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Conservatore

Biblioteca comunale dell'Archiginnasio di Bologna
Piazza Galvani 1

40124 Bologna (BOLOGNA)

tel: 051276811
051276814
(Sala manoscritti e rari)
fax: 051261160

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responsabile: Patrizia Busi scrivi

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Archivio Albano Sorbelli 1880 - 1944 e s.d., con docc. dal sec. XVI
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fondo
fascicoli 400, scatole 28, volumi 3

Materiali di lavoro, scritti e documenti provenienti dall'archivio personale di Albano Sorbelli, storico e bibliografo frignanese, direttore della Biblioteca dell’Archiginnasio dal 1904 al 1943. Si tratta di documentazione in buona parte a carattere miscellaneo e frammentario. Il carteggio di Sorbelli, non pervenuto alla Biblioteca, è da considerarsi disperso.
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Tra le principali serie del fondo, si segnalano le carte personali relative alla formazione e alla carriera professionale, nonché la documentazione riguardante l'attività di Sorbelli come bibliotecario, storico, studioso delle materie del libro, collaboratore dell'Enciclopedia Italiana e dell'Edizione nazionale delle opere di Carducci. Sono inoltre presenti materiali spettanti all'attività accademica svolta in qualità di docente di Storia moderna, di Bibliografia e di Biblioteconomia presso l'Università di Bologna.
Altre considerevoli partizioni dell'archivio sono costituite da scritti e pubblicazioni di Sorbelli (perlopiù dattiloscritti e bozze di stampa) e da materiali di lavoro di diversa tipologia (principalmente schede di spogli d'archivio, documenti in originale - manoscritti e a stampa - e in trascrizione, appunti), da lui prodotti nel corso dell'attività di studio e ricerca.
Sono infine presenti altri materiali di lavoro riuniti e utilizzati da Sorbelli, quali ritagli di stampa, scritti di altri autori, cataloghi e pubblicità editoriali.
In coda al fondo archivistico sono conservati inserti ed estratti di documentazione manoscritta e a stampa individuati nel corso delle operazioni di catalogazione del fondo librario SORBELLI.

criteri di ordinamento
Al momento della prima ricognizione (2008) il fondo si presentava in stato di grave disordine, in molti casi con danni causati da muffe e umidità. Il progetto di riordino e inventariazione ha interessato tutta la documentazione pervenuta; a fronte di irrimediabili lacune - prima tra tutte quella del carteggio - e della perdita di gran parte dei nessi originari, si è cercato di organizzare l'intero nucleo documentario in base ad una struttura volta ad evidenziare le molteplici attività svolte da Sorbelli in ambito istituzionale, scientifico e professionale. Laddove tale scelta si è rivelata non praticabile, le carte sono state organizzate con criteri tipologici o per materia.

