L'archivio raccoglie documentazione di carattere familiare, politico e patrimoniale che copre senza particolari lacune l'arco cronologico dalla seconda metà del 1500 ai giorni nostri, con carte risalenti alla metà del XV secolo. La maggior parte della documentazione è comunque compresa tra la fine del XVII secolo e la metà del XIX. Parte è frutto della vita della famiglia e della amministrazione economica dell'azienda agricola, ed è venuta sedimentandosi naturalmente con l'incremento del patrimonio, mentre parte, relativa alla storia della città e della regione, è stata raccolta appositamente e ordinata, rispecchiando nell'archivio quell'interesse collezionistico che si può notare anche nelle suppellettili del palazzo.
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criteri di ordinamento Il complesso documentario è stato suddiviso in quattro serie. Della prima fanno parte le carte ordinate secondo l' "Indice dell'Archivio Tozzoni"; seguono i registri di amministrazione, facenti parte del nucleo originario dell'archivio ma non schedati o inventariati in alcun modo. Le carte dell'amministrazione dell'ultima azienda agricola Tozzoni-Serristori, sono state riordinate creando una serie ex novo e trovando loro un posto negli armadi. Da ultima si è realizzata una serie per descrivere carte, mappe e piante presenti in archivio e conservate in una grande cassettiera per il grande formato delle stesse.
storia archivistica L'archivio Tozzoni è stato organizzato nelle forme odierne da Giorgio Barbato Tozzoni (1781-1873) contemporaneamente alla compilazione di storie di famiglia e di alberi genealogici. Esso doveva però già esistere (forse collocato in un altro locale di Palazzo Tozzoni, sito a Imola in via Garibaldi); sappiamo che lo zio Alessandro aveva carte nel suo studio ("Riscontro delle carte esistenti nel Gabinetto del signor conte Alessandro Tozzoni nell'anno 1816", Inv. 1) e lo stesso Giorgio Barbato conservava le sue carte in modo ordinato ("Riscontro delle carte esistenti ne' diversi cartoni del mio piccolo archivio", Inv. 2). Dopo il 1806 a palazzo giunse l'archivio Beroaldi, mentre Alessandro morì nel 1816; in questi anni dovette essere realizzata la nuova scaffalatura e riunito tutto il materiale archivistico della famiglia. La tenuta dell'archivio è continuata con l'aggiunta, forse ancora da parte di Giorgio Barbato, di alcuni titoli, poi modificati da Francesco Giuseppe nel 1912. Egli, nonostante non abitasse a palazzo se non per brevi periodi, continuò ad incrementare l'archivio, scrisse o ricopiò in bella scrittura volumi di ricordi e fece un parziale riordino ("Ricordanze del c.te F. G. Tozzoni", t. 51, c. XI, p. 2). L'archivio nacque per la gestione dei beni della famiglia poi, soprattutto da quando i Tozzoni smisero di risiedere abitualmente nel palazzo di Imola, esso divenne anche il luogo dove raccogliere ricordi "cartacei" (quaderni dei bambini, lettere, appunti, studi sulle materie più varie) ed infine anche le foto. Nel secolo XX in archivio si è accumulata la documentazione corrente della casa e dell'azienda agricola, senza che essa venisse inserita nel sistema "titolo-cartone-fascicolo" esistente. L'archivio è stato utilizzato, consultato e arricchito fino a quando la famiglia è stata proprietaria di palazzo. Aperto ad alcuni studiosi negli anni '30 del '900 (Angelo Negri, Romeo Galli e Serafino Gaddoni) e negli anni '50 a Claudio Rotelli e Romolo Comandini, non è mai stato studiato in modo approfondito. Dal 30 giugno 1978 il palazzo, e quindi l'archivio, è di proprietà del Comune di Imola. Esso venne inizialmente gestito dall'Assessorato alla Cultura-Teatro sotto la guida di Alfredo Taracchini; sotto la sua guida fu avviato un lavoro di timbratura e inventariazione delle carte, portato a termine solo per la timbratura. Tre grossi volumi dattiloscritti con l'elenco delle carte dal titolo 1 al titolo 26 sono il risultato di questo lavoro. In questi anni avvenne la perdita di alcuni spartiti musicali, facenti parte dell'archivio, cestinati per un errore. Per l'apertura del palazzo come sede museale si decise di collocare alcuni documenti di particolare pregio estetico nelle sale collezioni, dove ancora oggi si trovano, non sempre conservando traccia del fascicolo di provenienza. In occasione di due mostre, una sul teatro e una sulla tipografia Galeati, alcune carte dell'archivio vennero prelevate, esposte, e non sempre correttamente ricollocate. Con la nascita dei Musei Civici la consultazione dell'archivio venne permessa ad alcuni studiosi, ma solo per quello che riguardava il materiale ordinato secondo l'"Indice dell'Archivio Tozzoni". Vennero effettuati alcuni sondaggi e ricognizioni sui registri di cassa e i libri di amministrazione, e studi, in particolare sui documenti della contabilità, per avere linee di guida ai lavori di riallestimento delle cantina, al restauro dell'appartamento a piano terreno (oggi biglietteria) e dell'appartamento Barocchetto.
codice interno: 142 - 001
informazioni redazionali
Inventario a cura di Laura Berti Ceroni, 2008
realizzato per Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna [L.R. 18/2000. Piani bibliotecari 2002 e 2006. Intervento diretto]
Importazione da Sesamo 4.1 Regesta.exe, 2008
Intervento redazionale IBC - Soprintendenza per i beni librari e documentari della Regione Emilia-Romagna, 2008