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Archivio storico del Comune di Imola 1084 - 1969
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fondo

L'archivio del Comune di Imola comprende la documentazione prodotta dal Comune di Imola a partire dall’XI secolo.
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Per il periodo medievale (1084-1504) sono presenti carte e pergamene prodotte dalle magistrature cittadine, dalla prima attestazione della concessione alla comunità imolese di alcuni importanti diritti da parte del vescovo nel 1084, che sancisce la nascita del Comune, fino alla diretta soggezione della città allo Stato pontificio nel 1504.
Il periodo della Legazione pontificia (1504-1797) comprende la documentazione prodotta dagli organi del Comune di Imola dall'inizio del governo pontificio, sancito dalla Bolla d'oro di Papa Giulio II del 4 novembre 1504, fino alla presa di possesso della città da parte delle truppe francesi nel febbraio del 1797.
Il periodo contemporaneo si compone della documentazione prodotta dagli organi del Comune di Imola dall'inizio della dominazione francese (febbraio 1797).

criteri di ordinamento
Il presente inventario è l’esito dell’attività di studio, analisi e descrizione condotta sulla documentazione dell'Archivio storico del Comune di Imola avviata a partire dalla fine degli anni Novanta del Novecento.
La presente pubblicazione on line mette infatti a sistema gli strumenti di ricerca elaborati dalla fine del secolo scorso utilizzando il software di descrizione archivistica Sesamo, le cui banche dati sono state dapprima migrate nella piattaforma regionale IBC-xDams e successivamente ricontrollate e integrate. Sono inoltre presenti descrizioni inventariali "native", realizzate cioe' con l'utilizzo diretto della piattaforma IBC-xDams.
La documentazione dell'Archivio storico comunale di Imola è presentata secondo la periodizzazione storica e cronologica per quanto riguarda la parte del "periodo medievale" e del "periodo della legazione pontificia", nuclei caratterizzati da un'organizzazione peculiare, diversa da quella che struttura la documentazione sedimentatasi dal periodo napoleonico, comune a Imola e a tante amministrazioni comunali italiane.
La disamina e l'inventariazione della documentazione del periodo medievale è stata curata da Tiziana Lazzari che nel 2005 ha concluso l'intervento con il riordino virtuale dei documenti.
Nel presente intervento la documentazione d'antico regime con descrizione inventariale, "partecipata" e curata dalle archiviste Lucia Borgiani, Emanuela Bottoni e Federica Cavina, grazie all'analisi di Francesca Bezzi dell'Archivio storico comunale di Imola ha preso forma in una struttura e articolazione ragionata.
Per la parte moderna e contemporanea si pubblica solo la descrizione delle serie che sino a ora sono state inventariate (1).

Le informazioni relative agli interventi di riordinamento e inventariazione riguardanti nuclei documentari e/o serie sono indicate nelle schede serie specifiche.

Note
(1) Per altre informazioni si rinvia alla pagina Archivio storico del Comune di Imola

