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  Inventari 1764 - 1937
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serie
registri 2, fascicoli 16
sei in: Archivio della Congregazione di carità di Cotignola e delle opere pie amministrate 1808 - 1937

Inventari dei beni, mobili e immobili, delle opere pie e della Congregazione di carità di Cotignola che ne attestano il patrimonio. Si trovano diverse tipologie d'inventario: dei beni patrimoniali; dei beni mobili; dei documenti d'archivio; dei pegni del Monte di pietà.
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La maggior parte degli inventari di beni immobili, relativi a possedimenti di fondi rustici, hanno in allegato disegni delle piante delle case coloniche, dei fondi e delle coltivazioni presenti.
Si rileva che ci sono anni in cui furono compilati inventari per quasi tutte le opere pie:
- 1864, 1873, 1875: inventari con note di aggiunte o modifiche agli "inventari d'archivio", ossia agli inventari degli atti e docc. dell'opera pia (in particolare, veniva registrato se era stato acquisito un nuovo documento attestante diritti o possedimenti);
- anni '70 dell'800: inventari analitici dei possedimenti rustici delle opere pie, solitamente compilati dai fattori affittuari del podere, con descrizione di edifici e colture e anche con disegni di piante del podere, delle coltivazioni e delle case coloniche;
- 1905: inventari dei beni mobili e immobili delle opere pie fino al 31 dicembre 1904, compilati su moduli prestampati, secondo "modelli" predeterminati.

criteri di ordinamento
Si è proceduto a ricostruire le serie degli "Inventari" in base ai soggetti produttori che li avevano prodotti: Congregazione di carità, Ente comunale di assistenza (E.C.A.) e Opere pie raggruppate (OO.PP.RR.) di Cotignola, scardinando il condizionamento attribuito alla serie da Zaparoli nel 1988-1989.
Nel fondo della Congregazione di carità sono stati mantenuti e descritti gli inventari prodotti fino al 1937, prima della sua soppressione e del passaggio di competenze all'E.C.A..
E' stato utilizzato il condizionamento già ideato da Zaparoli, ovvero descrivendo un fasciolo per ogni opere pia, dando la descrizione analitica della documentazione contenuta nelle rispettive schede, indicando titolo originale dell'inventario e data di compilazione.
Nella numerazione delle buste è stata prediletta la numerazione più antica (n. 222) presente su una di esse; alle altre due buste è stata attribuita la numerazione nn. 222 bis e 222 ter.

storia archivistica
La volontà di raccogliere gli inventari di ciascuna opere pia attiva a Cotignola, presumibilmente per renderne più agevole la consultazione e per dare loro una maggiore visibilità, è da far risalire al momento della concentrazione dell'amministrazione delle opere pie di Cotignola nella Congregazione di carità istituita dalla legislazione sabauda (1859-1860) e poi da quella dello Stato italiano (1862), oppure, più probabilmente, all'emanazione della legge del 1890, che modificò la gestione delle opere pie. La protocollazione e classificazione di alcuni documenti porta a dedurre che fossero stati estrapolati dal carteggio.
Alcuni inventari di beni immobili redatti solitamente prima di affittare un podere a un nuovo affittuario, e che possono quindi essere definiti come inventari di consegna, si ritrovano anche raccolti nella serie Repertorio legale, nei fascicoli denominati Affitti relativi a ciascuna opera pia.
Il condizionamento della documentazione in fascicoli, ciascuno dei quali corrispondenti a un'opera pia, è dovuto all'intervento di ordinamento di Zaparoli del 1988-1989, che aveva però accorpato tutti gli inventari non tenendo in considerazione le diverse amministrazione che li avevano prodotti (Congregazione di carità, Ente comunale di assistenza (E.C.A.) e Opere pie raggruppate (OO.PP.RR.) di Cotignola). La busta con la documentazione relativa all'ospedale Testi, all'opera pia Tarlazzi e al Monte di pietà riporta la numerazione più antica n. 222, dovuta all'intervento del secondo dopoguerra. Zaparoli attribuì a tutti i pezzi la numerazione 1-3.


codice interno: 227 - 001.002