Archivi ER

Archivi ER - Sistema informativo partecipato degli archivi storici in Emilia-Romagna

Gli archivi in Emilia-Romagna


Conservatore

Archivio storico comunale di Carpi
Piazzale Re Astolfo 1

41012 Carpi (MODENA)

tel: 059649960

scrivi
sito web (Palazzo dei Pio - Pagina web Archivio storico)

responsabile: Manuela Rossi scrivi

Tutte le informazioni sul Conservatore

Accedi a CAStER

 
Ti trovi in: Archivi ER > Inventari on line > Carpi > Struttura dell'inventario

  "Mastri dell'estimo" 1826 - 1830
  visualizza XML
con aggiornamenti fino agli inizi secolo XX
serie
registri 25
sei in: Archivio della Campioneria del censo di Carpi 1786 - 1870

Tutti i registri sono siglati "3" sul dorso e si aprono con l'indice dei possessori. Mastri dell'estimo o Partitari:
espandi chiudi


- Case di Carpi, 5 registri;
- Ville di Carpi: Quartirolo, Santa Croce, Budrione, Migliarina, Fossoli, Cortile, San Marino, Cibeno, San Martino Secchia, Gargallo, 10 registri;
- Soliera, 2 registri;
- Limidi, 1 registro;
- Sozzigalli 1 registro;
- Novi, 2 registri;
- Rovereto, 2 registri;
- San Marino Lame, 1 registro;
- San Martino al di là del Secchia, 1 registro;
Una nota dell'anno 1874, posta all'inizio dei mastro dell'estimo di San Marino Lame, informa che la frazione fu stralciata dal Comune di Carpi e aggregata a quello di Novi, all'epoca inserito nel Circondario e Mandamento di Mirandola - e dunque soggetto a quella Agenzia delle tasse; di fatto la "quadra" di San Marino Lame fu aggregata a Novi nel 1875.

informazioni sul contesto di produzione
A partire dal 1825, l'Ufficio centrale del censo degli Stati austro-estensi avviò una revisione dei propri registri censuari, principiando dalla documentazione d'estimo della provincia di Modena, mentre per la provincia di Reggio tale operazione ebbe corso solo a partire dal 1838. Con decreto del 6 agosto 1825, n. 1880, il ministro di Pubblica economia autorizzò il "ragionato" generale capo dell'Ufficio del censo Panizzi ad aggiornare i Mastri delle partite. Erano state le stesse campionerie del censo (ripristinate dopo la Restaurazione) a sollecitare tale disposizione, poiché i registri erano per lo più ormai esauriti ed inservibili.

Della rinnovazione si occupò dunque il "ragionato" che in seguito provvide ad inviare le copie alla Campioneria interessata, trattenendone una per il suo ufficio. Prima di ottenere in consegna i nuovi registri, i campionieri dovevano chiudere i vecchi Partitari, redigere degli stati d'estimo a quella data e inviarli per il controllo all'Ufficio centrale.

Il lavoro richiese tempo: l'estremo cronologico iniziale della serie di Carpi, 1826, si riferisce alla data di compilazione di una parte dei registri, la cui rinnovazione si snoda fino al 1830; i registri riportano poi aggiornamenti fino agli inizi del XX secolo.

Dal ragionato generale proveniva anche la proposta di una legatura uniforme di tutti questi volumi, da farsi in doppio cartone ricoperto in lino verde, con contrafforti in pergamena: stessa rilegatura usata per i registri d'impianto del 1791.

I volumi del distretto di Carpi sono a tutt'oggi conservati nell'originale legatura.

Mancando una ricerca specifica su estimi e catasti del territorio carpigiano (e suo distretto) per un approfondimento storico risulta fondamentale lo studio condotto sugli estimi e catasti del territorio reggiano, a cui si rinvia per un approfondimento.

bibliografia
Paola Meschini1838: l'Ufficio centrale del censo e il rinnovo dei suoi registri d'estimo, in Estimi e catasti del territorio reggiano, in «Pubblicazione degli archivi di Stato. Saggi 89, Ministero per i beni e le attività culturali, Dipartimento per i beni archivistici e librari», Roma, Direzione generale per gli archivi, 2006, 218-220