Archivi ER - Sistema informativo partecipato degli archivi storici in Emilia-Romagna

Le annotazioni di prestito su pegno, fatte secondo metodo costante nel corso dei secoli di attività del Monte di Pietà di San Leo, prevedevano che, considerato il registro a libro aperto, nella carta di sinistra, fossero annotate le creazioni dei pegni e, nella carta di destra, in modo speculare, le relative riscossioni o vendite.
Ciascuna creazione di pegno era registrata con la data, la persona che impegnava, la descrizione dell'oggetto che veniva impegnato e la somma che se ne otteneva in prestito.
A fianco di ogni registrazione di creazione di pegno, fatta così come descritto, era indicato il numero progressivo di creazione, numero che contraddistingueva anche il pegno che entrava in magazzino e la ricevuta rilasciata all'impegnante.
Ciascuna registrazione di disimpegno o vendita prevedeva l'annotazione della data, del nome di colui che ritirava o comprava il pegno e la somma versata, costituita dal prestito ricevuto sul pegno o vera sorte più gli interessi o merito.
Nel caso in cui il pegno fosse venduto all'asta, oltre alle annotazioni di cui sopra, è registrato anche il sopravanzo, che risulta dalla somma realizzata all'asta meno il dovuto al Monte di Pietà (prestito più interessi), sopravanzo che è destinato all'impegnate.
Gli estremi cronologici che si sono riportati nella scheda relativa a ciascuno dei registri dei pegni sono quelli di creazione del pegno, salvo indicare sino a quale data sono annotate le relative riscossioni o vendite.
La cartulazione di tutti questi registri è a libro aperto, con numerazione nella carta di sinistra.
La cesura cronologica rilevata in questa serie, che va dalla fine del 1799 agli inizi del 1806 è dovuta alla soppressione dell'istituzione nel periodo francese e ricostituzione della stessa solo col febbraio del 1806.


codice interno: 487 - 001.002