quaderni 112, registro 1, fascicoli 64, cartelle 4, volumi 28, buste 57, scatole 2, album 33, unità documentarie 826
Il fondo è costituito dalla documentazione prodotta e raccolta da Leo de Berardinis e dai suoi collaboratori durante gli anni di attività come regista e attore teatrale dal 1967 al 2003.
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La maggior parte del materiale è relativa al ventennio bolognese (1982-2001), periodo in cui de Berardinis opera inizialmente presso la Cooperativa Nuova Scena, fondando poi la compagnia Teatro di Leo (1987), seguita dall’apertura de Lo Spazio della Memoria (1990) e dalla successiva direzione del Teatro Laboratorio San Leonardo (dal 1994). L’archivio è costituito prevalentemente da quaderni di lavoro manoscritti, da appunti e brogliacci, copioni, registrazioni sonore e video, fotografie, locandine, programmi di sala, rassegne stampa. «L’esplorazione dei documenti pone lo storico a contatto con la concretezza della pratica artistica, rivelando aspetti che appartengono al processo creativo, fatto di relazioni sceniche, ma anche di condizioni organizzative e produttive. [...] l’archivio ci racconta un Leo per molti versi imprevisto. La consultazione dei materiali più direttamente riconducibili all’artista (quaderni, copioni annotati, appunti) contribuisce a rivelare la fucina produttiva del suo lavoro intellettuale e artistico, un’attitudine alla sistematizzazione del pensiero che accompagna ogni momento della sua attività e ne registra i passaggi e gli esiti. Restano i dati della lacunosità e della non sistematicità del fondo, ma essi sembrano riguardare maggiormente (e paradossalmente) la documentazione dell’opera compiuta (poche le registrazioni degli spettacoli, come si diceva, e gli album fotografici non restituiscono tutti i lavori con la stessa completezza) mentre l’ingente corpus costituito dai manoscritti e dai materiali di lavoro restituisce il cantiere generativo di Leo, il modo in cui il suo pensiero si organizzava ed elaborava in scrittura e dalla scrittura si rifondeva in attività artistica e intellettuale»1
Note 1 Cristina Valenti, Un archivio vivente. Storia, protagonisti, ordinamento, del fondo Leo de Berardinis, in Leo de Berardinis oggi, a cura di Laura Mariani e Cristina Valenti, «Culture teatrali» n. 28, 2019, pp. 19-20.
criteri di ordinamento La documentazione, conservata presso il Dipartimento delle Arti dell'Università di Bologna, è stata oggetto di un censimento per unità archivistica (quaderni, fascicoli, album, mazzi, ma anche scatole o buste quando la documentazione in esse contenuta era omogenea), individuandone, quando possibile: titolo originale; estremi cronologici (originali o attribuiti); consistenza; contenuto (quando il titolo non è stato ritenuto sufficientemente esplicativo). Quando possibile è stata rilevata la segnatura precedente, ovvero il numero attribuito alle singole unità durante le attività di riorganizzazione ed elencazione parzialmente realizzate prima del presnte intervento descrittivo. La documentazione è stata raggruppata in serie tipologicamente omogenee: Quaderni, Copioni, Rassegna stampa, Attività ed eventi, Interventi scritti interviste e appunti, Foto e album, Materiale audio e video, Tesi di laurea, Locandine. Spesso i documenti sono privi di indicazioni cronologiche e solo in alcuni casi è stato possibile attribuire una data (indicata tra parentesi quadre) utilizzando le informazioni relative alla biografia e alla teatrografia di Leo de Berardinis.
Nell'archivio non è stato compiuta alcuna operazione di riordino: i complicati traslochi subiti dalla documentazione, la presenza di numerose fotocopie che rincorrono i documenti originali in fascicoli diversi, il carattere vivo e creativo di molti materiali hanno fatto prevalere l'ipotesi di un "disordine d'autore"1, inducendo al rispetto di una sedimentazione della quale non è sufficientemente nota l'originalità o meno.
