Si tratta dei fogli di grande formato che venivano vidimati e consegnati con cadenza trimestrale dall'Ufficiale Sanitario alle levatrici esercenti l'esercizio ostetrico nel territorio comunale, come dal regolamento approvato per questo esercizio con il Regio Decreto 6 dicembre 1928, n. 3318.
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Le levatrici provvedevano a compilarli riportando sistematicamente all'interno di colonne affiancate a pagina aperta, per ogni parto cui erano chiamate ad assistere: cognome e nome della partoriente; età; comune di nascita; domicilio; numero totale di parti e di aborti naturali precedenti (con data dell'ultimo evento); informazioni sulla natura e sull'esito del parto (sua data; se normale o "distocico", cioè affetto da complicazioni che richiedano l'intervento medico; se semplice, gemellare, trigemino; presentazione e posizione del feto, ovvero cefalica o podalica; secondamento, cioè espulsione della placenta e di tutti gli annessi fetali, come membrane amnio-coriali e funicolo); esito per la madre; condizioni del feto (età endouterina, a termine o meno; sesso e stato di salute). I fogli venivano tenuti in doppia copia, di cui una veniva riconsegnata all'Ufficiale Sanitario al termine del trimestre, mentre un'altra veniva trasmessa al Medico Provinciale presso la Prefettura di Bologna; della trasmissione di questi restano in questa sede le minute delle lettere di accompagnamento.