storia archivistica
L’archivio del Comune di Imola è attestato esplicitamente nell’ultimo decennio del Duecento: due notai imolesi chiedono al massaro la corresponsione del salario loro dovuto per il servizio reso presso la “sacrestia”, cioè l'archivio del comune (1). Dagli statuti del 1334 si rileva che la sede dell’archivio del comune è la sacrestia dei frati minori (2).
In seguito all'abbandono e alla distruzione del primo convento francescano, situato fuori le mura, probabilmente la documentazione viene trasferita presso i Domenicani, dove è attestata nel XV secolo.
Nella prima metà del Cinquecento l’archivio viene trasferito nel palazzo del comune, in un primo tempo in una soffitta sopra le vecchie carceri, in seguito in stanze al secondo piano (3).
Nel corso del XVII secolo sono numerose le disposizioni registrate nei Campioni comunali riguardanti l'intenzione di provvedere a un riordino dell’archivio della Segreteria magistrale, dove si conservano i documenti più antichi che attestano proprietà e diritti della comunità: la prima disposizione volta a provvedere al riordino del patrimonio archivistico comunale risale al 27 novembre 1636 (4); nel 1695 il segretario Antonio Maria Faella redige l’Inventario di tutti li campioni, protocolli, libri di lettere, scritture brevi et altro che si trovano nella segreteria dell’illustrissima comunità di Imola. La segreteria è ubicata "nella stanza all'ultimo piano che sta in faccia alla porta del Piolo" (5).
I primi decenni del Settecento vedono un’accentuata attenzione della comunità nei confronti della propria documentazione. Nei primi anni del secolo si decide un primo lavoro di riorganizzazione dell’archivio pubblico, affidando all’abate Antonio Ferri l’incarico di riordinarne la parte più antica. Nel 1713 Ferri porta a compimento parte del lavoro creando con la documentazione della segreteria una serie detta Pergamene che raccoglie in ordine cronologico non solo atti membranacei come il titolo assegnato alla serie farebbe presumere, ma pure registri, vacchette, quaderni, anche in materiale cartaceo, e compilandone un sommario che include anche la menzione degli atti redatti nel Libro Rosso, il duecentesco liber iurium  della comunità che Ferri ha ricomposto, rilegato e indicizzato (6).
Il 3 settembre 1727, a seguito della morte del segretario Antonio Maria Faella, il consiglio ordina la redazione di un nuovo inventario da sostituire al precedente del 1695 (7).
Nel 1740, in occasione dell'insediamento del nuovo segretario Vincenzo Cattani, viene effettuato un controllo della documentazione presente in archivio e una revisione dell’inventario del 1728. Viene redatto un nuovo inventario che viene allegato al precedente: Inventario della segretaria formato 1728 da 5 gennaio. E altro inventario qui unito fatto dell’anno 1740 per la consegna della segretaria fatta a me Vincenzo Cattani primo segretario e al reverendo signor Giovanni Vanedola pro-segretario (8).
Vincenzo Cattani da Toranello è segretario comunale dal 1740 al 1778 e durante il suo servizio realizza alcuni importanti strumenti di corredo, quali: "Nota delle bolle, brevi, chirografi apostolici (…)" e il "Sommario delle conferme de' privilegi"; inoltre compila strumenti di lavoro e copie di documenti utili alla sua attività di segretario. A lui si devono anche i due inventari della documentazione conservata nella segreteria magistrale datati 1740 e 1769. E' sua la mano sulle camicie di gran parte della documentazione di antico regime.
Il clima culturale dei primi decenni del Settecento, caratterizzato da un rinnovato interesse per la documentazione, non più intesa unicamente come strumento per attestare diritti ma anche come fonte storica, giustifica in larga misura l’insieme di queste attività di riordino e di ampliamento degli archivi pubblici imolesi. E’ necessario peraltro affiancare a tali motivazioni di ordine culturale anche esigenze più concrete: nel corso dei secoli XVI e XVII non vi erano stati interventi edilizi di rilievo nel palazzo pubblico, nonostante se ne avvertisse chiaramente l’esigenza. Agli inizi del Settecento molti spazi interni al palazzo erano ormai inagibili e la stabilità complessiva dell’edificio appariva compromessa: in previsione di interventi di ristrutturazione complessiva dell’edificio, attuati poi nella seconda metà del secolo, doveva apparire sempre più improcrastinabile un riordino dei materiali dell’archivio pubblico (9).
Nella seduta del consiglio del 15 aprile 1769 si legge che i "segretari [...] anno operato nel dar ordine migliore alli pubblici docomenti in occasione del trasporto della segreteria dal sito ove era a quello nel quale di presente ritrovasi". Il segretario annota: "l’antico sito era in una stanza all’ultimo piano del palazzo, la quale guarda verso la piccola piazza detta la piazzetta dei signori” (10). Nel 1769 in occasione del trasferimento della documentazione viene redatto un nuovo inventario a cura dei segretari Cattani e Valeriani: Inventario della segretaria magistrale fatto in occasione del trasporto della medesima dell’anno 1769 dall’antico sito ov’era al piano superiore del palazzo a quello ove di presente ritrovasi (11).
