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Conservatore

Archivio storico comunale di Carpi
Piazzale Re Astolfo 1

41012 Carpi (MODENA)

tel: 059649960

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sito web (Palazzo dei Pio - Pagina web Archivio storico)

responsabile: Manuela Rossi scrivi

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Archivio storico del Comune di Carpi 1353 - 2003
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fondo

Documentazione prodotta, ricevuta e raccolta dal Comune di Carpi.
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Sono presenti le serie dei partiti e deliberazioni, contratti, carteggi del comune preunitario e postunitario, protocolli, documentazione relativa all'amministrazione finanziaria, estimi, catasti, esazioni fiscali, documentazione prodotta dagli uffici di contabilità e ragioneria comunale, quali bilanci, mandati, mastri. Segue poi la documentazione prodotta dalle congregazioni di antico regime (Acque e strade, Abbondanza e vettovaglie, Sanità, Alloggi) e dagli uffici comunali: Stato civile e anagrafe, ufficio elettorale, Guardia civica, nazionale e affari militari.
Infine si sono descritte alcune raccolte documentarie e serie particolari.

criteri di ordinamento
Il lavoro realizzato è il risultato dell'attività di riordino effettuata presso i locali che ospitano l'archivio comunale di Carpi.
In questa prima fase di intervento sull'archivio comunale sono stati riconosciuti, parzialmente riordinati e descritti i nuclei archivistici formatisi in epoca preunitaria e quindi anteriori al 1860. Per omogeneità e chiarezza di consultazione si è scelto, in taluni casi, di proseguire il riordino e l'inventariazione anche per il periodo successivo.
Di ciascuna partizione (subfondo, serie, sottoserie) sono stati indicati gli estremi cronologici, le consistenze e una sintentica descrizione del contenuto. In particolare, per quei nuclei che presentavano una certa eterogeneità, configurandosi piuttosto come raccolte documentarie, si è scelto di dettagliare maggiormente le descrizioni, per lo meno al livello di unità di conservazione.
Dei nuclei principali e dove se ne è ravvisata l'esigenza, sono stati redatti i profili storico-istituzionali ed eventualmete la storia archivistica.
Benché l'archivio di Carpi sia stato interessato in passato da vari interventi di selezione dei documenti e di riqualificazione dei depositi archivistici (in buona parte effettuati dalla coop C.S.R. Centro Studi e Ricerche, Modena), diversi nuclei e serie archivistiche, risultano ancora ripartite o spezzate in vari depositi, anche lontani tra loro.
Sono stati descritti anche i numerosi archivi "aggregati", pervenuti al Comune di Carpi e conservati presso l'Archivio comunale.
Data la consistente mole dei documenti, la varietà delle magistrature e degli organismi deputati al governo del Comune che si sono succeduti nel corso dei secoli, l'eterogeneità della documentazione e il carattere miscellaneo di diverse parti dell'archivio, frutto talvolta di ordinamenti, ricollocazioni, traslochi e ricerche effettuati in passato (vedi a titolo di esempio le serie delle "filze in evidenza" o della "miscellanea di comunità), si è consapevoli che la presente guida potrà essere suscettibile di ulteriori interventi, correzioni e modifche che soltanto uno studio approfondito e più analitico delle carte potrà consentire. Lo strumento prodotto costituisce, si ritiene, una solida base di partenza e primo approccio per gli studiosi, testimonianza e "prova" documentaria delle vicende complesse ed articolate che hanno interessato la comunià carpigiana nella sua storia plurimillenaria.

