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  Anagrafe e Stato Civile 1815 - 1969
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registri 284, buste 20, fascicoli 152, mazzi 2
sei in: Archivio storico del Comune di Rolo 1865 - 2006

Con la legge 15 novembre 1865, n. 2602, ai Comuni del nascente stato italiano viene affidato il compito di tenere i registri di stato civile redatti in doppio originale, l'uno conservato presso il Comune, l'altro depositato nella cancelleria del Tribunale.
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Sia la legge italiana che quella napoleonica prevedevano che i Comuni tenessero aggiornati i registri di nascita, pubblicazione di matrimonio, matrimonio e morte, ma la legge del 1865 aggiungeva anche i registri di cittadinanza. Le norme relative a come tenere i registri sono ribadite dal nuovo ordinamento degli uffici di stato civile disposto con R. D. 9 luglio 1939, n.1238, che stabilisce fra l'altro la conformità di tali registri per tutto il territorio nazionale.
Lo Stato Italiano affidò ai Comuni anche il compito di tenere costantemente aggiornata la situazione della popolazione residente in uno speciale registro la cui adozione fu stabilita con D.R. 31 dicembre 1864, n. 2105. Il Regolamento spiegava che il registro doveva intendersi composto di fogli di famiglia, compilati per ogni nucleo familiare. I fogli intestati al capofamiglia dovevano essere raggruppati secondo l'ordine delle vie, piazze, frazioni in cui le famiglie avevano la loro residenza. L'obbligo di adozione e di relativo aggiornamento del registro di popolazione da parte dei Comuni fu ribadito dall'art. 7 della legge 20 giugno 1871, n. 297.
Il nuovo R. D. del 4 aprile 1873, n.1363, prevedeva che il registro di popolazione fosse impostato su tre elementi costitutivi: i fogli di casa, i fogli di famiglia e i fogli individuali. I fogli di casa riguardavano ciascuna costruzione avesse un numero civico, al loro interno erano conservati i fogli di famiglia, seguiti dai fogli individuali, intestati ai singoli cittadini. Il regolamento prevedeva anche l'istituzione di un registro di popolazione mutabile, per i residenti nel Comune per motivi contingenti (bambini a balia, ospiti di istituzioni assistenziali, militari). La tenuta di tale registro fu abolita dal regolamento del 1901 (R.D. 21 settembre 1901, n.445) che semplificò la compilazione dei fogli componenti il registro, pur mantenendoli.
La tenuta obbligatoria dei registri di popolazione è ribadita dal regolamenti per l'esecuzione della legge sull'amministrazione comunali e provinciale R.D. 10 giugno 1889, n.6107 e R.D 19 settembre 1899, n.394, R.D. 12 febbraio 1911, n.297
Altro regolamento fu quello del 1929 (R.D. 2 dicembre 1929, n.2132) che non introdusse modificazioni sostanziali, ma introdusse una duplice possibilità di ordinamento: per numero progressivo o per ordine alfabetico di vie e piazze di residenza. I comuni che avessero adottato la seconda soluzione dovevano istituire per ogni fabbricato una cartella di casa in cui conservare i fogli delle famiglie alloggiate.
Con la legge 24 dicembre 1954, n. 1228 sono state definitivamente eliminate le cartelle di casa, mantenendo solo le schede individuali, di famiglia e di convivenza.


codice interno: 0149 - 001.016