La necessità di operare un controllo sull'operato delle comunità da parte dell'autorità centrale, portava all'emanazione di ordini e decreti; tali norme, provenienti dall'esterno, dunque limitavano e orientavano il potere delle magistrature comunali.
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Ad esercitare la funzione di vigilanza sulle comunità delle province pontificie era principalmente la Congregazione del Buon Governo (1) che, tra i suoi vari compiti, aveva anche quello di controllare le finanze comunitative e di sovrintendere all'amministrazione comunale in materia economica. Queste funzioni di controllo amministrativo e finanziario venivano svolte attraverso visite dei suoi ispettori, i quali erano tenuti ad effettuare stime dei beni e a compilare o rinnovare i catasti al fine di includervi i beni riscontrati: a seguito di tali visite venivano emanati ordini e decreti volti a sanare le irregolarità rilevate. La serie raccoglie documentazione relativa sia all'epoca del governo pontificio sia della Commissione Provvisoria di Governo (1849).
(1) La cui istituzione può essere fatta risalire alla bolla "Pro commissa" promulgata da Clemente VIII il 15 agosto 1592 e, prima ancora, alla "Immensa Aeterni Dei" promulgata da Sisto V il 22 gennaio 1588, con la quale venivano fissate le quindici Congregazioni per il governo spirituale e temporale della Chiesa. Sono stati posti in questa serie i pezzi segnalati a n. 1179 del precedente censimento.