informazioni sul contesto di produzione
La città di Carpi trae origine dal nucleo abitato cresciuto intorno all'antica pieve intitolata a Santa Maria e menzionata come "sita in castro Carpense" già dai primi decenni del secolo X, in un diploma perduto dell'imperatore Berengario I, databile tra il 916 e il 924. Nel corso del secolo XI, il castello vede il dominio dei Canossa, mentre la pieve è tutta tesa a rivendicare l'autonomia ecclesiastica dalla diocesi di Reggio, ottenuta solo nel 1112 con una bolla di papa Pasquale II, poi confermata nel 1123 da papa Callisto II, che sancisce la diretta dipendenza della Chiesa di Carpi dalla Santa Sede; ma la morte della contessa Matilde (1115) lascia irrisolto il problema dell'eredità dei suoi beni, all'interno dei quali figura Carpi.
Verso la metà del XIII secolo, il castrum di Carpi entra a far parte del territorio del Comune di Modena; nel 1327 Manfredo Pio ottiene conferma del possesso della "Terra" di Carpi, che ha occupato militarmente dopo un periodo quanto mai combattuto, sia dall'autorità papale, sia da Ludovico il Bavaro.
Inizia così il periodo della Signoria Pio, caratterizzata dall'indivisibilità del feudo, che si conclude nel 1525, quando l'Imperatore Carlo V revoca l'investitura ad Alberto III Pio, con l'accusa di fellonia. Nel 1527 Carpi passa sotto il governo degli Estensi, che ne ricevono regolare investitura nel 1530 e la tengono sotto diretto dominio fino all'arrivo dei Francesi nel 1796.
Sotto il governo estense Carpi conserva la tradizionale unità giuridico-amministrativa di stato immediato, cioè sottoposto direttamente a Modena per mezzo di un Governatore; da Carpi dipendono le ville di Limidi, Santa Croce, Gargallo, Cortile, Quartirolo, Cibeno, Migliarina, Budrione, Fossoli, San Marino; la villa di Galli (parte settentrionale dell'odierna frazione solierese di Sozzigalli) è sottoposta a Carpi esclusivamente per quanto riguarda i dazi. Relativamente all'amministrazione della giustizia, Novi dipende dalla pretura di Carpi, pur mantenendo una giurisdizione autonoma.
Le riforme introdotte nel primo periodo francese non apportano cambiamenti sostanziali al territorio del Principato di Carpi; dopo la proclamazione della Repubblica Italiana (26 gennaio 1802) e l'emanazione della legge 24 luglio 1802, sulla riorganizzazione amministrativa dello Stato, Carpi diviene, all'interno del dipartimento del Panaro, capoluogo di cantone, inserito nel distretto di Modena. Sulla base del numero di abitanti è classificato come Comune di seconda classe, il suo Consiglio comunale, a cui spetta la nomina dei componenti la Municipalità, cioè degli amministratori, risulta composto da 30 membri, approvati dal prefetto, scelti per metà tra i possidenti e metà tra commercianti e industriali, come prevede la nuova legge. Dal 1803 i comuni che costituiscono il cantone di Carpi (poi distretto dal 1804) sono: Carpi (con le frazioni di Cibeno, Quartirolo, Santa Croce, Gargallo, San Marino e Fossoli), Migliarina con Budrione, Cortile con San Martino Secchia, Limidi con Sozzigalli, Rovereto con San Giovanni, San Martino in Rio, Novi, Campogalliano e Soliera. Tale distrettuazione si conserva per tutto il periodo napoleonico, cessando dopo la Restaurazione Austro-Estense. Nel corso del 1815, due successivi decreti in data 12 gennaio e 29 dicembre riducono d'autorità il numero dei comuni presenti nel territorio modenese da novanta a ventidue. Le località i cui municipi vengono soppressi diventano "Sezioni" della nuova Comunità e devono trasmettere beni, denari ed archivi a quest'ultima dal primo gennaio 1816. Il territorio di competenza di Carpi ora comprende l'abitato cittadino, le frazioni di Budrione, Migliarina, Cibeno, Cortile, Fossoli, Gargallo, Quartirolo, Santa Croce, San Marino, San Martino Secchia, Limidi e Sozzigalli, ed inoltre Novi con Rovereto.
Fino al giugno del 1859, epoca in cui il duca Francesco V esce di scena, Carpi segue le sorti del Ducato Austro-Estense; in luglio il governatore Luigi Carlo Farini nomina il nuovo podestà di Carpi e la nuova commissione municipale, assegnando loro l'incarico di predisporre quanto necessario per la convocazione dei cittadini carpigiani alle urne. Il 14 ottobre 1859 l'ingegnere Gaetano Vellani è nominato primo sindaco di Carpi. A dicembre, nell'ambito della nuova distrettuazione dei comuni dell'Emilia, il Comune di Carpi perde i territori di Novi e Rovereto, che vanno a costituire il Comune di Novi e le frazioni di Limidi e Sozzigalli, compresi nel Comune di Soliera.
Con l'Unità d'Italia Carpi assume la dignità di Comune e le relative funzioni.

