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            <persname authfilenumber="IT-ER-IBC-SP00001-0000232">Giuseppe Scarabelli Gommi Flamini</persname>
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        <unittitle encodinganalog="ISAD 1 - 2 title">Archivio Famiglie Scarabelli Gommi Flamini
            <unitdate encodinganalog="ISAD 1 - 3 date(s)" normal="15190101-19341231">
                <emph>con seguito al 1934</emph>1519 - 1905
            
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        <bioghist encodinganalog="ISAD 2 - 2 administrative - biographical history">
            <p>Il cognome Scarabelli Gommi Flamini riflette il secolare percorso compiuto da famiglie che si sono incontrate e unite attraverso legami matrimoniali. Grazie alla lettura e all'analisi incrociata del libro dei Ricordi della famiglia Gommi (1) con gli alberi genealogici delle famiglie Flamini, Gommi e Scarabelli (2), è possibile ricostruire i passaggi fondamentali attraverso i quali il cognome Scarabelli Gommi Flamini si è venuto a formare.
Il primo importante momento si ha il 24 ottobre 1746 quando Gertrude Merighi Flamini, figlia di Francesco Merighi e di Ginevra Flamini, va in sposa a Nicola Gommi, figlio di Giacomo e di Alessandra Codronchi. Gertrude porta in dote il cognome della madre Ginevra, e, mentre il cognome Merighi si estingue, il cognome Flamini si unisce a quello di Gommi, determinando in questo modo l'asse Gommi Flamini.
Altro evento importante è l'11 novembre 1818, quando Elena Gommi Flamini, nipote paterna di Nicola Gommi e di Gertrude Merighi Flamini, sposa Giovanni Scarabelli. Dal loro matrimonio il 15 settembre 1820 nasce Giuseppe Scarabelli. L'ultimo passaggio si ha il 21 novembre 1845, quando Giuseppe Scarabelli eredita le sostanze e il duplice cognome Gommi Flamini con disposizione testamentaria del prozio materno Giacomo Gommi Flamini (3). Giuseppe Scarabelli Gommi Flamini sposa nel 1851 Giovanna Alessandretti, ma dal matrimonio non nasceranno figli, determinando l'estinzione della famiglia.

(1) Vedi Archivio Scarabelli Gommi Flamini,<em> Documentazione della famiglia Gommi,</em> serie <em>Ricordi,</em> n. 75.
(2) Vedi Biblioteca comunale di Imola, <em>Scara/Fi C 1-3</em>.
(3) Vedi Sezione archivio di Stato di Imola, <em>Ufficio del registro, Atti pubblici</em>, copia n. 18744 del 1845, testamento di Giacomo Gommi Flamini, pubblicato dal notaio Vitale Galeati il 21 novembre 1845, n. 346.</p>
        </bioghist>
        <custodhist encodinganalog="ISAD 2 - 3 archival history">
            <p>Le carte dell'Archivio Scarabelli Gommi Flamini sono strettamente legate alle vicende degli assi ereditari. E' verosimile che Gertrude Merighi Flamini sia il tramite con cui documentazione delle famiglie Flamini e Merighi si è congiunta con documentazione della famiglia Gommi e che Giacomo Gommi Flamini sia il tramite con cui documentazione della famiglia Gommi Flamini si è aggregata alla documentazione della famiglia Scarabelli, nella persona di Giuseppe Scarabelli Gommi Flamini, conservatore e ultimo produttore delle memorie famigliari.
Con testamento olografo in data 4 aprile 1895 (1), Giuseppe Scarabelli Gommi Flamini dona a Luigi Toldo (2) "tutti i cartoni esistenti nello studio detto di Piani in mia casa, contenenti le notizie sulle famiglie Flamini, Gommi e Scarabelli, i manoscritti vari dei membri di esse, come pure gli regalo quei cartoni su cui sta scritto carte da servire alla storia d'Imola e tutti i libri contenenti le stampe comunali e governative dal 1797 al 1821". A distanza di circa un anno dalla stesura del testamento, il 13 marzo 1896 Luigi Toldo muore. Con codicillo testamentario in data 22 aprile 1896, Giuseppe Scarabelli sostituisce nel legato testamentario a favore di Luigi Toldo, il di lui figlio Pietro (3). Nel marzo del 1931, Isabella Toldo (4), vedova di Rinaldo Ricci Bitti, sorella di Pietro, rimasta sola a Imola e in procinto di trasferirsi a Bologna, oltre a vendere casa Scarabelli, posta in via Cavour n. 30, dona alla Biblioteca comunale di Imola l'Archivio famiglie Scarabelli Gommi Flamini, unitamente ad oggetti e ritratti. Nel 1932, Isabella Toldo aggiunge al dono dell'anno precedente un piccolo quadro, olio su tavola, con il ritratto di Giacomo Gommi Flamini nello studio (5). In occasione dell'ingresso del materiale in biblioteca sono redatti due elenchi, uno manoscritto e uno dattiloscritto, firmato quest'ultimo da Romeo Galli, in cui sono descritti sia gli oggetti che i documenti donati (6). Su tutte le carte d'archivio è apposto il timbro della Biblioteca comunale di Imola, secondo la prassi consueta del tempo di contrassegnare con questa modalità il patrimonio archivistico della biblioteca. Nella descrizione sommaria del fondo, realizzata nel 1955 da Fausto Mancini, direttore della biblioteca (7), oltre alla documentazione dell'archivio famigliare, risulta presente anche il carteggio scientifico di Giuseppe Scarabelli, condizionato nella busta numero 17, proveniente però dal dono di Giovanni Toldo del 1937 (8). L'archivio è soggetto a un ulteriore intervento di riordino, il quale ha dato all'Archivio famiglie Scarabelli Gommi Flamini l'ordinamento e la struttura che si sono incontrati prima di avviare il presente intervento di riordino e di inventariazione. E' possibile che risalga all'intervento di cui sopra la tipologia adottata per il condizionamento della documentazione, attraverso l'utilizzo di fascicoli di colore grigio con il titolo stampato. Lo strumento che descrive quest'ultimo intervento è un elenco dattiloscritto, redatto probabilmente negli anni novanta, in cui sono riportati i titoli che compaiono sul dorso delle buste e sulle camicie dei fascicoli (9).

