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  Statuti 1384 - 1763 (documenti in copia del 1775)
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serie
registro 1
sei in: Archivio storico del Comune di Modigliana 1384 - 1868

La serie è rappresentata da un unico registro contenente, in copia del 1775, la redazione più antica degli statuti del Comune di Modigliana: la copia fu infatti tratta dalla più antica copia degli statuti giunta fino a noi, quella redatta del 1546 (con aggiunte fino al 1763)(1).
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I primi statuti, articolati in sei libri, furono approvati dal Consiglio generale di Modigliana il 15 maggio 1384; successivamente, nel corso del '400 e del '500, furono approvati gli "Statuta nova, additiones et correctiones statutorum Communis Mutiliane". Nel 1546, per obbedire ad una legge fiorentina, tutta la produzione statutaria prodotta fino a quella data fu copiata e inviata a Firenze. A questa redazione più antica furono aggiunte in seguito le integrazioni e correzioni prodotte tra il 1547 e il 1763. Nel 1569 gli statuti prodotti fino a quella data furono però ampiamente rivisti e da questa revisione scaturì una seconda redazione, conservata a Modigliana fino al 1775 ed ora nell'Archivio di Stato di Firenze(2).
L'attuale copia modiglianese degli statuti si apre con un proemio, nel quale, dopo l'invocazione a Dio, alla Vergine e ai santi, figura la dedica al Duca di Firenze Cosimo de Medici, quindi l'intitolazione del libro coi nomi degli statutari, del notaio verbalizzatore e la data (1384), poi il nome del notaio trascrittore e la data a cui risale la copia degli statuti (1546). Dopo il proemio comincia il libro primo, privo di titolo, ma relativo alla qualità, funzioni e modalità di nomina degli ufficiali pubblici (priori, Gonfaloniere di giustizia, Podestà, consiglieri, massaro, ufficiali delle proposte, castellano, balitori ecc.); il secondo libro è dedicato alle cause civili, il terzo a quelle penali, il quarto comprende statuti straordinari volti a regolare obblighi, divieti e questioni diverse; il quinto libro, assai breve, si occupa dell'ufficio dei saltari ovvero degli uomini preposti alla sorveglianza dei boschi; il sesto riguarda dazi e gabelle. In coda al sesto libro si trova l'approvazione di tutti gli statuti ad opera del Consiglio generale del Comune. Seguono gli "Statuta nova, additiones et correctiones statutorum Communis Mutiliane", quasi tutti privi di data(3), ma probabilmente approvati nel corso del '400 e nel '500 fino al 1546 e relativi ad uffici pubblici, divieti, dazi e questioni varie. Gli "Statuta nova" si chiudono con la sottoscrizione del notaio Livius quondam domini Francisci Sachini, eletto nel 1546 per copiare tutti gli statuti.
In coda al registro sono collocate riforme statutarie successive in volgare: la "Legge sopra gli ornamenti, vestiti e abiti degli omini e donne della terra del contado di Modigliana" del 1547; aggiunte e correzioni relative del periodo 1624 - 1762, l'approvazione dell'ultimo statuto, datata 1763, e infine la sottoscrizione di Simone Fabbrini, Ministro dell'Archivio di Palazzo della città di Firenze, datata 1775, che attesta la conformità della copia con l'originale del 1546.

NOTE
(1) Ora in ASFI, Archivi della Repubblica, Statuti delle Comunità autonome e soggette, n. 438.
(2) Ibidem, n. 441.
(3) Si incontra un'unica data a c. 214v: 14 ottobre 1474.