A partire dal 1788 viene effettuato un riordino della documentazione conservata presso la pubblica segreteria  dai segretari Giuseppe Pasetti e Giuseppe Montanari; in quegli anni infatti si vengono a costituire le principali serie di antico regime e vengono redatti, o predisposti, i principali strumenti di corredo ad esse (indici e sommari “storici”). 
L'intervento viene intrapreso sulla base della perizia di Francesco Antonio Traversari del 1788 (12), segretario di Ravenna, redatta su richiesta del gonfaloniere e dei conservatori della città di Imola. Nella relazione redatta alcuni anni dopo in data 29 luglio 1816 firmata dal Pasetti, egli riferisce come si è svolto il riordino: inizialmente viene affiancato dal Montanari (fino al novembre del 1796), poi da Giuseppe Castrucci (per pochi mesi, fino all'arrivo dei Francesi), poi continua da solo. Pasetti afferma di aver seguito la perizia di Traversari ma di aver apportato alcune modifiche al progetto iniziale (non specificando quali), illustra il lavoro effettuato (purtroppo senza entrare nei dettagli) e indica il compenso ricevuto (13).
Nel 1792 i deputati al riordino intendono ristrutturare i locali della segreteria, i falegnami Bagnara e Canè presentano le perizie per la "riforma" degli armadi che contengono la documentazione (14).
Nel novembre del 1797 Giuseppe Pasetti si dimette dalla carica di segretario, per motivi di salute, ma non rinuncia all’incarico di riordino. Due anni dopo dichiara di aver praticamente terminato il lavoro di riordino. A causa delle sue condizioni di salute deve pagare un amanuense per la ricopiatura dell’indice dei campioni.
Nella "Memoria riguardante l’ordinazione della secreteria, ovvero archivio della comunità d’Imola dal suo principio sino all’anno 1797", dove, dopo aver descritto il suo lavoro di riordino sulla documentazione antica Pasetti aggiunge questa nota: "N.B. se si troverà ch’io abbia nell’anno 1806 avuto un mandato di scudi cento, sappiate bene che questo fu per una riordinazione ben diversa dalla sopradescritta, ma che fu per la riordinazione delle carte della segretaria nuova municipale, dalla prima epoca repubblicana, fino al reingresso delle armi francesi, che erano state ammonticchiate, travolte, confuse e rendute di niun profitto alla cosa pubblica. Come appare in parte dalle lettere del signor podestà Andrea Costa dal 6.9 e 15 luglio 1806 e delle mie risposte. Onde questa somma non accresca punto il ritratto per l’opera intorno alla riordinazione dell’antico archivio". Pasetti era stato nominato il 23 aprile 1804 custode dell’antico archivio comunale (15).
Nel 1863 il Comune di Imola incarica Luigi Marchi, protocollista municipale, della "ristaurazione dell’Archivio comunale" conservato presso il palazzo pubblico. Occorre un anno di lavoro al Marchi per compilare l’inventario articolato in tre grandi classificazionii: "Archivio antico" (1084-1796), "Archivio corrente" (1797-1863), "Archivio della Vice Prefettura". In coda alla descrizione di quest’ultimo archivio, il Marchi annota la presenza di carte di "Amministrazioni ed uffici diversi" (16).
Dopo un trentennio, nel 1898, Romeo Galli, direttore della Biblioteca comunale, manifesta l’opportunità di individuare per l’archivio comunale spazi più adeguati alle esigenze burocratico-amministrative, che per l’incremento della produzione cartacea avevano "bisogno di uno spazio maggiore", e al contempo più rispondenti alle richieste di studiosi e storici. Egli sostiene la realizzazione della "progettata divisione della parte storico-antica (fino a tutto il sec. XVIII) da quella amministrativa recente, concentrando la prima nei locali della biblioteca del Comune, dove le ricerche, in seguito ad un breve ed efficace riordinamento, riescirebbero senza alcun dubbio più agevoli e proficue" (17).
Di lì a pochi anni il consiglio comunale con delibera del 13 dicembre 1902 sancì l’attuazione del progetto, assegnando alla biblioteca l’archivio storico comunale sino al periodo preunitario (18).
Nel 1933 viene redatto l’Inventario dell’archivio storico del Comune di Imola (1084-1900), a cura di Romeo Galli, in ottemperanza all’articolo 73 del regolamento del 2 ottobre 1911, n. 1163, che stabiliva l’obbligo per ogni ente che possedeva un archivio di trasmettere l’inventario all’Archivio di Stato competente per territorio e all’Archivio del Regno (19).
A partire dalla seconda metà degli anni '90 del Novecento sono stati effettuati diversi interventi sulla documentazione dell'Archivio storico comunale: si tratta di ricognizioni e/o di descrizioni inventariali i cui strumenti di ricerca realizzati sono indicati nelle singole schede a livello di serie.