Note 1 Nazzareno Pisauri, Lussuria e devozione, "IBC. Informazioni", IV, 1988, 3-4, pp. 13-21 ora anche in Ma questa è un’altra storia. Voci, vicende e territori della cultura in Emilia-Romagna (1978-2008), a cura di Valeria Cicala e Vittorio Ferorelli, Bologna, Bononia University Press - Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna, 2008.
storia archivistica Il fondo rappresenta con tutta evidenza parte essenziale di un progetto di teatro organicamente legato alla memoria e alla sua trasmissione, e come tale impegna lo stesso Leo de Berardinis, gli attori e gli organizzatori del suo teatro. Fra i primi vanno ricordati Francesca Mazza, Valentina Capone, Angela Malfitano, insieme al direttore organizzativo Paolo Ambrosino. Dopo la forzata cessazione dell'attività del Maestro, a seguito di un intervento chirurgico al quale si sottopone il 16 giugno 2001, il Teatro di Leo SNC consegna i materiali d'archivio al tutore di Leo de Berardinis, nominato nella persona della figlia, Carola De Berardinis. In seguito alla nomina di nuovo tutore nella persona della sorella, Anna Maria De Berardinis, il precedente tutore consegna a questi tutti i beni costituenti l'Archivio. Nella sua qualità di tutrice del fratello Leo, Anna Maria De Berardinis stipula con il Dipartimento di Musica e Spettacolo dell'Alma Mater Studiorum Università di Bologna il primo contratto di comodato d'uso (datato 16 luglio 2008) avente ad oggetto un progetto di riordino, descrizione, catalogazione e riversamento su supporti digitali dei materiali dell'archivio, che giungono così a Bologna, presso i locali della Biblioteca del Dipartimento (via Barberia 4). Principale ispiratore e artefice del progetto è Claudio Meldolesi, professore ordinario dell'Alma Mater Studiorum Università di Bologna, dove è Presidente del Corso di Laurea Dams dal 2002 al 2005, primo storico del teatro ammesso all'Accademia dei Lincei nel 1995, unito a Leo de Berardinis da lunga collaborazione intellettuale ed empatia profonda. La costituzione del Fondo Leo de Berardinis presso l'Università di Bologna suggella sia il legame privilegiato del Maestro con il Dipartimento bolognese sia la disponibilità dell'istituzione ospite a valorizzarlo e svilupparlo. Al trasferimento del materiale collabora Franco Coda, organizzatore teatrale e collaboratore di Leo de Berardinis, che ne redige anche un primo elenco-inventario insieme a Beatrice Bottarelli e Thuline Androni, studentesse del Dams. Successivamente alla morte di Leo de Berardinis, avvenuta il 18 settembre 2008, i materiali costituenti l'archivio rimangono presso il Dipartimento di Musica e Spettacolo (ora Dipartimento delle Arti), dove si trovano a tutt'oggi. Le eredi, Carola De Berardinis e Maria Grazia Grassini, rinnovano il contratto di comodato d'uso (sottoscritto in data 1 agosto 2011) che affida al Dipartimento il completamento del progetto di riordino e valorizzazione del fondo, in funzione della sua accessibilità da parte di studiosi e cultori dell'opera del Maestro. L'Archivio Leo de Berardinis è stato gestito inizialmente da un Comitato scientifico formato da docenti dell'Ateneo bolognese, voluto da Claudio Meldolesi (scomparso nel 2009), che ne è stato il primo Presidente. In seguito il Comitato è stato presieduto da Cristina Valenti e ne hanno fatto parte, negli anni, i docenti Paola Bignami, Michele Canosa, Paolo Cecchi, Laura Mariani, Elena Tamburini, con Marinella Menetti responsabile della Biblioteca. Attualmente Cristina Valenti è curatrice dell'Archivio, con la collaborazione di Laura Mariani, mentre Maria Grazia Cupini si occupa dell'accoglienza degli studiosi. Il 20 dicembre 2019 è stato sottoscritto un contratto di donazione con il quale la ditta Gucci ha destinato al Dipartimento delle Arti una elargizione finalizzata alla digitalizzazione del materiale cartaceo e fotografico dell'archivio, ai fini della consultabilità da remoto.
