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Museo civico Monsignor Domenico Mambrini di Galeata
Via Pianetto Borgo
Loc. Pianetto
47010 Galeata (FORLI'-CESENA)

tel: 0543981854
(Museo)
0543975428
(Direttore museo Caterina Mambrini)
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  Atti civili 1543 - 1808; 1815 - 1849
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serie
filze 263
sei in: Archivio del Tribunale di Galeata 1543 - 1808; 1814 - 1849

La serie comprende la documentazione relativa alle diverse competenze amministrative e giurisdizionali esercitate dai podestà.
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Nella parte iniziale delle filze si trovano di solito i quaderni delle notificazioni ai soldati ovvero ai descritti nelle bande (volontari della milizia toscana), quaderni relativi a sequestri, protesti, comandamenti e "vietagioni", appuntature (multe) e "arme", levate d'offese, frodi, contrabbandi, sodi (promesse) di mugnai, beccai, pizzicagnoli ecc.; intitolazioni di quaderni della seta (intitolati a coloro che vogliono comprare e trarre sete secondo le leggi del 21 giugno 1575 e 2 giugno 1576); intitolazione o sodi di quaderni di fornai, di pesatori e sigillatori della carne, beccai, appaltatori del pane; rimesse di polizze di mugnai; visite di carceri, mulini, spedali e confini; bolli del sale; bollette dell'olio; debitori delle tasse delle farine e della carne; quaderni delle colte; prigionieri ("prigioni") di mercanzia; rassegne di famigli del bargello di campagna; quaderno del danno dato (denunce e condanne per danni subìti); prezzi delle carni; manifesti o referti; bandi; fide di bestie (affidi di capre o altri animali per pascolo).
A seguire si trovano i quaderni dell'esecutivo privato e pubblico, il quaderno del Monte di pietà di Firenze, i quaderni dell'abbondanza. L'esecutivo privato e pubblico è costituito da precetti, citazioni ad udienze, opposizioni, repliche e ordini di gravamento, sequestri, intimazioni, disdette e protesti in seguito a denunce mosse da privati o da enti pubblici e pubblici ufficiali. A partire dal primo Seicento il quaderno del pubblico è organizzato in 2 distinti quaderni, quello pubblico della Podesteria di Galeata e quello pubblico di Firenze: tra gli attori pubblici figurano solitamente le magistrature fiorentine e i rettori della Romagna toscana.
Nella seconda parte delle filze si trovano di solito gli atti civili in senso proprio, ovvero atti di cause civili costituite dalle comparse degli attori e dalle deduzioni e sentenze del giusdicente con allegati lettere, certificati e fedi diverse; a seguire il quaderno di lettere spedite dalle magistrature fiorentine e della Romagna fiorentina; talvolta anche circolari a stampa, fedi e comparse davanti al giusdicente (scritture spicciolate).
Dal 1774 le lettere e i quaderni dell'esecutivo civile non sono sempre legati nelle filze degli atti civili ma si trovano spesso in una serie a se stante denominata Carteggio e atti esecutivi.
Da fine Settecento compaiono i decreti pettorali (deliberazioni del podestà): il quaderno è chiamato anche "pettorale".
Nel primo Ottocento si trova anche il giornale del cursore (notificazioni ed esecuzioni fatte dal cursore del Tribunale, comprese le pubblicazioni ed affissioni di leggi ed editti).
Nella datazione si alternano lo stile fiorentino e lo stile romano per tutto il '500-'600 fino a metà '700.
Di norma nel contenuto è stato indicato il nome del giusdicente; nei casi in cui non si è trovato riscontro nelle carte il nominativo è stato desunto o dal titolo della filza o dagli antichi inventari o da riferimenti contenuti in altre filze ed è stato posto tra parentesi quadre.