storia archivistica
L'archivio e la biblioteca personale di Albano Sorbelli erano conservati, alla data della sua morte (22 marzo 1944), nell'appartamento di Piazza Carducci a Bologna ove egli, dal 10 dicembre 1935, risiedeva con la famiglia. L'abitazione, di proprietà dell'Amministrazione comunale, si trovava al piano terreno, a destra di chi entra, dell'edificio ove era ed è tuttora situata la 'Biblioteca e Casa Carducci', di cui Sorbelli conservò la direzione anche successivamente al pensionamento da Direttore della Biblioteca dell'Archiginnasio (dal 1° maggio 1943). Nell'appartamento di Piazza Carducci erano state presumibilmente trasferite, a seguito del pensionamento, tra la fine di aprile e i primi giorni del maggio 1943, anche le carte personali e i materiali a stampa non spettanti alla Biblioteca dell'Archiginnasio che si trovavano nell'Ufficio di Direzione posto al primo piano del palazzo omonimo, un'ampia sala (l'attuale Gabinetto disegni e stampe) allora dominata dal dipinto di Federico Barocci raffigurante la Deposizione. Nell'articolo Albano Sorbelli o l'amore per i libri, pubblicato ne «Il Resto del Carlino» del 2 maggio 1943, l'anonimo redattore scrive: "Siamo ritornati ieri mattina nella sala che trae il suo nome dal grande quadro (...). Alcuni inservienti stavano togliendo dalle scansie le ultime carte personali del Direttore, il quale si congeda dal caro suo luogo". Alberto Serra Zanetti, nel suo scritto Il bibliotecario pubblicato nel numero monografico de «L'Archiginnasio» (XXXIX-XLIII, 1944-1948) dedicato alla figura e all'opera di Sorbelli, offre (p. 15) una suggestiva descrizione di quella che egli definisce l'"abituale officina" del Direttore: "Lo rivedo ancora nella sua stanza di lavoro all'Archiginnasio: la splendida e vasta sala decorata di stemmi multicolori, adorna della colossale Deposizione di Federico Barocci e incorniciata, lungo le pareti, da una scaffalatura a sportelli in istile antico (...). Rivedo ancora la sua caratteristica piccola figura irrequieta e sprizzante energia, ora china e assorta sul massiccio scrittoio di fondo, ingombro di carte; ora guizzante da un capo all'altro della sala alla ricerca di libri e di manoscritti sparsi un po' dappertutto in un pittoresco disordine; ora impegnata in un nervoso e rapidissimo tempestìo sulla macchina da scrivere; ora sprofondata in una poltrona accanto al tavolo di mezzo, alle prese con fluttuanti montagne di volumi e con un indescrivibile tramestìo di fogli contenenti note, piani di ricerche e di studi, brani di opere in via di elaborazione". La figura di Sorbelli "guizzante" tra libri e carte nel suo studio richiama immediatamente la nota caricatura in cui Nasica lo rappresentò come "Il Maggior Topo di Biblioteca", assiso su una pila di libri (Augusto Majani, Ricordi fra due secoli, Milano, Academia, 1950, p. 205).
La raccolta personale detta di Benedello o di Ca' d'Orsolino era invece conservata al piano terreno nella residenza estiva di proprietà della famiglia Sorbelli, un edificio rurale cinquecentesco ubicato nella frazione di Benedello (Pavullo, MO). Tale raccolta, che contava circa 2.000 manoscritti di ambito frignanese e in parte minore bolognese, era stata costituita e incrementata da Sorbelli con recuperi di documentazione presso persone e famiglie del Frignano e con acquisti sul mercato antiquario. Secondo quanto affermato dallo studioso nella sua Introduzione, datata 1° settembre 1933, al vol. LVII, Benedello, degli Inventari dei manoscritti delle biblioteche d'Italia (Firenze, Olschki, 1934, p. XXII), la raccolta di Ca' d'Orsolino era destinata in dono "o alla Biblioteca comunale dell'Archiginnasio di Bologna, alla quale ho dedicato tutta la vita, o alla Biblioteca Estense di Modena, cui per ragione di territorio può ritenersi pur conveniente". L'intera collezione fu descritta da Sorbelli in 4 volumi degli Inventari dei manoscritti pubblicati da Olschki, di cui l'ultimo dato alle stampe nel 1940. Con ogni probabilità furono i dissapori intervenuti tra Sorbelli e l'Amministrazione comunale all'epoca del pensionamento a determinare il mutamento di destinazione della raccolta, che nell'ottobre 1946 fu consegnata dalla vedova, Fernanda Bonfà, alla Biblioteca Estense di Modena, in adempimento al lascito del marito per disposizione testamentaria (cfr.: Albano Biondi, Albano Sorbelli e la raccolta di Ca' d'Orsolino, in Atti dell'incontro di studi tenutosi nella sala dello Stabat Mater il 1° dicembre 1994, «L'Archiginnasio», XC, 1995, pp. 437-450).
In una lettera del 12 dicembre 1944 al Podestà di Bologna, il Direttore reggente della Biblioteca e Casa Carducci, Alberto Serra Zanetti, dichiarò che l'appartamento ad uso del Direttore risultava "tuttora occupato, in seguito ad accordi con il dott. Barbieri [il Direttore reggente perito nel bombardamento di Casaglia] dalla famiglia del compianto prof. Sorbelli" ed era "ingombro di libri e manoscritti di grande importanza e valore, raccolti dallo stesso prof. Sorbelli e destinati in dono (dopo una accurata scelta da parte di competente) alla Biblioteca dell'Archiginnasio" (Biblioteca di Casa Carducci, Archivio, Prot. 111/1944). Una dichiarazione firmata da Fernanda Bonfà ved. Sorbelli in data 5 giu. 1946 attesta la restituzione, da parte del Direttore reggente Serra Zanetti, di 10 "libri rari di proprietà del compianto Direttore prof. Albano Sorbelli, provvisoriamente uniti al materiale bibliografico carducciano nel ricovero antiaereo di Casaglia" (Biblioteca di Casa Carducci, Archivio, Prot. 25/1946; si trattava di 8 incunaboli e di due edizioni rare del sec. XVIII). Negli archivi della Biblioteca dell'Archiginnasio e di Casa Carducci non è stato rintracciato alcun documento che valga a far luce sul destino dell'epistolario sorbelliano, riscontrato come non presente al momento della ricognizione generale del fondo archivistico (2008) effettuata in relazione alla stesura del progetto di riordino e inventariazione. Secondo la testimonianza del dott. Pierangelo Bellettini, Direttore della Biblioteca dell'Archiginnasio dal 1998 al 2018, anche precedentemente a tale data il carteggio di Sorbelli non era mai stato individuato, nonostante fossero