato il salario dovutogli, etc.. La revisione dei conti dell'Abbondanza è di antica attestazione, come dal verbale dell'Arengo Generale del 12 maggio 1577 o da quello del consiglio del 1 settembre 1585, quando è il commissario del Montefeltro a proporre che si eleggano due uomini periti per rivedere i conti degli abbondanzieri o da quello dell'11 settembre 1594, nel corso del quale sono gli stessi abbondanzieri che chiedono che siano eletti i revisori e che si proceda con la revisione dei loro conti.