(1) Vedi Biblioteca comunale di Imola (=Bim), Archivio notarile mandamentale di Imola, <em>Ufficio del registro, Atti pubblici, </em>1905, n. 176, testamento olografo di Giuseppe Scarabelli, pubblicato dal notaio Luigi Alvisi il 28 ottobre 1905, n. di repertorio 11827.
(2) Luigi Toldo (Padova, 14 aprile 1820-Imola, 13 marzo 1896), amico e coetaneo di Giuseppe Scarabelli, nel 1851 si era unito in matrimonio con Maria Anna Faella, figlia di Ercole e di Giovanna Alessandretti (9 luglio 1811-12 settembre 1893). In seconde nozze Giovanna Alessandretti aveva sposato Giuseppe Scarabelli nello stesso 1851.
(3) Pietro Toldo (1859-1926), figlio di Luigi e Maria Anna Faella. Altre fonti fissano l'anno di nascita di Pietro Toldo al 1860. L'indicazione del 1859, fornita in questa sede, è desunta dal foglio di famiglia di Pietro Toldo.
(4) Isabella Toldo (13 febbraio 1854-21 luglio 1937), figlia di Luigi e di Maria Anna Faella. In occasione delle sue nozze con Rinaldo Ricci Bitti, avvenute il 30 aprile 1873, Giuseppe Scarabelli le dedica l'opera <em>La Croce dei Cappuccini in Imola. Lettera scientifica diretta dal Cav. Giuseppe Scarabelli Gommi Flaminj alla signora Isabella Toldo, il giorno delle di lei nozze col signor Rinaldo Ricci Bitti,</em> Imola, Galeati, 1873.
(5) Per il carteggio intercorso tra Isabella Toldo e Romeo Galli, direttore della biblioteca, in occasione del dono, vedi Bim, Archivio della Biblioteca Comunale di Imola (= ABCI), <em>Corrispondenza, </em>1931, n. 14; Bim, ABCI, <em>Copialettere, </em>1931, n. 79. Vedi anche lettera del podestà di Imola a Romeo Galli in data 4 maggio 1933, in Bim, ABCI, <em>Corrispondenza,</em> 1933, n. 16.
(6) Per l'elenco manoscritto vedi Bim, ABCI, <em>Doni,</em> n. 170. L'elenco dattiloscritto, rispetto a quello manoscritto, registra una prima variazione quantitativa delle buste d'archivio. Nel primo elenco ne sono segnalate 10, mentre nel secondo 12.
(7) Fausto Mancini, <em>I fondi speciali manoscritti della biblioteca comunale di Imola, </em>in "Studi romagnoli", a. 6, 1955, pp. 124-125.
(8) Nel 1937 Giovanni Toldo, fratello di Isabella, dona alla Biblioteca comunale di Imola l'Archivio scientifico di Giuseppe Scarabelli. Vedi scheda fondo dell'Archivio Giuseppe Scarabelli Gommi Flamini.
(9) Rispetto alla descrizione del Mancini del 1955 che indicava 17 buste quale consistenza dell'archivio, quest'ultimo elenco dattiloscritto ne indica 18.</p>
        </custodhist>
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    <descgrp encodinganalog="ISAD 3 content and structure area">
        <arrangement encodinganalog="ISAD 3 - 4 system of arrangement">
            <p>Al momento di avviare il presente intervento di riordino e di inventariazione, dopo aver ripercorso le successive fasi di ordinamento che il materiale ha avuto nel corso del tempo, si è proceduto all'esame dei fascicoli in cui il materiale era condizionato. In alcuni casi sono stati individuati fascicoli originali, segnalati per ogni unità quando presenti, e camicie di fascicoli originali con segnature coeve che hanno permesso la ricomposizione di alcune pratiche, di cui si è dato conto nell'introduzione alle serie specifiche. Negli altri casi ci si è sostanzialmente attenuti all'ordinamento dell'archivio così come si presentava e i rispettivi titoli sono stati riportati entro virgolette. I titoli indicati senza virgolette sono stati attribuiti durante il presente intervento di riordino. La struttura del fondo, le articolazioni in tutti i livelli gerarchici con le rispettive denominazioni e gli accorpamenti della documentazione all'interno delle singole serie o sottoserie sono dovute al presente intervento di riordino e di inventariazione. Il fondo è strutturato nei tre nuclei documentari denominati: "Documentazione della famiglia Scarabelli", "Documentazione della famiglia Gommi" e "Documentazione della famiglia Flamini", comprendenti le carte prodotte dalle rispettive famiglie, individuando in questo modo i tre assi famigliari principali attraverso cui si sono sedimentate le carte. La presentazione dei tre nuclei documentari segue un andamento cronologico inverso; si è scelto cioè di partire dal nucleo di documentazione più recente, quello Scarabelli, in cui confluiscono i nuclei Gommi e Flamini, rispecchiando in questo modo la struttura del cognome completo Scarabelli Gommi Flamini, assunto da Giuseppe. Considerato inoltre che Giuseppe Scarabelli è l'ultimo discendente e detentore dell'archivio famigliare, è colui che probabilmente ha dato un'impronta alle carte da lui ereditate e colui che comunque ha evidenziato la sua sensibilità nei confronti delle vicende storico-famigliari, attraverso la compilazione degli alberi genealogici delle famiglie Flamini, Gommi e Scarabelli (1). Nella sequenza delle serie all'interno di ogni nucleo documentario, precedono le serie di carattere generale, quali "Genealogia", "Ricordi", "Documentazione legale e atti notarili", comprendenti documentazione relativa a più membri della famiglia, seguite dalle serie di carattere specifico, comprendenti documentazione relativa ad alcuni membri delle rispettive famiglie. Alle singole unità archivistiche è stata assegnata una numerazione progressiva da 1 a 112 condizionate in 17 buste. La consistenza delle carte è stata fornita per le unità archivistiche di corrispondenza e della serie <em>Ritratti di famiglia</em>.

