Il fondo è costituito da una sola cartella di documentazione miscellanea.
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informazioni sul contesto di produzione Nata a Bologna nel novembre 1901, attiva fino al 1922, venne sciolta sotto il regime fascista, al termine del quale si ricostì, dapprima il 23 marzo 1944 a Bari, nel sud Italia appena liberato, quindi definitivamente, durante il primo congresso della CGIL al termine del secondo conflitto mondiale (Napoli, 28 gennaio-1 febbraio 1945). Potevano appartenervi lavoratori dipendenti e proprietari, purché lavorassero direttamente la terra, e doveva avere una sezione in ogni provincia, formata da una lega contadini per le categorie poi confluite in Federmezzadri, ed un sindacato dei braccianti (nucleo della futura Federbraccianti). Queste due aree della Federterra continuarono a collaborare anche quando si costituirono le due federazioni separate, tanto che al IV Congresso della Federbraccianti (1956) gli organi dirigenti della Confederterra erano costituiti dall'insieme degli organi dirigenti della Federbraccianti e della Federmezzadri. Progressivamente meno influente nel panorama produttivo nazionale, la Federazione si sciolse definitivamente in seguito alla costituzione della Confederazione dei coltivatori (1975- dicembre 1977).
Soprattutto nei primi anni di vita della Federterra, profondamente radicata nella pianura padana e nelle provincie emiliane, Parma svolse un ruolo fondamentale nella vita della federazione dei lavoratori della terra. I grandi scioperi agrari del 1901-02, che portarono allo scioglimento di fatto della Federazione provinciale dei lavoratori della terra (1902) e soprattutto quelli del 1907-08 trovarono nelle campagne parmensi il loro teatro d'elezione. Le agitazioni del 1907 in particolare, nella provincia arrivarono ad assumere rilevanza nazionale, portando però all'indebolimento del movimento contadino, spezzato dalla dura repressione prima, e quindi in pochi anni, dal nascente movimento fascista. Nel dopoguerra, con gli scioperi del 1947 e del 1949 si chiuse l'epoca del contadino protagonista della lotta per i diritti dei lavoratori: il testimone passava all'operaio, nuovo personaggio sulla scena economica italiana. La disaffezione nei confronti della federazione arriva all'acme quando, nel 1956, arriva a Parma un ispettore della CGIL, per valutare i contrasti insorti tra Federbraccianti e Federmezzadri. Verifica l'assenza di camere del lavoro in buona parte del territorio, ed il ruolo esondante dei segretari camerali all'interno delle organizzazioni, nonché il vizio degli iscritti di lasciare non pagata la quota d'iscrizione.