state effettuate accurate ricerche nei depositi della Biblioteca, nè si aveva avuto notizia di una diversa collocazione. Bellettini, che conobbe personalmente il vecchio bibliotecario di Casa Carducci, Torquato Barbieri, da lui apprese che nell'immediato dopoguerra la vedova Sorbelli si presentò per ritirare personalmente tutta la corrispondenza del marito, lasciando il resto (libri e carte) al Comune di Bologna. Pare si trattasse di un carteggio ordinato in fascicoli per mittente, in ordine alfabetico, organizzato in vari cartoni o buste d'archivio. La decisione della vedova di chiedere la consegna dell'epistolario potrebbe essere stata determinata - nel mutato clima politico - da cautele derivanti dall'adesione data dal marito al regime fascista. Le indagini svolte con la collaborazione degli eredi Sorbelli non hanno potuto rintracciare presso la famiglia lettere o altri documenti dello studioso (fatta eccezione per alcuni suoi ritratti fotografici, che sono stati gentilmente messi a disposizione della Biblioteca in riproduzione digitale), per cui si ritiene possibile che il carteggio sia stato distrutto da Fernanda Bonfà immediatamente dopo il ritiro da Casa Carducci. Da una testimonianza della nipote di Sorbelli, Daniela Zorzi (figlia di Maria Grazia Colomba Sorbelli, detta Maia), raccolta da Bellettini il 27 ago. 2005, le carte in bianco delle lettere sarebbero state utilizzate in famiglia per compilare elenchi della spesa.
Della perduta corrispondenza privata di Sorbelli ignoriamo quindi la consistenza e la reale natura. Gli interrogativi circa l'effettiva entità quantitativa del carteggio personale - che dovette comunque essere considerevole - sono alimentati anche da quanto si può desumere dagli scritti di persone che conobbero Sorbelli e che contriburono a crearne l'iconografia di infaticabile scrittore di lettere e corrispondente di eminenti intellettuali, bibliografi, bibliofili e studiosi, che a lui si rivolgevano per confronto, informazioni e consigli. Dalla lettura di queste testimonianze, forse non immuni da una certa amplificazione retorica, non risulta chiaro se l'ingente mole di lettere ricevute e spedite giornalmente da Sorbelli fosse da identificarsi con il carteggio istituzionale (ancora oggi integralmente conservato nell'Archivio della Biblioteca), con la corrispondenza personale o - più realisticamente - con entrambi. Non è improbabile, infatti, che l'esercizio delle funzioni direttive di un'importante istituzione culturale e la pratica di un'intensa attività di contatti personali legati ad un ambito professionale più ampio ed extra-istituzionale, si siano intrecciati in una produzione epistolare largamente 'ibrida'. Si leggano a tale proposito le parole di Serra Zanetti nel citato numero monografico de «L'Archiginnasio» (p. 17): "Si può dire che il Sorbelli è stato uno dei pochissimi bibliotecari che hanno saputo contemperare, in un'armonica e fruttuosa coesistenza, la loro feconda opera di studiosi e di scrittori, con il coscienzioso esercizio del loro ufficio" e, in particolare (cit., p. 14), "Egli aveva una numerosissima schiera d'amici, di estimatori e di postulanti in tutto il mondo, chè la sua amicizia cordiale e la sua fama di genius loci e di generoso dispensatore di consigli e di aiuti, era universalmente nota. E questa fitta rete di conoscenze lo impegnava in un continuo ed estenuante carteggio. Nessuna delle decine e decine di lettere che gli pervenivano ogni giorno rimaneva senza risposta. Come potesse trovare il tempo di far fronte ad una così inconsueta 'tempesta' epistolare, che spezzava per lunghe ore, all'Archiginnasio, il ritmo dei suoi lavori, è sempre rimasto per me un mistero".
Nel dopoguerra e per molti anni ancora libri e carte di Sorbelli rimasero depositati nell'ammezzato di Casa Carducci; quando l'edificio venne restaurato, l'ammezzato (che coincideva con gli ambienti di servizio e la cucina dell'appartamento Carducci) venne demolito per recuperare le cubature originali della chiesetta di S. Maria del Piombo. In quell'occasione (1986) il materiale fu trasferito con urgenza nel Palazzo dell'Archiginnasio e depositato temporaneamente nella Sala dello Stabat Mater; qui fu operata una prima scelta dei materiali antichi o comunque da destinare ad una situazione più protetta, nelle soffitte della Biblioteca. Il resto fu collocato entro scatoloni nel sotterraneo dell'Archiginnasio, ove però si verificarono danni a causa di muffe e umidità. Negli anni successivi al secondo conflitto mondiale l'Archiginnasio si era trovato infatti a fronteggiare le difficoltà determinate dai gravissimi danni bellici subiti nel gennaio del 1943 e dalla conseguente carenza di spazi idonei ad accogliere le raccolte; ancora negli anni '80 parte dei depositi risultava inadeguata e numerosi erano i 'fondi pregressi', ovvero quelle raccolte librarie che, pervenute già da molti anni (fra il 1941 e il 1980), non erano mai state catalogate per mancanza di risorse. Si trattava di un enorme arretrato di catalogazione, una sorta di 'debito' che gravava sulla vita della Biblioteca e che si riuscì con grande fatica a colmare quasi del tutto tra il 1998 e il 2008 (si veda la mostra online Tesori in Soffitta, http://badigit.comune.bologna.it/mostre/tesori_soffitta/intro.htm, ove una sezione è dedicata in particolare al recuperato fondo librario SORBELLI). Nel 1994 gli scatoloni furono sottoposti a disinfestazione presso una ditta esterna incaricata; successivamente si provvide manualmente a trascegliere i materiali ancora utilizzabili da quelli irrecuperabili. Le operazioni di recupero dell'archivio, iniziate nel 2006 nell'ambito di un più ampio progetto di sistemazione e catalogazione dei 'fondi pregressi', hanno permesso di mettere in sicurezza e di valorizzare un insieme documentario purtroppo lacunoso ma rappresentativo del metodo di lavoro e della produzione intellettuale di Sorbelli.
Al fondo archivistico sono stati uniti inserti ed estratti di documentazione manoscritta e a stampa individuati nel corso delle operazioni di catalogazione del fondo librario SORBELLI, iniziate nell'anno 2000 grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e concluse nel 2008.