Note:
(1) Bim, ASCI, Pergamene, XIII, n. 1. Per le vicende dell'archivio medievale del Comune di Imola si veda Archivio storico comunale di Imola, Periodo medievale 1084-1504, con documentazione al 1033 e al 1591. Inventario, a cura di Tiziana Lazzari (2003, revisione 2005), in particolare pp. XLIII-XLIV. 
(2) Statuti di Imola, libro I rub. XXXI.
(3) SASI, Archivio notarile, Girolamo Cappucci, rogito del notaio Girolamo Cappucci che attesta l’appalto dei lavori del nuovo archivio, concesso il 17 ottobre 1576 dai rappresentanti della comunità ai maestri carpentieri Fabrizio Ghini e Giacomo Galiani, i quali dovevano costruire, in base a disegni dati, scansie in legno di betulla o di abete. 
ASCI, Lettere dei procuratori ed agenti di Roma, vol. 8, lettera n. 193: la lettera dell’agente provinciale di Romagna del 1576 parla della volontà di realizzare un archivio pubblico over si trovasse modo et forma qual fosse comoda et utile per conservare le scritture pubbliche.
(4) Bim, ASCI, Campioni, n. XXXVII (1634-1643), c. 46r-v.
(5) Bim, ASCI, Cause e affari pubblici, n. 59.
(6) Su Ferri si veda M. E. Bombardelli, Antonio Ferri, storico di Imola, in "Pagine di vita e storie imolesi", 8 (2001).
(7) "Seguita la morte del fu signor Antonio Maria Faella, segretario di questa illustrissima comunità nel 3 settembre 1727, fu dal generale consiglio di S. Tomaso, 20 decembre, ordinato si faccia un nuovo inventario di tutte le scritture d’ogni altra cosa esistente nella medesima segreteria, confrontando in tal occasione l’altro fatto di suo carattere dal precedente segretario Faella e sottoscritto dai signori conte Ciro Taroni e Girolamo Papotti, nel 1695" (cfr. Bim, ASCI, Cause e affari pubblici, n. 59).
(8) Bim, ASCI, Cause e affari pubblici, n. 59.
(9) Si vedano i progetti degli architetti Trifogl e Morelli, conservati in Bim, ASCI, Piante e disegni di fabbricati, Palazzo comunale.
(10) Bim, ASCI, Campioni, n. 62, c. 300.
(11) Bim, ASCI, Cause e affari pubblici, n. 59.
(12) Relazione agl’illustrissimi signori gonfaloniere e conservatori della città d’Imola ed illustrissimi signori deputati alla sopraintendenza della riordinazione de’ documenti di quella pubblica segretaria (letta nella congregazione economica del 26 febbraio 1788, in Bim, ASCI, Congregazioni, Congregazioni economiche).
(13) Bim, ASCI, Campioni, n. 67, fascicolo cucito fra le cc. 2-3.
(14) Bim, ASCI, Congregazioni, Congregazioni economiche, c. 28.
(15) Bim, ASCI, Campioni, n. 67, fascicolo cucito fra le cc. 2-3.
(16) Cfr. due lettere di Luigi Marchi al sindaco di Imola in data 23 gennaio 1863 e 7 febbraio 1863 (Bim, ASCI, Carteggio amministrativo, 1864, b. 671, titolo 11, rubrica 6, posizione 8) e Inventario dell’archivio comunale di Imola dall’anno 1084 a tutto il 1863, a cura di Luigi Marchi, [1864], pp. 52-53.
(17) Cfr. il contributo di Romeo Galli sugli archivi imolesi nella pubblicazione curata da Giuseppe Mazzatinti Gli archivi della storia d’Italia (Rocca S. Casciano, Licinio Cappelli, 1898, vol. I, p. 155).
(18) Bim, ASCI, Delibere del Consiglio, 1902, p. 260.
(19) Cfr. Inventario dell’archivio storico del Comune di Imola (1084-1900), a cura di Romeo Galli, 1933. Sull’applicazione del regolamento del 2 ottobre 1911, n. 1163 e sui suoi precedenti si veda Francesco M. Ponzetti, Notizie degli archivi d’Italia ufficialmente trasmesse e raccolte presso l’Archivio del Regno (1874-1939), in “Archivi”, serie 2, 7 (1940), fascc. 2-3, pp. 141-144.

