La serie è costituita dai volumi delle deliberazioni del consiglio dal 1803 al 1964.
espandichiudi
Alcuni registri contengono anche deliberazioni del Commissario Prefettizio (reg. 24, dal 21dicembre 1906 al 8 aprile 1907; reg. 25, dal 8 aprile al 21 maggio 1907; reg. 28, dal 24 novembre 1922 al 23 marzo 1923; reg. 29, dal 7 marzo al 7 agosto 1923. Il registro 29 contiene poi, 12 agosto 1923 al 5 aprile 1927, deliberazioni del Podestà. Nel 1926 (legge 3 settembre 1926, n. 1910) la legislazione fascista decretò l'abolizione degli organi elettivi delle autonomie locali, e impose la figura del podestà, di nomina regia.
informazioni sul contesto di produzione Il consiglio comunale, il principale organo collegiale del Comune, in seguito alla abrogazione degli antichi statuti, si presenta con funzioni tipicamente amministrative regolate dalle leggi generali repubblicane, poi del Regno d'Italia e quindi dello Stato Pontificio e del nuovo Regno d'Italia, come organo amministrativo e come assemblea rappresentativa della comunità. Dopo la Restaurazione, in virtù del Motu Proprio del 6 luglio 1816, venne istituito un sistema amministrativo fortemente centralizzato, sul modello di quello napoleonico; ogni comune era retto da un governatore di nomina statale (organo intermedio tra il comune ed il Governo centrale, con funzioni insieme di giurisdizione e di amministrazione), da un consiglio e da una magistratura, (formata da un gonfaloniere o sindaco, e dai cosiddetti anziani), anch'essi designati dal centro. Solo dopo l'Unità, con la legge comunale e provinciale del 20 marzo 1865, che fissò il nuovo ordinamento politico-amministrativo dello Stato italiano, vennero istituiti i consigli comunali a carattere elettivo. Le competenze del consiglio corrispondono alle funzioni proprie del comune: l'organizzazione, l'amministrazione del patrimonio e la gestione finanziaria, i pubblici servizi; presieduto dal sindaco, esso manifesta le proprie decisioni attraverso le deliberazioni, atti amministrativi con pieni effetti giuridici.