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Carte del Partito comunista italiano - Comitato cittadino di Modena

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    <did>
        <physdesc encodinganalog="ISAD 1 - 5 extent and medium of the unit of description">
            <extent>96</extent>
            <genreform>fascicoli</genreform>
        </physdesc>
        <unitid countrycode="IT" encodinganalog="ISAD 1 - 1 reference code">1443 - 001</unitid>
        <unittitle encodinganalog="ISAD 1 - 2 title">Carte del Partito comunista italiano - Comitato cittadino di Modena
            <unitdate encodinganalog="ISAD 1 - 3 date(s)" normal="19590101-19811231">1959 - 1981</unitdate>
        </unittitle>
    </did>
    <descgrp encodinganalog="ISAD 2 context area">
        <acqinfo encodinganalog="ISAD 2 - 4 immediate source of acquisition or transfer">
            <p>La documentazione &egrave; stato depositata nel 1997 nei locali dell'Istituto per la storia della Resistenza e della societ&agrave; contemporanea in provincia di Modena insieme a quella della Federazione modenese del PCI alla quale era frammista.
L'anno successivo (11 luglio 1998) il Partito Democratico della Sinistra - Federazione di Modena, proprietario e responsabile del patrimonio documentario del Partito comunista modenese, ha firmato una convenzione con l'Istituto ai fini della custodia, gestione e valorizzazione dell'archivio.</p>
        </acqinfo>
        <bioghist encodinganalog="ISAD 2 - 2 administrative - biographical history">
            <p>Secondo il dettato statutario del Partito comunista italiano, il Comitato comunale o cittadino &egrave; uno degli organismi decentrati del partito.
Nell&rsquo;ambito delle Federazioni i Comitati comunali, i Comitati cittadini e i Comitati di zona hanno compiti di elaborazione, di stimolo e di direzione dell&rsquo;iniziativa politica nel comune, nella citt&agrave; o nella zona, sotto la direzione del Comitato federale, nel quadro della politica generale del partito. Essi rispondono dinnanzi alle assemblee che li eleggono e al Comitato federale dell'attuazione della linea politica del partito (1).
Il Comitato comunale pu&ograve; essere costituito nei comuni che non siano sedi di Comitato federale, e qualora esistano pi&ugrave; sezioni; esso &egrave; designato dal Comitato federale ed &egrave; composto dai segretari di sezione; possono farne parte compagni aventi incarichi nella amministrazione comunale e nelle organizzazioni di massa (2).
Nel corso degli anni cambiano le norme per la sua elezione: nel 1957 viene stabilito che &egrave; l'assemblea dei comitati direttivi delle sezioni che, annualmente, in base alla consistenza di ciascuna, provvede alla costituzione e al rinnovo (3); nel 1960 si affida tale compito all'assemblea degli organismi dirigenti di base, secondo le norme fissate dal comitato federale (4); infine, dal 1962, all'assemblea dei delegati dei congressi annuali delle sezioni (5).
Nel 1979 si d&agrave; la possibilit&agrave;, dove non esista un comitato cittadino, di formare un comitato comunale per assicurare il coordinamento dell'attivit&agrave; del partito nell'ambito del territorio del Comune (6).
Nello statuto del 1983 l'art. 38 dispone che: "Nei comuni comprendenti pi&ugrave; sezioni possono essere formati organismi di coordinamento di quartiere, cittadino o comunale, per assicurare unitariet&agrave; di indirizzi alla attivit&agrave; del partito nel comune, in particolare per le questioni che riguardano le istituzioni. Essi sono formati dai rappresentanti delle sezioni e agiscono sotto la direzione degli organismi dirigenti" (7).

