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  Biblioteca Zauli Naldi sec. XV - sec. XIX
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collezione, raccolta
volumi 11530, opuscoli 2776
sei in: Archivio Famiglia Zauli Naldi 27 maggio 1382 - 19 gennaio 1979

“La biblioteca Zauli Naldi è il fondo più importante pervenuto per lascito testamentario alla Biblioteca Comunale di Faenza; l'accessione ebbe luogo, per volontà del Conte Luigi Zauli Naldi, il 24 luglio del 1965. La donazione della famiglia Zauli Naldi cointeressò i tre maggiori istituti culturali faentini: il Museo Internazionale delle Ceramiche, la Pinacoteca Comunale e la Biblioteca Comunale, arricchendo le collezioni storico-artistiche del Comune con raccolte veramente imponenti. La parte bibliografica, eccettuati i libri d'arte e i cataloghi di mostre che vennero consegnati alla Biblioteca del Museo delle Ceramiche, venne effettivamente collocata nella Biblioteca solo dopo i lavori di ristrutturazione dei locali e di adattamento delle scansie originali, il 14 giugno del 1967.
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La donazione Zauli Naldi alla Biblioteca è composta di:
- l'antica biblioteca della famiglia Zauli Naldi, comprese le scaffalature lignee tardo settecentesche, suddivisa per argomenti, comprensiva di 7.530 volumi a stampa e manoscritti dal secolo XV al secolo XIX e 2.776 opuscoli; 
- la biblioteca del Conte Dionigi Zauli Naldi (1891-1960), che consta di circa 1.000 volumi di letteratura moderna e contemporanea, impreziositi di dediche autografe degli autori;
- la biblioteca del Conte Luigi Zauli Naldi (1894-1965), formata da oltre 3.000 volumi a stampa e manoscritti antichi e moderni, di argomento prevalentemente faentino;
- l'archivio Zauli Naldi, che ordinatamente raccoglie in 260 faldoni documenti concernenti la famiglia Zauli Naldi ed altre famiglie faentine e romagnole ad essa legate da vincoli di eredità o parentela.
Come si avverte immediatamente da questa prima rassegna, si tratta di una biblioteca dinastica e di un archivio plurifamiliare molto ricchi e complessi che sono il frutto di vicende secolari; per questo non è possibile, al contrario di quanto accade per la biblioteca di uno studioso, individuare uno o due filoni dominanti, ma la biblioteca, essendo il risultato di acquisizioni di diversi personaggi, presenta una molteplicità di indirizzi.
Le origini della biblioteca risalgono alla fine del Seicento, a Roma, dove mons. Domenico Zauli (1637-1722), già laureato in utroque presso l'Università di Bologna nel 1657, ricoprì diversi incarichi presso la Curia Pontificia grazie alla protezione del Cardinal Ottoboni, che poi ascese al soglio pontificio col nome di Alessandro VIII e che lo nominò nel 1689 vescovo di Veroli. […].
Per le due cariche ricoperte, di vicegerente del Vicario e di Assessore del S. Uffizio, Domenico Zauli riceveva in visione, per apporvi l'imprimatur, le opere che si stampavano a Roma, avendo così modo di incrementare la sua collezione bibliografica. Nel 1712, inoltre, l'amico penalista Giovanni Domenico Rainaldi, […] gli donò per disposizione testamentaria la sua libreria. […]  alla morte di Domenico, la biblioteca, che venne trasferita a Faenza presso la famiglia, aveva concluso la sua fase di sviluppo e formazione. […]. Una volta pervenuta a Faenza, la biblioteca fu continuata da Giacomo Zauli, giurista, fratello di Domenico, e da Rodolfo, nipote di Giacomo, con libri di vario contenuto che arricchirono la raccolta in direzioni diverse rispetto a quella originaria. […]   Le aggiunte furono comunque cospicue, tanto che la famiglia avvertì l'esigenza di un riordino complessivo e lo affidò a Francesco Antonio Zauli (1737-1816), anch'egli giurista. Di questo riordino, che portò alla stesura di un catalogo manoscritto tuttora conservato in Biblioteca, si è occupata a suo tempo Maria Gioia Tavoni, analizzando le modalità bibliografiche seguite e le partizioni per argomento e fornendo il dato di consistenza conclusivo al 1815, che risulta di 5.340 unità. […]