(1) Gli alberi genealogici, realizzati nel 1901, sono donati da Giuseppe Scarabelli alla Biblioteca comunale di Imola il 29 maggio 1901 (vedi Biblioteca comunale di Imola, Archivio della Biblioteca Comunale di Imola, <em>Bollettari doni,</em> n. 165, bolletta n. 50).</p>
        </arrangement>
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            <p>L'Archivio delle famiglie Scarabelli Gommi Flamini comprende notizie di carattere genealogico, libri di ricordi, diplomi, privilegi e onorificenze, carteggio, documentazione legale, amministrativa e contabile, atti notarili, materiali a stampa, relativi alle famiglie Flamini, Gommi e Scarabelli (1), con documentazione dal 1519 al 1905 (con seguito al 1934). Il fondo si compone di 106 fascicoli, 5 volumi e 1 olio su tavola.

(1) In <em>Documentazione della famiglia Flamini</em> è presente documentazione della famiglia Merighi di Mordano, imparentatasi a seguito del matrimonio di Ginevra Flamini con Francesco Merighi nel 1721.</p>
        </scopecontent>
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    <descgrp encodinganalog="ISAD 4 conditions of access and use area">
        <phystech encodinganalog="ISAD 4 - 4 physical characteristics and technical requirements">
            <note>
                <p>stato di conservazione buono</p>
            </note>
        </phystech>
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