modalità di acquisizione
Dono degli eredi di Albano Sorbelli, 1944.

condizioni che regolano l'accesso
Alcuni materiali sono in cattivo stato di conservazione. Limiti alla consultabilità dei documenti possono essere determinati dal precario stato di conservazione.
Gli studiosi e i ricercatori sono tenuti a rispettare, in generale per la consultazione e in particolare per l'eventuale riproduzione con mezzi propri del materiale consultato: la normativa in materia di diritto d'autore (L. 22 aprile 1941, n. 633 e successive modificazioni); la normativa in materia di consultabilità dei documenti archivistici e protezione dei dati personali (D.Lgs. 30 giugno 1993, n. 196 e successive modificazioni); il codice di deontologia e buona condotta per i trattamenti di dati personali per scopi storici (D.Lgs. 30 giugno 1993, n. 196, Allegato A/2).

unità di descrizione separate
1. BCABo, Archivio:
- Carteggio amministrativo, per gli anni della Direzione di A. Sorbelli, 1904-1943;
- b. XIV, n. 12, "Nota dei libri detti dai Bibliografi Rarissimi, i quali si trovano in questa libreria Magnani", ms. di cc. 20, s.d., grafia di Giovanni Cingari (individuato tra i materiali afferenti al fondo speciale Albano Sorbelli e correttamente ricondotto all'Archivio della Biblioteca nel 2016).
2. BCABo, Documentazione manoscritta proveniente dai materiali afferenti al fondo speciale Albano Sorbelli e confluita in diversi fondi e raccolte:
- fondo speciale Carlo Frati, busta di schede mss. di Carlo Frati per la "Bibliografia dei codici Marciani. 1906", provenienti dai materiali afferenti al fondo speciale Albano Sorbelli e correttamente ricondotte alle carte di Carlo Frati nel 2008;
- raccolta Manoscritti A, ms. A.2913, Albo di Salvatore Politi, ms. di cc. 236, 1842-1891, volume contenente una raccolta di biglietti da visita e dediche mss. (cfr. Elenco di consistenza dattiloscritto per i mss. A.2834-A.2962, non pubblicati in Inventari dei manoscritti delle biblioteche d'Italia, 2020, disponibile per la consultazione in Sala Manoscritti e rari);
- raccolta Manoscritti B, ms. B.4433, "Cose notabili raccolte da me [Angelo Calisto] Ridolfi durante il riordinamento della parte antica dei notai dell'Archivio Notarile [di Bologna]", ms. di cc. 68, della fine del sec. XIX (cfr. Inventari dei manoscritti delle biblioteche d'Italia, vol. CXVI, a cura di M. Fanti, Firenze, Olschki, 2013, p. 103);
- fondo speciale Collezione degli autografi, CXXV, 25568, Pascoli Giovanni, 1908, componimento poetico scherzoso dedicato ad A. Sorbelli;
- fondo speciale Cherubino Ghirardacci, b. 1, fascicolo di note ed appunti redatti da Albano Sorbelli in relazione all'edizione pubblicata nel 1932 del terzo volume della Historia di Bologna di Cherubino Ghirardacci, da lui curata e di cui scrisse la prefazione.
3. BCABo, Gabinetto disegni e stampe, opere provenienti dai materiali afferenti al fondo speciale Albano Sorbelli e confluite in diverse raccolte: 
- Raccolta di ritratti, cart. O, n. 21, Ritratto di Alfredo Oriani, fotolitografia di Edoardo Graziani, con dedica a Sorbelli; 
- carte geografiche conservate nella Raccolta carte del Territorio bolognese e in altre raccolte di stampe del GDS.