strumenti di ricerca
- Guida agli Archivi storici comunali: con appendice relativa ai principali archivi presenti a Bologna e nel territorio provinciale, a cura di Maria Letizia Bongiovanni e Giampiero Romanzi (promossa dalla Provincia di Bologna), Bologna, 1997;
- Archivi storici in Emilia-Romagna. Guida generale degli Archivi storici comunali, a cura di Giuseppe Rabotti (promossa dalla Soprintendenza Archivistica per l'Emilia-Romagna), Bologna, Analisi, 1991;
- Archivio storico. Inventario (1084-1900), a cura di Rome Galli, ds., 1933;
- Imola. Dozza. Tossignano. Fontana Elice, a cura di Romeo Galli, in Gli archivi della storia d'Italia, a cura di Giuseppe Mazzatinti, vol. I, Rocca San Casciano, 1898, pp. 155-211;
- Inventario dell'archivio comunale di Imola dall'anno 1084 a tutto il 1863, a cura di Luigi Marchi, ms., [1864];
- Francesco Bonaini, Gli archivi delle provincie dell'Emilia e le loro condizioni al finire del 1860, Firenze, 1861, pp. 78-83.
- Archivio storico comunale di Imola, Indice delle piante e disegni di edifici, [1864]
- Archivio storico comunale di Imola, Indice delle piante e disegni di strade, [1864
- Archivio storico comunale di Imola, Elenco. Piante e disegni di fabbricati, ds, [seconda metà sec. XX]
- Archivio storico comunale di Imola. Ufficio tecnico. Disegni. Ricognizione, a cura di Mirella M. Plazzi, Imola, 1996
- Archivio storico del Comune di Imola. Carteggio amministrativo 1898-1954, Inventario, a cura di Mirella M. Plazzi, 2000
- Archivio storico comunale di Imola. Stampe in cartelle. Prima ricognizione, Imola, 2001
- Archivio storico comunale di Imola. Scuole elementari comunali. Prima ricognizione, Imola, 2002
- Archivio storico comunale di Imola. Ufficio tecnico. Disegni. Descrizione analitica, a cura di Guido Pigati, Imola, 2003
- Archivio storico comunale di Imola, Periodo medievale 1084-1504, con documentazione al 1033 e al 1591, a cura di Tiziana Lazzari ,  Imola ,  2003 (revisione 2005); indici a cura di Emanuela Garimberti
- Archivio storico comunale di Imola. Finanze (1808-1978). Ricognizione, a cura di Simona Dall'Ara, Imola, 2003
- Archivio storico comunale di Imola. Agricoltura e commercio (1798-1950). Ricognizione, a cura di Simona Dall'Ara, Imola, 2003
- Archivio storico comunale di Imola. Stato civile, anagrafe e servizi demografici (1805-1958). Ricognizione, a cura di Simona Dall'Ara, Imola, 2003 con aggiornamenti al 2015
- Archivio storico comunale di Imola. Leva e affari militari (classi 1886-1950). Ricognizione, a cura di Simona Dall'Ara, Imola, 2003
- Archivio storico comunale di Imola. Personale (1871-1957). Ricognizione, a cura di Simona Dall'Ara, Imola, 2003
- Archivio storico comunale di Imola. Polizia municipale e igiene (1882-1907). Ricognizione, a cura di Simona Dall'Ara, Imola, 2003
- Archivio storico comunale di Imola. Antico regime. Documentazione relativa al Consiglio generale (1504-1797). Inventario, a cura di Emanuela Bottoni, 2006
- Archivio dell'Ufficio tecnico del Comune di Imola. Inventario, a cura di Mirella M. Plazzi, 2006
- Archivio storico comunale di Imola. Statuti, ordini e decreti (sec. XVI inizio-sec. XVIII). Inventario, a cura di Lucia Borgiani, 2007
- Archivio storico comunale di Imola. Miscellanee (1538-1813). Inventario, a cura di Lucia Borgiani, 2007
- Archivio storico comunale di Imola. Antico regime. Istrumenti e minute (1584-1796). Inventario, a cura di Emanuela Bottoni, 2007
- Archivio storico comunale di Imola. Antico Regime. Lettere e memoriali (1388-1797). Inventario, a cura di Emanuela Bottoni, 2007
- Archivio storico comunale di Imola. Antico regime. Documentazione relativa al Magistrato (1507-1797). Inventario, a cura di Emanuela Bottoni, 2007
Archivio storico comunale di Imola. Antico Regime. Congregazioni comunali (1773-1797). Inventario, a cura di Emanuela Bottoni, 2007.
- Archivio storico comunale di Imola. Antico regime. Bolle, brevi e chirografi pontifici (1194-1800). Inventario, a cura di Emanuela Bottoni, 2007.
- Archivio storico comunale di Imola. Antico regime. Capitoli, editti, ordinamenti e regolamenti (1417-1796). Inventario, a cura di Emanuela Bottoni, 2008
- Archivio storico comunale di Imola. Antico regime. Cause e affari pubblici. Inventario, a cura di Emanuela Bottoni e Federica Cavina, 2015


codice interno: 212 - 001

informazioni redazionali
Revisione e integrazione di inventari curati da Lucia Borgiani, Emanuela Bottoni, Federica Cavina, Mirella M. Plazzi, Tiziana Lazzari (1996-2007)
a cura di
Francesca Bezzi, Simona Dall'Ara, Paola Mita, 2021

realizzato per
Archivio storico comunale di Imola 

Intervento redazionale
Regione Emilia-Romagna. Servizio Patrimonio culturale, 2021