storia archivistica
La prima notizia relativa agli statuti del Comune di Modigliana risale al 26 settembre 1546 quando il Consiglio generale elesse il notaio Livio del fu Francesco Sachino a trascrivere tutti i vecchi statuti del 1384, confermati nel 1445(1), e ad unirvi singoli statuti approvati dal Consiglio dal 1524 fino a quel momento(2). La ricopiatura degli statuti obbediva alla deliberazione del 20 luglio 1546, con la quale Cosimo I aveva imposto a tutte le comunità soggette che ancora non lo avessero fatto in passato di inviare copia dei propri statuti all'Ufficio delle Riformagioni. La copia modiglianese redatta nel 1546 fu dunque inviata a Firenze dove è tuttora conservata col n. 438 tra gli statuti delle comunità soggette in Archivio di Stato(3).
Un successivo riferimento agli statuti si ritrova in un partito del 29 marzo 1566, dal quale si ricava che in quell'anno furono ricopiati su due fogli di pergamena ed annessi al volume degli antichi statuti i capitoli che il Comune di Modigliana aveva stipulato con Firenze nel 1377(4).
Pochi anni dopo, nell'adunanza del Consiglio generale del 26 giugno 1569 venne proposto e approvato di "reformare, rifare, rassetare, crescere et minuire tutti li statuti reformationi et additioni della comunità"(5) e il 3 novembre si scrisse a Firenze ai Nove conservatori, chiedendo l'autorizzazione di spesa per l'acquisto di un libro di pergamena su cui copiare gli statuti riformati(6): mentre la precedente redazione statutaria del 1546 consisteva in una mera copiatura di statuti e riforme già approvati, quella del 1569 sembra piuttosto rappresentare un'operazione di revisione di tutta la precedente produzione statutaria ed è possibile che una volta terminata abbia reso inutili gli antichi statuti favorendone la dispersione.
Gli statuti del 1569 invece non sarebbero andati perduti, sempre che sia possibile identificarli con un altro ms. dell'Archivio di Stato di Firenze, il n. 441, codice pergamenaceo del XVI secolo con aggiunte successive fino al 1762. Questo esemplare, ora a Firenze, fino al 1775 fu però conservato a Modigliana, dove nel 1735 fu anche nuovamente rilegato(7).
Che la copia conservata a Modigliana fino a fine '700 coincida con l'attuale n. 441 sembra confermato da una corrispondenza inviata in data 18 dicembre 1759 dal nobile erudito Gioacchino Papiani al Cancelliere Giovanni Antonio Zanetti, relativa ad una ricerca d'archivio sulle chiese di Modigliana, probabilmente finalizzata al tentativo di elevare Modigliana a diocesi(8): qui si trovano infatti riferimenti a libri, rubriche e carte degli statuti che sembrano corrispondere perfettamente al n. 441, mentre non trovano corrispondenza con il registro degli statuti attualmente conservato a Modigliana.
Quest'ultima copia fu infatti redatta nel 1775, come attesta la sottoscrizione di Simone Fabbrini, Ministro dell'Archivio di Palazzo della città di Firenze, apposta in coda al volume in data 27 gennaio 1775(9) e come confermano i dati riportati nell'inventario di fine '700(10). Come afferma lo stesso Fabbrini in una lettera al Cancelliere di Rocca S. Casciano la copia fu fatta poiché si riscontrò che negli statuti modiglianesi si trovavano molte rubriche non corrispondenti alla copia fiorentina del 1546, l'attuale n. 438(11). Il 2 aprile 1775 la nuova copia era già stata riposta nella Cancelleria di Rocca S. Casciano insieme ad una nota di raffronto delle rubriche del n. 441 e del n. 438(12). Una copia di questa nota si conserva ancora nell'archivio del Vicario del tribunale di Modigliana (ora presso la Sezione di Archivio di Stato di Faenza), in un quaderno manoscritto dal titolo "Statuti di Modigliana", nel quale sono contenute anche notizie storiche, citazioni archivistiche e trascrizioni di documenti vari sulla storia di Modigliana(13).
Dall'archivio della Cancelleria di Rocca S. Casciano la nuova copia degli statuti fu presto trasferita a Modigliana, in seguito ad una deliberazione della Pratica segreta fiorentina che acconsentiva ad una richiesta del Vicario locale: la consegna avvenne il 9 dicembre 1776, come testimonia la nota di ricevimento a firma del Coadiutore di Modigliana Vincenzo Garavini(14).
Nel corso del tempo l'esemplare subì certamente danni alla legatura, se nel 1899 Demetrio Marzi, Sottoarchivista di Stato di Firenze, poteva parlare di "due volumi di statuti del 1385 con molte aggiunte e correzioni, fino al '763", il primo di fogli 190, copia del secolo XVI o XVII principio, il secondo, simile al precedente, con carte numerate 191-282(15). Le due parti prive di coperta, furono fatte rilegare non molto tempo dopo, poiché nel 1933 gli statuti presentavano già l'attuale legatura in tavole di legno e coperta in cuoio(16).

