Il subfondo conserva la serie relativa alla contabilità dell'opera pia Lenzini, che comprende:
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- due registri di entrate e spese dal 1740 al 1880, tra cui si trovano anche i movimenti contabili dell'Opera pia Bondi; - tre buste intitolate "Opera pia Lenzini-Bondi" di cui una, oltre a contenere "atti vecchi di poco e niun valore" dal 1741 al 1868, conserva anche i bilanci preventivi, i conti consuntivi e i mandati di pagamento dal 1862 al 1879, mentre le altre due buste conservano la restante documentazione relativa ai bilanci preventivi, conti consuntivi e mandati di pagamento dal 1897 al 1939, anch'essi gestiti in unione con l'Opera pia Bondi.
informazioni sul contesto di produzione Le origini dell'opera pia Lenzini vanno ricercate nelle ultime volontà consegnate dal dottor Ippolito, o "Nippolito", Lenzini al suo testamento del 4 giugno 1658, a rogito del notaio Geminiano Bonacchi (1). Destinata parte dei suoi averi a diversi eredi il testatore dispose che le entrate degli altri suoi beni venissero spese annualmente "[ ] in mantenere a scuola putti per imparare le virtù, mentre però siano della casa Lenzini [e] in maritare overo in far monache putte della casa suddetta [ ]". Nelle intenzioni del fondatore tali entrate avrebbero dovuto essere dispensate e distribuite dai priori e massari della Compagnia del Santissimo Sacramento di Fiumalbo, cui lasciò venti scudi all'anno per l'adempimento del legato. Pur avendo differente origine l'Opera pia Lenzini e l'Opera pia Bondi vennero presto identificate come un unico istituto di beneficenza per l'affinità dei compiti ad esse affidati dai rispettivi fondatori e passarono sotto l'amministrazione della Congregazione di carità già a partire dal 1808.
Note (1) Il testamento si trova custodito tra il carteggio amministrativo della Congregazione di carità di Fiumalbo
storia archivistica Non si hanno notizie precise sulla storia delle carte afferenti all'Opera pia Lenzini, ma è facile ipotizzare che l'intero fondo - o la parte che di esso rimaneva - sia confluito nell'archivio della Congregazione di carità di Fiumalbo quando quest'ultima, nel 1808, venne istituita ed ereditò le competenze della Compagnia del Santissimo Sacramento nella gestione del pio istituto.