A titolo esemplicativo (l'elenco seguente è quindi da considerarsi non esaustivo) si segnalano inoltre:
4. BCABo, Lettere di A. Sorbelli individuate in diversi fondi speciali:
- fondo speciale Antonio Baldacci, lettere di A. Sorbelli a Baldacci nella serie Corrispondenza, ordinata cronologicamente;
- fondo speciale Edoardo Brizio, b. IX, n. 196, lettera di A. Sorbelli a Brizio, 5 mag. 1903;
- fondo speciale Giovanni Capellini, b. CXXXVII, fasc. 12, 144 lettere di A. Sorbelli a Capellini, 1902-1920;
- fondo speciale Collezione degli autografi: CXXIV, 25556, 2 lettere di A. Sorbelli, a destinatario non identificato (Direzione degli Archivi di Parma), 3 mag. 1907, e ai "RR. Ispettori onorari bibliografici dell'Emilia", 23 apr. 1932; CXXIV, 25557, 2 lettere di A. Sorbelli a Lina Righi, 1 ott. 1934 e 3 gen. 1935, 1 lettera ad Alfredo Bruchi, 5 dic. 1940, 3 cartoline a Giuseppe Righi, 28 ott. 1929 e s.d., 1 cartolina a Sandra Guantieri, 6 ago. 1935, 1 biglietto da visita, s.d.;
- fondo speciale Carlo Frati: b. XIII, fasc. 3, 2 lettere di Sorbelli a C. Frati unite alle bozze della "Storia delle biblioteche di Bologna" di Lodovico Frati; b. XV, fasc. 10, lettera di A. Sorbelli a C. Frati unita a 4 lettere di Pietro Giordani al canonico Pietro Landi; b. XXV, fasc. 15, 51 lettere di A. Sorbelli a C. Frati,  1930 e s.d.;
- fondo speciale Luigi e Giuseppe Tanari, b. LII, fasc. 57, lettera di A. Sorbelli a Giuseppe Tanari, 13 nov. 1924;
- fondo speciale Oreste Trebbi: b. VII, fasc. 22 (Regia Deputazione di Storia Patria per le provincie di Romagna), 2 lettere di A. Sorbelli a Trebbi, 1922 e 1923; b. VIII, fasc. 23, 34 lettere di A. Sorbelli a Trebbi, 1914-1942;
- fondo speciale Gaspare Ungarelli, b. 1, fasc. 1, 5 lettere di A. Sorbelli a Ungarelli, 1906-1907, 1911;
- fondo speciale Cesare Zanichelli, b. XVI, fasc. 32, 6 cartoline di A. Sorbelli, 1899.
5. Biblioteca di Casa Carducci, Bologna:
- lettere di A. Sorbelli a Giosue Carducci, cart. CVII, 9 (30.501-505);
- ritratti fotografici di A. Sorbelli, in particolare relativi ad eventi e a visite di personaggi illustri alla casa del poeta ("Album e cartelle discepoli di Carducci", n. 116; "Storia di Casa Carducci e nascita del Museo", Visita del principe Umberto di Savoia, 11 set. 1935, nn. B.1.30, B.135-39, B.146-B.152, B.54).
6. Biblioteca Estense Universitaria, Modena, Raccolta Sorbelli o di Ca' d'Orsolino (cfr. Inventari dei manoscritti delle biblioteche d'Italia, Benedello, a cura di A. Sorbelli, Firenze, Olschki, voll.: 57, stampa 1934; 59, stampa 1935; 61, stampa 1935; 72, stampa 1940).
7. Lettere di A. Sorbelli censite in altri istituti di conservazione: una sintetica rassegna è fornita da Maria Gioia Tavoni nel saggio Albano Sorbelli e il Corpus chartarum Italiae ad rem typographicam pertinentium ab arte inventa ad ann. MDL (in: Albano Sorbelli, Corpus chartarum Italiae ad rem typographicam pertinentium ab arte inventa ad ann. MDL, Roma, Istituto poligrafico e Zecca dello Stato, Libreria dello Stato, 2004, p. 18): "a Torino, nella Biblioteca di storia e cultura del Piemonte, ma anche a Bologna, nell'Archivio della Casa editrice Zanichelli, a Firenze, presso l'editore Olschki, nell'Archivio storico del gabinetto G.P. Vieusseux, così come alla Nazionale centrale; nella Classense di Ravenna che conta più di duecento lettere fra il fondo Ricci e quello di Sante Muratori; fra le carte Piancastelli della Comunale di Forlì; nella biblioteca 'G.C. Croce' di San Giovanni in Persiceto, così come all'Estense Universitaria di Modena (...), nella Deputazione di storia patria ed anche a due passi dal suo luogo di lavoro, ossia nella Universitaria bolognese, dove affiorano, pervenute dal mirato acquisto dell'antica istituzione, le uniche lettere a lui indirizzate, ovvero quelle di Giannetto Avanzi". Si segnalano inoltre:
- documentazione relativa alla gestione di Sorbelli dell'Istituto per la Storia dell'Università di Bologna, 1941-1943, conservata nell'Archivio storico dell'Università degli Studi di Bologna;
- lettere di Sorbelli nel fondo Augusta Del Vecchio Veneziani, conservato nella Biblioteca Universitaria di Bologna;
- documentazione istituzionale nell'Archivio della Deputazione di storia patria per le province di Romagna, conservato presso la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Bologna;
- lettere di A. Sorbelli e sue pubblicazioni a stampa (con dediche) relative a studi su Giosue Carducci nell'Archivio Anna Evangelisti, conservato presso la Provincia di Cristo Re dei frati minori dell'Emilia Romagna, Bologna;
- lettere di Sorbelli nel fondo Legato Alfredo Galletti conservato presso la Biblioteca statale di Cremona - Libreria civica;
- lettere di Sorbelli nel fondo Giulio Provenzal conservato presso la Biblioteca Universitaria di Pisa;
- corrispondenza tra A. Sorbelli ed Emilio Lovarini, conservata nella Biblioteca comunale di Spresiano (Treviso), Fondo Lovarini, e nella Biblioteca civica di Padova, Archivio Lovarini;
- lettere di A. Sorbelli nell'Archivio istituzionale dell'Istituto storico italiano per il medio evo, Roma, e nel fondo Vittorio Fiorini, presso il medesimo ente;
- lettere di A. Sorbelli a Vittorio Camerani e altri carteggi conservati nell'Archivio storico dell'Associazione italiana biblioteche.

