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Archivio del Partito comunista italiano - Federazione provinciale di Modena     1934-1992

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consistenza
  • 200 metri lineari complessivi stimati
  • 1400 pezzi (buste, registri, mazzi, etc.) 
descrizione
  • "Nostro obiettivo è di raccogliere, con la maggiore ampiezza e completezza possibile, il materiale documentario e le fonti, che debbono servire per studiare ed elaborare la storia delle lotte e del cammino del proletariato italiano. [...] Rintracciare questo materiale prezioso per la storia del movimento operaio, per la storia del partito e per la storia stessa d’Italia, salvarlo dalla dispersione, dalle tarme o dal macero [...] è compito al quale le organizzazioni di partito - commissioni culturali - si debbono sentire impegnate e per il quale si debbono mobilitare sollecitamente": queste parole della Segreteria del PCI, inviate a tutte le Federazioni nel 1950, rilanciano la centralità della memoria storica nella costruzione dell’identità politica quale aspetto costante e costitutivo della tradizione del comunismo italiano, e pertanto risultano ben adeguate ad introdurre la descrizione dell’archivio della federazione modenese del Partito Comunista Italiano, un fondo ricchissimo di materiali, conservati con cura nel corso degli anni, ad evidenziare che questo appello era stato accolto e compreso.
    Le carte prodotte ed acquisite dalla Federazione modenese durante la propria attività comprendono i documenti posti in essere dall’apparato politico, dalla federazione giovanile comunista e dalle donne, dagli amministratori locali e dagli attivisti: al di là dell’organizzazione "gerarchica" dei materiali dettata dall’adozione di un titolario di classificazione degli atti, nel complesso si tratta della corrispondenza e dei fascicoli della Segreteria federale, di carteggio amministrativo afferente alle diverse commissioni nelle quali la Federazione era strutturata (commissione di organizzazione, stampa e propaganda, elettorale, femminile, sanità e assistenza, problemi del lavoro, etc.), dei verbali delle sedute degli organi dirigenti del partito, dei fascicoli relativi ai congressi sia nazionali che locali, della raccolta dei dati elettorali e sul tesseramento, di dossier tematici predisposti dai responsabili delle commissioni federali, di carte dei dirigenti; e ancora materiali a stampa (bollettini periodici, propaganda elettorale, volantini, opuscoli) relativi ad iniziative della Federazione e di tutte le sezioni, oppure ricevuti, o semplicemente raccolti, da associazioni, gruppi, movimenti e partiti e inerenti la più vasta gamma di problematiche locali e nazionali (scuola, scioperi nelle aziende, consultori, aborto, lavoro, sviluppo urbanistico, trasporti, etc.).
    Il fondo è inoltre valorizzato da una ricca biblioteca e dalle consistenti raccolte degli opuscoli, dei giornali di fabbrica, dei manifesti, degli audiovisivi e infine da quella fotografica.
    Complessivamente ca. 200 metri lineari di materiali (fascicoli 6561, registri 8, buste 99, audiocassette 1240, volumi 4038, fotografie 20000, manifesti 10000) che aprono ad approfondimenti sui rapporti tra gruppi dirigenti, tesserati e base elettorale, la selezione dei candidati, il reclutamento e il coinvolgimento della base; i diversi orientamenti manifestati nel tempo in relazione alle mutate situazioni socio-politiche in cui si operava e al peso della segreteria politica; il rapporto centro-periferia e i livelli di autonomia delle diverse strutture di partito (sezioni, comitati, associazioni); il dibattito interno in merito ai problemi affrontati e i riflessi che poteva avere sulla vita amministrativa locale; l’organizzazione dei congressi e soprattutto la linea politica stabilita in quel contesto per gli anni futuri; la presenza ed incidenza del partito sul territorio, sulla sua vita culturale, economica e sociale, testimoniando i tentativi di riforma e di autoriforma, lo sforzo organizzativo ad adeguarsi a nuove espressioni della società e la conservazione di caratteristiche ed articolazioni date dai vecchi modelli.
    Il fondo è stato dichiarato di notevole interesse storico con atto del Soprintendente archivistico per l’Emilia Romagna in data 29 aprile 1994.
conservato presso: Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea della provincia di Modena    da: 1997

dati aggiornati al 03/10/2023

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aggiornamento a cura di
  • Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea della provincia di Modena
validazione a cura di
  • Regione Emilia-Romagna - Settore Patrimonio culturale