La serie raccoglie gli originali delle deliberazioni assunte dal “Regio Podestà” del Comune di Dozza, carica creata con la Legge n. 237 del 4 febbraio 1926 che - in ossequio alla politica di completa “fascistizzazione” dell’amministrazione pubblica perseguita dal regime fascista in via di affermazione - imponeva la sostituzione degli organismi deliberativi liberamente eletti dei Comuni con una figura monocratica di nomina statale (dapprima prevista soltanto per i Comuni minori con non più di 5.000 abitanti; poi estesa a tutti i Comuni del Regno d’Italia con il Regio Decreto Legislativo n. 1910 del 3 settembre 1926). Il Podestà, nominato con decreto reale, assumeva su di sé i compiti amministrativi e di governo già propri del Sindaco e della Giunta Municipale, soltanto coadiuvato con funzioni consultive da una “Consulta”, simulacro di organo consiliare consultivo i cui componenti erano nominati dal Prefetto (nelle città maggiori, dal Ministro dell’Interno), selezionati su base corporativa fra i componenti delle associazioni sindacali e professionali riconosciute.