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  Carteggio amministrativo pre titolario Astengo 1797 - 1897
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serie
buste 1160
sei in: Archivio storico del Comune di Imola 1084 - 1969

Documentazione relativa agli affari del Comune di Imola dall'inizio della dominazione francese fino al 1897 ordinata secondo uno schema di classificazione, il titolario, predisposto sulla base delle funzioni del comune. Le carte vengono riunite per affare o pratica a prescindere dalla tipologia dei documenti. Il titolario è suddiviso in più ripartizioni gerarchicamente organizzate. La prima suddivisione del titolario (titolo) corrisponde alla materia nella sua definizione più generale, all'interno della quale possono essere individuate ulteriori partizioni più specifiche (rubrica) fino ad arrivare al fascicolo, contenente la produzione documentaria concreta relativa alla pratica.
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Gli atti prodotti dal 1797 al 1897 sono articolati secondo un titolario formato da 29 titoli, a loro volta suddivisi in rubriche.  
Gli atti, ricevuti e  spediti, vengono registrati con un numero progressivo sui Protocolli.

informazioni sul contesto di produzione
Il modello di organizzazione centrale e periferica, imposta da Napoleone agli Stati che direttamente o indirettamente facevano parte del suo impero, comportò profonde innovazioni nell'ambito dell'organizzazione amministrativa e contribuì a diffondere un sostanziale mutamento nell'organizzazione degli archivi. Alla ricca e variegata tipologia documentaria d'antico regime si sostituisce infatti una struttura archivistica che tende sempre più ad essere ripetitiva ed omogenea.
Da una disposizione di carte per serie, cioè per tipo di atti omogenei - ad esempio lettere - si passa ad un ordinamento secondo uno schema di classificazione, il titolario, predisposto sulla base delle funzioni del comune, e quindi delle materie di sua pertinenza. Le carte vengono così riunite per affare o pratica a prescindere dalla tipologia dei documenti: nel singolo fascicolo si possono trovare infatti, oltre alle lettere, perizie, conti, relazioni, deliberazioni, ecc. …, attinenti all'affare trattato. Il titolario è suddiviso in più ripartizioni astratte, gerarchicamente organizzate, variamente denominate e contrassegnate da simboli numerici o alfabetici o misti. La prima suddivisione del titolario (ad esempio: titolo o categoria) corrisponde alla materia nella sua definizione più generale, all'interno della quale possono essere individuate ulteriori partizioni più specifiche (ad esempio rubrica o classe) fino ad arrivare al fascicolo, contenente la produzione documentaria concreta relativa all'argomento trattato, indicato in astratto dalle precedenti ripartizioni (1).
Contestualmente al titolario diventa sistematico l'uso del registro di protocollo, in cui è registrata la corrispondenza in arrivo e in partenza, con annotazione degli elementi identificativi della lettera (data, mittente, destinatario e oggetto), del numero di protocollo progressivo e dell'indice di classificazione. 
Il radicamento del sistema "titolario / protocollo" - e comunque dell'organizzazione del carteggio per pratiche - è una linea di tendenza ben precisa, ma non regolamentata a livello centrale, tant'è vero che nel corso dell'Ottocento non è difficile trovare negli archivi comunali schemi di classificazione diversi fra di loro e con diversi livelli di elaborazione. Le prime e peraltro uniche disposizioni organiche concernenti la tenuta della corrispondenza comunale emanate dallo Stato unitario furono stabilite soltanto nel 1897 quando il Ministero dell'Interno con circolare del 1 marzo n. 17100-2 avente per oggetto l'"Ordinamento degli archivi dei Comuni" dettò le "Istruzioni per la tenuta del protocollo e dell'archivio degli uffici comunali". Tale circolare, tuttora in vigore, "rimane il punto fondamentale per l'archivistica comunale postunitaria in quanto, emanata con lo scopo di articolare per ufficio di provenienza o per materia la corrispondenza, essa resta l'unico tentativo di schematizzare e razionalizzare i principali settori funzionali del Comune; su di essi, infatti, vennero individuate quelle 15 categorie che costituiscono lo schema di riferimento generale nel quale a tutt'oggi viene organizzata gran parte della documentazione comunale" (2)