La schiera degli intellettuali, dal Seicento al Novecento, non si è comunque mai interrotta, consentendo che le raccolte bibliografiche e artistiche della famiglia venissero conservate e incrementate.
Gli interessi degli studiosi di famiglia, come abbiamo visto, furono incentrati soprattutto sulle vicende della città e questo si riflette nel carattere localistico della documentazione manoscritta e nella ricchezza del raro e prezioso opuscolame di carattere faentino e romagnolo dal Cinquecento al Novecento, che a mio avviso fu acquisito in epoche e da personaggi diversi, anche se non è possibile confermare questa ipotesi in assenza di note manoscritte d'acquisto.
Alla connotazione giuridica (che, come s'è detto, è quella prevalente e maggiormente caratterizzante) e a quella romagnolistica del fondo è difficile, ma forse anche inutile, voler forzatamente aggiungere altri filoni ugualmente distintivi: troppo lunga è stata la durata della collezione. È comunque interessante segnalare le assenze e le presenze di alcuni consistenti nuclei contenutistici. E del tutto condivisibile la conclusione di Maria Gioia Tavoni sull'assenza di testi della cultura illuministica europea ed italiana, pur se Francesco Antonio fu di idee innovatrici, come è altrettanto evidente l'assenza di qualsiasi pubblicazione di carattere politico (in senso lato) per l'Ottocento: i temi speculativi o filosofici non sono molto rappresentati. Le tematiche che nel tempo, pur cambiando i personaggi che curano la collezione, mantengono una presenza rilevante sono i libri geografici e di viaggio e i testi di agricoltura. […]”

Tratto da: Anna Rosa Gentilini “La biblioteca e l’archivio Zauli Naldi” in Comune di Faenza La biblioteca comunale di Faenza. La fabbrica e i fondi a cura di Anna Rosa Gentilini, Faenza, Studio 88, 1999, pagg. 279-291
link alle catalogazioni della biblioteca consultabili nel Polo di Romagna
https://scoprirete.bibliotecheromagna.it/opac/.do?q=PoloBiblio:RAVFA+AND+Collocazione:Z.N.

bibliografia
La biblioteca e l'archivio Zauli Naldi, a cura di Anna Rosa Gentilini, in «La biblioteca comunale di Faenza. La fabbrica e i fondi», Faenza, Studio 88, 1999, pagg. 279-291
https://scoprirete.bibliotecheromagna.it/opac/resource/la-biblioteca-comunale-di-faenza-la-fabbrica-e-i-fondi/RAV0359818 (consultato il  18/05/2022)

La repubblica dei giuristi. Edizioni giuridiche del '500 della libreria Zauli Naldi, a cura di Anna Rosa Gentilini, Faenza, Comune di Faenza, 1994
catalogo della mostra, Faenza, Palazzo delle Esposizioni, 29 maggio-26 giugno 1994
https://scoprirete.bibliotecheromagna.it/opac/resource/la-repubblica-dei-giuristi-edizioni-giuridiche-del-500-della-libreria-zauli-naldi-faenza-palazzo-del/RAV0142475 (consultato il  18/05/2022)

M.G. TavoniLibri e lettura da un secolo all'altro, Modena, Mucchi, 1987, pp. 55-78, Modena, Mucchi, 1987, pagg. 55-78
https://scoprirete.bibliotecheromagna.it/opac/resource/libri-e-lettura-da-un-secolo-allaltro/RAV0299548 (consultato il  18/05/2022)


codice interno: 1425 - 001.003