unità di descrizione collegate
- BCABo, fondo librario SORBELLI
Si tratta della biblioteca personale di Albano Sorbelli, pervenuta insieme con l'archivio e costituita da 13.352 documenti catalogati, di cui 1.077 libri antichi (dati aggiornati all'8 giu. 2020). Il fondo archivistico Albano Sorbelli è da considerarsi in stretto collegamento con il fondo librario SORBELLI, non solo per considerazioni generali relative alle caratteristiche proprie dei fondi d'autore, ma anche a motivo della presenza nella biblioteca sorbelliana di tipologie documentarie di natura ibrida (quali ad esempio tesi di laurea, dattiloscritti di relazioni, programmi di convegni, concerti ed eventi, cataloghi editoriali, bozze di stampa con correzioni manoscritte, ...), nonché di fogli manoscritti e dattiloscritti, fotografie, lettere a stampa, partecipazioni di morte, ritagli di articoli da periodici. In particolare per quanto riguarda gli opuscoli a stampa del fondo librario, nella parte di essi che ha mantenuto (fatte salve le lacune intervenute nel tempo) l'ordinamento originario per materie, la presenza di materiali non identificabili come edizioni a stampa o comunque di natura per lo meno 'ambigua' (si pensi ai dattiloscritti, in originale o riprodotti mediante tecniche diverse, alle fotografie e biglietti da visita, ai ritagli di articoli, ...) è da attribuirsi alla volontà stessa del Soggetto produttore, che intese costituire delle 'Miscellanee' di documenti, di qualsiasi tipologia, funzionali innanzitutto alle proprie esigenze di studio e di lavoro. In altri casi, invece, si tratta di presenze conseguenti alle commistioni cui archivio e biblioteca personale sono andati soggetti nel corso delle travagliate vicende seguite alla morte di Sorbelli (cfr. Storia archivistica). La compresenza di tipologie analoghe nei due diversi insiemi è inoltre in parte da attribuire al fatto che la catalogazione dei libri e il riordino dell'archivio sono stati progettati e realizzati in periodi diversi (nel 2002 la biblioteca e successivamente, con il progetto del 2008, la documentazione archivistica), e lungo un arco cronologico ampio, integrando, volta per volta e a seguito di un attento esame congiunto da parte di bibliotecari e archivisti, le carte e le stampe - spesso ricomposte a partire da frammenti dispersi - recuperate tra materiali danneggiati.
Si suggerisce pertanto di esplorare contestualmente libreria e archivio mediante i rispettivi strumenti di ricerca (OPAC SBN e Inventario analitico su piattaforma IBC-XDams), in particolare nel caso di ricerche riguardanti personalità in relazione con Sorbelli: oltre che nell'inventario, è possibile infatti individuare nominativi nelle notizie inserite in OPAC, mediante ricerche nei campi "Autore" e "Note all'esemplare" (ove sono state registrate informazioni su dediche, firme, note di possesso e inserti riscontrati nelle unità bibliografiche catalogate), nei singoli campi o con ricerche incrociate.
Tra le caratteristiche specifiche del fondo librario SORBELLI, si segnala - in quanto elemento significativo dei criteri utilizzati dal Soggetto produttore nell'organizzazione della documentazione utilizzata nel corso della propria attività - la presenza di consistenti tracce di una classificazione e ordinamento fisico originali per materie negli opuscoli conservati nelle buste 1-138. Tali opuscoli erano infatti originariamente raccolti in 138 'pacchi' con piatti in cartone legati da fettuccia (sostituiti con buste al momento della catalogazione, in quanto deteriorati), i cui dorsi, in parte conservati, recavano uno specifico codice di classificazione. Di seguito si indicano i codici rilevati e le rispettive ipotesi di decodifica, ricavate sulla base dell'analisi del contenuto dei raccoglitori: "A" per "Arte"; "B" per "Bologna"; "BI" per "Bibliografia"; "C" per "Carducci"; "DS" per "Discipline Scientifiche"; "G" per "Guerra (Prima Guerra Mondiale)"; "L" per "Letteratura"; "R" per "Risorgimento"; "S" per "Storia". Gli opuscoli appartenenti a tale serie, che comprende opere pubblicate fino al 1926 ca., recano la segnatura di collocazione originale tracciata a penna sulla copertina da Sorbelli, composta dal numero del 'pacco' (ora busta), seguito da virgola e dal numero di corda progressivo del pezzo. Una seconda serie di opuscoli, anch'essi originariamente raccolti in 'pacchi' (ora in buste contrassegnate al momento della catalogazione con lettere minuscole, dalla "a" alla "y"), ma privi di segnature originali a penna sulla copertina, è costituita da pubblicazioni a carattere bibliografico e storico; una parte degli opuscoli (buste dalla "l" alla "o") reca il codice di classificazione "BI" per "Bibliografia" e in alcuni casi è presente l'indicazione, di mano di Sorbelli, "Cataloghi di materiali speciali". Un'ultima serie di collocazione (opuscoli conservati nelle buste "SA-R", 1-3) è costituita da opere di Sorbelli pubblicate a stampa e da lui fatte rilegare con materiali e caratteristiche estetiche uniformi, tra cui il titolo impresso in colore oro. Si segnalano inoltre numerosi opuscoli recanti dediche manoscritte a Carlo Frati (nelle buste 14-17), con ogni probabilità provenienti dal fondo speciale Carlo Frati (donato alla Biblioteca dell'Archiginnasio nel 1929) e acquisiti da Sorbelli per la raccolta personale in quanto duplicati nelle raccolte dell'istituto da lui diretto, e una raccolta con etichette "Opuscoli gesuitici" (nelle buste "D", da 1 a 132) e segnature di collocazione proprie delle raccolte librarie dell'Archiginnasio, forse anch'essi 'incamerati' da Sorbelli in quanto duplicati.
Non risultano pervenuti schedari catalografici originali relativi al fondo librario SORBELLI. Restano tuttavia alcuni esempi di schede, compilate da mano diversa da Sorbelli e con ogni probabilità femminile, trovate all'interno di volumi del fondo, forse riferibili agli schedari della raccolta (si veda la serie Inserti, ad es. i nn. inv. 8581, 8582, 8636).