storia archivistica
Il nucleo principale dei fondi dell'Archivio storico del Comune di Carpi è costituito dalla documentazione prodotta nel corso della plurisecolare attività di amministrazione civile della Comunità locale. Purtroppo la sua consistenza è stata irrimediabilmente compromessa dall'incendio appiccato nel marzo del 1527 al torrione di Galasso - dove era l'archivio della città - dalle truppe spagnole dell'imperatore Carlo V.
Dell'epoca antecedente pochi elementi sono giunti fino a noi: gli Statuti del 1353 e 1447 e due registri noti come Catasto censuario (1448) e Catasto urbano (1472), redatti per conto dei signori Pio. Nei primi due secoli di dominio estense, la documentazione prodotta veniva abitualmente custodita presso il luogo ove si radunava il Consiglio, poi, da quando la Comunità iniziò a dare stabilità di sede ai propri uffici, in locali adeguatamente predisposti. Nel 1765 l'archivio della Comunità e l'archivio Notarile, istituito in quell'anno, erano posti nella "Casa del Pubblico", già casa Barozzi, sotto il Portico lungo. Sul finire del secolo XVIII, sia la residenza della Comunità sia gli archivi vennero dislocati in locali del Castello, oggi sale espositive del Museo al Deportato, e dal 1827 nella nuova sede del Municipio, il Palazzo Scacchetti, collocazione che perdurò per tutto l'Ottocento. In seguito, in anno non precisato, l'archivio comunale fu nuovamente ricollocato nel Palazzo dei Pio e lì si trovava nel 1914 quando il Museo della città aprì al pubblico; nel discorso inaugurale, l'allora presidente della Commissione di Storia Patria, il dottor Mario Govi, sollecitava le autorità ad occuparsi quanto prima anche dell'Archivio storico comunale, disordinato e pressoché inaccessibile agli studiosi, adeguandolo al ben ordinato "Archivio storico" (termine che allora identificava gli archivi aggregati "Pio di Savoia", "Archivio Guaitoli" e "Archivio Nuovo") al quale era stata destinata una stanza all'interno del percorso museale. Nei primi anni '60 del Novecento furono individuate come sede dell'archivio comunale le logge del secondo ordine del Palazzo dei Pio, collocazione mantenuta ancora nel 1994, quando venne istituita la sezione separata di archivio.
In considerazione del suo ragguardevole patrimonio, l'Archivio storico di Carpi è stato dichiarato "di particolare importanza", ai sensi dell'art. 31 del D.P.R. 1409/1963, con decreto del Ministero dei Beni culturali e ambientali del 20/12/1996. Due mesi prima, il 15 ottobre 1996, una scossa di terremoto, che fece tremare Carpi come non si ricordava a memoria d'uomo, pregiudicò la staticità della loggia di levante, obbligando a trasferire buona parte dei materiali, condizionati in scatoloni, in un magazzino di deposito; i tempi, dettati dall'emergenza, non consentirono di compilare il relativo elenco di consistenza. L'evento sismico impresse tuttavia un'accelerazione ai lavori per la nuova sede, individuata nell'ala denominata "ex carceri" del Palazzo dei Pio, ultimati nel novembre del 1999. Nell'aprile del 2000 si conclusero anche le operazioni di trasloco di una parte dei materiali documentari dalla vecchia alla nuova sede (a cura di Mario Bizzoccoli e Gilberto Zacchè), inaugurata ufficialmente nel mese di ottobre. Solo nel 2003, in occasione dell'intervento definitivo di restauro e consolidamento del Palazzo dei Pio, con un progetto affidato alla cooperativa CSR di Modena, ha avuto luogo il trasferimento della restante documentazione, conservata ancora nei compatti delle logge di settentrione e ponente, ad un nuovo magazzino di deposito storico, adeguatamente predisposto, ubicato in città e denominato "Deposito periferico 1".
Dal 2004 al 2010, l'Assessorato alla Cultura del Comune di Carpi, da cui l'Archivio storico dipende, ha posto in essere diversi interventi, articolati in fasi distinte e tutti volti alla riqualificazione dei depositi archivistici, con l'obbiettivo primario di individuare nuclei storici, separandoli dalla documentazione afferente all'archivio di deposito, per ricongiungerli ad altra documentazione storica conservata nella sede centrale e nel nuovo deposito periferico (interventi di scarto, di recupero e selezione dei materiali storici localizzati in altro magazzino, di selezione e riordino sul deposito periferico, di ottimizzazione degli spazi sia in sede centrale sia nel deposito periferico). Tutto questo lavoro ha consentito di pervenire al progetto di redazione di un "Inventario sommario dei fondi archivistici"; indubbiamente un punto di partenza e non di arrivo, che però avrà il vantaggio di agevolare i tanti studiosi nella ricerca e di fare conoscere ai carpigiani di oggi e di domani un loro patrimonio insostituibile.

