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Carte dirigenti contadini sec. XX/anni '40 - 1977
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vai al soggetto produttore: Armando Monasterio

vai al soggetto produttore: Angelo Compagnoni

vai al soggetto produttore: Duccio Tabet

fondo
fascicoli 109, busta 1

Il fondo nel complesso documenta essenzialmente l'attività di corrispondenza e lo scambio di informazioni intercorse tra la direzione centrale dell'"Alleanza nazionale dei contadini", una delle principali organizzazioni sindacali della categoria, e le varie organizzazioni autonome dei coltivatori diretti nate all'interno della sinistra, che successivamente confluiranno all'interno della stessa Alleanza. Buona parte della documentazione testimonia la realtà rurale dell'Italia del sud nell'immediato dopoguerra, e dell'attività svolta in questo contesto dall'Associazione contadini del Mezzogiorno d'Italia (nata nel 1951 e poi confluita in Alleanza Nazionale Contadini).
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Gli estremi cronologici vanno dalla seconda metà degli anni quaranta, periodo a partire dal quale si dipanano una serie di questioni di importanza cruciale per le successive sorti dei ceti rurali (lotte per la conquista della terra, bonifica, riforma fondiaria), alla fine degli anni sessanta caratterizzati dalla perdita di centralità dell'agricoltura come settore produttivo.
Particolarmente significativa appare la documentazione relativa alla riforma agraria, alla costituzione degli enti di sviluppo agricolo e all'attività di esproprio delle terre, realizzata dall'Opera nazionale combattenti nell'area del Tavoliere delle Puglie.
Ampiamente testimoniata è soprattutto l'attività svolta da parte dei movimenti e delle organizzazioni sindacali dei contadini, sia in termini propositivi che operativi, nel fronteggiare i principali problemi che affliggevano le realtà contadine. Dai movimenti per l'assegnazione delle terre, per esempio, con la relativa costituzione delle cooperative di lavoro nell'immediato dopoguerra, alle lotte degli anni cinquanta per la riforma degli antichi contratti agrari che imponevano ai contadini condizioni particolarmente vessatorie. Né meno rilevante appare l'impegno politico profuso per fare in modo che venisse estesa l'assistenza sanitaria e pensionistica ai ceti rurali o le energie spese per valutare, nell'interesse dei lavoratori agricoli, gli effetti delle specifiche linee di programmazione economica del settore, adottate dai vari governi nel corso degli anni sessanta (1).

Note:
1) Il testo, opportunamente integrato, è tratto dall'introduzione all'inventario di Valeria Ascione.

criteri di ordinamento
Nell'introduzione all'inventario, Valeria Ascione dice esplicitamente che "si tratta [...] di documentazione di diversa provenienza, aggregata in un fondo unitario in quanto presenta caratteri omogenei sia sotto il profilo tematico che cronologico" (1). Sappiamo per certo, dalla relazione del 1985 di Francesco Albanese, che per i fondi personali degli attivisti e dirigenti del movimento contadino si sceglie da subito di mantenere "l'assetto dato alle carte dal soggetto che le ha raccolte" (2). Quindi l'ordinamento a noi giunto, opera del lavoro di Albanese prima e di Ascione poi, è frutto di un lavoro descritto chiaramente da quest'ultima come nel "creare le serie di riferimento sulla base delle aree tematiche indicate dal materiale stesso. All'interno di ciascuna area tematica, il materiale è stato ordinato cronologicamente cercando di rispettare, per quanto possibile, l'originaria suddivisione in fascicoli e di lasciare inalterata, laddove era presente, l'intestazione originaria che contrassegnava ciascuno di essi, riportata nell'inventario sempre tra virgolette. Ai fascicoli è stata attribuita una numerazione progressiva indipendente da quella delle buste dentro cui essi sono sistemati" (3).
Durante l'ultimo intervento, a fronte dell'ipotesi iniziale di intervenire radicalmente sull'organizzazione delle serie e dei fascicoli, per riportare le carte ad un ordine più fedele all'origine, si è scelto quindi di mantenere l'organizzazione data dalla Ascione. La decisione, non indolore, è stata presa in seguito allo studio della genesi stessa del fondo, fondamentalmente coincidente col suo riordino, ed allo studio delle metodologie di lavoro seguite dallo staff guidato da Albanese. Il nucleo, più che altro una raccolta, non esisteva prima che gli archivisti della sede romana dell'istituto "Alcide Cervi" lo riunissero dalle molteplici fonti originarie delle carte, e, osservando attentamente i fascicoli, generici nel contenuto, non originari nel condizionamento e probabilmente risalenti al riordino Ascione, la via di una riconduzione all'origine si presentava improbabile, se non impossibile, e forse nemmeno scientificamente sensata. Queste carte, infatti, non hanno mai costituito un nucleo "originale", e quindi si può considerare la loro forma originaria quella data dagli archivisti romani, veri "produttori" della raccolta.
Discorso a parte può infine essere fatto per quello che sarebbe il nucleo di documentazione ascrivibile ad Angelo Compagnoni. Di queste carte, del loro contenuto, abbiamo infatti una descrizione nella relazione di Albanese del febbraio 1985 (4), che ci descrive come "corposi" all'interno di questo fondo i nuclei relativi ai contratti agrari, agli usi civici, all'enfiteusi ed alle lotte contadine nel Lazio. Purtroppo, oltre a non sapere se il fondo Compagnoni sia rimasto tra le Carte dei dirigenti contadini o se, isolato com'è nel 1985, abbia percorso altre strade al di fuori dell'istituto , come successo ad altri fondi descritti nel 1985 ma mai più nominati nelle relazioni e negli articoli successivi, e ad oggi scomparsi dall'archivio, su questi argomenti vertono molte delle carte prodotte dai militanti del movimento contadino, presenti anche negli altri fondi dell'archivio.

