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        <origination encodinganalog="ISAD 2 - 1 name of creator(s)">
            <famname authfilenumber="IT-ER-IBC-SP00001-0001060">Famiglia Naldi (Faenza)</famname>
        </origination>
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            <extent>11</extent>
            <genreform>buste</genreform>
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            <extent>92</extent>
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            <extent>1</extent>
            <genreform>volume</genreform>
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            <extent>1239</extent>
            <genreform>fascicoli</genreform>
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            <extent>1</extent>
            <genreform>mazzo</genreform>
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        <unitid encodinganalog="ISAD 1 - 1 reference code">1156 - 001</unitid>
        <unittitle encodinganalog="ISAD 1 - 2 title">Archivio Famiglia Naldi
            <unitdate encodinganalog="ISAD 1 - 3 date(s)" normal="14100815-18060924">15 agosto 1410 (in copia del sec. XVIII ineunte) - 24 settembre 1806</unitdate>
        </unittitle>
    </did>
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        <custodhist encodinganalog="ISAD 2 - 3 archival history">
            <p>Non si hanno particolari notizie dirette sulle vicende della documentazione prodotta dalla famiglia Naldi, a parte l&rsquo;ovvia considerazione che durante la plurisecolare storia della famiglia essa dovette essere prodotta e conservata presso i palazzi di residenza e di propriet&agrave;, verosimilmente per lo pi&ugrave; in Faenza e nelle propriet&agrave; rusticali. Tutt&rsquo;al pi&ugrave; appare abbastanza evidente come sia pressoch&eacute; assente documentazione in originale anteriore alla seconda met&agrave; del XVI secolo, mentre quasi tutti i documenti antecedenti sono stati recuperati in copie prodotte soprattutto presso l&rsquo;archivio pubblico notarile faentino in alcuni periodi ben definiti (soprattutto 1662-1663): da ci&ograve; si pu&ograve; dedurre che la documentazione precedente possa aver subito pi&ugrave; o meno complete dispersioni, potenzialmente soprattutto nei turbolenti decenni delle &ldquo;guerre d&rsquo;Italia&rdquo; in cui i condottieri Naldi furono spesso assenti dai propri possedimenti, cui si cerc&ograve; di porre rimedio in seguito con adeguate campagne di riacquisizione delle copie, potenzialmente collegabili anche alle annose controversie per il fedecommesso di Girolamo Naldi.&nbsp;
L&rsquo;archivio Naldi ricevette poi un ordinamento interno alla famiglia, con la compilazione di repertori alfabetici per nomi e cognomi e per tipologie documentarie dei documenti della serie-thesaurus di contratti e scritture, compilati originariamente da un&rsquo;unica mano poco dopo il 1694, data del documento pi&ugrave; recente da questa inserita nel repertorio, e poi continuati da altre mani almeno fino a dopo il 1729, con l&rsquo;inserimento di altri riferimenti documentari in precedenza omessi e di citazioni di serie di cause e processi, che tutte condivisero il contestuale condizionamento in buste d&rsquo;archivio segnate alfabeticamente in continuazione. Anche in questo caso l&rsquo;epoca del riordino, della repertoriazione e del condizionamento di queste documentazioni pare sovrapporsi alla fase finale della secolare <em>Causa primogeniturae</em> che impegn&ograve; e divise i Naldi per lungo tempo.
Il successivo passo epocale si ebbe quindi nel 1965 quando, a seguito del munifico lascito testamentario del conte Luigi Zauli Naldi (1894-1965), personalit&agrave; di raffinata cultura che si segnal&ograve; - fra l&rsquo;altro - per essere stato assieme a Gaetano Ballardini uno dei fondatori dell&rsquo;attuale Museo Internazionale delle Ceramiche, il complesso degli archivi (Naldi, Zauli Naldi e altri aggregati) e delle biblioteche appartenuti alla famiglia Zauli Naldi &egrave; pervenuto al Comune di Faenza ed &egrave; passato a essere conservato presso la Biblioteca Manfrediana.&nbsp;
Anche questo archivio, come tutti quelli oggetto del lascito del 1965, &egrave; stato descritto nell&rsquo;inventario sommario - <em>Inventario Archivio Famiglia Zauli Naldi (1141-sec. XX)</em> - realizzato nel 2007 a cura di Allegra Paci.
Infine negli anni 2021-2022 pure l&rsquo;Archivio Naldi &egrave; stato interessato da un intervento di riordino e di inventariazione analitica, che ha portato al recupero della distinta identit&agrave; e autonomia dei complessi archivistici afferenti i diversi enti produttori, alla ricostituzione dell&rsquo;ordinamento originario delle serie documentarie e alla loro descrizione nel rispetto degli standards internazionali di descrizione archivistica ISAD (G) e ISAAR (CPF).</p>
        </custodhist>
    </descgrp>
    <descgrp encodinganalog="ISAD 3 content and structure area">
        <arrangement encodinganalog="ISAD 3 - 4 system of arrangement">
            <p>L&rsquo;archivio presenta il comune ordinamento per serie di documentazione uniforme ad accrescimento cronologico.</p>
        </arrangement>
        <scopecontent encodinganalog="ISAD 3 - 1 scope and content">
            <p>L&rsquo;archivio della famiglia Naldi appare chiaramente strutturato secondo le linee pi&ugrave; consuete per un grande e antico gentilizio, come il risultato della accumulazione progressiva della documentazione prodotta per il perseguimento delle sue finalit&agrave; preminenti di un casato nobiliare (la conservazione dei diritti e dei privilegi, la perpetuazione della famiglia con adeguate politiche matrimoniali e il mantenimento e l&rsquo;incremento del patrimonio mobile e immobile), e quindi sostanzialmente con serie di: istrumenti di privilegi e di titoli di propriet&agrave; e di possesso; contenzioso patrimoniale; corrispondenza; contabilit&agrave; generale e particolare di famiglia, di casa e delle tenute (con: mastri, giornali, recapiti, vacchette di conti).</p>
        </scopecontent>
    </descgrp>
    <descgrp encodinganalog="ISAD 4 conditions of access and use area">
        <otherfindaid encodinganalog="ISAD 4 - 5 finding aids">
            <p><em>Inventario Archivio Famiglia Zauli Naldi (1141-sec. XX)</em>, a cura di Allegra Paci, 2007.</p>
        </otherfindaid>
    </descgrp>
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