strumenti di ricerca
http://www.palazzodeipio.it/carpi/index.jsp

bibliografia
A. SolmiStatuta civitatis Carpi Annis MCCCLIII et MCDXLVII, in «Memorie storiche e documenti sulla città e sull'antico principato di Carpi. Volume VIII», Carpi, 1905
F. BocchiI catasti quattrocenteschi di Carpi: note per la loro utilizzazione storiografica, in «Società, politica e cultura a Carpi ai tempi di Alberto III Pio, atti del convegno internazionale (Carpi, 19-21 maggio 1978)», Padova, Antenore, 1981, pp. 427-467
Contributo relativo ai catasti censuario e urbano rispettivamente del 1448 e 1472 e, in particolare, ai problemi di datazione.

Storia della città. Rivista internazionale di storia urbana e territoriale, Milano, Electa periodici, 1985
N. GuerzoniCarpi nel II Cinquecento: i lavori del suo consiglio
Tesi di laurea. Relatore:Lino Marini. Università degli studi di Bologna, Facoltà di lettere e filosofia, corso di laurea in lettere moderne, anno accademico 1986/1987
Archivi territori poteri in area estense (Secc. XVI-XVIII), a cura di E. Fregni, Roma, Bulzoni, 1999
Atti del convegno "Poteri signorili, patriziati e centri urbani minori nell'area estense (secc. XVI-XVIII)" tenutosi a Ferrara nei giorni 9-12 dicembre 1994.
Storia di Carpi, volume primo. La citta e il territorio dalle origini all'affermazione dei Pio, a cura di P. Bonacini, A. M. Ori, Modena, Mucchi, 2008
Storia di Carpi, volume secondo. La città e il territorio dai Pio agli Estensi (secc. XIV-XVIII), a cura di M. Cattini, A. M. Ori, Modena, Mucchi, 2009
Storia di Carpi, volume terzo. La città e il territorio nel lungo Ottocento (1796-1914), tomo I - Istituzioni, politica, economia, a cura di A. M. Ori, E. Tavilla, Modena, Mc Offset, 2010
Storia di Carpi, volume terzo. La città e il territorio nel lungo Ottocento (1796-1914), tomo II - Società e cultura, a cura di G. Montecchi, A. M. Ori, A. Varni, Modena, Mc Offset, 2011


codice interno: 0317 - 001

informazioni redazionali
La descrizione è stata effettuata da Jessica Pagani con il coordinamento di Federica Collorafi (CSR / Voli Group). Le ricerche storiche, i profili storico istituzionali e la storia archivistica sono di Lucia Armentano (Archivio storico comunale di Carpi), 2013

realizzato per
Comune di Carpi, con il contributo finanziario della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi

Intervento redazionale a cura di
IBC - Soprintendenza per i beni librari e documentari della Regione Emilia-Romagna, 2013