Note:
1) Dall'introduzione all'inventario di Valeria Ascione
2) Relazione sull'attività dell'Archivio Storico dei Movimenti Contadini Italiani - anni 1984-1985, fondo Francesco Albanese, Istituto "Alcide Cervi"
3) Dall'introduzione all'inventario di Valeria Ascione
4) Albanese F., L'Archivio Storico dei Movimenti Contadini Italiani. Relazione sul triennio di attività 1982-1984, Roma, febbraio 1985 (copia dattiloscritta), fondo Francesco Albanese, Istituto "Alcide Cervi"

storia archivistica
Al punto 4 del suo "Piano di lavoro per la costituzione dell'Archivio Nazionale del Movimento Contadino", Francesco Albanese, archivista presso la sede romana dell'Istituto "Alcide Cervi", propone l'"acquisizione, mediante donazione o deposito, di fondi d'archivio personali" dei vecchi dirigenti del movimento stesso. Al punto 5 parla dell'"acquisizione di documenti in copia da archivi già funzionanti […] su argomenti-chiave per la storia del movimento contadino" (1).

L'archivio viene costituito nel 1982, e "si propone il compito di raccogliere e organizzare i materiali documentari di qualsiasi natura ad esso affidati in donazione o in deposito, o da esso direttamente recuperati, provenienti da organizzazioni politiche, sindacali, professionali, cooperative ed associative, attinenti alla storia dei movimenti contadini italiani dalle origini ai giorni nostri" (2). Tra gli strumenti approntati a tale scopo, una convenzione con la Confcoltivatori e l'Anca (aprile 1983) (3), per "conoscere selezionare e riordinare" i documenti storici presso le loro sedi. Tra le sedi locali però le uniche a dare risposta positiva sono Grosseto e Reggio Calabria, la Lombardia e Napoli (4).

Altra modalità, quella di creare contatti con militanti e dirigenti del movimento onde "evitare dispersioni di carte storiche eventualmente in possesso" (5).

Il fondo risulta tra quelli già acquisiti dall'Istituto "Alcide Cervi" nel contesto della creazione dell'Archivio Storico dei Movimenti Contadini Italiani all'epoca della prima relazione dell'archivista Francesco Albanese sull'attività dell'archivio stesso negli anni 1984-1985: tra i produttori delle carte figurano Anna Cavallini (dirigente socialista), Armando Monasterio, Raffaele Pastore, Giovanni Rossi, Michele Russo, Duccio Tabet e Antonio Volino (6).

