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Archivio della Municipalità di Roncaglio di Sotto

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            <corpname authfilenumber="IT-ER-IBC-SP00001-0001298">Municipalità di Roncaglio di Sotto</corpname>
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            <extent>43</extent>
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            <extent>1</extent>
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        <unittitle encodinganalog="ISAD 1 - 2 title">Archivio della Municipalità di Roncaglio di Sotto
            <title type="altra denominazione">Archivio della Municipalità di Roncaglio di Sotto, ossia Staggia con Villafranca</title>
            <unitdate encodinganalog="ISAD 1 - 3 date(s)" normal="18030101-18151231">1803 - 1815</unitdate>
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        <custodhist encodinganalog="ISAD 2 - 3 archival history">
            <p>La documentazione afferente all'archivio della municipalità di Roncaglio di Sotto e Villafranca si trovava frammista a quella dell'archivio comunitativo, coerentemente con l'arco cronologico previsto per l'epoca storica di appartenenza, secondo il criterio di riorganizzazione degli archivi mirandolesi effettuato e concluso dagli archivisti Gaddi e Ceretti nel 1869.
Non rispettando l'ordinamento originario preesistente, i due archivisti condizionarono il materiale secondo un criterio empirico che combinava la successione cronologica ad un carattere estrinseco come la tipologia del documento. Vennero quindi create sei "epoche" Epoca I: ante 1738; Epoca II: 1738-1799; Epoca III: 1800-1813; Epoca: IV: 1814-1848; Epoca V: 1849-1859; Epoca VI: 1860-1869 - rigidamente chiuse in sé stesse, e contenenti spezzoni, non sempre ben identificabili, di quelle serie che rispecchiavano le funzioni, le strutture organizzative e le procedure amministrative emanate dalla comunità di Mirandola nel governo del territorio. Per ogni "epoca" si provvide materialmente a separare i registri e i volumi da filze, mazzi e buste in modo talvolta casuale, senza riferimenti alla disposizione originaria dei pezzi, di cui è ragionevole ipotizzare che alla metà del secolo XIX rimanessero tracce, se non evidenti, almeno facilmente intuibili.
Un primo intervento sul complesso documentario della comunità venne infatti realizzato dal secondo computista del comune, Mariano Montanari tra il 1788 e il 1793. Tale intervento si era però limitato alla redazione di tre repertori degli atti partecipati alle sessioni e consigli della comunità, escludendo la documentazione prodotta dalle congregazioni o deputazioni comunitative.
L'intervento ottocentesco, che aveva comportato la citata ripartizione nelle sei "epoche" storiche, aveva interessato il riordinamento dell'intero archivio della comunità, intervenendo su tutta la documentazione archivistica fino ad allora prodotta (cfr. <em>Archivio storico comunale di Mirandola. Inventario (1566-1958). Prima parte</em>, Edizioni Mirandolesi, 2004) sulla base dell'appartenenza o meno all'arco cronologico di riferimento.
La documentazione afferente alla municipalità di Roncaglio di sotto e Villafranca è stata evidenziata e riordinata sulla base delle segnature apposte sulle carte e sui contenitori (mazzi, pacchi e filze) in seguito alla riorganizzazione dell'archivio storico mirandolese iniziata negli anni Novanta del Novecento, con la supervisione e consulenza della Soprintendenza archivistica per l'Emilia Romagna (cfr. <em>Schedatura preliminare</em>, a cura di Federica Collorafi, 1994). Sulla base delle ricognizioni effettuate si procedette, in primo luogo ad un riordinamento, per così dire "virtuale" della documentazione: l'ordinamento ottocentesco aveva infatti completamente obliterato l'originaria organizzazione delle carte, organizzazione che è risultata, in parte, recuperabile grazie alle segnature apposte sulle filze ed ai richiami presenti sugli atti. L'operazione effettuata da Gaddi e Ceretti non aveva permesso una sistematica e coerente revisione dell'archivio che già versava in stato di parziale disordine, tanto che, in diversi casi, erano stati aggregati documenti rinvenuti "fra carte state stimate di niun valore e si sono poste in questa filza perché credute al contrario di ciò che erano state apprezzate". Il lavoro e lo studio realizzato condusse quindi alla ri-creazione dei diversi nuclei documentari costituenti l'archivio mirandolese, ricostruendo i vincoli esistenti tra le carte e procedendo anche ad una ricollocazione fisica dei materiali, allo scopo di giungere ad una maggiore chiarezza e facilità di consultazione del complesso documentario e dei fondi che lo compongono, risultato dell'attività dei diversi organismi produttori.
La documentazione prodotta dalla municipalità è stata rinvenuta nell'epoca III e, in piccola misura nell'epoca IV. Tali riferimenti sono stati costantemente segnalati nella redazione dell'inventario.</p>
        </custodhist>
    </descgrp>
    <descgrp encodinganalog="ISAD 3 content and structure area">
        <arrangement encodinganalog="ISAD 3 - 4 system of arrangement">
            <p>Oltre ai registri, conservati per lo più in forma sciolta, la documentazione è stata rinvenuta condizionata in filze, talvolta di recupero, talvolta predisposte in occasione dell'intervento degli archivisti Gaddi e Ceretti.
Nelle operazioni di riordino ed inventariazione dell'archivio si è scelto di considerare la filza come unità minima di descrizione, esplicitandone il contenuto nell'apposito campo e consolidando così il criterio di aggregazione delle carte dell'ordinamento ottocentesco che aveva in parte acquisito quello originario.
Si sono invece operati diversi spostamenti di unità che nell'inventario ottocentesco si susseguivano sulla base della mera appartenenza al periodo cronologico corrispondente all'"epoca" storica entro la quale erano state collocate. Tali unità sono state riaggregate in serie omogenee che danno ragione delle attività degli enti descritti. All'interno di ciascuna unità il materiale documentario è stato riordinato sulla base della tipologia e in ordine cronologico.
Sono state inoltre analizzate e ricondotte, dove possibile, alle serie di appartenenza, le documentazioni indicate come "miscellanee" nell'inventario ottocentesco e quelle rimaste fuori da quell'intervento e censite nelle ricognizioni effettuate a partire dagli anni Novanta del secolo XX.
In ogni caso si sono costantemente segnalate le provenienze dei documenti fornendo il riferimento all'inventario di Gaddi e Ceretti, per lungo tempo unico strumento di corredo per la consultazione dell'archivio mirandolese. Per ogni unità descritta è stata infatti sempre riportata la segnatura precedente dando il riferimento all'epoca e al numero del pezzo.</p>
        </arrangement>
        <scopecontent encodinganalog="ISAD 3 - 1 scope and content">
            <p>Atti e documenti riguardanti l'amministrazione del comune di "Roncaglio di sotto, ossia Staggia con Villafranca", municipalità del Dipartimento del Panaro, all'interno del cantone e distretto di Mirandola: deliberazioni, carteggio, leggi e avvisi inviati dalle autorità centrali del dipartimento e documentazione contabile.</p>
        </scopecontent>
    </descgrp>
    <descgrp encodinganalog="ISAD 5 allied materials area">
        <bibliography encodinganalog="ISAD 5 - 4 publication note">
            <bibref>
                <imprint>
                    <date>2007</date>
                    <geogname>Reggiolo (RE)</geogname>
                    <publisher>Gruppo Studi Bassa Modenese</publisher>
                </imprint>
                <persname role="curatore">Livio Bonfatti e Paolo Golinelli</persname>
                <title>Cavezzo nel Medioevo. Trasformazioni di un territorio ai confini del distretto di Modena</title>
            </bibref>
            <bibref>
                <imprint>
                    <date>2004</date>
                    <geogname>Mantova</geogname>
                </imprint>
                <persname role="autore">Federica Collorafi, Chiara Pulini, Lidia Venturini</persname>
                <title>Archivio storico comunale di Mirandola, Inventario (1566-1958)</title>
            </bibref>
            <bibref>
                <persname role="autore">F. Barbieri</persname>http://www.noicittadini.net/pdf/SANPROSPERO99-00.pdf
                