bibliografia
BIBLIOGRAFIA RELATIVA AL FONDO SPECIALE (per la Bibliografia relativa alla figura e all'opera di A. Sorbelli si veda la scheda Soggetto Produttore):
- Simonetta Santucci, Pascoli, Sorbelli e i friniati, «L'Archiginnasio», XCVIII (2002), pp. 15-40;
- Maria Gioia Tavoni, Albano Sorbelli e il Corpus chartarum Italiae ad rem typographicam pertinentium ab arte inventa ad ann. MDL, in Albano Sorbelli, Corpus chartarum Italiae ad rem typographicam pertinentium ab arte inventa ad ann. MDL, vol. I, Bologna, Indici e cataloghi, nuova serie, XVI, Roma, Istituto poligrafico e Zecca dello Stato, 2004, pp. 17-54;
- A. Sorbelli, La Biblioteca comunale dell'Archiginnasio negli anni 1941 e 1942. Relazione del Bibliotecario al Podestà di Bologna, «L'Archiginnasio», C (2005), pp. 1-8 (trascrizione dello scritto originale di Sorbelli conservato nella b. 43, fasc. 1);
- Pierangelo Bellettini, Relazione del Direttore sull'attività svolta nell'anno 2006, «L'Archiginnasio», CI (2006), p. XXIII;
- P. Bellettini, Relazione del Direttore sull'attività svolta nell'anno 2007, «L'Archiginnasio», CII (2007), p. XXXIV;
- Corrispondenza di Albano Sorbelli con Emilio Lovarini, collazione, trascrizione e note a cura di Giuliano Simionato, s.l., s.n., 2007;
- Tesori in soffitta. Dieci anni di catalogazione informatizzata dei fondi pregressi, «L’Archiginnasio», CIII (2008), pp. 34-41;
- Federico Olmi, Alle radici della nazione. I Catalogi bibliothecarum Italici Mediae Aetatis di Albano Sorbelli, in Belle le contrade della memoria. Studi su documenti e libri in onore di Maria Gioia Tavoni, Bologna, Patron, 2009, pp. 241-252;
- Maurizio Avanzolini, L’eterno nemico. Dalla censura libraria all’applicazione delle leggi razziali: il Ventennio fascista nella Biblioteca dell’Archiginnasio, «L'Archiginnasio», CXIV (2019), pp. 487-618.

