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Carte del Partito comunista italiano - Comitato cittadino di Modena 1959 - 1981
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fondo
fascicoli 96
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Il fondo raccoglie le carte - ad oggi sporadiche e lacunose - relative all'attività del Comitato Cittadino di Modena: si tratta di materiali inerenti il tesseramento, l'organizzazione interna del Comitato e i congressi; la pianificazione delle iniziative politiche sul territorio e dei momenti di socialità (festival); carteggio in tema di problemi delle aziende locali, agricoltura, sviluppo economico del comprensorio modenese; di emancipazione femminile e problematiche della famiglia e divorzio; lavoro a domicilio, scuola; corsi di formazione politica, ruolo dei giovani nel partito, e altro ancora.

criteri di ordinamento
Il fondo è stato ordinato negli anni ‘80 dall’Ufficio archivio della Federazione secondo un sistema di classificazione in uso nell’Archivio Nazionale del PCI; si è trattato dunque di un’operazione a posteriori attraverso la quale la documentazione è stata raccolta per anno e poi fascicolata in base al codice di classificazione e al livello gerarchico ad essa attribuiti (N = Nazionale; R = Regionale, F = Federale, Z= Zona, C= Comuni). Considerata questa situazione e la disseminazione delle unità archivistiche del Comitato Cittadino di Modena all'interno del fondo della Federazione del PCI, con il presente intervento si è proceduto come di seguito:


  • separazione archivistica delle Carte del Comitato Cittadino da quelle della Federazione e descrizione in uno specifico inventario, pur mantenendole fisicamente collocate all’interno delle unità di conservazione del fondo del Pci;

  • le partizioni del titolario sono state analizzate e ricondotte alle competenze delle Commissioni, degli uffici, degli organi direttivi e delle strutture del partito (FGCI, circoli, etc.), senza disperdere alcuna notizia inerente il precedente intervento (classificazione e segnatura);

  • poiché non era possibile far coincidere la descrizione con l’ordinamento reale delle carte, si sono create aggregazioni virtuali (serie) che sono però l’esito di uno studio archivistico e storico sulle carte del soggetto produttore;

  • la descrizione delle carte rispecchia l'organizzazione del partito e individua i due organi direttivi del Comitato e della Segreteria, le diverse commissioni di lavoro, il gruppo della FCGI e infine le carte di una sola sezione cittadina: la rappresentazione del fondo pertanto è strutturata in 10 sottoserie e attribuisce invece alle Carte della Sezione "Angelo Appiani" il livello di subfondo;

  • all'interno delle singole partizioni, le unità archivistiche sono descritte in sequenza cronologica.



informazioni sul contesto di produzione
Secondo il dettato statutario del Partito comunista italiano, il Comitato comunale o cittadino è uno degli organismi decentrati del partito.
Nell’ambito delle Federazioni i Comitati comunali, i Comitati cittadini e i Comitati di zona hanno compiti di elaborazione, di stimolo e di direzione dell’iniziativa politica nel comune, nella città o nella zona, sotto la direzione del Comitato federale, nel quadro della politica generale del partito. Essi rispondono dinnanzi alle assemblee che li eleggono e al Comitato federale dell'attuazione della linea politica del partito (1).
Il Comitato comunale può essere costituito nei comuni che non siano sedi di Comitato federale, e qualora esistano più sezioni; esso è designato dal Comitato federale ed è composto dai segretari di sezione; possono farne parte compagni aventi incarichi nella amministrazione comunale e nelle organizzazioni di massa (2).
Nel corso degli anni cambiano le norme per la sua elezione: nel 1957 viene stabilito che è l'assemblea dei comitati direttivi delle sezioni che, annualmente, in base alla consistenza di ciascuna, provvede alla costituzione e al rinnovo (3); nel 1960 si affida tale compito all'assemblea degli organismi dirigenti di base, secondo le norme fissate dal comitato federale (4); infine, dal 1962, all'assemblea dei delegati dei congressi annuali delle sezioni (5).
Nel 1979 si dà la possibilità, dove non esista un comitato cittadino, di formare un comitato comunale per assicurare il coordinamento dell'attività del partito nell'ambito del territorio del Comune (6).
Nello statuto del 1983 l'art. 38 dispone che: "Nei comuni comprendenti più sezioni possono essere formati organismi di coordinamento di quartiere, cittadino o comunale, per assicurare unitarietà di indirizzi alla attività del partito nel comune, in particolare per le questioni che riguardano le istituzioni. Essi sono formati dai rappresentanti delle sezioni e agiscono sotto la direzione degli organismi dirigenti" (7).