                <title>Cenni storici di San Prospero sulla Secchia</title>
            </bibref>
            <bibref>
                <edition>Reggio e i territori estensi dall'antico regime all'età napoleonica</edition>
                <imprint>
                    <date>1979</date>
                    <geogname>Parma</geogname>
                </imprint>
                <num>pp. 137-148</num>
                <persname role="autore">Angelo Spaggiari</persname>
                <title>Amministrazione e archivi nei dipartimenti del Crostolo e del Panaro</title>
            </bibref>
            <bibref>
                <imprint>
                    <date>1788</date>
                    <geogname>Modena</geogname>
                    <publisher>Soliani</publisher>
                </imprint>
                <persname role="autore">Ludovico Ricci</persname>
                <title>Corografia dei territori di Modena, Reggio e degli altri stati già appartenenti alla casa d'Este</title>
            </bibref>
            <bibref>
                <imprint>
                    <date>1784</date>
                    <geogname>Modena</geogname>
                </imprint>
                <persname role="autore">Girolamo Tiraboschi</persname>Capo IV - Delle Corti e delle Pievi di Solara, di Sorbara di Cortile di Roncaglia di Camurana, e di altre Chiese ne' confini del Guastallese e del Ferrarese.
                
                <title>Storia dell'Augusta Badia di Nonantola dalla sua fondazione fino al presente</title>
            </bibref>
            <bibref>
                <imprint>
                    <date>1824-1825</date>
                    <geogname>Modena</geogname>
                    <publisher>Tipografia Camerale</publisher>
                </imprint>
                <persname role="autore">Girolamo Tiraboschi</persname>2 voll.
Ristampa anastatica, Forni 2002
                
                <title>Dizionario topografico storico degli stati estensi</title>
            </bibref>
        </bibliography>
    </descgrp>
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