SITOGRAFIA:
- Libri provenienti dalla biblioteca personale di Sorbelli sono stati esposti nella mostra Tesori in soffitta. 10 anni di catalogazione informatizzata dei "fondi pregressi", allestita presso la Biblioteca dell'Archiginnasio nel marzo 2008 (la versione digitale è consultabile alla pagina: http://badigit.comune.bologna.it/mostre/tesori_soffitta/index.html);
- Ad Albano Sorbelli è stata dedicata una bacheca della mostra Da cento anni per tutti: Libri e pubblica lettura a Bologna dal 1909 al 2009, allestita presso la Biblioteca dell'Archiginnasio dal 1° luglio all'8 ottobre 2009 (la versione digitale è consultabile alla pagina: http://badigit.comune.bologna.it/mostre/pubblica_lettura/bacheca2.htm);
- Notizie relative alla figura di A. Sorbelli e alla sua attività come direttore della Biblioteca dell'Archiginnasio sono presenti nella mostra digitale L'eterno nemico. Censura libraria e applicazione delle leggi razziali nella Biblioteca dell'Archiginnasio (http://bimu.comune.bologna.it/biblioweb/mostra-ebrei-archiginnasio/) e nella versione digitale della mostra Incunaboli. Antichi libri a stampa dal mercato antiquario alla Biblioteca dell'Archiginnasio (http://badigit.comune.bologna.it/mostre/incunaboli/index.html), allestita presso la Biblioteca dell'Archiginnasio dal 16 settembre al 23 ottobre 2010
- L'Archiginnasio. Bollettino della biblioteca comunale di Bologna (periodico istituito nel 1906 da A. Sorbelli, http://badigit.comune.bologna.it/books/bollettino/index.html), risorsa online ove sono digitalizzati tutti i numeri della rivista, dal 1906 al 2019, con banca dati per ricerche testuali.


codice interno: 1236 - 001

informazioni redazionali
Inventario a cura di 
Maria Grazia Bollini (Biblioteca comunale dell'Archiginnasio di Bologna), 2021

realizzato per 
Biblioteca comunale dell'Archiginnasio di Bologna 

Intervento redazionale a cura di 
Regione Emilia-Romagna - Servizio Patrimonio culturale, 2021