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  Fascicoli dei modenesi schedati nel Casellario politico centrale [1850 - 1924]
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buste 61
sei in: Archivio dell'Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea della provincia di Modena 1950 - 1995

La parte di archivio del Casellario politico centrale, conservato in fotocopia presso l’Istituto storico di Modena è costituita da 61 buste contenenti i fascicoli nominativi delle persone schedate, disposti in ordine alfabetico. 
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Questa documentazione è stata riprodotta tra il 1986 e il 1987 da Ennio Resca per conto dell’Istituto presso l’Archivio centrale dello Stato a Roma.
Dal 1988 al 1995 è stato pubblicato, nei quaderni dell’Anpia, l’elenco dei fascicoli conservati presso l’Archivio centrale dello Stato corredati da alcune notizie biografiche (cfr. Associazione Nazionale perseguitati politici italiano antifascisti, Antifascisti nel Casellario politico centrale, a cura di Simonetta Carolini, Luciana Martucci, Cristina Piana, Liliana Riccò, Adriano Del Pont, Maria Antonietta Serci, Quaderni nn. 1-19, Roma 1988-1995).
I fascicoli contengono note informative, relazioni, verbali di interrogatori, provvedimenti di polizia, indicazioni di iscrizione nella Rubrica di frontiera o nel Bollettino delle ricerche e spesso una scheda biografica che riporta sinteticamente e cronologicamente tutta l'attività dello schedato.

informazioni sul contesto di produzione
"La creazione di un'anagrafe delle persone considerate pericolose per l'ordine e la sicurezza pubblica risale all'età crispina. Con la circolare n. 5116 del 25 maggio 1894 nell'ambito della Direzione generale di pubblica sicurezza fu istituito un ufficio con il compito di curare l'impianto e il sistematico aggiornamento dello schedario degli oppositori politici.
Anarchici, repubblicani, socialisti ma anche oziosi e vagabondi furono oggetto di una capillare attività di sorveglianza che alimentò un consistente archivio di fascicoli personali.
L'organizzazione dell'ufficio e dell'archivio fu modificata con successive circolari (1896, 1903, 1909, 1910 e 1911) fino ad assumere il nome di Casellario politico centrale con legislazione eccezionale del 1925 e del 1926.
Durante il periodo fascista l'attività di sorveglianza e controllo della polizia si amplificò comprendendo non più soltanto i politici ma tutta una indeterminata categoria di persone, definita genericamente antifascista, e gli allogeni ossia le minoranze etniche soprattutto della Venezia Giulia" (1).

Note:
1)Da http://dati.acs.beniculturali.it/CPC/bancaDati.html


codice interno: 1349 - 001.018