L'apertura nell'archivio del Capitano di Castrocaro e Commissario generale della Romagna fiorentina della serie dei libri delle "Paci e Tregue" (1) è la risposta immediata alle disposizioni impartite da Firenze con il Bando dell'8 luglio 1545 (2): la prima registrazione è infatti del 29 luglio 1545 e il protocollo del pezzo n.1 recita "Anno Domini 1545 indictione tertia diebus vero et mensibus infrascriptis tempore regiminis et in offitio magnifici viri domini Alexandri del Caccia civis Florentini dignissimi capitanei Castricari et generalis commissarii Romandiole Florentine inceptus fuit hic liber in quo reperientur literae, aliae causae et instrumenta fiduciae, pacis et reguae, necnon fideiussiones de bene vivendo, legesque et statuta ac ordinamenta in posterum annotanda et observanda" (3).
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La serie è attualmente composta da 9 pezzi; nel 1746 comprendeva 12 libri - 6 per il periodo 1545-1646, 6 dal 1659 al 1746 - e veniva già segnalata la lacuna 1621-1633 (4), mentre l'inventario del 1638 registra solo 7 pezzi, e cioè le filze segnate 64-70: infatti i nn.2 e 8 sono stati rinvenuti tra i libri civili e criminali nel corso del presente riordino (5). I pezzi, che hanno una copertina membranacea, presentano una cartulazione coeva, tranne il n.9, filza rilegata all'inizio dell'XVIII sec. per raccogliere materiale precedente (6).
(1) "Paci e tregue" è l'intitolazione più comune, ma si trovano anche: "Paci, tregue, fidanze, servationi d'offizi, et sicurtà di non si offender" (n.2) e "Levate di offese, paci, tregue e fidanze" (n.4). (2) Prunai, op. cit., p.9 (3) "Paci e tregue" n.1, c.1r. (4) ASFi, 1746, parte I cit., c.34r; ASFi, 1746, parte II cit., c.49v. (5) cfr. Inv. 1838 cit. (6)"Filza d'instromenti di far pace o tregua e legata per me Antonio Barbacciani dalla Pieve di S. Stefano l'anno 1707...".