Per certo sappiamo che nella relazione precedente vengono nominati (7) Angelo Compagnoni, Duccio Tabet, Armando Monasterio, Alfonso Volino, Giovanni Rossi e Michele Russo (8): mentre per i fondi di Duccio Tabet e Armando Monasterio si è decisa una vita autonoma, delle carte degli altri sindacalisti possiamo supporre che siano confluite nella raccolta miscellanea indicata nelle due relazioni con il nome di "Carte dei dirigenti del movimento contadino". Certo però l'attribuzione delle carte rimane dubbia a lungo, dato che, mentre lo stesso Albanese nella presentazione dei fondi pubblicata negli Annali dell'istituto elenca Demetrio Costantino, Armando Monasterio, Antonio Volino, Michele Russo ed Angelo Compagnoni quali produttori delle carte (9), Valeria Ascione, nell'introduzione al suo inventario analitico, non nomina Angelo Compagnoni (10).

Descrive infatti così il fondo: "raccoglie materiale documentario donato da alcuni dirigenti del movimento contadino, quali: Demetrio Costantino (responsabile dell'Alleanza Nazionale Contadini della provincia di Reggio Calabria), Armando Monasterio (Presidente dell'Associazione nazionale assegnatari), Antonio Volino (Vicepresidente Associazione regionale cooperative agricole) e di Michele Russo (Presidente dell'Alleanza regionale dei coltivatori siciliani) (11).

Comunque costituito, il fondo viene quindi riordinato dalla Ascione presso la sede romana, e da qui trasferito con gli altri fondi dell'archivio a Reggio Emilia, nel 2002 e quindi a Gattatico nel 2007.



Note:

1) "Piano di lavoro per la costituzione dell'Archivio Nazionale del Movimento Contadino- 1° copia", s.d., fondo Francesco Albanese, Istituto "Alcide Cervi"

2) Relazione sull'attività dell'Archivio Storico dei Movimenti Contadini Italiani - anni 1984-1985, fondo Francesco Albanese, Istituto "Alcide Cervi"

3) Albanese F., "A proposito della biblioteca-archivio dell'Istituto Alcide Cervi", in Annali 17/18, Istituto "Alcide Cervi", Reggio Emilia, 1995-1996, pp. 353-362

4) Albanese F., L' Archivio Storico dei Movimenti Contadini Italiani. Relazione sul triennio di attività 1982-1984, Roma, febbraio 1985 (copia dattiloscritta), fondo Francesco Albanese, Istituto "Alcide Cervi"

5) Relazione sull'attività dell'Archivio Storico dei Movimenti Contadini Italiani ..., cit.

6) Id.

7) Nella stessa relazione si nominano anche Grifone ed Esposto, che non vengono qui elencati perché i loro nuclei documentari vengono sempre descritti come autonomi.

8) Albanese F., L' Archivio Storico dei Movimenti ..., cit.

9) Albanese F. "A proposito della biblioteca-archivio ..., cit.

10) La situazione delle carte Compagnoni è molto strana, perché nella relazione di Albanese del febbraio 1985 questo nucleo sembra seguire un destino autonomo come per le carte Tabet e Monasterio, ma poi lo stesso Albanese lo ricolloca nelle Carte dei dirigenti contadini, eliminando il fondo Compagnoni dall'elenco dei nuclei dell'archivio dei movimenti contadini. Ad oggi il fondo Compagnoni non esiste quale fondo autonomo.

11) Dall'introduzione all'inventario di Valeria Ascione.

strumenti di ricerca
Inventario analitico del fondo, a cura di Valeria Ascione

unità di descrizione collegate
Si vedano anche, presso l'Istituto "Alcide Cervi":
Archivio storico dell'Alleanza nazionale contadini:
Costituente Contadina:
Relazioni, piano di lavoro e carteggio sulla costituzione ed il riordino dell'Archivio Storico dei movimenti contadini italiani, archivio di Francesco Albanese.

bibliografia
Albanese, F., "A proposito della biblioteca-archivio dell'Istituto Alcide Cervi", in Annali 17/18, Istituto "Alcide Cervi", Reggio Emilia, 1995-1996, pp. 353-362


codice interno: 301 - 001

informazioni redazionali
Revisione e informatizzazione dell'inventario, redatto da Valeria Ascione col finanziamento della Soprintendenza archivistica per il Lazio, a cura di
Sara Torresan (CSR), 2012

realizzato per
Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna
[L.R. 18/2000. Piano bibliotecario 2005. Intervento diretto]

Intervento redazionale a cura di
IBC - Soprintendenza per i beni librari e documentari della Regione Emilia-Romagna, 2013