Copie dei registri di protocollo dal 1822 al 1853. I registri sono semplici fogli di carta, non rilegati e vergati con una grafia poco curata, che riportano solo una parte dei dati della registrazione di protocollo che compare, invece, sui registri originali:
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- n. prot.; - oggetto (indicazione sintetica); - data (indicazione sintetica). Alcuni registri raccolgono anche carte sciolte con annotazioni varie sui documenti registrati. Si rileva che non sono stati reperiti i registri relativi agli anni 1843, 1847 e 1851, mentre per gli anni 1822-1825 questi estratti sono l'unica testimonianza di una registrazione di protocollo, dato che il registro di protocollo originale non è stato trovato.
criteri di ordinamento I registri che compongono la serie sono stati reperiti, durante la ricognizione dell'archivio, nelle buste contenenti il carteggio della Congregazione di carità: ogni registro era stato condizionato nella busta dell'anno a cui si riferiva. Durante il riordino e l'inventariazione dell'archivio si è deciso di estrapolarli e di ricostituire la serie. I registri sono stati raccolti in un unico mazzo numerato "mz. Copie protocolli, 01".
storia archivistica La compilazione di questi estratti dai registri generali dei protocolli della corrispondenza è da attribuire agli anni in cui la Congregazione di carità, istituita nel 1859-1860, concentrò sotto di sè le opere pie Testi, amministrate dalla Congregazione leopoldina dal 1822 al 1859, insieme alle carte da questa prodotte. Le opere pie Testi, nate per testamento di Leopoldo Testi del 1749, erano state originariamente amministrate dalla Congregazione leopoldina, come per volere testamentario del benefattore, ma poi concentrate nel 1809 nella Congregazione della carità napoleonica. Nel 1822 erano però tornate sotto l'amministrazione della ricostituita Congregazione leopoldina, alla quale la Congregazione della carità aveva dovuto consegnare la documentazione d'archivio relativa a queste opere pie prodotta dal 1809. Al momento in cui la gestione delle opere pie Testi tornò sotto la Congregazione di carità istituita nel 1859-1860 anche la documentazione ritornò a far parte dell'archivio da cui in precedenza era stata estrapolata. Il carteggio delle opere pie Testi per gli anni 1822-1859, quindi quello prodotto dall'amministrazione della Congregazione leopoldina, fu mantenuto in buste annuali, separate dal restante carteggio della Congregazione, con inserito in ogni busta il relativo registro di protocollo. E' presumibile che i funzionari della Congregazione di carità decidessero in quel momento di compilare degli estratti dei loro registri di protocollo per gli stessi anni e di raccoglierli con il carteggio corrispondente, così da poter sempre disporre di un confronto diretto fra il carteggio protocollato dalla Congregazione leopoldina e quello protocollato dalla Congregazione di carità durante il periodo di separazione amministrativa.