criteri di ordinamento
La documentazione è organizzata in filze distinte sulla base dei diversi podestà; per alcuni podestà sono presenti più filze.
Gli atti seguono l'ordine cronologico, salvo alcune eccezioni dovute a legature in una stessa filza di parti di filze di epoche diverse, per le quali si rimanda alla sezione Storia archivistica e alla descrizione delle singole unità.
Nel corso dell'intervento di riordino sono stati eseguiti diversi riaccorpamenti di parti smembrate di una stessa filza (da poche carte a interi quaderni) che si trovavano all'interno di filze diverse da quella di appartenenza.

storia archivistica
L'assetto attuale della serie si deve ad un grosso e lungo intervento di riordino ad opera del segretario comunale Antonio Zauli e di un suo collaboratore terminato nel 1891: in una lettera dell'agosto di quell'anno lo Zauli afferma infatti che "vennero collocati in ordine cronologico e progressivamente numerati tutti gli atti civili della Regia Pretura di Galeata dal 1542 al 1859"(1). In quell'occasione i pezzi vennero probabilmente condizionati nelle robuste camicie di cartone che si conservano tuttora e che recano rinforzi in cuoio, nomi dei giusdicenti (non sempre corretti), estremi cronologici e plurime segnature. La numerazione a cui fa riferimento il segretario è rappresentata probabilmente dai grossi numeri arabi, successivamente furono apposte etichette a francobollo e infine grandi numeri neri a stampa ritagliati da calendari o manifesti a stampa (anni '30?)(2).
La numerazione originaria delle filze, quando presente, corrisponde all'inventario 1782.
Rispetto a quanto descritto negli antichi inventari sono state riscontrate più filze; ciò è dovuto al fatto che nel corso del tempo diverse filze sono state ricondizionate dividendo in 2 parti quella che era in origine un'unica filza: è il caso delle filze dei podestà Cuffi, Pratesi, Traversari, Brizi e Perelli.
Dalle filze "prima" e "terza" del podestà Giuseppe Martelli si potrebbe supporre che una filza sia andata perduta: in realtà la filza seconda, non specificata come tale, è presente nel fondo Tribunale, serie Lettere e quaderni; idem per filza prima del podestà Filippo Consorti: le successive filze sono presenti nella serie suddetta.
Non risulta né negli inventari né in archivio la filza del podestà Francesco Inghirani (1548-1549) descritta nell'elenco dei podestà stilato dal Mambrini(3): nei detti anni figurano i podestà Camillo Giovagnoli e Antonio Tronconi.
La documentazione versava in grave disordine: lo testimonia la rilegatura effettuata per ricondizionare filze smembrate e la presenza di ben 12 filze miste di documentazione prodotta da più podestà in carica per lo più in periodi di tempo molto lontani tra loro e addirittura in secoli diversi (filze nn. 2, 6, 12, 15, 42, 50, 52, 56, 79, 130, 135, 137).
Le filze presentano cartulazione originale, benché a volte scarsamente leggibile o mancante a causa dei danni subiti dalle carte: i pezzi, essendo rilegati allo scadere della carica del podestà, si presentano come un insieme di quaderni che spesso conservano ciascuno la propria cartulazione originaria affiancata da un'altra complessiva.
A volte sono presenti dei salti nella numerazione delle carte a causa del taglio di cc. bianche tra un quaderno e il successivo; solitamente tra un quaderno e il successivo si trovano 1 o più cc. bianche.
La maggior parte delle filze presenta un repertorio iniziale degli affari.

(1) AsCG, Archivio del Comune di Galeata, Carteggio amministrativo, 1885-1894, tit. 1, pos. 7 (Archivio).
(2) Le segnature sono spesso sovrapposte le une alle altre per cui talora le più antiche non sono visibili.
(3) D. Mambrini, Galeata nella storia e nell'arte, Bagno di Romagna, Vestrucci, 1935, p. 139.

lingua della documentazione
Fino a inizio Ottocento è presente anche documentazione in lingua latina.


codice interno: 863 - 001.002