1) Partito Comunista Italiano, <em>Statuto. Testo approvato dall'XI Congresso nazionale</em>, Novara, Stella alpina,1966, p. 12
2) Partito Comunista Italiano, <em>Statuto. Testo approvato dal VII Congresso nazionale</em>, Roma, La Stampa moderna, 1951, pp. 12-13
3) Partito Comunista Italiano, <em>Statuto. Testo approvato all'VIII Congresso nazionale</em>, Roma, SETI, 1957, p. 16
4) Partito Comunista Italiano, <em>Statuto.&nbsp;Testo approvato dal IX Congresso nazionale</em>, Roma, SETI, 1960, p. 18
5) Partito Comunista Italiano, <em>Statuto.&nbsp;Approvato dal X Congresso nazionale del Pci, Roma 2-8 dicembre 1962</em>, Roma, SETI, 1963, p. 13
6) <em>Statuto del Partito Comunista Italiano. Approvato al 15&deg; Congresso del Pci, Roma 30 marzo-3 aprile 1979</em>, s.l., s.e., 1979, p. 32
7) <em>Statuto del Partito comunista italiano. Approvato al XVI&deg; Congresso del Pci, Milano 2-6 marzo 1983</em>, Roma, ITER, 1983, p. 53</p>
        </bioghist>
        <custodhist encodinganalog="ISAD 2 - 3 archival history">
            <p>Le carte del Comitato Cittadino di Modena del Partito Comunista Italiano sono emerse durante il riordino dell&rsquo;archivio storico della Federazione modenese del PCI, frammiste alla documentazione del partito, ma ben riconoscibili e per questo di certa attribuzione.
L&rsquo;Archivio storico del Pci di Modena &egrave; stato dichiarato di notevole interesse storico dalla Soprintendenza archivistica dell&rsquo;Emilia Romagna il 29 aprile 1994 (atto n. 8646 a firma della dott.ssa Maria Rosaria Celli Giorgini) e l&rsquo;anno successivo ha visto l&rsquo;avvio di un progetto di riordino ed inventariazione che si &egrave; concluso nel 1998 con l'inventario del fondo. La descrizione delle carte del Comitato Cittadino risulta gi&agrave; presente all&rsquo;interno di quello strumento, non per&ograve; come fondo autonomo e neppure come serie archivistica: i fascicoli emergono infatti disseminati, secondo la sequenza cronologica della documentazione, fra gli Atti della Federazione modenese, contrassegnati dalla classificazione &ldquo;C&rdquo; che, sulla base del titolario adottato dalla Federazione, contraddistingue le carte delle sezioni Comunali.
Con l&rsquo;intervento avviato nel 2017 sull&rsquo;archivio del Pci modenese, &egrave; stata accertata l&rsquo;origine e l&rsquo;appartenenza delle carte al Comitato Cittadino di Modena, e di conseguenza si &egrave; proceduto alla loro separazione archivistica da quelle della Federazione e alla loro descrizione in uno specifico inventario, pur mantenendole fisicamente collocate all&rsquo;interno delle unit&agrave; di conservazione del fondo del Pci.

Prima del trasferimento nei locali dell'Istituto storico di Modena, l'archivio &egrave; sempre stato conservato a Modena in Viale Fontanelli 11, nella sede della Federazione del PCI, questo spiega il fatto che le carte del Comitato Cittadino condividono con quelle della Federazione la medesima storia archivistica e nello specifico l'ordinamento.&nbsp;&nbsp;
Infatti, fin dai primi anni '80 l&rsquo;archivista della Federazione, Antonella Anderlini, si &egrave; occupata del riordino della documentazione presente in Viale Fontanelli 11, procedendo a ritroso e quindi andando a riordinare e classificare il materiale relativo al periodo che va dal 1945 al 1972 (1) secondo i criteri adottati dall&rsquo;Archivio Nazionale del Partito Comunista Italiano ossia sulla base di un titolario di classificazione degli atti messo a punto proprio agli inizi degli anni Ottanta. Il sistema di classificazione prevedeva una suddivisione del materiale d&rsquo;archivio in diversi blocchi a seconda dell&rsquo;istanza di partito che aveva prodotto il documento o a cui faceva capo un determinato affare: Nazionale, Regionale, Provinciale o di federazione, Comunale. Quindi per ognuno dei blocchi sopra individuati, che sono contraddistinti da specifiche lettere (R= Regionale, F= Federazione o Provinciale, Z= Zone e C= Comuni; il materiale del blocco nazionale non riporta lettere), esisteva poi una classificazione numerica (2).&nbsp;
Nel 1993 l&rsquo;Istituto Gramsci di Modena, a seguito di un accordo sottoscritto con la Federazione del Partito Democratico della Sinistra (PDS) ha elaborato un progetto per la realizzazione di un intervento di riordino e inventariazione del patrimonio documentario del PCI modenese, preliminare al successivo trasferimento presso l&rsquo;Istituto storico di Modena (3). Rispetto al programma predisposto, non tutti gli obiettivi sono stati raggiunti; infatti, il riordino e l&rsquo;inventariazione hanno interessato soltanto la documentazione compresa fra il 1945 e il 1972 con qualche seguito fino ai primi anni '80 (4).