[a cura della prof.ssa Cristina Valenti, curatrice dell'Archivio Leo de Berardinis]
modalità di acquisizione Contratto di comodato d'uso del 16 luglio 2008 tra Anna Maria De Berardinis, sorella del regista, e il Dipartimento di Musica e Spettacolo dell'Alma Mater Studiorum Università di Bologna, giunto a risoluzione contestualmente con la stipula di nuovo contratto di comodato d'uso tra il Dipartimento di Musica e Spettacolo dell'Alma Mater Studiorum Università di Bologna e le eredi del Maestro, Carola De Berardinis e Maria Grazia Grassini (contratto sottoscritto in data 1 agosto 2011 e registrato presso l'Agenzia delle Entrate di Roma con il numero 16343, in data 2 agosto 2011)
bibliografia Mariani Laura, De Berardinis Leo, in «Dizionario biografico degli italiani online 2020», Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani https://www.treccani.it/enciclopedia/leo-de-berardinis_%28Dizionario-Biografico%29/ (consultato il 2/7/2021)
Leo de Berardinis oggi, in «Culture teatrali», a cura di Laura Mariani e Cristina Valenti, Firenze, La Casa Usher, n. 28, 2019 numero monografico https://sol.unibo.it/SebinaOpac/resource/leo-de-berardinis-oggi/UBO6129052 (consultato il 2/7/2021) Roberta Ferraresi, Leo de Berardinis fra "seconda" e "terza" vita: "La strage dei colpevoli", Acireale; Roma, Bonanno, 2019 https://sol.unibo.it/SebinaOpac/resource/leo-de-berardinis-fra-seconda-e-terza-vita-la-strage-dei-colpevoli-roma-1982/UBO6853100 (consultato il 2/7/2021)
Lo stupore della materia. Il teatro di de Berardinis - Peragallo (1967-1979), a cura di G. Manzella e E. Pitozzi, 2019 catalogo dattiloscritto della mostra organizzata da Gucci a Milano (3-12 aprile 2019) http://hdl.handle.net/11585/776908 Angelo Vassalli, La tentazione del Sud: viaggio nel teatro di Leo e Perla da Roma a Marigliano, Corazzano, Titivillus, 2018 prefazione di Anna Barsotti https://sol.unibo.it/SebinaOpac/resource/la-tentazione-del-sud-viaggio-nel-teatro-di-leo-e-perla-da-roma-a-marigliano/UBO5326468 (consultato il 2/7/2021) Gianni Manzella, La bellezza amara: arte e vita di Leo de Berardinis, Firenze, La casa Usher, 2010 https://sol.unibo.it/SebinaOpac/resource/la-bellezza-amara-arte-e-vita-di-leo-de-berardinis/UBO3414599 (consultato il 2/7/2021) La terza vita di Leo: gli ultimi vent'anni del teatro di Leo de Berardinis a Bologna, a cura di C. Meldolesi, A. Malfitano, L. Mariani, Corazzano, Titivillus, 2010 riproposti da Claudio Meldolesi con Angela Malfitano e Laura Mariani e da cento testimoni https://sol.unibo.it/SebinaOpac/resource/la-terza-vita-di-leo-gli-ultimi-ventanni-del-teatro-di-leo-de-berardinis-a-bologna/UBO2835993 (consultato il 2/7/2021) Gianni Manzella, La bellezza amara: il teatro di Leo de Berardinis, Parma, Pratiche, 1993 https://sol.unibo.it/SebinaOpac/resource/la-bellezza-amara-il-teatro-di-leo-de-berardinis/UBO0177483 (consultato il 2/7/2021) Franco Quadri, La generazione degli anni Sessanta: Leo De Berardinis e Perla Peragallo., in «L'avanguardia teatrale italiana (Materiali 1960-1976)», Torino, Einaudi, 1977, vol. I, pp. 243-301 https://sol.unibo.it/SebinaOpac/resource/lavanguardia-teatrale-in-italia-materiali-19601976/UBO2723059?tabDoc=tabcontiene (consultato il 15/7/2021)
codice interno: 303 - 001
informazioni redazionali
Inventario a cura di Anna Casotto e Valentina Andreotti (Le pagine), 2012
realizzato per Dipartimento delle Arti, Alma Mater Studiorum Università di Bologna con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna
Digitalizzazione e revisione contenutistica della documentazione cartacea e iconografica a cura di Federica Proni e Silvia Samorì (Te.M.P.L.A. Centro di Ricerca per le Tecnologie Multimediali Applicate all’Archeologia del Dipartimento di Storia, Culture e Civiltà, Alma Mater Studiorum Università di Bologna), grazie al generoso contributo di Guccio Gucci S.p.A., 2019-2021
Digitalizzazione e revisione contenutistica della documentazione audiovisiva a cura di Roberto Passuti (Ditta Roberto Passuti), 2016-2017 e Fabio Regazzi (Dipartimento delle Arti, Alma Mater Studiorum Università di Bologna), 2016-2021
Referente tecnico-scientifico Cristina Valenti (Dipartimento delle Arti, Alma Mater Studiorum Università di Bologna)
Intervento redazionale a cura di Regione Emilia-Romagna - Servizio Patrimonio culturale, 2021