NOTE
(1) Ad una copia pergamenacea del 1445 sembra far riferimento il Sacchini quando afferma che gli statuti furono "approvati l'anno 1384 [...] e confermati in pergamena nell'anno 1445" ("Istoria della Terra di Modigliana ...", c. 64v); in ogni caso questi antichi statuti da cui fu tratta la copia del 1546 non erano posteriori al XV secolo, dal momento che nel 1478 i priori giuravano sul volume degli statuti (cfr. Partiti del Consiglio generale, 1, c. 97r).
(2) Cfr. Partiti del Consiglio generale, 4, cc.389v-390r.
(3) Archivi della Repubblica, Statuti delle Comunità autonome e soggette, n. 438. Per la verità la copia del 1546 corrisponde alla prima parte del ms. 438, risalente al XVI sec. e di diverso formato rispetto alla seconda parte che contiene documentazione fino al 1763 (cfr. "Repertorio degli statuti comunali emiliani e romagnoli (secc. XII - XVI), a cura di A. Vasina, Roma, Istituto storico italiano per il medioevo, 1997, vol. I, pp. 235-236).
(4) Cfr. Partiti del Consiglio generale, 5, cc. 120v-121r; G. Sacchini, "Istoria della Terra di Modigliana ...", c. 73v.
(5) Partiti del Consiglio generale, 5, c. 220v.
(6) Ibidem, c. 228r.
(7) Lo si ricava da un'adunanza dei rappresentanti della Terra e del Contado del 25 gennaio 1735: "In 5° luogo col loro legittimo partito di voti sette tutti fauoreuoli nessuno contrario, stanziorno testoni quindici per star a conto per l'appresso cose che bisognano nell'Archivio pubblico della Terra di Modigliana e per rilegare lo statuto di detta Podesteria e tre civili che sono sciolti, senza però rimoverli dal Banco di ragione e dal detto Archivio, e che il tutto segua con l'assistenza del Signore Girolamo Garauini e Signore Dottore Lelio Papiani acciò sia fatto a douere e con l'interuento di Ser Michele Ciaranfi Cancelliere soscritto per l'effetto predetto, salua però l'approvazione del Magistrato Illustrissimo" (Partiti della Terra e del Contado, 4, c. 122).
(8) Cfr. Carteggio dei cancellieri, 1.
(9) "Il presente volume degli Statuti della Comunità di Modigliana scritturato da c. 1 a c. 282 col suo indice in principio di esso di tutte le rubriche di cc. 17 essendo stato per me infrascritto ministro dell'Archivio di Palazzo della Città di Firenze letto da verbum ad verbum, e collazionato col codice delli Statuti di Modigliana esistente nel suddetto Archivio sotto il n. XXIV e trovatolo concordare in tutto e per tutto col medesimo è stato da me suddetto ed infrascritto per la sua autenticità soscritto di proprio pugno e carattere e munito del solito sigillo del detto Archivio di Palazzo questo dì 27 gennaio 1775. In quorum Simone Fabbrini ministro dell'Archivio di Palazzo della Città di Firenze" (Statuti, 1, c. 282v).
(10) Nell'inventario si dice che "il libro dei statuti" fu "ricopiato l'anno 1775" (c. 34r).
(11) Afferma il Fabbrini: "in quello [volume] che stava presso quella Comunità di Modigliana vi si trovarono molte rubriche non corrispondenti a quello di questo Archivio [di Firenze]" (Carteggio dei cancellieri, 4, c. 1208).
(12) Lo attesta un'adunanza dei rappresentanti della Terra e del Contado: "Partecipatoli [a Vincenzo Garavini, coadiutore del cancelliere] la lettera del signore Simone Fabbrini, cancelliere della Pratica secreta, con la quale rimetteva nella Cancelleria della Rocca S. Casciano la copia delli Statuti della medesima Podesteria, con la nota delle rubriche mancanti nella medesima, acciocché detti signori Adunati determinassero se dovessero le medesime compilarsi in altro volume ed avendo essi signori avuto tra loro lungo e maturo discorso e considerato esser cosa conveniente deputare sei soggetti della medesima Podesteria, affinché unitamente risolvessero quali di dette rubriche fossero da aggiungere alla copia antedetta e quali da levarsi e per ciò elessero e deputarono con loro legittimo partito di voti ventitrè favorevoli, nessuno in contrario, li signori conte Giovacchino Papiani, Vincenzio Garavini e Gaspero Violani per la Terra, signore Giovanni Carlo Papiani, signore Domenico Papiani, signore Lorenzo Piazza per il Contado" (Partiti della Terra e del Contado, 4, c. 275r).
(13) Nel quaderno infatti il nobile erudito Gioacchino Papiani ha ricopiato la nota del Fabbrini dal titolo "Spoglio nel quale son notate le mancanze che si trovano tanti nell'esemplare degli Statuti di Modigliana esistente nell'Archivio di palazzo quanto in quello che spetta a quella Comunità" (Cfr. ASRA - Sez. Faenza, Podestà poi Vicario di Modigliana, Indici protocollo atti civili, 1).
(14) Carteggio dei cancellieri, 4, c. 1209.
(15) D. Marzi, "Documenti per la storia della Romagna Toscana", in "Rivista delle biblioteche e degli archivi", a. X, vol. X, 1899, p. 98.
(16) Cfr. "Inventari dei manoscritti delle biblioteche d'Italia", Firenze, Olschki, 1935, vol. LX, p. 102.

