Registri rilegati per annate che contengono i verbali delle deliberazioni del Podestà.
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informazioni sul contesto di produzione Con la "legge fascistissima" del 4 febbraio 1926, n. 237, il regime fascista instaurò la figura del podestà, recuperando un titolo risalente al periodo tardomedievale. Nei comuni italiani, con la sola eccezione di Roma (cui venne preposto un governatore), giunte, consigli e sindaci vennero sostituiti dalla nuova figur, che ne esercitò le funzioni fino alla fine della seconda guerra mondiale. Il podestà veniva nominato con decreto regio, restava in carica cinque anni e, nei comuni più grandi, poteva essere assistito da vice podestà o da una consulta, di nomina prefettizia. La carica era revocabile in qualunque momento.