Note:

1) La data finale del 1972 &egrave; dovuta a semplici ragioni contingenti.
2) Titolario - quadro di classificazione in uso negli archivi del PCI
http://ibc.xdams.net/media/IBC/IBCCMSPortale/simpleUpload/IBC/000/000/293/IBC.000.000293.0001.pdf
3) Archivio dell&rsquo;Istituto storico di Modena (ISMO), <em>Carteggio non protocollato</em>, fasc. &ldquo;Fondo PCI-PDS&rdquo;, &ldquo;Archivio storico della Federazione modenese del Partito Democratico della Sinistra (Modena, dicembre 1993)&rdquo; relazione a cura dell&rsquo;Istituto Gramsci di Modena
4) Archivio ISMO, <em>Carteggio non protocollato</em>, fasc. &ldquo;Fondo PCI-PDS&rdquo;, s.fasc. &ldquo;PdS&rdquo;, &ldquo;Relazione sui lavori di riordino e inventariazione dell&rsquo;Archivio della Federazione modenese del Partito Comunista Italiano&rdquo; Bologna, 9 marzo 1998.</p>
        </custodhist>
    </descgrp>
    <descgrp encodinganalog="ISAD 3 content and structure area">
        <arrangement encodinganalog="ISAD 3 - 4 system of arrangement">
            <p>Il fondo &egrave; stato ordinato negli anni &lsquo;80 dall&rsquo;Ufficio archivio della Federazione secondo un sistema di classificazione in uso nell&rsquo;Archivio Nazionale del PCI; si &egrave; trattato dunque di un&rsquo;operazione a posteriori attraverso la quale la documentazione &egrave; stata raccolta per anno e poi fascicolata in base al codice di classificazione e al livello gerarchico ad essa attribuiti (N = Nazionale; R = Regionale, F = Federale, Z= Zona, C= Comuni). Considerata questa situazione e la disseminazione delle unit&agrave; archivistiche del Comitato Cittadino di Modena all'interno del fondo della Federazione del PCI, con il presente intervento si &egrave; proceduto come di seguito:

<ul>
<li>separazione <em>archivistica</em> delle Carte del Comitato Cittadino da quelle della Federazione e descrizione in uno specifico inventario, pur mantenendole fisicamente collocate all&rsquo;interno delle unit&agrave; di conservazione del fondo del Pci;</li>
<li>le partizioni del titolario sono state analizzate e ricondotte alle competenze delle Commissioni, degli uffici, degli organi direttivi e delle strutture del partito (FGCI, circoli, etc.), senza disperdere alcuna notizia inerente il precedente intervento (classificazione e segnatura);</li>
<li>poich&eacute; non era possibile far coincidere la descrizione con l&rsquo;ordinamento reale delle carte, si sono create aggregazioni virtuali (serie) che sono per&ograve; l&rsquo;esito di uno studio archivistico e storico sulle carte del soggetto produttore;</li>
<li>la descrizione delle carte rispecchia l'organizzazione del partito e individua i due organi direttivi del Comitato e della Segreteria, le diverse commissioni di lavoro, il gruppo della FCGI e infine le carte di una sola sezione cittadina: la rappresentazione del fondo pertanto &egrave; strutturata in 10 sottoserie e attribuisce invece alle Carte della Sezione "Angelo Appiani" il livello di subfondo;</li>
<li>all'interno delle singole partizioni, le unit&agrave; archivistiche sono descritte in sequenza cronologica.</li>
</ul></p>
        </arrangement>
        <scopecontent encodinganalog="ISAD 3 - 1 scope and content">
            <p>Il fondo raccoglie le carte - ad oggi sporadiche e lacunose - relative all'attivit&agrave; del Comitato Cittadino di Modena: si tratta di materiali inerenti il tesseramento, l'organizzazione interna del Comitato e i congressi; la pianificazione delle iniziative politiche sul territorio e dei momenti di socialit&agrave; (festival); carteggio in tema di problemi delle aziende locali, agricoltura, sviluppo economico del comprensorio modenese; di emancipazione femminile e problematiche della famiglia e divorzio; lavoro a domicilio, scuola; corsi di formazione politica, ruolo dei giovani nel partito, e altro ancora.</p>
        </scopecontent>
    </descgrp>
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