unità di descrizione separate
Presso l'Archivio di Stato di Firenze si conservano altre copie di statuti e riforme del Comune di Modigliana:
- ASFI, Archivi della Repubblica, Statuti delle Comunità autonome e soggette, n. 438, statuti, 1384 - 1763 (sec. XVI - 1763);
- Ibidem, n. 439, riforme statutarie del 1408, 1408 - sec. XVI;
- Ibidem, n. 440, libro II degli statuti, metà sec. XVI
- Ibidem, n. 441, statuti, 1384 - 1762 (sec. XVI - 1762).
Un'altra copia manoscritta, contenente il libro II e (forse) parti di altri libri, fu fatta ad uso privato nel 1769 dal nobile modiglianese Filippo Saverio Fanelli, mentre dimorava a Firenze. Il volume si trova attualmente conservato nella Biblioteca comunale di Modigliana e descritto negli "Inventari dei manoscritti delle biblioteche d'Italia", Firenze, Olschki, 1935, vol. LX, p. 111.

bibliografia
Sacchini GabrieleIstoria della Terra di Modigliana, [sec. XVIII, ca. 1768 - 1781]

Poggiolini GaetanoCenni storici sulla città di Modigliana, Borgo S. Lorenzo, Tip. Mazzocchi, 1931, pp. 78 - 101
rist. anast. Modigliana, Tipo - Litografia, Fabbri, 2003

Libro degli statuti del Comune di Modigliana 1384 - 1762, a cura di Becattini Vincenzo, Faenza, Lega, 1986

Marzi DemetrioDocumenti per la storia della Romagna Toscana, in «Rivista delle biblioteche e degli archivi», 1899, a. X, vol. X, p. 98
Repertorio degli statuti comunali emiliani e romagnoli (secc. XII - XVI), a cura di Vasina Augusto, Roma, Istituto storico italiano per il medioevo, 1997, vol. I, pp. 234 - 238


codice interno: 252 - 001.001