Gli archivi in Emilia-Romagna
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<!DOCTYPE c PUBLIC "+//ISBN 1-931666-00-8//DTD ead.dtd (Encoded Archival Description (EAD) Version 2002)//EN" "ftp://ftp.loc.gov/pub/ead/ead.dtd">
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<origination encodinganalog="ISAD 2 - 1 name of creator(s)">
<persname authfilenumber="IT-ER-IBC-SP00001-0000464">Fedra Grazia</persname>
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<extent>4</extent>
<genreform>fascicoli</genreform>
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<physloc altrender="stanza">Direzione</physloc>
<physloc altrender="palchetto">Q5</physloc>
<unitid countrycode="IT" encodinganalog="ISAD 1 - 1 reference code" identifier="AS01147" label="Piacenza - Comune" repositorycode="ER-IBC">1147 - 001</unitid>
<unittitle encodinganalog="ISAD 1 - 2 title">Archivio Fedra Grazia
<unitdate encodinganalog="ISAD 1 - 3 date(s)" normal="19430101-20081231">[1943] - 2008</unitdate>
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<descgrp encodinganalog="ISAD 2 context area">
<acqinfo encodinganalog="ISAD 2 - 4 immediate source of acquisition or transfer">
<p>
<date>2018</date>
</p>
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<custodhist encodinganalog="ISAD 2 - 3 archival history">
<p>Le carte sono state conservate da Fedra Grazia e quindi dal figlio Dario Melossi, che ha donato il fondo al Centro italiano di documentazione sulla cooperazione e l'economia sociale di Bologna l'11 luglio 2018</p>
</custodhist>
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<descgrp encodinganalog="ISAD 3 content and structure area">
<arrangement encodinganalog="ISAD 3 - 4 system of arrangement">
<p>Il materiale è pervenuto al soggetto conservatore suddiviso in tre fascicoli, all'interno dei quali le carte erano sommariamente riunite per argomento. Si è scelto, anche vista l'esiguità della consistenza, di mantenere la situazione originaria procedendo al solo riordino cronologico, ad eccezione della enucleazione di un quarto fascicolo relativo alle carte della sorella Poljana.</p>
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<scopecontent encodinganalog="ISAD 3 - 1 scope and content">
<p>Il fondo conserva le carte di Fedra Grazia e documentazione relativa alla Resistenza ed al periodo postbellico, sia sotto il profilo umano che politico propriamente detto.
Si segnalano come di particolare interesse storico le pubblicazioni del Comitato di liberazione e dei gruppi combattenti ed i brogliacci delle trasmissioni radiofoniche dell'Unione donne italiane (U.D.I.), a cui Fedra Grazia aderì sin dal 1944.</p>
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