Il subfondo trae origine da quello che, sulla base di considerazioni storico-istituzionali, era stato indicato come "Archivio moderno" nel riordino compiuto da Giuseppe Armuzzi nel 1980, e che conteneva quindi tutta la documentazione dell'Archivio storico di Cotignola dalla fine dell'età di antico regime (1797) fino al 1918, termine ultimo cui giungeva allora la documentazione propriamente storica prima della completa lacuna dovuta ai danni bellici che si spinge fino al 1945. Esso comprendeva quindi le "Sezioni" (raggruppamenti) a suo tempo segnate con le lettere: A, Consigli e atti di governo; B, Instrumenti; C, Lettere, corrispondenza e carteggio vario; D, Contabilità; E, Stato civile; F, Conciliazione (l'archivio del Giudice conciliatore, che è stato restituito alla sua autonomia di archivio aggregato); G, Piante e disegni.
espandichiudi
criteri di ordinamento L'estensione dei limiti dell'archivio storico oltre la lacuna documentaria degli anni 1918-1945 avrebbe potuto indurre, da un lato, a mettere in discussione la legittimità della conservazione di un fondo di "Archivio moderno" non più corrispondente a quanto era speculare all' "Archivio antico" nel riordino compiuto da Giuseppe Armuzzi nel 1980; tuttavia le nette cesure conosciute anche dalle singole serie - a seguito di quella lacuna - consentono di conservare questo parallelismo pur integrando la parte moderna dell'archivio con le serie prodotte dopo la Seconda Guerra Mondiale; d'altra parte appare così salvaguardata l'unità concettuale dell'archivio comunale tipicamente otto-novecentesco, che non ammette di solito ulteriori cesure istituzionali nella sostanziale continuità dell'amministrazione comunale fra età rivoluzionario-napoleonica, della restaurazione, unitaria del Regno e della Repubblica italiani.