Il piccolo fondo di carte personali, fotografie e ritagli di giornale, proviene dagli eredi di Agostino Nasi (noto come Comandante Cesare durante il periodo partigiano). Nato a Rolo il 16/03/1925 da una famiglia di proprietari terrieri, fu richiamato e arruolato nellesercito nel 43, dopo larmistizio. Nella primavera del 44, in servizio a Ferrara, disertò assieme a molti compagni. Con alcuni compagni diede vita al gruppo partigiano di Rolo Distaccamento Aldo Nasi, aggregato alla 77° brigata SAP, nel mese di giugno 44, per realizzare sabotaggi e azioni di disturbo agli occupanti nazisti, il più celebre dei quali fu il sabotaggio del ponte ferroviario a Modena. Partecipò alla battaglia di Gonzaga (19 dicembre 1944) e a quella di Fabbrico (27 febbraio 1945) e si rese protagonista di atti eroici come il salvataggio di Giuseppe Lodi nello scontro del 24/11/44 in piazza a Rolo. Nel 1982 per queste azioni gli venne concessa la Croce al merito di Guerra. Terminata la guerra ha ripreso a studiare alla Facoltà di Legge, lasciandola però per la carriera di calciatore, che lo portò a giocare nel Lecce, nel Bari in serie A, a Città di Castello (Pg) e nel Carpi. E stato sinora lunico rolese a giocare in una squadra di serie A. E tornato in seguito a Rolo dove ha partecipato allassociazionismo locale in ambito sportivo e sociale e dove ha vissuto sino alla morte, avvenuta il 14 luglio 2016. Il materiale è stato ricevuto nel 2017 sfuso in cartoni assieme a materiale librario contemporaneo di storia locale e di narrativa, ed è stato condizionato in 3 cartelle e 1 contenitore per il materiale incorniciato sotto vetro. Il quadro originale è stato trasferito in Sala Consiliare del Municipio dove è conservata unaltra opera dello stesso autore. I libri sono stati collocati in apposito scaffale nella Biblioteca Comunale che ha provveduto a catalogarli. I documenti contengono materiale dattiloscritto, qualche documento autentico, fotocopie, materiale grigio, non si presentano come un corpo organico ma un insieme casuale; la loro importanza risiede nella possibilità, assieme alle fotografie originali, ai quadri, alle benemerenze e ai libri, di restituire il ritratto di un uomo complesso, la figura più rilevante della Resistenza a Rolo, coautore di molte pubblicazioni e protagonista egli stesso di un romanzo su quel periodo (A. Moretti Preoccupati dei vivi, 2009).