1) Partito Comunista Italiano, Statuto. Testo approvato dall'XI Congresso nazionale, Novara, Stella alpina,1966, p. 12
2) Partito Comunista Italiano, Statuto. Testo approvato dal VII Congresso nazionale, Roma, La Stampa moderna, 1951, pp. 12-13
3) Partito Comunista Italiano, Statuto. Testo approvato all'VIII Congresso nazionale, Roma, SETI, 1957, p. 16
4) Partito Comunista Italiano, Statuto. Testo approvato dal IX Congresso nazionale, Roma, SETI, 1960, p. 18
5) Partito Comunista Italiano, Statuto. Approvato dal X Congresso nazionale del Pci, Roma 2-8 dicembre 1962, Roma, SETI, 1963, p. 13
6) Statuto del Partito Comunista Italiano. Approvato al 15° Congresso del Pci, Roma 30 marzo-3 aprile 1979, s.l., s.e., 1979, p. 32
7) Statuto del Partito comunista italiano. Approvato al XVI° Congresso del Pci, Milano 2-6 marzo 1983, Roma, ITER, 1983, p. 53

storia archivistica
Le carte del Comitato Cittadino di Modena del Partito Comunista Italiano sono emerse durante il riordino dell’archivio storico della Federazione modenese del PCI, frammiste alla documentazione del partito, ma ben riconoscibili e per questo di certa attribuzione.
L’Archivio storico del Pci di Modena è stato dichiarato di notevole interesse storico dalla Soprintendenza archivistica dell’Emilia Romagna il 29 aprile 1994 (atto n. 8646 a firma della dott.ssa Maria Rosaria Celli Giorgini) e l’anno successivo ha visto l’avvio di un progetto di riordino ed inventariazione che si è concluso nel 1998 con l'inventario del fondo. La descrizione delle carte del Comitato Cittadino risulta già presente all’interno di quello strumento, non però come fondo autonomo e neppure come serie archivistica: i fascicoli emergono infatti disseminati, secondo la sequenza cronologica della documentazione, fra gli Atti della Federazione modenese, contrassegnati dalla classificazione “C” che, sulla base del titolario adottato dalla Federazione, contraddistingue le carte delle sezioni Comunali.
Con l’intervento avviato nel 2017 sull’archivio del Pci modenese, è stata accertata l’origine e l’appartenenza delle carte al Comitato Cittadino di Modena, e di conseguenza si è proceduto alla loro separazione archivistica da quelle della Federazione e alla loro descrizione in uno specifico inventario, pur mantenendole fisicamente collocate all’interno delle unità di conservazione del fondo del Pci.

Prima del trasferimento nei locali dell'Istituto storico di Modena, l'archivio è sempre stato conservato a Modena in Viale Fontanelli 11, nella sede della Federazione del PCI, questo spiega il fatto che le carte del Comitato Cittadino condividono con quelle della Federazione la medesima storia archivistica e nello specifico l'ordinamento.  
Infatti, fin dai primi anni '80 l’archivista della Federazione, Antonella Anderlini, si è occupata del riordino della documentazione presente in Viale Fontanelli 11, procedendo a ritroso e quindi andando a riordinare e classificare il materiale relativo al periodo che va dal 1945 al 1972 (1) secondo i criteri adottati dall’Archivio Nazionale del Partito Comunista Italiano ossia sulla base di un titolario di classificazione degli atti messo a punto proprio agli inizi degli anni Ottanta. Il sistema di classificazione prevedeva una suddivisione del materiale d’archivio in diversi blocchi a seconda dell’istanza di partito che aveva prodotto il documento o a cui faceva capo un determinato affare: Nazionale, Regionale, Provinciale o di federazione, Comunale. Quindi per ognuno dei blocchi sopra individuati, che sono contraddistinti da specifiche lettere (R= Regionale, F= Federazione o Provinciale, Z= Zone e C= Comuni; il materiale del blocco nazionale non riporta lettere), esisteva poi una classificazione numerica (2). 
Nel 1993 l’Istituto Gramsci di Modena, a seguito di un accordo sottoscritto con la Federazione del Partito Democratico della Sinistra (PDS) ha elaborato un progetto per la realizzazione di un intervento di riordino e inventariazione del patrimonio documentario del PCI modenese, preliminare al successivo trasferimento presso l’Istituto storico di Modena (3). Rispetto al programma predisposto, non tutti gli obiettivi sono stati raggiunti; infatti, il riordino e l’inventariazione hanno interessato soltanto la documentazione compresa fra il 1945 e il 1972 con qualche seguito fino ai primi anni '80 (4).

Note:

1) La data finale del 1972 è dovuta a semplici ragioni contingenti.
2) Titolario - quadro di classificazione in uso negli archivi del PCI
http://ibc.xdams.net/media/IBC/IBCCMSPortale/simpleUpload/IBC/000/000/293/IBC.000.000293.0001.pdf
3) Archivio dell’Istituto storico di Modena (ISMO), Carteggio non protocollato, fasc. “Fondo PCI-PDS”, “Archivio storico della Federazione modenese del Partito Democratico della Sinistra (Modena, dicembre 1993)” relazione a cura dell’Istituto Gramsci di Modena
4) Archivio ISMO, Carteggio non protocollato, fasc. “Fondo PCI-PDS”, s.fasc. “PdS”, “Relazione sui lavori di riordino e inventariazione dell’Archivio della Federazione modenese del Partito Comunista Italiano” Bologna, 9 marzo 1998.

modalità di acquisizione
La documentazione è stato depositata nel 1997 nei locali dell'Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Modena insieme a quella della Federazione modenese del PCI alla quale era frammista.
L'anno successivo (11 luglio 1998) il Partito Democratico della Sinistra - Federazione di Modena, proprietario e responsabile del patrimonio documentario del Partito comunista modenese, ha firmato una convenzione con l'Istituto ai fini della custodia, gestione e valorizzazione dell'archivio.


codice interno: 1443 - 001