Note
(1) Per queste tematiche: P. CARUCCI, Le fonti archivistiche: ordinamento e conservazione, Roma, La Nuova Italia Scientifica, 1983, in particolare pp. 151-155; A. ANTONIELLA, L'archivio comunale postunitario, Firenze, La Nuova Italia, 1979, pp. 57-59; Gli archivi storici comunali. Lezioni a cura della Soprintendenza Archivistica per il Lazio, quaderno n. 1 della "Rivista storica del Lazio", anno VI, numero 8, 1998: in particolare si vedano gli interventi di E. GERARDI, Lineamenti istituzionali e documentazione delle comunità pontificie nel periodo francese e della Restaurazione, pp. 37-52; A. KOLEGA, Lineamenti istituzionali e documentazione del comune postunitario (1865-1946), pp. 85-110; P. GIANNINI, Il Carteggio amministrativo nella documentazione del comune postunitario, pp. 111-142.
(2) Cfr. A. KOLEGA, Lineamenti istituzionali …, cit., pp. 96-97.

storia archivistica
Nell'Archivio storico del Comune di Imola la serie documentaria del Carteggio amministrativo inizia nel 1797 ed è frutto di successivi versamenti effettuati dall'Amministrazione comunale all'Archivio storico, annesso alla Biblioteca comunale con delibera consiliare 13 dicembre 1902 (1). Negli anni fra il 1928 e il 1931, in esecuzione della delibera podestarile n. 843 del 31 dicembre 1927 "Assegnazione alla biblioteca comunale di documenti, di libri, di un busto in gesso del dott. Alberghetti e di tutti gli atti comunali fino al 1898", avvenne il versamento di una prima parte del Carteggio amministrativo, che comprendeva la documentazione fino all'anno 1900, a seguito degli accordi che intercorsero fra il bibliotecario Romeo Galli e la Segreteria (2). Il podestà Annibale Ginnasi prese atto della situazione e la sancì con la propria deliberazione n. 234 dell'8 giugno 1931 "Deposito nell'Archivio storico, istituito presso la Biblioteca comunale, di atti dell'Archivio comunale" (3). 
Presso la Biblioteca fu compiuto un primo intervento di riordino (4) e la serie "Atti e documenti dal 1797 al 1900" venne compresa nell'Inventario dell'Archivio storico comunale di Imola (1084-1900) curato da Romeo Galli nel 1933 (sub 38). 
Sulla serie si sta realizzando un intervento di descrizione

Note
(1) Oggetto n. 10 "Modificazioni al regolamento per la pubblica biblioteca", capo VI: "L'archivio storico del Comune, che va dalle origini (1080) all'anno 1859 ed il Museo (…) sono considerati, d'ora innanzi, come annessi alla Biblioteca comunale", Bim, ASCI, Deliberazioni del Consiglio comunale, 1902.
(2) Si vedano: la lettera di R. Galli al Podestà 1928 agosto 31: "… avendo fissato con l'ufficio di Segreteria, e con l'assenso di V.S., di trasferire qui l'archivio a tutto il 1900 e non soltanto al 1870 com'era stato progettato …", Bim, ABCI, Copialettere, 1928; il verbale della seduta della Commissione consultiva della biblioteca, 1928 novembre 22, oggetto n. 6 "… stante il trasferimento, qui, dell'archivio del Comune e degli archivi speciali dipendenti dallo stesso fino all'anno 1900 …", Bim, ABCI, Verbali della Commissione consultiva, 1928; la lettera di R. Galli al Podestà, 1931 febbraio 25: "Quanto alla raccomandazione fatta circa il deposito degli atti dell'Archivio costituito presso la Biblioteca propongo venga redatto un verbale di trapasso (…) e mentre mi riprometto di dare corso al ritiro completo degli atti, che ancora si trovano nella vecchia sala dell'Archivio, (…)", Bim, ABCI, Copialettere, 1931. 
(3) Bim, ASCI, Deliberazioni del Podestà, 1931.

strumenti di ricerca
Archivio storico comunale di Imola. Repertori delle posizioni degli atti municipali (1865-1893), regg. 29.
Archivio storico comunale di Imola. Carteggio amministrativo (1797-1897). Ricognizione, 2001.


codice interno: 212 - 001.009