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Archivi ER - Sistema informativo partecipato degli archivi storici in Emilia-Romagna

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Comune di Cotignola
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Comune di Cotignola

descrizione

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nota storica
  • Il Comune di Cotignola conserva l'archivio storico dell'ente, gli archivi aggregati del Giudice conciliatore e della Congregazione di Carità e Opere pie amministrate, oltre a parte dell'archivio storico dell'ex Ospedale Testi di Cotignola pervenuto in deposito dall'Unità sanitaria locale 36 di Lugo.
    Nel 1986 il Comune di Cotignola inoltrò una richiesta di parere alla Soprintendenza archivistica per l'Emilia-Romagna relativa al trasferimento in un'unica sede degli archivi storici del Comune (collocati presso il palazzo comunale), dell'ex ospedale già Opera Pia Testi (collocati presso l'ex padiglione dell'ospedale), e delle Opere Pie Riunite (collocati presso la caserma dei vigili del fuoco). L'USL di Lugo avrebbe voluto trasferire al Comune di Cotignola anche l'archivio corrente fino al 1976, ma la Soprintendenza espresse parere favorevole al solo trasferimento della documentazione storica amministrativa, lasciando presso l'USL tutta la documentazione storica sanitaria e l'archivio di deposito e corrente. Il Comune incaricò quindi Sanzio Zaparoli di stilare l'inventario della documentazione dell'ex Ospedale prima del deposito.
    Il trasferimento degli archivi nella nuova sede, individuata nel Palazzo Sforza, fu effettuato e completato il 24 novembre 1988.
    Per quanto riguarda l'archivio storico del Comune di Cotignola, esso "ha subito danni assai gravi attraverso i tempi, e, da ultimo in seguito ai disastrosi eventi bellici del 1944-1945" (Rabotti, Archivi storici in Emilia-Romagna, Bologna, Analisi, 1991, p. 700).
    Cotignola infatti per tutto l'inverno 1944-1945 e fino al 10 aprile di quell'anno, si venne a trovare sulla prima linea del fronte del Senio: l'abitato fu praticamente del tutto raso al suolo, e anche l'archivio comunale rimase a lungo sotto le macerie del distrutto palazzo comunale, con enormi perdite e ulteriori dispersioni per sottrazioni occasionali. Date le immani emergenze postbelliche, un primo riordino degli atti estratti dalle macerie fu affidato al maestro Giulio Testi solo nel 1947; il 25 febbraio 1949 il Comune trasmise alla Sezione di Archivio di Stato di Ravenna, in 24 casse di legno, la documentazione recuperata. Lì non furono però effettuati interventi di riordino e l'archivio fu ritirato dal deposito temporaneo e riportato presso il Comune il 24 febbraio 1958.
    Nel febbraio 1980 il Comune di Cotignola incaricò Giuseppe Armuzzi di procedere ad un riordino organico dell'archivio comunale, cui si deve l'attuale configurazione e organizzazione con la suddivisione in due fondi: Archivio antico (1301-1796) e Archivio moderno (1797-1918), organizzato in raggruppamenti detti "Sezioni" segnati alfabeticamente, a loro volta suddivisi in serie segnate numericamente in maniera univoca per tutto il fondo. Con questo intervento si riconobbero anche definitivamente i limiti delle dispersioni belliche: una quantità non definibile di atti fra i più antichi, una gran parte degli atti degli anni fra 1860 e 1918 e, praticamente senza esclusioni, tutto l'archivio fra gli anni 1918 e 1945, per cui la produzione e sedimentazione degli atti d'archivio ricomincia, con una cesura netta, dal 10 aprile 1945. A partire da questa situazione, negli anni 2015-2016 è stato condotto l'intervento di riordino e di inventariazione analitica della documentazione archivistica dell'Archivio storico comunale di Cotignola, che ha riconosciuto sostanzialmente la congruità del riordinamento precedente, accogliendone in gran parte le conclusioni, integrando e continuando la "Sezione moderna" con le serie degli atti prodotti dal 1945 in poi, che si presentano secondo le consuete strutture di un archivio comunale postunitario novecentesco.
    In precedenza -2010-2012- era stato riordinato e inventariato l'archivio della Congregazione di Carità e delle Opere pie amministrate.
    Gli inventari realizzati sono consultabili online nel sistema informativo regionale IBC Archivi.
    Con nulla osta della Soprintendenza archivistica e bibliografica dell'Emilia Romagna infine, da luglio 2020 gli archivi sono stati trasferiti da Palazzo Sforza presso Palazzo Varoli, già sede della Biblioteca comunale, in locali al secondo piano, pienamente idonei alla conservazione. Ad essi è annessa una sala appositamente allestita e dedicata alla consultazione della documentazione archivistica.
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dati aggiornati al 30/06/2022